31 marzo, 2008

TELECOM: SCIOPERO NAZIONALE 8 APRILE PER AUMENTI SALARIALI

“Il giorno 8 Aprile si fermeranno i lavoratori del gruppo Telecom e dell’azienda Telecontact per uno sciopero nazionale”. Lo dichiarano in una nota congiunta le segreterie nazionali di SLC-CGIL e FISTEL-CISL.

Al centro dello sciopero di 4 ore per Telecom e 2 ore per Telecontact , proclamato da SLC-CGIL e FISTEL-CISL, vi è la rivendicazione di un aumento del Premio di Risultato del 30% nel quadriennio , di 2 euro sui ticket restaurant e, per Telecontact, di un aumento delle ore di lavoro per i part-time (passando da 4 a 6 ore).

Lo sciopero segue l’interruzione della trattativa con Telecom, dopo che l’azienda aveva dato disponibilità ad un aumento massimo del 10% dei diversi importi economici e dopo che i budget di spesa per il 2008 erano già stati approvati per poter aumentare l’occupazione in Telecontact.

“L’azienda non può chiedere sacrifici ai lavoratori dopo che, per anni, i dipendenti di Telecom hanno mandato avanti l’impresa mentre i manager pensavano esclusivamente alla finanza. Ora – dichiarano i rappresentanti di CGIL e CISL – che il nuovo management dice di voler tornare ad occuparsi del core business dell’azienda e di voler investire sugli asset strategici, ci attendiamo un riconoscimento della principale risorsa che questa impresa ha: migliaia di tecnici, informatici, ricercatori, addetti ai servizi di customer ”.

“Riguardo a Telecontact inoltre è ora che l’azienda rispetti quanto più volte detto. Vi sono tutte le condizioni perché si dia dignità ad un lavoro che con 4 ore al giorno non permette di giungere ad un salario decente”.

“In questo paese c’è un’emergenza salariale che necessità di una risposta a partire dalle grandi aziende: la Telecom ha di fronte a sé una grande occasione. Dare un segnale ai propri dipendenti e dimostrare che si può scommettere sul futuro”.





Roma, 31 marzo 2008

29 marzo, 2008

DEMAGOGIA?

Nell'anno 2007, il totale dei compensi erogati ai dirigenti con responsabilità strategiche a qualsiasi titolo e in qualsiasi forma da Telecom e dalle sue controllate sono ammontati a 40,9 milioni di euro, di cui 32 riguardanti i componenti dell'organo di amministrazione e i direttori generali.

RUGGERO 17MLN euro
BUORA 8MLN euro + 4MLN euro TOT 12MLN euro

Partiamo dai dati forniti da TI alla stampa sui compensi erogati al TOP MANGEMENT, nell'ultimo anno sono stati erogati 40,9 MLN di euro (cira 81miliardi di vecchie lire.......) a queste persone, è evidente che una somma cosi' elevata è stata erogata a titolo di risultati raggiunti, il titolo si è rivalutato come nessun altro nel settore a livello mondiale!!!, il debito del gruppo è stato interamente azzerato, e sentite sentite il patrimonio aziendale è aumentato in conto capitale.

Di contro la produttivita' è aumentata generando un fatturato per addetto che non ha eguali in europa nel settore, il costo del personale è tra i piu' bassi d'europa, gli adetti sono tra i meno numerosi tra gli ex incumbent d'europa.
La riduzione del personale è stata finanziata dallo stato italiano dal 1999 ad oggi.

Da circa un anno è in corso una trattativa per il rinnovo della contrattazione di secondo livello, l'azienda si è presentata al tavolo con le "PEZZE AL CULO" offrendo una rivalutazione che le costerebbe circa 1,5/2 MLN annui.
Facendo il conto della serva con 40e spiccioli MLN di euro si ripagavano i maggiori costi del personale per circa 20 anni!!!!!!

IL prossimo 8 Aprile ci troveremo a scioperare anche contro questo modo di intendere!

