31 marzo, 2007


Roma, 30 Marzo 2007





Ai Segretari Generali SLC territoriali
Ai responsabili TLC Territoriali
LORO SEDI


Oggetto: incontro su biennio economico CCNL TLC


Care compagne e cari compagni, in attesa di inviarvi la convocazione unitaria formale con l’indicazione precisa della sede, vi preavvisiamo che la mattina del giorno 12 Aprile si terrà a Roma il primo incontro tra le OO.SS, il coordinamento di settore e l’AssTel per confrontarsi sulle richieste economiche relative al biennio 2007/2008.
Fraterni saluti.

p. la Segreteria Nazionale
Alessandro Genovesi

26 marzo, 2007

Linea interrotta per Telecom




Dimenticate il 2000, quando il settore delle Tlc era di gran lunga il più rovente dei listini. Allora le azioni dei colossi, e non solo, delle telecomunicazioni erano concupite da tutti. Per mettere un piede in Telecom, ed anche in Tiscali o Fastweb, gli investitori erano pronti a mettere sul tavolo qualsiasi cifra, o quasi.

Altri tempi, soprattutto pensando al girotondo che si sta sviluppando attorno a Telecom da quando Pirelli ha deciso di mettere sul mercato la sua quota di Olimpia (la holding che sta a monte del colosso dei telefoni).

Una mossa decisa dopo che è tramontata l'ipotesi di un ingresso della spagnola Telefonica. Solo poche settimane fa sembrava possibile che dai contatti con Telefonica potesse nascere qualche cosa di più di una semplice alleanza commerciale, ma ora pare che quella pista sia diventa molto fredda.

Tuttavia a partire dalla prossima settimana Guido Rossi, il presidente di Telecom, potrebbe rivedere Alierta. Il numero uno del gruppo spagnolo aveva già fatto visita al presidente di Telecom a Milano, nell'ambito dei contatti in corso fra le due aziende per "individuare le aree dove c'é una potenziale collaborazione" e "per valutare i benefici quantitativi per i due gruppi" con l'obiettivo di stringere alleanze non in esclusiva, in alcuni Paesi, come previsto dal piano industriale.

Insomma, pare che non si vada al di là di una alleanza e allora si torna al punto di partenza: chi ha l'ambizione e i mezzi per prendere il posto di Pirelli alla guida del colosso telefonico?

Le maggiori banche tricolori, che alcuni esponenti del mondo politico hanno chiamato in causa nemmeno troppo velatamente, non sono troppo convinte a mettere sul piatto i soldi, circa tre miliardi, che Tronchetti Provera vorrebbe per cedere la quota di Olimpia che fa capo a Pirelli.

Anzi, ieri la scorsa settimana l'Ad di Unicredit, Alessandro Profumo, ha sottolineato proprio questo aspetto: "non capisco come potrei spiegare ai miei azionisti di aver pagato un prezzo superiore a quello di mercato", ha detto Profumo. A Piazza Affari venerdì il titolo ha chiuso a quota 2,12 euro, con un rialzo dell’1,12% nell’arco dell’intera settimana, però con un saldo che resta negativo (-12,5%) rispetto a dodici mesi or sono.

Da qualche giorno circola anche la voce di un possibile piano alternativo che punterebbe a scorporare la rete di Telecom Italia sul modello Terna. Il controllo della nuova struttura dovrebbe essere assunto da investitori istituzionali, in primo luogo dalle fondazioni.

Di certo nessuno ha più tanta fretta, nonostante la prima scadenza sia fissata al 4 aprile per la presentazione dei candidati al nuovo cda, che sarà nominato dall'assemblea del 16 aprile.

Tuttavia l'obiettivo, perseguito inizialmente da alcune banche di chiudere entro il 4 aprile e di presentare una lista con un nuovo management, sarebbe tramontato, visto in particolare l'impasse sul nodo del prezzo.

Per questo motivo la soluzione 'di sistema', con l’intervento delle banche e l'eventuale appoggio delle fondazioni resta allora la più gettonata. E in attesa che si concretizzi, l'orientamento in primo luogo di Olimpia e di Mediobanca e Generali, soci del patto di consultazione di Telecom, è di confermare, accanto a Rossi, entrambi gli amministratori delegati, Carlo Buora e Riccardo Ruggiero.

21 marzo, 2007

FILM SU GUIDO ROSSA, IL REGISTA: LO BOICOTTANO


“Stanno boicottando il mio film”. Lo afferma il regista Giuseppe Ferrara che scrive al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiedendo aiuto per “Guido che sfidò le Brigate rosse”, il film dedicato al sindacalista dell’Italsider di Genova ucciso nel 1979 dalle Br e realizzato col patrocinio dell’associazione per il Centenario della Cgil. Spiega Ferrara: “Ho fatto appello al Presidente perché nessuno vuole distribuire il mio film. Eppure la pellicola è pronta da giugno. La Rai, nonostante abbia preacquistato i diritti tv non mi ha dato nessuna risposta. L’Istituto Luce neanche e pure le distribuzioni indipendenti non hanno dimostrato alcun interesse”. Secondo il regista, insomma, “siamo di fronte ad uno scandalo. Il film è un monumento ad un martire del terrorismo. E uno strumento conoscitivo e persino didattico sui delitti e gli orrori del brigatismo rosso, tanto da essere di una puntuale quanto necessaria attualità”. ‘Guido che sfidò le Brigate rosse’ è stato presentato nei mesi scorsi in anteprima a Genova durante una proiezione ufficiale con istituzioni ed operai. “Un film importante - dice Giuseppe Casadio presidente dell’Associazione per il Centenario della Cgil - per questo noi abbiamo dato il nostro patrocinio. Anche noi, infatti, ci chiediamo perché non riesca ad uscire. Certo, abbiamo apprezzato che la Rai ne abbia acquistato i diritti tv, ma non vorremmo che per questo resti nel cassetto”.

Telecom: trattative prendono tempo, possibile accordo cda -fonti

MILANO (Reuters) - Dopo settimane di trattative appare improbabile che Pirelli esca dall'azionariato di Telecom Italia prima dell'assemblea di metà aprile. Nel frattempo però è possibile un accordo sulla governance del gruppo telefonico che eviti lo scontro.

Lo dicono diverse fonti, aggiungendo che sarà più facile chiudere la trattativa con più tempo e una dice di sperare in "un rialzo delle azioni dai valori attuali".

Il tempo consentirà al governo di avere un "progetto chiaro sulle reti, che potrebbe coinvolgere anche Telecom Italia", dice una fonte vicina alla vicenda.

"Un segno distensivo sarebbe la conferma dell'attuale management da parte di Pirelli o, in ogni caso, una decisione concordata con gli altri azionisti", dice una terza fonte.

Con il passare dei giorni un accordo pare sempre meno probabile, ma esiste ancora la possibilità di una vendita della quota di Pirelli in Olimpia a un gruppo di banche.

"L'ipotesi di fare tutto prima dell'assemblea è tramontata", dice una fonte finanziaria.

"La realtà è che il titolo non vale quello che chiedono", aggiunge. "Qui tutti lavorano alle ciliegine, ma manca la torta [...], al deal manca sostanza".

