30 maggio, 2009

Telecom: Slc Cgil, chiarisca su voci delocalizzazione

“Mentre in Italia i manager Telecom stanno procedendo a licenziamenti e a trasferimenti territoriali coatti, rimangiandosi gli impegni presi, si hanno sempre più conferme di un progetto in grande stile per delocalizzare in Romania e Tunisia numerose attività di contact center della stessa azienda, con evidenti cali di volume (e quindi nuovi esuberi o “giustificazioni” costruite per gli attuali). Speriamo che siano solo voci e chiediamo a Telecom di confermarle o smentirle ufficialmente”. Così dichiara in una nota la segreteria nazionale di Slc Cgil, aggiungendo che “se il fatto fosse vero sarebbe di una gravità enorme”.

La sigla di categoria parla di “evidenti danni occupazionali e i riflessi sulla qualità del servizio, una beffa a danno di tutto il paese, lavoratori, contribuenti, istituzioni locali e nazionali. Del resto – conclude la nota – l’attuale management di Telecom ci sta abituando a tutto: dalla mancanza totale di trasparenza a cambi repentini di strategia, da dichiarazioni di principio condivisibili a ipocrite scelte concrete che vanno in altra direzione, dalla denuncia di dover operare risparmi a super premi milionari per pochi alti dirigenti”.

29/05/2009 16:18

DA RASSEGNA.IT

28 maggio, 2009

Telecom/ Sindacati a Sacconi:Altro che moratoria su licenziamenti

Roma, 28 mag. (Apcom) - I sindacati scrivono al ministro del Welfare Maurizio Sacconi "per denunciare la gravità del comportamento di Telecom Italia, un'azienda che dovrebbe preoccuparsi più di darsi un piano industriale degno di questo nome che non di scaricare sui lavoratori tutte le proprie difficoltà ed incertezze". "Altro che moratoria sui licenziamenti, avanzata da importanti autorità religiose, sindacali e della cultura e ripresa dallo stesso Ministro Sacconi, altro che appelli al senso di responsabilità delle grandi aziende. Qui siamo - affermano le segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil - al cinismo più brutale e alla mancanza assoluta di un'idea di impresa e di relazioni industriali costruttive". "Dopo un sofferto accordo sindacale, sottoscritto proprio al Ministero del Lavoro, che ha previsto 5 mila mobilità entro il 2010 e impegnava l'azienda a non procedere a trasferimenti territoriali coatti, l'azienda guidata da Bernabè - osservano i sindacati - ha deciso di fare carta straccia dell'accordo. La dichiarazione di ulteriori 4500 esuberi, la chiusura di 22 sedi e il trasferimento forzato di centinaia di lavoratori (per spingerli di fatto a dimettersi), i licenziamenti avviati per 470 operatori dei centrali e del 1254 sono infatti uno schiaffo a chi, come il Sindacato, ha sempre dimostrato senso di responsabilità", scrivono i sindacati che chiedono un incontro con il ministro Sacconi.

http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=736984

27 maggio, 2009

Telecom/ Sacconi: No ai licenziamenti, ci sono ammortizzatori

L'azienda ha avviato procedura mobilità per 470 dipendenti
Roma, 27 mag. (Apcom) - Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, dice no alla procedura di mobilità avviata da Telecom Italia per 470 dipendenti, sottolineando che l'azienda può ricorrere agli ammortizzatori sociali. "In relazione all'annunciata lettera delle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori della Telecom Italia circa l'apertura da parte dell'azienda della procedura di mobilità-licenziamento per 470 dipendenti - afferma Sacconi in una nota - ribadisco, anche e soprattutto a un'azienda concessionaria di servizi di pubblica utilità, l'invito a una moratoria di ogni forma di licenziamento, in quanto sono disponibili comunque ammortizzatori sociali che evitano l'interruzione del rapporto di lavoro". "Il ministero del Lavoro - aggiunge il ministro - è a disposizione delle parti per favorire intese volte a salvaguardare il reddito e il rapporto di lavoro dei dipendenti della Telecom Italia".