QUESTE LE RETRIBUZIONI E LE INCENTIVAZIONI DEL NUOVO MANAGEMENT

Gabriele Galateri e Franco Bernabè, rispettivamente presidente e amministratore delegato dal 3 dicembre dello scorso anno, percepiscono un compenso fisso per la carica pari rispettivamente a 1,3 e 1,4 milioni e che si prevede identico anche in occasione della loro prevedibile conferma, con l'assemblea del 14 aprile. All'a.d., precisa il gruppo, sarà riconosciuta un'incentivazione a breve termine legata ai risultati economici e a specifici obiettivi gestionali, di valore compreso tra il 50% e il 200% del compenso fisso. Il 30% di tale incentivazione è legata al raggiungimento di obiettivi di "return on investment", un altro 30% al "net cash flow before dividends" e un ulteriore 30% alla "customer satisfaction". Il 10% residuo, infine, è legato a obiettivi di "ricavi innovativi" quali il servizi a valore aggiunto mobili. Come già annunciato, infine, l'assemblea del 14 aprile è chiamata ad approvare un piano di stock option riguardante 11,4 milioni di azioni Telecom e destinato agli attuali amministratori esecutivi della società.

PREPARIAMOCI A RAGGIUNGERE I LORO OBBIETTIVI..................

I DATI SONO STATI RIPRESI DA QUI

28 marzo, 2008

NON MILLANTIAMO NULLA ECCO LA NUOVA CORDATA PER ALITALIA


CONTRIBUISCI ANCHE TU

Telecom: buonuscita da 17 milioni per l'ex amministratore


L'ex a.d. di Telecom Italia, Riccardo Ruggiero, ha incassato 9,91 milioni come 'incentivo all'esodo' in occasione delle sue dimissioni. L'azienda, si legge nel bilancio consultato da Radiocor, ha concluso con il manager una scrittura privata per la "risoluzione consensuale del rapporto di lavoro". Tra incentivo all'esodo, emolumenti, bonus e altro, l'ex a.d ha guadagnato circa 17 milioni.

Il Consiglio di Amministrazione di Telco, la societa' che controlla Telecom Italia, ha presentato la lista dei candidati per il consiglio di amministrazione del gestore telefonico, che è composta da Cesar Alierta Izuel, Tarak Ben Ammar, Franco Bernabe', Elio Cosimo Catania, Jean-Paul Fitoussi, Gabriele Galateri di Genola, Berardino Libonati, Julio Linares Lòpez, Gaetano Micciché, Aldo Minucci, Gianni Mion, Renato Pagliaro, Clemente Rebecchini, Filippo Bruno e Karl Pardaens.
Il cda di Telco ha anche proposto di fissare in tre esercizi, e dunque fino all`assemblea convocata per l`approvazione del bilancio al 31 dicembre 2010, la durata del nominando Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia e di stabilire in massimi 2.200.000 euro il compenso complessivo annuo del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, da ripartire tra i suoi componenti in conformità alle deliberazioni che saranno in proposito assunte dal Consiglio stesso.

27 marzo, 2008

Banda larga in tutta la Toscana entro il 2010

LINK PER SAPERNE DI PIU'

di Davide De Crescenzo

Negroponte, guru dei nuovi media, le aveva definite qualche anno fa "autostrade informatiche", le nuove infrastrutture telematiche su cui, invece che automobili, scorreranno bit e dati digitali. Ora, la Toscana, prima regione in Italia, cerca di realizzare quanto predetto tempo fa dal grande informatico statunitense: banda larga e internet veloce in tutto il territorio, aree marginali, montane e rurali comprese.

Lotta al digital divide. Entro il 2010, come previsto nel bando regionale, tutte le zone toscane non ancora coperte dalla banda larga - 415mila persone e 30mila aziende - saranno collegate in rete. Lo stanziamento complessivo, messo a disposizione dalla Regione, è di circa 20milioni di euro, una cifra a cui bisogna poi aggiungere 6-7 milioni di euro che saranno investiti dagli stessi operatori telefonici che hanno vinto la gara.