Secondo alcuni analisti il titolo Telecom potrebbe scendere fino a 1,7/1,8 contro gli attuali valori di circa 2,1 euro. Ma sul mercato "c'è paura ad andare corti perché potrebbe all'ultimo momento emergere un piano con una soluzione".

Secondo altri, il titolo rimane su questi livelli a causa dell'incertezza, alla quale si è aggiunta ieri una profonda spaccatura nel cda. Una soluzione sarebbe in grado di dare maggiore stabilità e sostenere la quotazione.

"In una situazione di maggiore calma, soprattutto dopo i dati della semesterale che potrebbero evidenziare un andamento migliore rispetto ai target conservativi fissati da [presidente Guido] Rossi, il titolo potrebbe apprezzarsi, facilitando la trattativa", dice una fonte vicina alla vicenda.

Con un'azione intorno a 2,5-2,6 sarebbe molto più facile avvicinarsi ai 3 euro richiesti da Pirelli.

ATTESA SOLUZIONE DI COMPROMESSO SU CDA

Ieri è emerso che il fronte dei consiglieri indipendenti (12 su 21) non risparmia le critiche al presidente di Telecom Guido Rossi, come è apparso chiaro da una lettera di Guido Ferrarini.

La situazione è in movimento, un accordo sull'argomento sarebbe il primo passo per dare stabilità alla gestione del gruppo e continuare tranquilli con le trattative.

"Molto dipenderà da come andranno i colloqui tra le parti. Se il clima è teso, temo che Pirelli non si sottrarrà allo scontro", dice una quarta fonte.

Le banche sono considerate più a favore di quanto non lo sia Pirelli all'attuale management. Pirelli è in contrasto dopo le trattative con Telefonica bloccate dall'indisponibilità del management Telecom a una partnership esclusiva con l'operatore spagnolo.

L'assemblea Telecom Italia per il rinnovo del cda si riunisce il 16 aprile; le liste devono essere presentate entro il 5 aprile.

Olimpia, controllata all'80% da Pirelli ed al 20% dalla famiglia Benetton, detiene il 18% di Telecom Italia.

Hopa, non certo vicina a Pirelli dopo gli strascichi della vicenda giudiziaria che ha investito l'ex-presidente Emilio Gnutti, controlla il 3,67%.

Romain Zaleski, vicino al presidente di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli, ha una quota di poco inferiore al 2%, secondo le ultime comunicazioni disponibili.

Il gruppo Generali detiene il 3,67%, Mediobanca l'1,54%. Si tratta delle quote sulle quali esiste un patto di consultazione con Olimpia.

Il fondo Brandes Investment ha il 3,6%.

Secondo una fonte finanziaria, "esistono poi piccoli pacchetti inferiori al 2% che, se uniti, in assemblea potrebbero rappresentare una discreta quota del capitale". Molti fondi hanno in portafoglio azioni Telecom Italia.


© Reuters 2007. Tutti i diritti assegna a Reuters.

20 marzo, 2007

Telecom/ Intesa conferma il dossier. Modiano: ci stiamo lavorando

Intesa-Sanpaolo scopre le carte su Telecom. TelecomIl gruppo sta lavorando sul dossier Telecom Italia. Lo ha confermato, infatti, il direttore generale vicario Pietro Modiano giungendo a un convegno a Milano per la presentazione del libro ''Storia del mediocredito lombardo''.

"Credo di sì" è stata la risposta del manager torinese a chi gli ha chiesto novità sulla vicenda TI. Modiano, però, ha detto di non sapere quali saranno i tempi necessari per esaminare la situazione. Confermando il sentiment degli addetti ai lavori e quanto aveva affermato la scorsa settimana il presidente di Capitalia Cesare Geronzi. Ovvero che "la situazione è molto complessa".

Sul tema è intervenuto anche il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, che giungendo allo stesso convegno, ha reso noto che il principale azionista di Intesa-Sanpaolo "non è ancora stato interpellata" ma, "appena avremo i dati, li esamineremo".

Guzzetti, poi, rispondendo all'appello lanciato pochi giorni fa dal ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, si è detto d'accordo sul mantenimento dell'italianità di Telecom. Per il numero uno della Cariplo, infatti, ''bisogna che i grandi complessi italiani restino italiani e siano messi in condizione di lavorare al meglio''.
Intanto per il Wall Street Journal, si sono levate voci di malcontento all'interno del consiglio di amministrazione di Telecom. Per il giornale a stelle e strisce, in particolare, i consiglieri indipendenti hanno lamentato la poca trasparenza sulle nuove strategie e sulle ipotesi di partnership industriali.

Guido Ferrarini, a nome degli altri consiglieri, ha prenso carta e penna e ha scritto una lettera al presidente della società Guido Rossi: in primis, riporta l'autorevole quotidiano, Ferrarini ha criticato il piano industriale che non fermerebbe il restringimento dei margini né riuscirebbe a tagliare abbastanza i costi.

Non solo, ma il consigliere ha contestato anche il fatto che il management non avrebbe avuto adeguate informazioni sulle ipotesi di alleanze internazionali. Ad esempio, i consiglieri non sarebbero stati adeguatamente informati dei due mesi di trattativa tra la Telecom e la Telefonica spagnola per un'ipotetica alleanza.
La replica di Rossi non s'è fatta attendere: nella sua risposta, il presidente di Telecom avrebbe precisato che con Telefonica non ci sarebbe stata alcuna trattativa ma che si trattava solo di discutere una possibile collaborazione. Ad ogni modo, secondo il Wall Street Journal, le lamentele di Ferrarini stanno testimoniando il giudizio che Telecom sta affrontando "un periodo difficile".

Secondo alcuni analisti, invece, la lettera è stata vista come una allontanamento degli indipendenti dalla presidenza Telecom in vista dell'assemblea del 16 aprile che dovrà rinnovare le cariche sociali. Il sentore è che la riconferma della tolda di comando formata da Guido Rossi, Carlo Buora e Riccardo Ruggiero, non sia certa, visto il probaile ingresso delle banche che, secondo gli addetti ai lavori, vorrebbero completare la svolta dando anche una nuova impronta alla strategia industriale del gruppo telefonico.

19 marzo, 2007

TELECOM: SLITTA VERTICE AZIENDA-SINDACATI

Roma, 19 mar. - E' saltato l'incontro inizialmente programmato per giovedi' prossimo tra i vertici di Telecom Italia e i sindacati. A quanto si apprende, il confronto si svolgera' solo dopo che l'operazione sul riassetto della proprieta' avra' preso corpo e la sua complessita' richiede ancora alcuni giorni. In ogni caso, entro il quattro aprile dovranno essere presentate le liste dei candidati da proporre all'assemblea del 16 aprile di Telecom per il rinnovo del consiglio di amministrazione.

17 marzo, 2007

15 marzo, 2007

Meno elettronica e più informatica nel futuro di Telecom

Link Quinta's BLOG

Il Consiglio di Amministrazione propone all'Assemblea di metà aprile prossimo di cambiare lo statuto come descritto in questo file a pagina 42.

