11 settembre, 2006

IN ATTESA DI NOTIZIE DAL CDA UN PO' DI DICHIARAZIONI E COMUNICATI

ROMA 11 settembre 2006

Dichiarazione di Emilio Miceli, segretario generale della SLC/CGIL
A proposito della situazione telecom.



La richiesta avanzata da Tronchetti Provera alla Consob di sospendere il titolo Telecom nella giornata di Lunedì, in attesa delle decisioni del C.D.A., dimostra come le nostre preoccupazioni sul futuro di Telecom fossero giuste.
Telecom si accinge a scorporare Tim per venderla e a separare dal punto di vista societario la rete fissa.
La vendita di Tim, perché di questo si tratta, priverà l’azienda di quel valore aggiunto che le ha permesso di competere nelle condizioni migliori. La convergenza tra rete fissa e mobile e l’integrazione progressiva di servizi e tariffe hanno rappresentato, in questi anni, la vera differenza tecnologica nei confronti degli altri competitori.
Questa decisione rimette in discussione, dunque, la strategia industriale di Telecom ed inaugura una fase di altissima instabilità interna.
La verità è che il gruppo sta subendo la debolezza dell’assetto proprietario, e rischia di uscire ridimensionato da questa ristrutturazione, proprio in un mercato dove è obbligatorio essere grandi. Tim è l’unica azienda italiana di telefonia mobile e paradossalmente l’Italia, dove i telefonini sono in numero superiore agli abitanti, sarà l’unico paese che non avrà un gestore nazionale.
Il Governo deve intervenire superando una banale e pericolosa logica “pilatesca”. Telecom è tra le pochissime grandi aziende rimaste in Italia ed un suo smembramento sarebbe grave per il paese, per la sua crescita, per il suo P.I.L. Il Sindacato, per parte sua, svilupperà tutte le iniziative, anche di lotta, per contrastare un disegno sbagliato che rischia di salvare un imprenditore e di penalizzare l’azienda.


Emilio miceli, segretario generale della slc cgil.

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SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTel - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM - UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione
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Roma, 8 settembre 2006




COMUNICATO STAMPA

In queste ore vanno intensificandosi notizie di stampa che ventilano la possibilità della cessione di TIM quale misura necessaria per ridimensionare il consistente debito di Telecom.
Si tratterebbe di una decisione grave che rischia di mettere a repentaglio il progetto industriale di convergenza tra telefonia fissa e mobile; verrebbero meno importanti risorse utili alle esigenze di Telecom e rischierebbe di scomparire l’ultimo gestore italiano di telefonia mobile.
Le difficoltà attuali, derivanti da un forte indebitamento, non possono essere affrontate amputando un patrimonio importante, anche dal punto di vista occupazionale, come TIM, oppure, per altro verso, attraverso la cessione della rete fissa di Telecom, poiché verrebbero meno i presupposti stessi per lo sviluppo e la capacità competitiva dell’attività di Telecom.
Oggi la rete fissa rappresenta lo strumento fondamentale per la convergenza e per mantenere alta la capacità tecnologica e dunque competitiva dell’azienda. Per questo è decisiva l’unicità se Telecom vuole rimanere una azienda di riferimento nazionale e internazionale.
I problemi finanziari non possono essere risolti a danno dell’azienda. Altre sono le strade che devono essere valutate, compresa la possibilità di una ricapitalizzazione.
La situazione è grave ed il Governo deve dire con chiarezza no allo smembramento di Telecom e porre in atto tutte le iniziative per evitare la frammentazione di uno degli asset più importanti del Paese.
L’azienda ha il dovere di confrontarsi con il sindacato e in questo senso abbiamo chiesto un incontro urgente per discutere delle prospettive industriali del gruppo Telecom.

I Segretari Generali

SLC-CGIL FISTELCISL UILCOM-UIL

EmilioMiceli ArmandoGiacomassi Bruno Di Cola

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