Le società vincitrici. Tra le aziende che hanno presentato le loro offerte si sono aggiudicati i lavori la Telecom per Grosseto, Siena e Prato, la Nettare per Pisa e Livorno, la Eutelia per Arezzo, Lucca, Massa Carrara e Pistoia, e un raggruppamento con capofila Publicom e Agescom per il circondario Empolese Val d'Elsa.

Le opportunità per il futuro. Con la diffusione della banda larga, nei prossimi anni, saranno disponibili servizi sempre più importanti per la crescita economica e gli stessi diritti dei cittadini: e-government, insegnamento a distanza, e-business, servizi sanitari on line e commercio elettronico.

"Si tratta - ha spiegato il vicepresidente della Regione, Federico Gelli, insieme ad Enrico Del Re del Cnit, il Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni - di abbattere il divario digitale, dando a tutti i cittadini toscani parità di accesso alle informazioni e ai servizi che saranno erogati attraverso la nuova infrastruttura".

"Le infrastrutture informatiche sono le vere autostrade di oggi per l’economia – ha dichiarato Enrico Del Re presentando il contributo del Cnit per giungere a questo importante obiettivo. - Sviluppare moderne ed efficienti infrastrutture tecnologiche per la comunicazione è, nella nostra epoca, uno degli elementi decisivi per la crescita socioeconomica di un territorio. La diffusione della banda larga con tutte le sue componenti tecnologiche in tutta la Toscana è uno dei progetti principali in cui è impegnato il Cnit, che da alcuni anni collabora con la Regione mettendo a disposizione la propria ricerca ed expertise nel campo delle telecomunicazioni".

L'ok dall'Europa. Questo programma di sviluppo rappresenta un caso importante di collaborazione tra gli operatori della telecomunicazione e l'amministrazione pubblica. La Regione, infatti, è intervenuta in un mercato che, per le sue naturali dinamiche, non poteva garantire la copertura in aree poco remunerative per gli investimenti. La Toscana ha quindi notificato, prima regione in Italia, un intervento in questa direzione alla Commissione europea, ottenendo il via libera sugli obiettivi e le procedure.

"L'Europa - ha commentato Gelli - ha riconosciuto che il nostro intervento non altera le regole della concorrenza, ma piuttosto rappresenta un passaggio di grande importanza nella battaglia contro il digital divide".

27.03.2008
LINK ARTICOLO intoscana.it

24 marzo, 2008

TELECOM: BERNABE', SAREMO PIU' SNELLI E RIDURREMO I COSTI (2)
(AGI) - Milano, 24 mar. - L'intervista del manager di Vipiteno arriva all'inizio di un'altra settimana cruciale per la compagnia telefonica. Innanzitutto, dopo il lungo ponte pasquale, si attende la reazione del titolo a Piazza Affari dove l'emorragia che ha colpito le azioni della compagnia non sembra arrestarsi: nelle quattro sedute dell'ottava precedente Telecom Italia ha perso il 13,80%, da inizio marzo la flessione e' pari al 27,81%, mentre da inizio anno le azioni hanno visto perdere il 43% circa della proprio valore. Il tutto tra scambi sempre elevati: dal capitale di Telecom Italia e' uscita Hopa dopo che Rbs ha escusso il pegno sul 3,7% della compagnia detenuto dai bresciani; ha comprato qualcosa il finanziere bretone Vincent Bollore'; hanno comprato lo 0,91% i grandi azionisti di Telco che hanno portato cosi' la propria quota di controllo al 24,5%. Comunque la Consob vuole vederci chiaro e, dopo l'incontro tra il presidente Lamberto Cardia e Franco Bernabe', saranno direttamente i soci Telco a dover andare alla Consob in settimana. Una settimana che si concludera' venerdi' 28 febbraio con la presentazione della lista di maggioranza per il cda che sara' rinnovato all'assemblea del 14 aprile prossimo. Mercoledi' e' convocato il comitato nomine di Mediobanca e dopo sara' la volta dei soci Telco a doversi riunire. (AGI)
LINK ARTICOLO AGI