I cambiamenti sono i seguenti (sottolineate le aggiunte) :
l’installazione e l’esercizio con qualsiasi tecnica, mezzo e sistema, di impianti ed attrezzature fissi e mobili, compresi sistemi spaziali a mezzo satelliti artificiali, stazioni radioelettriche, anche a bordo di navi, collegamenti per le radiocomunicazioni mobili marittime, reti dedicate e/o integrate, per l’espletamento, e la gestione e la commercializzazione, senza limiti territoriali, dei servizi di telecomunicazioni in concessione ad uso pubblico ed in libero mercato, quali anche risultanti dall’evoluzione delle tecnologie, e per lo svolgimento delle attivita' ad essi anche indirettamente connesse, comprese quelle di progettazione, realizzazione, gestione, manutenzione, integrazione e commercializzazione di prodotti, servizi, reti e sistemi di telecomunicazioni, teleinformaticia, telematica ed elettronicia, e in genere di soluzioni ICT (Information Communication Technology) per l’utilizzatore finale;
lo svolgimento di attivita' connesse o comunque utili al perseguimento dello scopo sociale strumentali, ivi comprese le attivita' editoriali, pubblicitarie, informatiche, telematiche e multimediali ed in genere le attivita' commerciali, finanziarie, immobiliari, di ricerca, formazione e consulenza;
l’assunzione - quale attivita' non prevalente - di partecipazioni in societa' o imprese che svolgano attivita' rientranti nello scopo sociale o comunque rispetto ad esso connesse, complementari o analoghe, ivi comprese le societa' operanti nel campo delle attivita' manifatturiere elettroniche ed assicurative;
il controllo, il coordinamento strategico, tecnico, amministrativo-finanziario nonche' l’impostazione e la gestione dell’attivita' finanziaria delle societa' e imprese controllate, a tal fine compiendo ogni connessa operazione.

Cosa balza all'occhio ?

La eliminazione del riferimento specifico alle aziende elettroniche e l'inserimento di un riferimento specifico a soluzioni ICT.
La IT company di Telecom non era Finsiel ?

Il Gruppo Finsiel è uno tra i principali leader italiani ed europei nel settore dell'information technology.
10 società e 4.000 professionisti che operano nella consulenza e nei servizi IT per la Pubblica Amministrazione, le banche, le aziende di trasporto, e per i settori di mercato dove più forte è l'esigenza di soluzioni informatiche innovative.

E' stata venduta nel 2005 (a fine giugno) al gruppo Almaviva (dell'Ing. Tripi).

E' una disdetta che meno di due anni fa non fosse più parte della strategia e adesso se la ritrovino come concorrente...

13 marzo, 2007

Dichiarazione di Emilio Miceli, Segretario generale SLC – CGIL

Il settore delle TLC rischia di essere oggi la metafora del fallimento del capitalismo italiano. Infatti in un settore, che nel corso di questi anni è cresciuto tre quattro volte sopra i tassi del PIL italiano e che solo recentemente ha denunciato sintomi di rallentamento, è successo che Omnitel da Olivetti è diventata l’inglese Vodafone, Wind dall’Enel è finita sotto l’egiziana Orascom e Fastweb sembrerebbe diventare svizzera.

Tutto ciò chiama in causa Confindustria e la fragilità delle imprese italiane, del sistema bancario che non ha avvertito la necessità di un intervento a salvaguardia degli interessi del Paese; dei Governi che in tutti questi anni hanno assistito alla lenta agonia delle TLC italiane.

Se poi si aggiungono le decisioni giuste, ma non modulate in tempi più gestibili in merito all’abolizione dei costi di ricarica e addirittura di quello sugli scatti alla risposta, il vero rischio è che oltre ai passaggi di proprietà in mano straniera si verifichi un duopolio Telecom – Vodafone con la scomparsa o il ridimensionamento degli altri due operatori.

Sarebbe una beffa per chi sostiene di voler liberalizzare.

Ovviamente è di fronte a tutti la vicenda Telecom e le notizie di queste ore.

Ci attendiamo una attenzione del Governo che sin qui è sembrata assolutamente al di sotto della gravità dei problemi.




Roma, 13 marzo 2007

Telecom I.: cessione quota Olimpia entro due settimane

MILANO (MF-DJ)--Il destino della quota detenuta da Pirelli & C. in Olimpia, sia che interessi una cessione di tutta o parte della partecipazione, si perfezionera' "entro le prossime due settimane, in modo da consentire a chi subentra di presentare la propria lista per il Cda di Telecom". Il termine ultimo per il deposito della lista dei consiglieri e' fissato nella fine del mese.

E' quanto ha appreso Mf-Dow Jones da una fonte vicina al dossier che ha spiegato come Edizione Holding, azionista di Olimpia con una quota del 20% del capitale, e' pronta a rimanere nel capitale della holding qualora il nuovo (o i nuovi) azionista di riferimento lo chiedesse e avesse obiettivi condivisibili e condivisi da parte di tutte le parti coinvolte.

Riguardo al destino della quota dei Benetton in Olimpia la fonte ha precisato che Edizione Holding non esercitera' il diritto di prelazione che le spetta in virtu' degli accordi stretti in Olimpia. Gli stessi accordi prevedono l'obbligo di co-vendita in capo a Edizione in caso di mancato esercizio della prelazione. Vendita che i Benetton sono intenzionati a fare a meno che i nuovi azionisti della holding non gli chiedano di restare.

Dovendo tracciare un identikit del candidato a subentrare a Pirelli in Olimpia, la fonte ha spiegato come la soluzione di un socio industriale, al momento, sembri quella meno praticabile anche in virtu' dei molti problemi regolatori ancora pendenti, primo fra tutti quello relativo alla rete. Piu' semplice che a fare il loro ingresso nel capitale possa essere un pool di investitori finanziari di alto livello. "I nomi circolati in questi giorni, quelli delle Fondazioni Cariplo, Cariverona e Crt oltre che di Capitalia, Unicredito e Intesa Sanpaolo rientrano nel numero di quelli che consentirebbero un corretto svolgimento del piano industriale presentato da Guido Rossi".

In particolare sarebbero degli azionisti in grado di supportare la scelta del presidente di Telecom di non stringere delle alleanze industriali esclusive ma una serie di partnership mirate su diversi mercati.
March 13, 2007 12:31 ET (16:31 GMT)

Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl.

12 marzo, 2007

Pirelli ragiona su uscita da capitale Telecom Italia

MILANO (Reuters) - Il Cda di Pirelli ha conferito al presidente Marco Tronchetti Provera il mandato per esplorare "tutte le possibili opzioni" su Olimpia, primo azionista di Telecom Italia, non esclusa la dismissione della partecipazione.

Il consiglio ha anche approvato i conti del 2006 che vedono un risultato netto consolidato negativo per 1.048,8 milioni di euro dopo la rettifica di valore sulla partecipazione in Olimpia per 2.110 milioni, dice una nota.

Alla luce del risultato netto non saranno distribuiti dividendi.

Nel 2006 l'ebitda si è attestato a 614,1 milioni in crescita dell'8,2%, mentre i ricavi hanno raggiunto quota 4.841,2 milioni con un incremento del 6,5% (+5,1% su base omogenea).

La posizione finanziaria netta è negativa per 1.979,6 milioni in linea con le previsioni già annunciate al mercato.

