02 settembre, 2006

PIAZZALE LORETO? CE NE VORREBBE UNO AL GIORNO CON QUESTI


Confalonieri: "Vogliono la guerra, ci troveranno in trincea. Ho già chiesto un incontro a Gentiloni"
"Ma quale liberalizzazione si va all´esproprio di Mediaset"


la rai Alla Rai prima viene la politica, poi l´azienda. Petruccioli è un amico, ma è dall´altra parte
il centrosinistra La maggioranza vuole ridistribuire le frequenze, vuole favorire i suoi amici Ma noi quello che abbiamo ce lo siamo guadagnato
coop-television Vogliono dare tutto alle coop, come fatto con le farmacie Così avremo la Coop-television
piazzale loreto Una volta appendevano re e dittatori per i piedi, il piazzale Loreto di Berlusconi rischia di essere lo smantellamento delle tv



MILANO - «Ma quale dialogo, a Milano direbbero giò i man del nikel. Giù le mani da Mediaset, dico io». Fedele Confalonieri è in auto e sta leggendo l´intervista su "Repubblica" del ministro delle Telecomunicazioni, Paolo Gentiloni. I temi sono i soliti, quelli che in casa Mediaset vanno a toccare il nervo scoperto: conflitto d´interesse e riforma televisiva. A ogni riga i toni della sua voce si alzano sempre più. L´impressione è che si sia arrivati davvero alla resa dei conti.
Presidente Confalonieri, appena due giorni fa lei raccomandava a se stesso ottimismo. Aveva parlato di governo ragionevole, aveva notato che nei suoi primi atti non c´erano "segni di follia". E adesso?
«Adesso le dico che sono in macchina a trecento metri da piazzale Loreto, mi sembra quasi una coincidenza fatale. Una volta i re e i dittatori li appendevano per i piedi. Il piazzale Loreto di Berlusconi rischia di diventare lo smantellamento delle sue televisioni, invece di appenderlo per i piedi vogliono togliergli le tv. E qualche pasdaran anche la possibilità di fare politica».
Non mi sembra di scorgere la forca nelle parole di Gentiloni. Il ministro spiega piuttosto che il governo Prodi deve mettere mano alla riforma tv in difesa del diritto alla concorrenza, non per dare botte in testa a qualcuno. Dove vede il bastone?
«Guardi, non mi faccio infinocchiare dalle parole. Ma quale liberalizzazione del mercato televisivo... Sono tutte stupidaggini. Da quello che so il testo di legge sarà punitivo nei confronti di Mediaset. Punto e a capo. Vogliono toglierci pezzi importanti. Ci dobbiamo difendere perché abbiamo il dovere di salvaguardare migliaia di posti di lavoro».
Presidente, torniamo a Gentiloni. Il ministro lega la riforma tv alla legge sul conflitto d´interesse. Sottolinea la necessità di mettere fine a un´anomalia che dura da quindici anni e che esclude l´Italia dall´elenco dei paesi normali. Non crede anche lei che questo possa essere un punto di partenza per tentare poi un´intesa pacifica anche sul sistema televisivo?
«Se mi è capitato di crederci, non ci credo più. L´ho già detto a Telese: il sono il presidente di Mediaset, è Berlusconi che è interessato al conflitto d´interesse. Mediaset è un oggetto, non il soggetto. Mediaset non è un´anomalia, ma un´azienda sana che crea benessere e occupazione e rappresenta una realtà importante nel panorama dell´informazione di questo paese. La verità è che il centrosinistra vuole ridistribuire le carte del mazzo, vuole rifare i giochi e favorire i suoi amici. Siamo all´esproprio capitalista. Ecco dove siamo».(nuovo termine dopo l'esproprio proletario.....)
Senta, ma se si stesse sbagliando?
«No, non mi sbaglio. Quello che vedo in giro mi preoccupa. Ci stanno già punendo, siamo in piena turbativa di mercato. C´è un coro contro di noi, un coro allegro. Sono tutti felici e contenti, tutti che vogliono prendere un pezzo di Mediaset. La libera concorrenza si fa con i soldi, con gli investimenti, rischiando in proprio, mettendo il grano, cercando di sottrarre quote di mercato agli avversari. Si fa come ha fatto in America la Pepsi con la Coca Cola, la Microsoft con Ibm e così via. Qui da noi, invece...lasciamo perdere».
Qui da noi, invece?
«Qui vedo che il governo Prodi getta ponti d´oro. Al cinese Li Ka-Shing che già controlla l´operatore di telefonia mobile "Tre", a Murdoch che sta trattando con Tronchetti Provera, al gruppo De Benedetti. Vogliono ridistribuire le frequenze agli amici, dimenticando che noi le abbiamo pagate, sulla base delle leggi del centrosinistra relative al digitale terrestre. Tutto ciò che abbiamo ce lo siamo guadagnato. Gentiloni parla di mercato globale, dice che grande è bello, ma non quando il grande si riferisce a Berlusconi».
Presidente, non sarebbe il caso che lei chiedesse un incontro al ministro Gentiloni?
«Certo che l´ho chiesto. E l´avrò la prossima settimana. Quest´estate ne avrò fatti ventisette di incontri, dibattiti, confronti. L´ultima volta sul palco a parlare eravamo in sette. Sette gruppi televisivi. Altro che duopolio, altro che posizione dominante di Mediaset. Questi vogliono la guerra, bene, ci troveranno in trincea».
In Rai, però, lei potrebbe avere un alleato. Con Petruccioli, se non sbaglio, c´è stima reciproca e il presidente della Rai è stato designato anche con la benedizione di Berlusconi a palazzo Grazioli.
«Petruccioli è un mio amico, ma sta dall´altra parte. Io do il meglio per fare andare bene l´azienda, per chi ci lavora dentro, e rispondo agli azionisti. Se fallisco mi sbattono fuori. Chi è ai vertici della Rai deve la sua nomina e il mantenimento della sua posizione al governo pro-tempore. Prima viene la politica, poi l´azienda. Per me viene sempre prima l´azienda. Ecco perché non ho alleati in via Mazzini».
Pessimista, quindi?
«Ma non li vede i giornali, lei? Il premier è Prodi eppure nove vignette su dieci sono ancora su Berlusconi. Quelli del centrosinistra sono tutti alti, bravi e belli. La partenza delle navi per il Libano è stata raccontata come un nuovo sbarco in Normandia, la riforma dei taxi come una rivoluzione liberista quando è esattamente tutto come prima. E adesso è come se volessero togliere lo scudetto a noi di Mediaset. Anche se Moggi non ha mai lavorato per noi e non abbiamo arbitri che ci difendono».
Di arbitri ne avete avuti, eccome. Prima Craxi, poi Berlusconi. Portavano anche il pallone.
«Ma che cosa dice? Il favore di Craxi era controbilanciato da certi signori della Dc che ci odiavano, da De Mita che ha sempre detestato Berlusconi e continua a detestarlo. E prima e dopo il Cavaliere ha regnato il centrosinistra che favori non ce ne ha mai fatti».
Concludendo, presidente: à la guerre comme à la guerre?
«Mi sembra inevitabile. Questi qui vogliono dare tutto alle Coop, come hanno fatto per le farmacie. Se li lasciamo andare avanti faranno di Mediaset la Coop-Television».
La Repubblica 2-9-06

AGGIUNGIAMO E CONSIGLIAMO IL DOTT. CONFALONIERI DI CONSULTARE UN BUON PROCTOLOGO, PROBABILMENTE QUEL BRUCIORE CHE AVVERTE è DOVUTO A QUALCHE SINDROME EMORROIDALE

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