TELECOM: BERNABE', SAREMO PIU' SNELLI E RIDURREMO I COSTI

(AGI) - Milano, 24 mar. - Telecom Italia punta ad una rioganizzazione della societa' per arrivare ad avere una struttura piu' leggera con una conseguente riduzione dei costi.
L'obiettivo e' stato delineato dall'amministratore delegato in un'intervista al 'Financial Times' di oggi. "Stiamo avviando un processo di ridefinizione dell'organizzazione: noi vogliamo - dice Bernabe' al quotidiano inglese - un'organizzazione snella e questo significa ridefinire tutti i micro processi della compagnia. Se dai le giuste dimensioni all'organizzazione, se la rendi piu' snella e semplice, tagli i costi del lavoro, i costi immobiliari, quelli organizzativi, tutte quelle spese gestionali che appesantiscono la nostra organizzazione". Il Financial Times ricorda che la societa' ha gia' tagliato il dividendo portando il pay out dal 90 al 67 per cento, mentre il nuovo piano industriale triennale prevede una riduzione di costi per 1,2 miliardi di euro, di cui 700 milioni provenienti dalle sinergie con Telefonica. Un piano triennale che ha avuto l'esplicito sostegno del presidente della compagnia Spagnola Cesar Alierta che, all'uscita del cda del 6 marzo scorso, aveva detto che il business plan di Telecom "ha il nostro appoggio totale". E sempre nell'intervista al Financial Times Bernabe' torna sui rapporti con gli omologhi spagnoli: "Cesar Alierta e Julio Linares (ad di Telefonica, ndr.) sono manager molto buoni e possono insegnarci qualcosa, come noi possiamo farlo con loro".(AGI)
LINK ARTICOLO AGI

Telecom, Bernabé: rivedere processi aziendali per ridurre costi
lunedì, 24 marzo 2008 11.53


MILANO (Reuters) - Telecom Italia intende rivedere alcuni processi aziendali per ridurre i costi.
Lo ha detto oggi l'amministratore delegato Franco Bernabé in una intervista pubblicata dal Financial Times, precisando di volere "un'organizzazione snella" e di voler ridurre i costi del lavoro come parte di una razionalizzazione più ampia.
"Stiamo avviando un processo di ridefinizione dell'organizzazione", spiega Bernabé.
"Se dai le giuste dimensioni all'organizzazione, se la rendi più snella e semplice, riduci i costi del lavoro, i costi immobiliari, i costi organizzativi e tutte quelle spese gestionali che appesantiscono la nostra organizzazione".
Bernabé ha presentato questo mese il piano triennale di Telecom -- dal 2008 al 2010 -- che punta a una riduzione ai costi per 1,2 miliardi di euro, 700 milioni dei quali grazie all'alleanza con la spagnola Telefonica.
LINK ARTICOLO REUTERS.IT

19 marzo, 2008

18 marzo, 2008

TELECOM: SLC CGIL, APERTE PROCEDURE SCIOPERO NAZIONALE

Sciopero in vista alla Telecom, a sostegno delle richieste salariali. Lo annuncia una nota del Slc Cgil, nella quale si afferma che ''negli ultimi anni i lavoratori del gruppo hanno pagato sin troppo gli errori del vecchio management e una politica che ha depredato l'azienda, secondo logiche esclusivamente finanziarie”. Prosegue il sindacato: “Ci saremmo aspettati, quindi, dalla nuova gestione Telecom durante il rinnovo del contratto aziendale una maggiore attenzione e un riconoscimento concreto verso i lavoratori del gruppo. Purtroppo però, al momento, non è così”. La segreteria nazionale di Slc Cgil, annuncia l'interruzione del confronto sul rinnovo del contratto aziendale e la conseguente apertura delle procedure di sciopero a livello nazionale.

18/03/2008 19.11

11 marzo, 2008

Migliardi "il duro" torna in Telecom per licenziare

Il nuovo riorganizzatore del personale è un manager che ha iniziato la sua carriera proprio in Telecom Italia.

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-03-2008]


Fra le nuove recenti nomine fatte da Bernabè in Telecom Italia c'è quella di Antonio Migliardi, che affiancherà Gustavo Bracco, capo del personale già sotto Tronchetti, con un nuovo incarico: la riorganizzazione del personale.