Per il 2007 Pirelli prevede "un ulteriore miglioramento dei risultati" grazie alla strategia di focalizzazione sui segmenti a maggior valore aggiunto e al buon andamento dei core business, si legge nella nota.

NO TRATTATIVE CON BANCHE ITALIANE

Sul fronte trattative con Olimpia la situazione sembra di stallo dopo lo stop con Telefonica.

Tronchetti ha escluso trattative con banche italiane, considerate candidate all'acquisto di una parte della partecipazione di Pirelli in Olimpia.

Con Telefonica "non ci sono novità", ha detto Tronchetti.

Nei giorni scorsi, poi, il presidente della società spagnola Caesar Alierta e Pirelli hanno detto che i colloqui sono sospesi. Il Financial Times ha scritto nei giorni successivi che Telefonica ha rinunciato a entrare nel capitale di Telecom.

Con società russe ci sono "colloqui, ma non trattative in corso".

NESSUNA DECISIONE SU OLIMPIA, ACCORDO CON BENETTON

"Non abbiamo preso nessuna decisione su tempi e prezzo", ha detto Tronchetti Provera, rispondendo a chi chiedeva se era possibile una cessione di Olimpia che valorizzasse Telecom a un prezzo inferiore ai 3 euro. "Tocca agli altri fare proposte, poi vedremo se è conveniente per noi".

Il bilancio di Olimpia ha in carico il suo 18% di Telecom Italia a 3 euro per azione.

"Abbiamo raccolto da più parti rumors che ci sia interesse. Ho letto sui giornali di diversi potenziali acquirenti. Dobbiamo pensare a creare valore per gli azionisti".

Tronchetti ha negato che ci sia disaccordo con Gilberto Benetton, secondo azionista di Olimpia con il 20%, che nel cda Telecom Italia ha votato a favore del piano proposto da Guido Rossi, piano che ha di fatto messo la parola fine alle trattative tra Pirelli e Telefonica.

Il presidente di Pirelli ha detto che tre consiglieri si sono astenuti (tutti vicini a Tronchetti) e che "diversi consiglieri" hanno espresso opinioni in linea con coloro che non hanno dato il loro voto al piano.

© Reuters 2007. Tutti i diritti assegna a Reuters.

11 marzo, 2007

21 INVESTIMENTI

Alla luce del voto favorevole nell'ultimo CDA dei rappresentanti di Edizione Holding
vorremmo far rilevare che la stessa Edizione Holding ha anche altri potenziali interessi sulla rete, visto che 21 Investimenti (di proprieta' del gruppo) fino a poco tempo fa era rappresentata nel CDA di SIRTI spa.

A PROPOSITO DI DISMISSIONI

Link ALLEANZE E DISMISSIONI

L’incontro con la stampa ha però contribuito a chiarire anche alcuni punti esposti durante la presentazione del piano, in particolare quello relativo a quali potranno essere quegli asset “cedibili” individuati dal vice presidente Carlo Buora e che dovrebbero consentire di raccogliere fino a 1 miliardo di euro. E’ stato lo stesso Buora a citarli uno ad uno, stimolato dalla domanda di un giornalista, a partire dalla quota in Mediobanca, giudicata non strategica. Stessa definizione per Oger Telecom, Brasil Telecom (discorso diametralmente opposto per Tim Brasil) e alcuni asset del real estate, compresa la storica sede a due passi da Piazza Affari, un immobile del valore stimato di 80 milioni.

09 marzo, 2007

Telecom, su scorporo reti trattative difficili - Calabro(Agcom)

ROMA, 9 marzo (Reuters) - Le trattative fra Telecom Italia (TLIT.MI: Quotazione, Profilo) e l'Autorità per le Telecomunicazioni, avviate da mesi, sullo scorporo della rete stanno andando avanti "anche se con qualche travaglio, legato ai profili industriali e finanziari dell'azienda".

Lo ha detto il presidente dell'Autorità per le tlc, Corrado Calabrò, intervendo a un convegno sulle autorità di garanzia.

"La separazione dei servizi dalla rete in Inghilterra ha funzionato, credo sia bene che in Italia si segua la stessa strada", ha detto Calabrò.

"Con il dottor Rossi (presidente di Telecom, ndr) ho l'impressione che alle volte ci si scambino le parti, tanto il discorso è omologo. Poi, quando ci sediamo ai tavoli, è logico che le posizioni siano opposte", ha aggiunto.

Il garante per le tlc ha poi concluso il suo discorso, invitando il governo a non interferire nella trattativa con Telecom, come avvenuto in Inghilterra fra Ofcom e BT.

Dichiarazione Emilio Miceli Segretario generale SLC-CGIL su C.d.A. Telecom Italia

Il CdA di Telecom dell’8 marzo è stato un’occasione mancata perché si sono voluti confermare gli alti dividendi dello scorso anno a detrimento degli investimenti.
La logica è sempre la stessa: azionisti ricchi che cannibalizzano un’azienda che potrebbe reggere molto meglio la sfida competitiva.
La delusione deriva anche dal fatto che non sia stata presa alcuna decisione sulla nuova Rete scaricando tutto al confronto con l’Authority delle Comunicazioni.
Quando si riconferma il volume degli investimenti degli anni precedenti significa che, al di là delle parole, l’azienda è ferma nella sua capacità decisionale.
Così vince la logica della conservazione, del congelamento, e questo è un dato preoccupante.
Ovviamente l’incontro del 22 marzo con le organizzazioni sindacali si presenta in questo modo molto complesso, soprattutto se verrà confermata la decisione, così come ha dichiarato il dottor Buora, di procedere verso ulteriori dismissioni in Italia ed all’estero per un miliardo di euro.
La logica sembra essere, dunque, sempre la stessa: nessun sacrificio per gli azionisti e taglio dei costi.
A questa logica noi non ci stiamo!



Roma, 9 marzo 2007

MULTIMEDIA: GUIDO ROSSI QUESTA MATTINA STREAMING VIDEO
MULTIMEDIA: RICCARDO RUGGERO QUESTA MATTINA STREAMING VIDEO
MULTIMEDIA NETWORK: STEFANO PILERI QUESTA MATTINA STREAMING VIDEO
MULTIMEDIA MOBILE: LUCA LUCIANI QUESTA MATTINA STREAMING VIDEO
MULTIMEDIA FISSO: MASSIMO CASTELLI QUESTA MATTINA STREAMING VIDEO

08 marzo, 2007

DISCONTINUITA' CON IL PASSATO E INVESTIMENTI...........

http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200703081557387178&chkAgenzie=TMFI

Nei giorni scorsi gli analisti avevano stimato un utile netto di 2,96 miliardi (3 milioni le attese di RasBank), quindi fondamentalmente in linea a quanto è risultato, e un margine operativo lordo organico di 13,05 miliardi, ossia più elevato di 0,2 milioni di quanto comunicato, con un margine Ebitda del 41,9% su ricavi per 31,19 miliardi (31,27 miliardi il fatturato approvato dal Cda).

I ricavi consolidati al netto della variazione dei cambi (385 milioni di euro) e al netto della variazione del perimetro di consolidamento (82 milioni di euro) hanno registrato un incremento del 2,9%. L'apporto della business unit mobile brasiliana (677 milioni), quello del business mobile domestica (134 milioni), lo sviluppo del mercato broadband e il contributo della business Unit Media (28 milioni) sono stati i fattori principali che hanno caratterizzato la crescita 2006.