QUANDO SI DICE DELLA SERIE: FACCE DI BRONZO

MA QUESTO CHE CI STA A FARE AL MINISTERO L'USCIERE?

http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=736522

Telecom I.: Slc Cgil, azienda fa a pezzi relazioni industriali

ROMA (MF-DJ)--Con l'avvio della procedura di licenziamento per 470 dipendenti e la chiusura di 22 sedi territoriali, Telecom I. fa "a pezzi le relazioni sindacali". Lo afferma, in una nota, il segretario generale del sindacato Slc Cgil, Emilio Miceli, annunciando che "ci opporremo fino in fondo a questo provvedimento, perche' segna l'inizio di una fase di unilateralismo aziendale e di rottura aperta con un modello di relazioni industriali improntato al confronto".

L'azienda, prosegue il sindacalista, "sta immotivatamente mostrando i muscoli, ricorrendo al licenziamento, quando avrebbe potuto trovare un'intesa con il sindacato". L'a.d. di Telecom I. Bernabe', secondo Miceli, "aveva iniziato il suo percorso annunciando rapporti distesi con il sindacato e sensibilita' per l'occupazione. Spiace dirlo, ma da allora in poi si e' visto di tutto: da accordi separati alla denuncia continua di esuberi".

In questo modo, conclude Miceli, "si sceglie la crisi frontale con il sindacato, si sceglie, mentre la crisi morde e devasta il mondo del lavoro, di aggiungere licenziamenti a licenziamenti. Il Paese, in questo momento, non ha bisogno di chi getta benzina sul fuoco della condizione sociale". com/rov



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May 27, 2009 12:14 ET (16:14 GMT)

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21 maggio, 2009

COMUNICATO DELLE SEGRETERIE NAZIONALI

SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTel - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM - UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione



COMUNICATO


TELECOM ITALIA: AZIENDA INAFFIDABILE CERCA SCONTRO CON I LAVORATORI E CONFERMA TAGLI E TRASFERIMENTI

VENERDI 29 MAGGIO ASSEMBLEE IN TUTTA ITALIA.

VENERDI’ 12 GIUGNO SCIOPERO E
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA



Si è svolto ieri 20 maggio 2009 a Roma, l’incontro tra le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, il Coordinamento Nazionale delle RSU e i rappresentanti di Telecom Italia.
L’incontro sui temi della riorganizzazione era stato preceduto da un approfondimento tecnico svolto il giorno prima tra le Segreterie Nazionali e i responsabili delle relazioni sindacali. Durante l’incontro era stato denunciata da CGIL, CISL e UIL la scelta dell’azienda di impostare un sistema relazionale volto a svilire sempre di più il ruolo e le funzioni del sindacato.
In particolare il nuovo modello relazionale su cui Telecom sta puntando, con un tavolo nazionale sempre più svuotato di funzioni e possibilità di mediazione a livello centrale e 4 responsabili Relazioni industriali su base territoriale dipendenti direttamente dai territori e dal dott. Migliardi (e quindi non dai responsabili delle relazioni sindacali), vuol dire semplicemente cercare di far passare la riorganizzazione aziendale senza alcun confronto o possibilità di trattativa con il Sindacato, a nessun livello.
Se il disegno aziendale è quello di rompere con una tradizione di confronto e di relazioni sindacali costruttive, per passare ad un modello in cui l’azienda (e le linee operative) decidono e mettono in pratica, senza minimamente tenere in conto i diritti e le esigenze dei lavoratori, chiediamo che l’azienda abbia almeno il coraggio di comunicarlo apertamente e di assumersene la responsabilità.
Prova di quanto l’azienda non abbia alcuna voglia di ricercare una possibile mediazione con il Sindacato si è visto ieri.
A fronte di una possibile apertura sul merito, avvenuta il giorno 19 durante l’incontro tecnico (ritiro dei trasferimenti collettivi, disponibilità ad affrontare tutti i temi posti con lo sciopero di marzo per provare a condividere percorsi ed interventi specifici) , il giorno 20 l’azienda - in maniera irresponsabile e dimostrando tutta la propria inaffidabilità - ha fatto un volta faccia che solo per educazione definiamo “inconcepibile”.
E quindi l’azienda ha comunicato al Sindacato che:
1)sarebbero state aperte le procedure per il licenziamento dei lavoratori della Directory Assistance, potendo al massimo ragionare su un contratto di solidarietà e senza dare garanzie sul rientro dei lavoratori in attività;