Migliardi in fatto di ristrutturazioni e riorganizzazioni aziendali nel settore dei servizi è veramente uno specialista. E' stato protagonista della ristrutturazione delle Fs, successivamente è stato in Alitalia dove si è fatto una fama da duro.

Prima è stato il sindacato dei piloti, l'Anpac, a non voler più trattare con lui perché troppo duro, poi è diventato il bersaglio dei sindacati del personale di terra che lo accusavano di non applicare i contratti per risparmiare sui costi.

Dopo un'esperienza in Vitrociset, altra azienda in ristrutturazione, Migliardi "torna" adesso in Telecom Italia; per lui si tratta infatti di un ritorno, visto che aveva iniziato la carriera manageriale proprio nella Sip (oggi Telecom), alla fine degli anni '80.

Migliardi era stato responsabile delle relazioni industriali della Sip Calabria e poi era passato in direzione generale come responsabile per la normativa della linea relazioni industriali. Anche allora si era distinto per una particolare durezza e intransigenza nelle trattative e nell'applicazione ed interpretazione delle normative.

Certo Telecom Italia è diversa dalla Sip degli anni '90 in cui Migliardi ha mosso i primi passi, ma quell'esperienza e le successive lo rendono la persona più adatta a gestire un futuro in cui recupero di produttività ma anche tagli degli organici saranno delle priorità per la gestione delle risorse umane di Telecom Italia.

LINK ARTICOLO ZEUS NEWS

10 marzo, 2008

DELLA SERIE FACCE DI BRONZO.........

Mi sbagliero', ma a me pare francamente scandaloso il Sen. De Benedetti sul Corriere di oggi nell'articolo «La Telecom? Non è spolpata» (senza arrivare a chiedersi il perchè di questo articolo sul Corriere)

D. Forse Bernabè si voleva riferire agli errori fatti da Colaninno, e poi da Marco Tronchetti Provera.

R. «Nel bilancio bisognerebbe mettere le cose buone e quelle meno buone. Magari anche quelle non fatte, quelle fortunatamente evitate, e quelle che altri hanno impedito che si facessero. Che i manager possano sbagliare fa parte delle cose "normali": se lo fanno, di solito pagano. Quelli che non sono normali sono gli interventi estranei. E nella storia di Telecom privatizzata, ce ne sono stati, da parte della magistratura e da parte della politica».

07 marzo, 2008

POZZI AVVELENATI DALLA PRECEDENTE PROPRIETA?

riprendiamo un post dal Blog di Quintarelli

Giusto un paio di cose: a 6 pagine dalla fine del blocco di carta che ci è stato consegnato c'e' una frase che dice che il debito di Telecom Italia non ha

..."financial covenant for non compliance which require the repayment of the existing loan. They do provide for the going clauses of negative pledge, related to the commitment of non-modifying the object of the business or making over corporate asset unless specific condition."

Suona un po' ostrogoto, ma pressapoco dice che certa parte del debito prevede che non si possa cambiare l'attività dell'azienda o cedere asset, a meno di condizioni specifiche (quali ? mah!) e poi dice che..

"the above metioned syndacated bank lines discipline the case where a subject, other than the current relative majority shareholder or other permitted acquiring shareholders, take the control of Telecom Italia individually or jointly; in that case a thirty day period is established during which the parties shall negotiate the terms to continue the relationship"

che pressapoco dice che nei contratti per quei prestiti fatti dalle banche, ci sono delle condizioni che regolano il rapporto se c'e' un cambiamento di controllo della societa', per cui il rapporto va rinegoziato entro trenta giorni, a meno che non siano gli attuali azionisti di maggioranza relativa o qualche altro acquirente che è permesso. (ma probabilmente mi sbaglio)

Se invece capissi bene,mi verrebbe da pensare che... forse anche agli altri azionisti farebbe piacere sapere il nome degli altri possibili acquirenti previsti, che sono esentati dalla ricontrattualizzazione di quella parte di debito.

