01 settembre, 2006

Telecom Italia fa le prove generali. Cresce l'interesse in vista del vertice tra Tronchetti-Provera e Murdoch


La progressiva accelerazione che sta interessando l’indice delle blue chips, viene sfruttata sapientemente anche da Telecom Italia che ne approfitta per allungare il passo, posizionandosi sui massimi della giornata. In seguito ad un avvio poco mosso, il titolo è riuscito a mantenersi in territorio leggermente positivo, accelerando però nelle prime ore del pomeriggio, tanto da arrivare a guadagnare negli ultimi minuti lo 0,69% a quota 2,175 euro, con volumi di scambio però decisamente bassi rispetto alla media delle ultime sedute, dal momento che sono passati di mano fino ad ora poco più di 23 milioni di azioni. Nonostante ciò, Telecom Italia è riuscito ad annullare la flessione della vigilia, quando aveva terminato le contrattazioni con un ribasso di poco superiore a mezzo punto, avviandosi a chiudere l’ottava con un bilancio positivo di circa un punto e mezzo percentuale rispetto alla chiusura di venerdì scorso.
Il mercato ha snobbato quest’oggi il giudizio di Societè Generale che, pur confermando la sua raccomandazione d’acquisto sul titolo, ha rivisto al ribasso il prezzo obiettivo che scende a 2,55 euro dai 2,75 indicati in precedenza. Questa sforbiciata al fair value viene giustificata alla luce più bassi multipli di settore, unitamente ad una revisione delle stime sull’Ebitda per il prossimo triennio, ritoccate verso il basso del’1%-2%. Questo però non impedisce agli analisti di suggerire l’acquisto del titolo, anche in vrtù del focus strategico del gruppo sulla convergenza telecom-media e della maggiore fiducia su un progresso dei margini nel secondo semestre.
Intanto, a tenere viva l’attenzione su Telecom Italia contribuisce senza dubbio l’attesa per una settimana che potrebbe riservare grandi sorprese per il gruppo, in vista dell’incontro tra il numero uno Tronchetti-Provera e l’australiano Rupert Murdoch, programmato per giovedì prossimo. Non dimentichiamo che il lunedì successivo, il Cda sarà chiamato ad esaminare e approvare i dati relativi al primo semestre dell’anno, nel corso di una riunione che è stata spostata proprio in conseguenza del meeting previsto per il 7 settembre. Secondo quanto confermato da diverse fonti, sarebbe escluso l’ingresso dello Squalo nell’azionariato di Olimpia, sulla base di quanto ipotizzato dal mercato durante le scorse settimana. Il vertice tra i due dovrebbe riguardare un accordo solo sui contenuti di natura commerciale, sebbene si continui a scommettere che l’incontro possa portare ad un ‘intesa di più ampio respiro, che secondo alcuni potrebbe coinvolgere anche Mediaset. Quest’ultima ipotesi però viene fermamente smentita dallo stesso presidente della società del biscione, Fedele Confalonieri,il quale ha respinto i rumors su un possibile ingresso dell’azienda da lui guidata, nelle trattative tra Tronchetti-Provera e Murdoch, ricordando che il suo gruppo ha eccellenti rapporti con il tycoon australiano, di cui peraltro è cliente.
Per il numero uno di Mediaset, nell’incontro di giovedì prossimo, non ci si limiterà certo allo scambio di due o tre prodotti, ma si parlerà senza dubbio per creare degli accordi più importanti, senza escludere che un’eventuale unione tra Telecom Italia e il gruppo di Murdoch, darebbe vita ad un grande competitor, per quanto la concorrenza sia già presente nel nostro Paese, dove a suo dire il duopolio è stato comunque già superato.
A raffreddare le aspettative sull’atteso appuntamento della prossima settimana è invece il presidente di Telecom Italia Media, Riccardo Perissich, il quale è convinto che si discuterà soltanto di un accordo sui contenuti, aggiungendo inoltre che si tratta solo di un primo incontro e che fino ad ora non si è parlato comunque di un possibile scambio azionario.
La pensano diversamente invece gli analisti di Centrosim che si spingono in avanti ad affermare che la possibilità di raggiungere un’intesa tra Telecom e Sky sia piuttosto concreta, sebbene il mercato abbia mostrato nelle ultime giornate di dare maggiore credito alle notizie che parlano solo di un accordo sui contenuti.

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