2)non si sarebbe in nessun caso riconosciuto il principio (sottoscritto il 19 settembre con Accordo sindacale) per cui le uniche mobilità territoriali possibili sarebbero avvenute su base volontaria. Quindi si conferma la scelta aziendale di procedere a trasferimenti territoriali collettivi coatti, a fronte delle 22 sedi da chiudere;

3)la destaffizzazione sarebbe avvenuta senza seguire un percorso condiviso volto ad evitare possibili deprofessionalizzazioni;

4)per quanto riguarda le aziende esternalizzate, alcune delle quali in procinto di fallire (TILS) con conseguenti licenziamenti collettivi, l’azienda non avrebbe potuto fare di più di quanto annunciato alle stesse RSU delle aziende ex-Telecom;

5)la politica di riduzione e svilimento dei dipendenti addetti alle vendite sarebbe continuata;

6)sarebbero stati confermati i nuovi esuberi (4000) nell’arco degli anni 2009-2011.

A fronte di un tale comportamento, nel metodo e nel merito, come Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL prendiamo atto della volontà da parte dell’azienda di voler svilire i lavoratori e i loro rappresentanti e di voler inaugurare un nuovo modello di rapporti con i propri dipendenti, chiamati a subire la riorganizzazione aziendale. Una logica da padroni delle ferriere, che considera il sindacato un peso e i lavoratori gente che non deve pensare e dire la propria, ma semplicemente obbedire.
Denunciamo l’insostenibilità dell’attuale modello relazionale volto a sfuggire, tanto a livello nazionale che territoriale, ad ogni forma di confronto con il Sindacato e le RSU.
Ribadiamo le nostre contrarietà e le nostre controproposte che hanno già portato allo sciopero nazionale di Marzo: rispetto dell’accordo del 19 settembre contro ogni forma di mobilità territoriale non volontaria; difesa dell’occupazione e del rilancio dei servizi di Directory Assistance; tutela delle professionalità dei lavoratori di staff; salvaguardia dei livelli occupazionali nelle aziende esternalizzate, ecc.
Per tanto come Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, in coerenza con il percorso di mobilitazione avviato, invitiamo tutte le strutture e le RSU a:
interrompere ogni relazione industriale a tutti i livelli con l’azienda;
a utilizzare tutti gli strumenti possibili di pressione nei riguardi dei responsabili relazioni industriali a livello territoriale;
a tenere per il giorno 29 Maggio assemblee in contemporanea in tutte le sedi Telecom al fine di informare i lavoratori e chiamarli alla mobilitazione.
E’ inoltre proclamato per il giorno 12 giugno 2009 lo sciopero nazionale intero turno di tutte le lavoratrici e lavoratori di Telecom Italia, con contemporanea manifestazione nazionale a Roma.
Si invitano le strutture territoriali, le RSU, i militanti sindacali, i lavoratori tutti a predisporre il massimo di mobilitazione e di supporto (pullman, treni, automobili, ecc.) per la riuscita dello sciopero e della manifestazione nazionale a Roma.
Nelle prossime ore sarà inoltre comunicato l’eventuale possibile blocco delle prestazioni straordinarie (a valle di una verifica tecnica connessa ai giorni di franchigia per le prossime elezioni).