LINK SINTESI PIANO INDUSTRIALE


COMUNICATO STAMPA

Telecom: Slc-Cgil “Positivo ritorno a normalità. Attenzione più agli aspetti industriali che non finanziari”.

“Le strategie illustrate oggi dai vertici di Telecom alla comunità finanziaria segnano un ritorno alla normalità. Per troppo tempo in Telecom si è guardato più agli aspetti finanziari che non a quelli di sviluppo industriale. Vigileremo perché alle parole seguano i fatti, valorizzando occupazione e professionalità. Per ora il primo giudizio non può che essere positivo”. Così dichiara in una nota la Segreteria Nazionale di SLC-CGIL, il principale sindacato in Telecom.

“Dopo anni in cui il management si è preoccupato più di drenare risorse che di favorire una crescita dell’impresa, la scelta di ridurre i dividendi e di rilanciare gli investimenti, con evidenti e positivi obiettivi di riduzione dell’indebitamento è una scelta che il mercato finanziario potrà anche non apprezzare nell’immediato, ma sicuramente garantirà un futuro più stabile all’azienda”.

“Positiva – continua il sindacato – la scelta di investire oltre 15 miliardi in particolare sulla banda larga e le nuove reti, così come quella di scommettere sull’informatica, essendo l’azienda forte di migliaia di informatici di alto livello. Anche la scelta di puntare ad un recupero graduale delle posizioni internazionali del gruppo è sicuramente un punto cardine per ogni possibile rilancio di Telecom. Come sindacato non da oggi denunciamo, infatti, i rischi di una Telecom tutta chiusa nel recinto di casa, quando invece deve recuperare valore sui mercati esteri ed emergenti, partendo dall’insediamento strategico in Sud America.”

“Infine, in relazione alla riduzione dei costi e agli investimenti, vigileremo affinché la traduzione operativa del piano avvenga – come ci era stato anticipato dall’A.D. nell’incontro del 14 febbraio scorso – salvaguardando non solo gli attuali livelli occupazionali, ma attraverso un forte investimento sul principale patrimonio dell’azienda: le sue migliaia di tecnici, informatici, operatori e ricercatori”.

“I problemi che l’azienda ha di fronte sono tanti e diversi, ma scommettere sulle sue capacità industriali è l’unica soluzione possibile”.


Roma, 7 marzo 2008

TELECOM: ROCCHI (CGIL), BENE PIANO INDUSTRIALE



'Il piano industriale di Telecom rappresenta un fatto positivo, perché chiarisce un punto su cui da anni il sindacato sta portando avanti le sue iniziative'. A dirlo è la segretaria confederale della Cgil, Nicoletta Rocchi: 'Dopo anni in cui si sono bruciate ingenti risorse finanziarie, l'azienda deve riprendere un suo percorso di crescita industriale e non rassegnarsi ad un declino inevitabile'. Secondo la dirigente sindacale, 'obiettivi di consolidamento indicati per il 2008 e quelli di crescita per i due anni successivi rappresentano, se perseguiti con coerenza, una risposta credibile e seria a tale problema'. Secondo Rocchi, ora 'occorre un confronto di merito tra il gruppo Telecom e le organizzazioni sindacali su una serie di punti quali riduzione dei costi, livello degli investimenti e la sua distribuzione nel triennio, ricerca e sviluppo, occupazione, riconoscimento professionale e di produttività per gli addetti'.

06 marzo, 2008

ESTRATTO DA COMUNICATO STAMPA CDA SUI CONTI

DOMESTIC

I ricavi, pari a 24.220 milioni di euro, registrano un decremento del 6,1% (-1.565 milioni di euro)rispetto al 2006. In termini organici, la flessione è pari al 5,8% (-1.499 milioni di euro), mentre al netto delle modifiche contrattuali relative alle NNG la flessione è del 4,2%.Come illustrato precedentemente, tale andamento risente dell’applicazione del cosiddetto “Decreto Bersani” avvenuta a partire dal mese di marzo 2007, della riduzione delle tariffe di terminazione fissomobile e dell’adeguamento delle tariffe del traffico Roaming Internazionale in ambito comunitario come da indicazioni della Commissione Europea. Complessivamente, rispetto all’anno precedente, tali discontinuità (incluso effetto NNG) ammontano a 1.143 milioni di euro.

