FORSE SE LE PROCURE CONTINUANO DI QUESTO PASSO NON SARA' PIU' NECESSARIO IL PIANO DI ROSSI-BUORA SUI 25.000 ESUBERI DA ENNESIMA RISTRUTTURAZIONE
Milano 20/09/2006 15:09 INTERCETTAZIONI, GIP MILANO ORDINA 20 ARRESTI E SEQUESTRO 15 MLN
Milano, 20 set. (Apcom) - Nuova ondata di arresti nell'ambito dell'inchiesta sulle intercettazioni abusive. La procura di Milano ha chiesto e ottenuto dal Gip che venissero arrestate una ventina di persone in tutta Italia. Tra queste Giuliano Tavaroli, ex numero uno della security di Telecom Pirelli, e l'investigatore privato Emanuele Cipriani, fermato a Firenze. Dice l'avvocato di Cipriani, Vinicio Nardo: "So solo che è stato arrestato. Non ho ancora potuto vedere l'ordinanza". Tra gli arrestati vi sarebbe almeno un manager Telecom. "E' la cronaca di un arresto annunciato, era da mesi che si parlava. Lo stanno arrestando, lo stanno arrestando, ma non sappiamo perché" è il commento di Massimo Di Noia, legale di Tavaroli. Gli ordini di custodia cautelare sono stati emessi dal Gip di Milano, Paola Belsito, su richiesta dei Pm Nicola Piacente, Fabio Napoleone e Stefano Civardi. Oggetto del provvedimento restrittivo "l'acquisizione illecita di dati sensibili" forniti da pubblici ufficiali in merito a precedenti penali, conti correnti bancari. Sono venti le ordinanze di custodia cautelare scattate in sette città italiane. Le operazioni, partite alle prime ore dell'alba, sono eseguite dai carabinieri di Milano che stanno procedendo con l'esecuzione di tre arresti domiciliari e 17 arresti in carcere. Tra le persone raggiunte dal provvedimento l'attuale responsabile della sicurezza di Pirelli, Pier Guido Iezzi. Colpiti dai provvedimenti restrittivi diversi pubblici ufficiali tra cui un carabiniere, membri della Guardia di Finanza e della Polizia e funzionari dell'agenzia delle entrate. Le operazioni sono in corso oltre che a Milano e Firenze anche a Bologna, Prato, Torino, Novara e Como. Oltre ai provvedimenti di custodia cautelare sono state predisposte perquisizioni. La nuova ondata di arresti fa seguito ai provvedimenti eseguiti a marzo che avevano portato all'arresto di 16 persone, sempre nel filone dell'inchiesta sulle intercettazioni illecite. Anche riciclaggio di denaro sporco nell'inchiesta sulle intercettazioni. A quanto afferma Giuseppe Grassi, comandante del Nucleo operativo della Guardia di finanza di Firenze, sono stati compiuti sequestri per 15 milioni di euro. Di questi 11 erano in Lussemburgo e due in Svizzera su conti cifrati, ai quali si è potuto avere accesso solo in seguito a rogatorie internazionali; è stata inoltre sequestrata la villa fiorentina di uno degli indagati.
DA APRILE ON LINE DI Emilio Miceli* 20 / 09 / 2006
Il prossimo 3 ottobre i lavoratori del gruppo Telecom sciopereranno per il ritiro della decisione di procedere allo scorporo e alla vendita di TIM ed allo scorporo (e alla vendita) della rete fissa. Con questa decisione il maggiore azionista di Telecom decide di rompere l’integrità del gruppo spaccandone il cuore e di mettere la parola fine alla stagione dell’integrazione e convergenza tra le piattaforme tecnologiche.
E’ bene ricordare che Telecom, con il suo attuale piano industriale, ha lanciato per prima la necessità di una integrazione tecnologica e costretto tutte le altre aziende del Settore a rincorrerla. Dopo 2 anni Vodafone, con grande ritardo, ha annunciato l’accordo con Fastweb (che gestisce la telefonia fissa), mentre Wind continua a tenere intatta la possibilità di far convergere le piattaforme. Ma qual’è il segreto che si cela dietro la ormai famosa integrazione delle piattaforme? E’ la possibilità di utilizzare tutti i vettori disponibili: TV, rete fissa e mobile veicoleranno gli stessi contenuti e questo consentirà di offrire pacchetti interessanti ai clienti, riducendo ancora i già bassi costi.
Tutto questo viene cancellato con un colpo di spugna e si tornerà alla divisione delle piattaforme.
Il salto indietro è, dunque, impressionante, e per questo ci siamo opposti e ci opporremo.
L’opposizione, dunque, è intanto al carattere industriale della decisione.
Detto questo, è interessante guardare gli effetti politici.
Il primo riguarda il mercato: bocciatura netta.
Tronchetti sperava di sedurre il mercato con la suggestione della Media Company, si è trovato di fronte ad una diffidenza forte.
Ciò significa che il mercato valuta negativamente la scissione di Telecom da TIM, lo scorporo della rete, la suggestione della Media Company. Basta leggere i commenti del Financial Times e di altri giornali finanziari che esortano Guido Rossi ad abbandonare la linea di Tronchetti Provera.
Ce n’è abbastanza per giustificare le dimissioni di Tronchetti e la separazione delle sue responsabilità di azionista da quelle della gestione manageriale.
Il passo è giusto, è dovuto e la nomina di Guido Rossi è un segnale importante. Adesso è necessario avere il coraggio di gestire un cambiamento di linea.
L’altro tema riguarda il Governo. Il pasticcio è evidente, ma insieme a questo è evidente una gestione superficiale di questa vicenda. Lo dico subito: provo grande delusione per i comportamenti del Governo. Mi sarei aspettato un dibattito sulle reti di TLC cui partecipassero analisti, competenti, l’Authority, lo stesso Sindacato. Mi sarei aspettato, in una parola, una grande iniziativa politico-culturale di respiro, viste anche le difficoltà e le insidie del tema: come rendere la rete terza a tutti gli operatori senza azzerare un asset fondamentale di Telecom. Operazione complessa ma necessaria perché in gioco è il futuro di una grande azienda che vuole competere nel mercato europeo e mondiale. Il Governo, invece, interviene “sottobanco”, con veline e simulazioni. E’ il caso di dire: che tristezza!
Oggi, al Sindacato spetta di fare una battaglia per archiviare questo “Settembre nero”, dell’azienda e del Governo, che sta creando ansie e preoccupazioni.
Abbiamo chiesto di incontrare il Governo e speriamo che, fatto lo sciopero, arrivi la convocazione.
Il passaggio è stretto e la situazione è difficile, per questo è necessario un grande impegno e buona volontà. Proveremo comunque a percorrerlo.
* Segretario generale SLC (Cgil comunicazione)
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