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

SINTESI INCONTRO RIORGANIZZAZIONE, ESUBERI, CIGS, CHIUSURA SEDI – ROMA – 20 MAGGIO

Dopo la sciopero di venerdì 13 marzo, le segreterie nazionali hanno continuato a lavorare con l'azienda per trovare le soluzioni ai problemi derivanti dal nuovo piano industriale: lo sciopero molto ben riuscito ci ha dato la forza per aprire tavoli importanti, seppur informali (peraltro strumentalizzati da alcuni “sindacati” non confederali grazie alla pubblicità fatta dall'azienda di questi incontri... guarda caso alla vigilia delle elezioni delle rsu in italia...). Oggi doveva essere il momento di fare sintesi di tutti questi passaggi informali e il coordinamento nazionale doveva discutere e decidere il da farsi.... ma il clima era abbastanza positivo.... e non a caso – a parte noi in Toscana che abbiamo votato una settimana dopo le altre regioni – in nessuna regione è iniziata una vera campagna per lo sciopero del 29 maggio pv: tutti sanno che c'è lo sciopero, ma tutti eravamo in attesa della convocazione che significava una sufficiente apertura da parte aziendale.
Non a caso ad ieri erano stati raggiunti diversi obbiettivi “politici”: una sostanziale retromarcia sui trasferimenti territoriali, sostituiti da mobilità professionale; un ridotto impatto della cassa integrazione, sostituita dai contratti di solidarietà; la mobilità professionale e la destaffizzazione dell'azienda con modi e garanzie ben diversi dal “vai e spiana” che l'azienda ci ha fatto conoscere in questa fase; impegni sulle commesse delle aziende esternalizzate. Impegni “politici” che andavano tutti misurati in un confronto serio e probabilmente molto difficile, ma che ci davano la possibilità di trattare condizioni migliori per tutti.
Purtroppo stamani l'azienda ha fatto una clamorosa retromarcia, non solo ritirando le soluzioni di ieri sera, ma dichiarando che avrebbe fatto partire le lettere di apertura della mobilità (L 223) per i lavoratori del 1254 (ADE compresa): in pratica, si ripropone l'ipotesi del 19 settembre 2008, in cui prima si apre la procedura di legge e poi si discute del merito. Inaccettabile.
Infatti, è evidente che sul merito siamo lontani, ma a ciò si aggiunge un livello di inaffidabilità che rende tutto maledettamente più difficile: infatti, la sensazione che ho maturato in questi mesi è che la scelta fatta dall'azienda di potenziare le Risorse Umane territoriali (e quindi le Relazioni Industriali) a discapito dei tavoli nazionali (dimostrato dalla scelta di mettere a capo delle RI nazionali un dirigente con zero esperienza in materia) sia un modo per potersi muovere con maggiore spregiudicatezza nelle riorganizzazioni, grazie all'indebolimento della struttura sindacale nazionale (ma non quella aziendale che con Migliardi tiene tutto in mano), ma mantenendo un ferreo controllo di tutta la gestione (e non a caso le aree RU sono 4 al cui interno, in posizione super-subordinata, ci stanno le Relazioni Industriali): il risultato è una “libertà di movimento” dimostrata proprio la scorsa settimana sui supporti dell'ex- Top Costumer di ASA (Di Domenico) o per il personale ex-fom business.....
Per queste ragioni (di merito e di metodo) abbiamo deciso di bloccare qualunque incontro sindacale con l'azienda, di spostare lo sciopero del 29 maggio al 12 giugno, con manifestazione nazionale a Roma; la proposta poi prevede di fare delle assemblee proprio il 29 maggio in contemporanea nazionale per simboleggiare la volontà di rimarcare simbolicamente all'azienda il nostro impegno per la riuscita dello sciopero; non è stato detto con chiarezza (lo capiremo nel comunicato nazionale), ma dovrebbe riattivarsi il blocco degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive.
Nella discussione sono stati sollevati altri problemi, di cui merita una particolare attenzione quello relativo al vertiginoso calo delle chiamate in ambito customer: 119, 187 e 191.
Un fatto che si presenta in ogni fase in cui l'azienda dichiara esuberi: è accaduto l'anno scorso poco prima della dichiarazione dei 5000 esuberi e si ripresenta ora. Si tratta di un problemone, in quanto è evidente che si tratta di una manovra aziendale per dimostrare che ci sono gli esuberi; ne è un esempio proprio il 1254: l'azienda non ha investito per dichiarato disinteresse e ha creato gli esuberi; lo stesso può farlo oggi o domani per il 187, 119 e 191, in ottica di riduzione degli organici o, peggio, in ottica di una futura esternalizzazione di alcuni servizi (esternalizzazioni mai dichiarate, ma neanche mai smentite dall'azienda).
In questo ragionamento si è inserita una proposta relativa a TCC che non mi pare campata in aria e che solleva un polverone di finte contraddizioni, relative al “combinato disposto” tra accordi in TCC (passaggi dal 50% al part time al 75%, ad esempio) e calata delle chiamate: a mio parere un finto problema, o almeno un problema molto potenziato dall'azienda che strumentalmente cerca di mettere zizzania tra lavoratori, in ottica “guerra tra poveri”.... una trappola in cui non credo dovremo cadere: la difesa dei lavoratori di TCC è la migliore garanzia per tutti i lavoratori di telecom..... e la proposta, infatti, punta all'acquisizione da parte di Telecom di TCC, non considerandola più come azienda del gruppo telecom, ma come parte integrante di essa.
Infine, il premium service operations (PSO): doveva essere la giornata in cui si cominciava a discutere della riorganizzazione di questo nuovo reparto, ma la successione dei fatti non ci ha permesso di affrontare il tema, per il quale eravamo in condizione di attivare una commissione nazionale di studio, soprattutto per la parte dei supporti specialistici di fonia e dati. Ora è tutto in alto mare e dovremo vigilare sin dai territori che l'azienda non metta in pratica azioni unilaterali (da noi in Toscana siamo già intervenuti e stiamo provando a fermare l'azienda)