Telecomunicazioni Fisse

I ricavi del comparto Telecomunicazioni Fisse sono pari a 15.727 milioni di euro e presentano una riduzione rispetto al 2006 del 7,4% (-1.261 milioni di euro). A livello organico escludendo l’effetto della variazione dei cambi e del perimetro di consolidamento e l’impatto NNG, la variazione dei ricavi è pari al -4,9%.

Fonia Retail

I ricavi del comparto Fonia Retail sono pari a 8.358 milioni di euro e presentano una riduzione di 950 milioni di euro (-10,2%) rispetto al 2006, dovuta alla contrazione di volumi di mercato e prezzi (riduzione tariffe di terminazione) sulla direttrice fisso-mobile, alla migrazione dei volumi di mercato da fisso a mobile e alla pressione competitiva sui prezzi, soprattutto nel segmento Clienti Top. Al netto dell’effetto NNG la riduzione si attesta al 7,5%.

Internet

I ricavi del comparto Internet, pari a 1.468 milioni di euro, presentano una riduzione di 43 milioni di euro (-2,8%) rispetto al 2006. Al netto dell’effetto NNG, presentano una crescita del 9,6% (+128 milioni di euro), grazie al continuo e forte sviluppo dei ricavi di Broadband e Contenuti che aumentano rispettivamente del 11,1% e del 44,4% rispetto al 2006 (+154 milioni di euro complessivi).
Continua la crescita del portafoglio complessivo di accessi Broadband di Telecom Italia sul mercato domestico, che raggiunge, al 31 dicembre 2007, 7,6 milioni di clienti di cui 6,4 milioni

Retail.

Prosegue la strategia di migrazione dei clienti verso soluzioni di accesso broadband innovative, che abilitano a servizi e applicazioni IP di nuova generazione: in particolare, le offerte Flat raggiungono un’incidenza del 64% sul totale portafoglio clienti Alice Consumer, ed il portafoglio clienti VOIP raggiunge le 1.316 mila unità con un’incidenza del 20,5% sul totale accessi BroadBand Retail. Continua altresì l’espansione del servizio IPTV sul mercato Consumer e lo sviluppo di contenuti e servizi su web.

Data Business

I ricavi del comparto Data Business , pari a 1.673 milioni di euro, presentano complessivamente una flessione rispetto al 2006 di 70 milioni di euro (-4,0%), registrata quasi integralmente nel primo trimestre 2007. Tale contrazione, dovuta all’inasprimento del contesto competitivo sul mercato clienti Corporate e alla revisione dei prezzi dei contratti con la Pubblica Amministrazione, si è verificata in particolare sui servizi di Trasmissione Dati Tradizionale. Si conferma invece la positiva dinamica di sviluppo dei servizi e prodotti ICT, che presentano un trend di crescita del 7,2% rispetto al 2006 (+43 milioni di euro) e dei Broadband Data (+5,8%, +28 milioni di euro rispetto allo scorso anno).

Wholesale

I ricavi dei servizi Wholesale sono pari a 3.786 milioni di euro e registrano complessivamente una diminuzione, rispetto al 2006, del 5,1% (-203 milioni di euro).
I ricavi da servizi wholesale nazionale sono pari a 2.374 milioni di euro, in crescita dell’ 11,4% (+243 milioni di euro); i ricavi da servizi wholesale internazionale sono pari a 1.412 milioni di euro, con una contrazione del 24,0% (-446 milioni di euro rispetto al 2006, per effetto della cessazione di alcuni contratti a partire dal secondo trimestre 2007).