Il Cda di Telecom ha inoltre convocato per il 16 aprile l'assemblea dei soci che sarà chiamata fra l'altro a rinnovare l'intero consiglio. Su questo tema i consiglieri si sono astenuti "dal formulare proposte, rimettendo ai soci la presentazione di apposite liste, come da statuto". L'assemblea dovrebbe inoltre approvare "un'iniziativa di incentivazione e retention del top management mediante attribuzione gratuita di azioni". Al servizio del piano sarà richiesto il via libera ad acquistare sul mercato 25 milioni di azioni proprie

ASPETTTIAMO I RINGRAZIAMENTI DEL PROF. ROSSI E DEL CDA PER IL CONTRIBUTO IN TERMINI DI PERDITA DI SALARIO CHE ABBIAMO GENTILMENTE CONCESSO ALL'AZIENDA. E CI COMPLIMENTIAMO CON IL MANAGEMENT PER IL RICCO STOCK OPTION CHE ANDRA' A PERCEPIRE PER L'OTTIMO RISULTATO DI CUI SOPRA.

«Più industria meno finanza»


È arrivata ieri dai rappresentanti dei dirigenti Telecom e dalla direzione generale di Federmanager una richiesta precisa al management: «Più industria e meno finanza ».Idirigenti ritengono fondamentale che il nuovo piano, «superando le logiche finanziarie degli ultimi anni, punti decisamente a strategie industriali di medio periodo finalizzate a rilanciare il ruolo del gruppo», con il rilancio degli investimenti per innovazione, qualità e servizi alla clientela, in particolare per la sicurezza delle infrastrutture. Federmanager e i dirigenti hanno chiesto un incontro urgente ai vertici aziendali.

NOTIZIA DI IERI DAL SOLE 24ore ONLINE

BUON OTTO MARZO A TUTTE LE DONNE

06 marzo, 2007

PIRELLI. LA BICOCCA TEME IL TELECOM-DAY

L'8 marzo sara' il giorno della verita'. Questo il significato che la riunione del Cda di Telecom assumera' con riferimento alle sorti di Pirelli. Innanzitutto, stando alle indiscrezioni, verrebbe ufficializzata la rottura definitiva tra la gestione Tronchetti Provera e Guido Rossi. Il cambio di rotta portera', con ogni probabilita', all'abbandono del piano strategico in esclusiva tra Telecom e Telefonica, con la conseguente apertura delle trattative anche ad altri operatori. Questo uno dei principali motivi che aiuterebbero a spiegare l'eccessiva compressione sul titolo della Bicocca, oltre che all'attuale correzione su scala globale. A pesare anche le aspettative sui conti economici della compagnia presieduta da Guido Rossi che, stando ad alcune anticipazioni, sarebbe in procinto di rendere nota qualche brutta notizia sul conto economico, oltre che ad una riduzione del pay-out ed a risultati inferiori ai target.
(E.E.)

(Ilnuovomercato.it)

05 marzo, 2007

RELAZIONE INTRODUTTIVA DI EMILIO MICELI SEGRETARIO GENERALE SLC - CGIL

Saranno Luigi Marconi e Sergio Cusani ad illustrare il lavoro di analisi economico finanziaria del gruppo Telecom dal 1999 al 2006.

A me spetta solo fare qualche considerazione che, ovviamente, l’analisi fatta autorizza. Considerazione innanzitutto sul contesto, per avanzare poi qualche proposta e dare il contributo del Sindacato per il rilancio di una delle più grandi imprese italiane. Ormai una delle poche.
Il contesto è quello di una azienda che si trova contemporaneamente ad affrontare tre emergenze .
La prima mi viene di definirla l’emergenza democratica.

E’ la storia degli arresti di uomini Telecom, dei servizi e di intermediari che sono diventati ricchi svolgendo una dubbia attività di dossieraggio. Vecchi arnesi che di solito fanno quello che le leggi vietano con padroni diversi e magari obbedendo a più padroni contemporaneamente.

Una centrale spionistica impiantata dentro Telecom che lavorava su tutto: intercettava imprenditori e lavoratori, calciatori ed arbitri, giornalisti e dirigenti della stessa Telecom, è il caso della intrusione informatica in RCS, di cui è stato vittima lo stesso Massimo Mucchetti, o lo stesso ex Segretario generale di Telecom, Vittorio Nola, in seguito sollevato dall’incarico con motivazioni che sembrano ancora oggi non chiarite.

Ho parlato di emergenza democratica perché se dentro la pancia dell’ex monopolista di TLC si affermano pratiche extra-legali, e questo succede in un rapporto stretto con i vertici dei Servizi, è il paese ad avere un problema di sicurezza.

Sicurezza intesa come affidabilità di chi, attraverso le linee telefoniche, è custode della vita relazionale dei cittadini, ma anche di quella del mondo economico ed istituzionale.

Noi andremo fino in fondo, ovviamente è nostro dovere, sul dossieraggio dei dipendenti perché vogliamo sapere se Tavaroli era mandante o esecutore, e vogliamo sapere perché i dipendenti venivano dossierati.

Per proteggersi dal terrorismo, come sostenuto da Tavaroli? Noi non siamo esperti, ma nella lotta al terrorismo è lecito aspettarsi controlli mirati e non uno screening di massa; ammesso che una azienda abbia il potere di controllare la vita delle persone.

Oppure attraverso il dossieraggio dei dipendenti si voleva far velo su una attività ben più intensa che aveva ben altri obiettivi, così come va emergendo dalle indagini della Magistratura?

Noi stiamo ovviamente ai fatti e attendiamo i risultati delle indagini e le conclusioni cui perverrà la Magistratura. Abbiamo chiesto a Giuliano Pisapia di rappresentare noi e tutti i lavoratori che ritenessero di far valere i propri diritti violati.

Ovviamente dispiace che Telecom non abbia provveduto a rimuovere tutte le persone coinvolte, ma che sia stata ancora una volta la Magistratura a scandire, attraverso l’avanzamento dell’inchiesta, il processo di rinnovamento e bonifica. Non è un bel segnale!
La seconda emergenza è quella finanziaria, che è l’oggetto dello studio di questa iniziativa.

Telecom è una grande azienda ed è una azienda sana: ha alti ricavi, produce utili assolutamente proporzionati, così come alti sono gli indici di produttività e redditività.
E dispone di un patrimonio umano e professionale qualificatissimo.
30 miliardi di ricavi, stabili.
Tra 12 e 14 miliardi di margine operativo lordo.
Più 66% di produttività dal 1999 al 2005.
E tanti sacrifici: da 122.000 a 85.000 dipendenti dal 1999 al 2006 nel mondo, - 30%; nello stesso periodo in Italia da 117.000 a 70.000, - 40%.
E 45 miliardi di debito!
E’ questa in sintesi la storia degli ultimi 8 anni.

E’ una storia nota.
Analizzata e raccontata in ogni suo più piccolo aspetto.

E’ la storia di 2 acquisizioni a debito: la prima ad opera di Roberto Colaninno e la seconda di Marco Tronchetti Provera.
L’azienda, questa è la storia, è stata appesantita da un debito che non ha generato e che gli è cascato addosso. Lo ha solo subito.

