17 settembre, 2006

PENSIERI IN LIBERTA' DI UNA DOMENICA DI PIOGGIA



La vicenda di quest’ultima settimana, è significativa su come e cosa s’intenda il capitale ed il capitalismo in questo paese. Da lavoratore le ultime vicende passate sulla mia testa mi schifano e mi fanno incaxxare. E’ dal 20 ottobre 1997 che nell’azienda dove lavoro non c’è pace, intesa questa come tranquillità produttiva, certezza del ruolo e della mansione, certezza dell’uscita in pensione dei colleghi, degli investimenti produttivi e di manutenzione, input univoci e stabili alle divisioni.

Viviamo in un’azienda afflitta dalla sindrome di skizzofrenia organizzativa, dove almeno ogni tre mesi qualcuno cambia qualche imput. Ci assicurano che la colpa è del debito accumulato per l’acquisto della società, non sappiamo cosa dire come questo sia salito negli ultimi due lustri, ma abbiamo visto uscire migliaia di colleghi accompagnati alla pensione in almeno due mobilita incentivate ( pagate dall’INPS e quindi da tutti noi lavoratori dipendenti), abbiamo visto vendere gli immobili di quest’azienda ad un'altra azienda del gruppo, senza vedere miglioramenti al bilancio della cedente, abbiamo visto vendere innumerevoli partecipazioni in attività nel mondo, abbiamo visto riacquistare un azienda che era nata all’interno della NS, ed il conseguente acquisto aumentare nuovamente il debito.

Oggi ci dicono: signori ci eravamo sbagliati, dobbiamo spezzettare l’azienda per diluire il debito, ci rivendiamo la gallina dalle uova d’oro (il mobile), facciamo lo spin off della rete (la gallina dalle uova di Piombo) creiamo l’azienda Media (la gallina Delle uova alla “moda”).

In tutto questo chi ci guadagna e ci ha guadagnato in questi anni? Vorremmo conoscere gli importi delle notule pagate agli “STUDI LEGALI ASSOCIATI” alla” MODA” per le consulenze legali internazionali, le parcelle delle società di consulenza, certificazione e rating, le commissioni erogate alle Merchant bank di mezzo mondo per i servizi resi. Ultimo ma non ultimo il valore degli stock options erogati ai cosiddetti MANAGER del gruppo.

Queste cose dovrebbero ricordarsele i signori che oggi danno degli statalisti ad altri e si ergono a paladini del libero mercato……….ma dove erano fino al 11 settembre 2006?

La proposta di Prodi o di Rovati vedete voi, riguardante la rete, è una proposta intelligente, una proposta che se messa in pratica porterebbe realmente concorrenza nel settore, e tra le altre cose neanche nuova, un ragionamento del genere era stato fatto da Chirichigno ed una grossa fetta di ALLEANZA NAZIONALE l’indomani delle elezioni del 2001. Leggiamo oggi che Gasparri sarebbe contrario ad un ipotesi del genere, eppure era uno dei più grandi sponsor del dott. Chirichigno (lui ad INFRATEL, e Giordano Bruno Guerri al BORDONI). Per quanto riguarda la levata di scudi da parte di FI, questi danno dello “statalista “a chiunque può entrare o è in conflitto con gli interessi del loro PADRONE (vedi DIGITALE TERRESTRE) quindi non fanno testo.

Appurato che il “COMPAGNO ROSSI” si atterrà al mandato del PARUN, magari mitigando lo scontro in atto, e che alla fine TIM finirà sotto il controllo dei cinesi di H3G ( in proposito, negli ultimi periodi abbiamo visto molte loro centrali all’interno di quelle telecom).
Che la rete in qualche maniera sotto il controllo di telecom sopravvivera’ magari con l’ultimo miglio in gestione all’appaltatore unico (leggi SIRTI). L’occupazione nel settore vedrà nuovi esodi magari verso società o divisioni del gruppo (il CCNL lo consente).

A questo punto se la POLITICA non ci metterà veramente un impegno reale, avremo le TLC di questo paese in mano a persone che a livello industriale non ne capiscono nulla. Faremo la fine avrebbe che dovuto fare FIAT prima che si ricordassero la MISSION AZIENDALE.

A PROPOSITO QUALCUNO PUO’ INDICARE AL MANAGEMENT DI TELECOM ITALIA LA MISSION ORIGINARIA?

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