17 maggio, 2009

Stipendi, Italia tra gli ultimi Solo 23simi nei Paesi Ocse

ROMA - Gli italiani incassano ogni anno uno stipendio che è tra i più bassi tra i Paesi Ocse. Con un salario netto di 21.374 dollari, l'Italia si colloca al 23/o posto della classifica dei 30 paesi dell'organizzazione di Parigi. Buste paga più pesanti non solo in Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia, ma anche Grecia e Spagna.

E' quanto risulta dal rapporto Ocse sulla tassazione dei salari, aggiornato al 2008 e appena pubblicato.

La classifica riguarda il salario netto annuale di un lavoratore senza carichi di famiglia. E' calcolato in dollari a parità di potere d'acquisto.

Gli italiani guadagnano mediamente il 17% in meno della media Ocse. Salari italiani penalizzati anche se il raffronto viene fatto con la Ue a 15 (27.793 di media) e con la Ue a 19 (24.552)
(17 maggio 2009)

http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/economia/retribuzioni/ocse-stipendi/ocse-stipendi.html

TUTTO FALSO...............NATURAMENTE poi ci pensa papi


DAL SOLE 24 INVECE AGGIUNGONO.............

Più leggero è il drenaggio di imposte e versamenti contributivi se si esamina il caso di un lavoratore, sempre con un salario medio ma sposato e con due figli a carico. In questo caso il cuneo e al 36% e l'Italia scivola qualche posizione sotto collocandosi all'undicesimo posto nell'Ocse (partendo sempre dai Paesi dove massimo è il peso fiscale sulle buste paga). La crisi economica tocca tutti ma gli italiani sembrano già con differenza salariale di partenza rispetto ai lavoratori di altri Paesi. Tornando alla classifica sui salari, infatti, facendo un pò di conti, un italiano in un anno guadagna mediamente il 44% in meno di un inglese, il 32% in meno di un irlandese, il 28% in meno di un tedesco, il 18% in meno di un francese.
17 maggio 2009

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/05/stipendi-italiani-ricerca-ocse-23-posto.shtml?uuid=063aa6b0-42eb-11de-a165-764d2c40840c&DocRulesView=Libero

15 maggio, 2009

Telecom, Slc Cgil vince elezioni Rsu con il 40%

Con il voto dei lavoratori toscani di Telecom Italia, del 13 e 14 Maggio, si sono concluse le elezioni per il rinnovo delle Rsu. Lo rende noto la Slc Cgil in un comunicato.