E per di più non è nemmeno messa nelle condizioni di sopportarlo.
Perché Telecom è in grado di onorare quel debito che non le appartiene.
Insomma, ha le forze ed i margini per farlo.


La verità è che sono l’azionista di riferimento ed il suo patto di sindacato che impediscono all’azienda di crescere mantenendo tutti gli impegni. Basta solo un dato per spiegare questo passaggio.
Dal 1999 al 2006 il gruppo Telecom ha prodotto 13 miliardi di utili ed ha distribuito ai suoi azionisti 22 miliardi di dividendo.


E questo fatto non ha nulla a che fare con la corretta gestione di un’impresa che ha bisogno di investire per svilupparsi e competere nel mercato globale.

La semplice verità è che questa azienda convive con una proprietà che tende a devitalizzarla, a cannibalizzarla. Né più né meno. E se l’azionista, come il conte Ugolino, comincia a divorare il proprio figlio, significa che si è giunti ad un punto di non ritorno e sono necessari cambiamenti radicali.

Insomma, l’attuale azionista di riferimento, per salvare se stesso, è costretto a remunerare a condizioni sempre più alte, oltre le possibilità stesse dell’azienda, se stesso e gli azionisti che lo sorreggono.

Ovviamente questo spiega perché la rete è poco curata e sono in via di esternalizzazione attività fondamentali, ultima in ordine cronologico quella di assurance.


Anche verso aziende che vivono e lucrano sul lavoro irregolare e nero dove non si rispettano le condizioni di sicurezza.

E’ di qualche giorno fa la notizia della morte di un lavoratore di una azienda subappaltatrice. Speriamo che si faccia piena luce su una vicenda i cui contorni sono ancora tutti da chiarire.

E’ evidente che questi dati ci suggeriscono una riflessione: non si può arricchire l’azionista in modo abnorme ed impoverire l’azienda ed i lavoratori.

Non c’è equilibrio, non c’è proporzione. I lavoratori ogni giorno lottano per recuperare una produttività che si sposta sulla rendita, che non fa crescere l’azienda.
Questo è un grande tema di riflessione: Come ridistribuire le ricchezze prodotte.

Ma l’altra verità è che non si sta solo impoverendo l’azienda, la si sta anche svuotando progressivamente.
- 7 miliardi di dismissioni tra immobili, impianti e macchinari;
- 50 miliardi di beni immateriali a fronte di 17 miliardi di beni materiali.

Il rischio è che Telecom diventi solo un marchio: la rete sostanzialmente conferita ad aziende appaltatrici e gli immobili quasi tutti a Pirelli Real Estate ed al suo sistema cui vanno ingenti affitti e spese di gestione dopo aver già venduto a prezzi non particolarmente vantaggiosi.


Sono i nodi, questi, di una azienda che non viene premiata dal mercato. E si capisce. Perché, è vero, corre, ma per inerzia, perché il carburante è sempre più insufficiente.

E qui entriamo, ma in parte lo abbiamo già accennato, dentro la terza emergenza: quella proprietaria.

L’emergenza è dettata innanzitutto dalla incertezza. Incertezza sull’assetto proprietario, innanzitutto.

Telecom è in questo momento un azienda debole ed aggredibile. Com’è noto al piano di sopra, quello di Olimpia, sono in corso contatti per una cessione di quote di minoranza a Telefonica.

Com’è nello stile di Tronchetti, le operazioni su Telecom si fanno sempre di sopra, mai di sotto.

Telefonica è grande tre volte Telecom, ed è anche fortemente indebitata.
Ovviamente, e questo è il primo problema, riesce difficile produrre un piano industriale e finanziario non sapendo cosa succederà sulla plancia di comando.

Quali sinergie, quali accordi operativi si stanno discutendo, quale perimetrazione; insomma, quale sarà il coinvolgimento di Telefonica e fino a dove.

Noi abbiamo detto subito che l’operazione a cui si sta lavorando non ci va bene: siamo contrari.

Telefonica è un gruppo industriale che compete con Telecom in Brasile e non solo ed ovviamente non può che avere interesse a limitarne lo sviluppo come azienda globale. In una parola, non sarebbe né uno scambio né una partnership, ma l’avvio di una acquisizione.
L’Italia, al contrario, ha bisogno di un grande gruppo di TLC al pari di Germania, Francia, Spagna ed Inghilterra. Telecom può assolvere a questo compito; lo ha già dimostrato, può continuare a farlo.

Se posso permettermi questo è un obiettivo che dovrebbero sentire come moralmente loro l’azionista di riferimento, il management, e soprattutto il governo del paese, il cui silenzio, sarà stata colpa della crisi e me lo auguro, è ormai assordante.

Il rischio è che l’Italia resti l’unico tra i grandi paesi europei a privarsi di reti e servizi di TLC.
Si apre una fase nuova, che porterà verso la rete di nuova generazione in fibra ottica, in grado di innalzare la capacità di trasferimento di immagini e dati, aiutare lo sviluppo di nuovi servizi, anche sociali, che potranno migliorare la vita di tutti noi.

E’ un’occasione per il paese, per la sua crescita, e per questo c’è bisogno di un grande operatore nazionale e sovranazionale.

E se non si farà l’errore di utilizzare le frequenze del Wimax per abbattere i costi delle imprese, ma per integrare a questo processo quelle aree del paese a ritardo tecnologico, dove nessuna impresa per nessun motivo ritiene di dover portare alcuna rete di nuova generazione, allora si apriranno orizzonti nuovi nella politica di innovazione territoriale, ed anche nuove opportunità di sviluppo per chi è in ritardo, oltre che nuovi spazi e nuovi mercati anche per gli operatori non incumbent che vogliono cimentarsi sui nuovi servizi.

Sarebbe un cambiamento sensibile quello che vedesse contemporaneamente un uso riequilibrante del WIMAX insieme ad una terzietà della rete d'accesso sul modello dell'openreach.

Questo noi crediamo sia lo "spirito pubblico" di cui c'e' bisogno: un intervento delle politiche pubbliche teso a riequilibrare il paese mettendo a disposizione frequenze che sono pubbliche. E penso che questo possa essere un grande tema di riflessione per costruire un "welfare delle comunicazioni" inclusivo.

Del resto, è un film già visto quello che quando non si sa che fare intanto si costruisce un contenitore: ieri la Società Infrastrutture e l'altro ieri la cassa per il Mezzogiorno, o Sviluppo Italia. Di esempi, ovviamente se ne potrebbero fare tanti. Attendiamo di capire cosa si vorrà fare del nuovo fondo affidato a Vito Gamberale. Noi pensiamo che possa giocare un ruolo importante, appunto, se focalizzerà la sua attenzione nella gestione delle fraquenze messe a disposizione dalle autorità militari. Sarebbe un fatto importante.

In questo clima di incertezze, che pesano non poco nella vita dell'azienda e del sistema di TLC, noi abbiamo apprezzato e apprezziamo il lavoro che con fatica sta svolgendo il Prof. Rossi per dare una strategia ad un gruppo altrimenti allo sbando. Con l'11 settembre tutto è stato avvolto dalle nebbie, nessun asset era circondato da certezze, e questo ovviamente ha avuto un peso rilevante.