Telecomunicazioni Mobili

I ricavi del 2007 sono pari a 9.922 milioni di euro, e registrano un decremento del 2,8% (-2,7% i soli ricavi da servizi). Tale risultato tiene conto di una rettifica in riduzione per 56 milioni di euro a seguito delle determinazioni del lodo arbitrale con H3G, riguardante le tariffe di terminazione del traffico originato e ricevuto fra i due operatori intervenute tra settembre 2005 e dicembre 2007. Al netto di tale evento i ricavi sono pari a 9.978 milioni di euro con una flessione del 2,3% (-2,1% per i soli ricavi da servizi).
Tale risultato risente anche dell’impatto negativo del “Decreto Bersani”, della variazione delle tariffe di terminazione fisso-mobile e dell’adeguamento delle tariffe del traffico Roaming Internazionale in ambito Unione Europea come da indicazioni della Commissione Europea. Al netto di queste discontinuità
regolatorie, i ricavi totali del Mobile Domestico sarebbero cresciuti del 4,1%, mentre i soli ricavi da servizi del 4,9%.
Il 2007 è caratterizzato da un forte sviluppo dei ricavi da servizi a valore aggiunto (VAS ), pari a 1.928 milioni di euro nel segmento retail che registrano una crescita del 16,9% (+279 milioni di euro rispetto al 2006), grazie alla continua innovazione del portafoglio d’offerta sui servizi interattivi e del mobile broadband (+60% rispetto all’anno precedente).
L’incidenza dei ricavi VAS sul totale dei ricavi da servizi raggiunge il 21,0% (18,0% nel 2006) con un valore puntuale nel quarto trimestre pari a 23%. I ricavi fonia sono pari a 6.811 milioni di euro e presentano (nonostante la significativa crescita dei volumi di traffico: +9,0% rispetto al 2006, +16,0% nel quarto trimestre) una flessione sia sulle direttrici uscenti (-5,5%) che su quelle entranti (-9,9%), principalmente attribuibile all’impatto negativo delle discontinuità regolatorie. I ricavi da vendita terminali sono pari a 774 milioni di euro, in flessione del 4,7% (-38 milioni di euro) rispetto al 2006, per la continua riduzione dei prezzi medi, nonostante l’incremento dei volumi.
Al 31 dicembre 2007 il numero delle linee mobili di Telecom Italia è di 36,3 milioni (di cui 6,1 milioni UMTS, con un’incidenza sul totale linee del 16,8%) con una crescita di 3,9 milioni rispetto al 31 dicembre 2006 e una market share stabile al 40,3%.
Nel 2007, la Direzione Domestic Mobile Services si è concentrata sulla strategia di mantenimento della market share facendo leva sia sui servizi tradizionali (voce), sia sui servizi innovativi (VAS e Mobile Internet), grazie ad un’ efficace politica di acquisizione di clienti in abbonamento, ad una maggiore diffusione di offerte con soluzioni Flat o Bundle (sia voce che VAS) ed alla maggiore penetrazione dei
terminali e users UMTS.

02 marzo, 2008

LA CGIL E' DI SINISTRA?


In merito al post di ieri sull'intervista di veltroni ad EL PAIS si pone un quesito di non poco conto, LA CGIL E' DI SINISTRA O RIFORMISTA?

Il gruppo dirigente che ha aderito al PD non si riconosce piu' sui valori fondanti della confederazione? e se si, come si pone nei confronti delle aspettative dei lavoratori, visto che la UIL era nata come sindacato RIFORMISTA !!!

01 marzo, 2008

Veltroni a El Pais: «Siamo riformisti, non di sinistra»

LINK ARTICOLO L'UNITA.IT

«Somos reformistas, no de izquierdas». El Pais, principale quotidiano spagnolo, intervista Walter Veltroni. Uno sguardo a tutto tondo sul suo tour elettorale, un parallelo italo-spagnolo su due paesi al voto, ma soprattutto domande secche sulla novità del Pd. Il titolo parte proprio da lì: «Veltroni ringiovanisce la politica italiana». Ma non si tratta solo di candidature, è il programma a segnare la svolta. E Veltroni usa parole chiare per definirla: «Siamo riformisti, non di sinistra».

BHE' ALMENO L'HA DETTO CHIARAMENTE, POVERO NANNI MORETTI PENSATE NON POTRA' PIU'
RICORDARE ALLA DIRIGENZA DI DIRE QUALCOSA DI SINISTRA!!!!!!

LINK ARTICOLO EL PAIS.com