Abbiamo, quindi, salutato con soddisfazione il blocco della societarizzazione della rete; lo stop alla vendita di Tim e la chiusura del dossier sulla vendita di Tim Brasile.

Sono elementi di certezza, questi, che mettono in tranquillità l’azienda, allontanano quello strano processo di liquefazione che sembrava avviato con l’11 Settembre e contro cui facemmo un riuscitissimo sciopero generale.

Chiarito che nessuna authority chiedeva la societarizzazione della rete, ma solo un consulente del Governo; che Tim Brasil è un avamposto in una zona interessante che tra l’altro produce una non secondaria quantità di soldi in un periodo che non è affatto roseo sia sulla rete fissa che sul mobile; e che Tim Italia deve continuare a convergere tecnologicamente con Telecom continuando a sostenerne la cassa in modo consistente; chiarito tutto questo, è evidente come il nocciolo duro stia nella debolezza dell’assetto proprietario.

La nostra idea è che Telecom abbia bisogno di nuovi capitali per rilanciarsi e di chiedere agli azionisti di fermarsi per un po’ congelando i dividendi.

Insomma, superare quel patto di sindacato che ormai è diventato un freno per l’azienda, per trasformarsi in una public company, e ricostituire le condizioni finanziarie per tornare a crescere dentro quel salto tecnologico ormai ineludibile per il quale saranno necessari investimenti importanti.
Forse questa è la strada maestra per apprezzare l’azienda sul mercato azionario, soddisfare gli azionisti, e ci permettiamo di ricordarlo, dare serenità ai lavoratori ed al paese. Una grande azienda di TLC non può stare costantemente in fibrillazione dal punto di vista dell’assetto proprietario, nessuna tra quelle europee lo è, perché, è utile ricordarlo, è un pezzo del sistema paese, di quella funzione pubblica di cui spesso ci si dimentica.

UN PO' DI RETORICA?

IL SEGUENTE CORSIVO è tratto da una slides illustrata a San Casciano dei Bagni il 10 febbraio scorso, certo fa effetto vedere le cifre riportate in quelle righe, ma ancor piu' effetto è vedere quantificato il risparmio che realizzeranno passando le attivita' di delivery al Personale Sociale MOS, 16M€ calcolando che nel CSL ci sono circa 9600 ADDETTI si ottiene un recupero con la manodopera sociale di 1666€ a persona, aggiungiamo tagli di REPERIBLITA'e risparmi vari si superano i 2000 euro.

A CHI LEGGE TIRARE LE SOMME



Nuovo Contratto Imprese di Rete: l’introduzione del nuovo contratto, per effetto della variazione del mix MOS/MOI, comporta un incremento di esigenze MOI per Assurance pari a circa 74,5M€ e una riduzione di esigenze per Delivery pari a 91,0M€, con un beneficio netto di 16,0M€ in termini di flusso di cassa (ante delta prezzi delivery). La rimodulazione del Budget 2007 considerando il delta prezzi Delivery è pari a 535,8 M€ mentre quello ufficializzato da AC è pari a 475,8 M€.

04 marzo, 2007

CONSIDERAZIONI SULL’INFORMAZIONE

RELAZIONE IN FORMATO PDF RELATIVA AI CONTI TELECOM ITALIA

Venerdi’ scorso si è tenuto a MILANO presso il Centro Congressi Palazzo Stelline un incontro pubblico promosso dalla CGIL e dal sindacato SLC nel quale e’ stato presentato uno studio analitico dei Bilanci Telecom dal 1999 al 2006 realizzato da "Practice Audit" con la collaborazione di Sergio Cusani.
All’evento hanno preso parte oltre cha ad Epifani e Miceli anche altri personaggi del mondo accademico e finanziario, tra questi era presente anche Muchetti vice direttore del Corriere della Sera.
Un primo resoconto dell’evento lo abiamo gia postato grazie alla gentile concessione di Stefano Quintarelli di un post da lui pubblicato sul suo blog. A breve posteremo anche il resoconto fatto dalla delegazione Toscana presente all’evento.
Ma non è su questo che vorremmo intervenire, vorremmo analizzare come mai a due giorni dall’evento, di questo non vi è alcuna traccia sui mezzi di “INFORMAZIA”. Abbiamo monitorato tutti i siti on-line dei quotidiani nazionali, abbiamo acquistato per due giorni tutti i principali quotidiani, ma della notizia niente………….. E si che l’evento era stato coperto in modo massiccio da stampa e televisione tanto che alla sala era quasi impossibile accedere.
Bene NESSUNA TRACCIA dell’evento, l’unica cosa che abbiamo trovato è stata stata la pubblicità di Telecom Italia (alice, progetto Italia ) sui quotidiani, è evidente le inserzioni che questi ricevono sono sufficenti ad operare una “moral suasion” economica nei nei loro confronti. E così facendo operano una sorta di censura su dei DATI OGGETTIVI che potrebbero interessare i mercati e la collettivita’ .

We would want to be in Italy

03 marzo, 2007

Incontro "Sul futuro di telecom"

Quintarelli's Blog


L'incontro di ieri sul futuro di Telecom a milano, organizzato da SLC-CGIL e' stato molto interessante.

Senza peli sulla lingua ieri e' stato Emilio Miceli (segretario nazionale del Sindacato lavoratori delle Comunicazioni):

"la proprieta di Telecom tende a devitalizzare e a cannibalizzare l'azienda; l’attuale azionista di riferimento per salvare se stesso, è costretto a remunerare a condizioni sempre più alte, oltre le possibilità dell’azienda, se stesso e gli azionisti che lo sorreggono. Questo spiega perché la rete è poco curata e vengono esternalizzate attività fondamentali"

I numeri del periodo 1/1/1999-30/6/2006, messi in fila i bilanci, colpiscono per la loro "sinistra grandezza" (per citare Cusani ieri): (in miliardi di euro)
Attività immateriali: da 2,7 a 50,6
Terreni e fabbricati: da 5,1 a 0,8
Impianti e macchinari: da 16,5 a 12,7
Indebitamento netto: da 8,2 a 42,2
Debiti verso banche: da 80% a 21% (e' stato notato che il debito si e' spostato dalle banche alle obbligazioni)
Ricavi: da 27,1 a 29,9 (fine 2005), sostanzialmente stabili
Gestione straordinaria: -17,7 (operazioni straordinarie non tipiche, quali acquisizioni, investimenti, ecc.)
Ricavi per dipendente: da 220K a 360K/anno
Dipendenti in Italia: da 177.000 a 70.000

La presentazione fatta da Marconi della Practice Audit (disclaimer, e' una analisi su dati della società, sui dati disponibili, per cui loro non possono essere certi se i dati di partenza sono veri o se sono "da interpretare", lo hanno detto due-tre volte)

Chiedo scusa per la latenza, ma sono stato in giro fino a notte fonda.

Pero' un commento mi viene da farlo...

Di Telecom stiamo leggendo cose poco esaltanti, di Fastweb, se e' vero cio' che dicono i giornali, anche; H3G e Wind hanno "bucato" varie volte il collocamento in borsa.

Viene da chiedersi, quali altri operatori grandi restano ? Vodafone e BT ? (entrambi inglesi)

Mi pare che non si possa definire propriamente "un settore in ottima salute" eppure dovrebbe essere trainante per il Paese.

PROCEDURA DI RAFFREDDAMENTO

IL GIORNO 6 MARZO ALLE ORE 10,30 RIMANE PREVISTO L'INCONTRO PER LA PROCEDURA DI RAFFREDDAMENTO

02 marzo, 2007

Telecom I.:Orascom presenta offerta quota in Brasil Telecom-2

NON SANNO VERAMENTE PIU' A CHE SANTO VOTARSI


SAN PAOLO (MF-DJ)--Orascom Telecom, societa' egiziana che in Italia controlla Wind, ha presentato un'offerta per l'acquisto della quota detenuta da Telecom Italia in Brasil Telecom.

Lo ha detto l'a.d. di Orascom Telecom, Naguib Sawiris, in un'intervista telefonica alla Dow Jones Newswires. Sawiris non ha pero' voluto fornire dettagli sulla somma offerta per la quota o la strategia che sta perseguendo per l'operazione.

"Noi stiamo seriamente guardando alle possibilita' con Brasil Telecom. Abbiamo solo fatto un'offerta", ha puntualizzato Sawiris. red/pev


(END) Dow Jones Newswires

March 02, 2007 13:34 ET (18:34 GMT)

Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl

TELECOM, EPIFANI: MANCA CHIAREZZA

Il segretario nazionale della Cgil Guglielmo Epifani si e' detto preoccupato per 'l'assenza di chiarezza nelle strategie, nelle prospettive' di Telecom Italia; inoltre se la societa' non dovesse trovare un accordo con i competitor e l'Agcom sulla rete infrastrutturale, allora, secondo il leader sindacale, dovrebbe intervenire il governo. 'Sulla questione della rete, dell'ultimo miglio, dell'accesso e dei problemi che sono aperti, in questo momento e' necessario che tra Telecom, le altre aziende che competono nel mercato e l'Autorita' si trovi una soluzione a una questione che in altri paesi e' stata risolta gia' da tempo', ha detto a margine del convegno 'Telecom Italia, quali prospettive?'. Epifani ha auspicato 'che questo avvenga: se no, la politica deve avere un suo punto di vista, perche' la questione riguarda un problema di regolazione del mercato'. Epifani e' poi tornato sul piano che mise a punto Angelo Rovati, il consigliere economico di Romano Prodi, che prevedeva lo scorporo della rete del colosso tlc, rilevato dal governo e che provoco' le dimissioni dello stesso Rovati. 'Il piano non era sbagliato in se'. Non doveva farlo lui, semmai', ha osservato Epifani, ricordando fra l'altro il danno d'immagine internazionale e l'articolo dell'Economist dal titolo Agony of Italy. 'Quella vicenda - ha commentato - rende impossibile a Telecom Italia di seguire quella strada: lo chiediamo alla politica'. Infine, il segretario della Cgil ha parlato delle attuali difficolta' del gruppo: 'Ora il settore e' gia' difficile anche per gli altri operatori internazionali. Vedo Telecom molto ferma, molto chiusa in se stessa: questo e' un rischio'.

02/03/2007 16.51

Telecom I.: Gentiloni, da Cda 8/3 aspettiamo investimenti su reti

MILANO (MF-DJ)--Il Ministro delle Tlc, Paolo Gentiloni, ha detto oggi di guardare con grande attenzione alle scelte future del Cda di Telecom Italia e soprattutto alle decisioni al piano industriale della societa' che sono all'ordine del giorno della riunione del Cda dell'8 marzo.

Il ministro, a margine di un convegno a Milano, non ha voluto entrare nel merito delle sospese trattative tra la spagnola Telefonica e Telecom Italia, ma ha detto di aspettarsi che Telecom investa sulla rete nazionale in linea con le aspettative del Paese.

"Nel Cda dell'8 marzo mi auguro che venga varato un piano di investimenti sulle reti che e' cio' che il paese si aspetta". gza/ds


(END) Dow Jones Newswires

March 02, 2007 10:50 ET (15:50 GMT)

Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl.

01 marzo, 2007

Telefonica, sospesi colloqui con Telecom Italia, dice Alierta


MADRID (Reuters) - Telefonica ha detto che le trattative con Telecom Italia sono sospese, dopo l'annuncio fatto il mese scorso di colloqui esplorativi con Pirelli, che controlla Olimpia, che a sua volta detiene il 18% del gruppo telefonico italiano.

I colloqui erano finalizzati a un ingresso di Telefonica nel capitale di Olimpia.

"Abbiamo il massimo rispetto per Telecom Italia e il suo management e siamo convinti che sarebbe positivo per Telecom Italia e Telefonica lavorare insieme", ha detto il presidente Caesar Alierta, in un incontro con gli analisti.

"A questo punto riteniamo però che le circostanze rendano difficile procedere su questa linea. Abbiamo deciso di sospendere i colloqui".

Telecom Italia è scesa brevemente dopo l'annuncio dello stop alle trattative arrivando a perdere fino al 3%. In forte lettera anche Pirelli.

LETTERA DI SLC-CGIL TOSCANA a TELECOM ITALIA



SINDACATO LAVORATORI DELLA COMUNICAZIONE

Firenze, 1 marzo 2007

DA: SLC/CGIL Toscana
A: TELECOM ITALIA
Area Territoriale Risorse Umane Centro
Att.ne Dott. Dario Onnis, Dott. Andrea Somigli, Dott. Riccardo Masedu

OGGETTO: Precisazione


Se la situazione aziendale non fosse seria, tesa e destasse preoccupazione, la convocazione per l’incontro da tenersi in Azienda il giorno 7 marzo p.v. apparirebbe incomprensibile e paradossale; forse la lettera per chiedere il rinvio della riunione del 27/2 u.s. deve essere stata male interpretata da Codeste R.U.
Su richiesta delle Segreterie Toscane FISTel ed UILCOM, convocate in riunioni a Roma, la scrivente SLC/CGIL, in base ai normali rapporti sindacali, ha acconsentito alla richiesta di un breve rinvio della riunione; le proponenti oltre alla normale procedura hanno espresso considerazioni legittime che esulavano da quanto concordato e su cui SLC esprime un dissenso di metodo e di merito rinviando al comunicato unitario del 14 febbraio e che, pertanto, vincolano soltanto quelle Organizzazioni Sindacali.
L’ordine del giorno per la riunione del 7 marzo p.v. implica una palese sottovalutazione della lettera inviata dalle RSU Toscane in data 14 febbraio 2007 e dei problemi da trattare in essa evidenziati, ed è per questo irricevibile per questa Organizzazione Sindacale prima dello svolgimento dell’incontro che era già stato calendarizzato.
Nel richiedere una rapida correzione, Vi comunichiamo la non partecipazione di SLC/CGIL alla riunione del 7 se non verranno affrontati i temi proposti nella lettera del 14 febbraio e che, in tal caso, il primo incontro a cui parteciperemo avverrà con le modalità previste dalle attuali norme di legge all’interno delle procedure di raffreddamento richiamate nella lettera sopra citata.

Per SLC/CGIL
Samuele Falossi