Hanno partecipato quasi 38mila dipendenti su 52mila aventi diritto. La Slc si conferma come il più votato tra i sindacati, passando dal 36,8% al 40,2% (+3,4%) con oltre 15.200 voti. La categoria della Cgil "supera così in voti i consensi di Fistel Cisl e Uilcom Uil messi insieme”, dichiara il segretario nazionale, Alessandro Genovesi.

La Uilcom passa infatti dal 20,8% al 22% (8300 voti; + 1,2%), la Fistel Cisl dal 22,6% al 17,8% (6721 voti; -4,8%), segnando comunque per il sindacato confederale un’ottima affermazione, con quasi l’80% dei consensi complessivi. “Dopo la significativa affermazione in Telecom Italia – conclude –, la Slc Cgil in termini di voti presi e di Rsu si conferma il sindacato maggiormente rappresentativo nel settore delle Tlc, già maggioranza assoluta in tutte le altre aziende del settore (Vodafone, Wind, H3G, BT, Almaviva, Comdata, ecc.)”.

Il sindacato di categoria, infine, "ringrazia le tante lavoratrici e lavoratori che hanno votato la Cgil, consapevoli del maggior onere, del maggior impegno che ora ci viene chiesto. Faremo di tutto per non deludere le aspettative di chi confida nella nostra organizzazione".

15/05/2009 14:11

http://www.rassegna.it/articoli/2009/05/15/47114/telecom-slc-cgil-vince-elezioni-rsu-con-il-40

RISULTATI DEFINITIVI ELEZIONI RSU TOSCANA

SLC CGIL 1244 VOTI 58%

FISTEL CISL 480 VOTI 22%

UILCOM UIL 149 VOTI 7%

CUB 273 VOTI 13%

12 maggio, 2009

AAAAA cercasi consonante

11 maggio, 2009

CAPEZZONE DICIT

ECO - Rsu Telecom, successo Cgil con quasi il 40 per cento dei voti

Roma, 11 mag (Velino) - “Dopo lo spoglio dei principali seggi di numerose unità produttive (in Toscana si voterà il 13 e 14 maggio) va profilandosi in Telecom Italia, principale azienda privata del paese, una netta affermazione di Slc-Cgil e del sindacato confederale in generale. Oltre 35 mila dipendenti di Telecom Italia hanno votato finora, segnando una voglia di partecipazione che già di per sé è una bellissima notizia, in quanto si superano di molto i dati sull’affluenza dell’ultima elezione del 2005”. Così dichiara in una nota la Segreteria Nazionale di Slc-Cgil. “Come Slc-Cgil – continua la nota – cresciamo di 2 punti e mezzo, sfiorando il 40 per cento ed eguagliando di fatto, in termini di voti, la somma dei voti di Fistel Cisl e Uilcom Uil. Su poco più di 35 mila votanti, la Cgil prende infatti oltre 13 mila e 900 voti, mentre la Uilcom-Uil poco meno di 8 mila preferenze (22,9 per cento; + 2 per cento) e la Fistel-Cisl circa 6000 (17,3 per cento; - 5 per cento). Il sindacato confederale si conferma così largamente maggioritario in Telecom Italia con l’80 per cento dei voti (lo Snater conferma il proprio 7,4 per cento, l’Ugl il 7,5 per cento, i Cobas prendono il 3,1 per cento). In particolare Slc-Cgil non solo si conferma di gran lunga il primo sindacato in Telecom Italia, forte del proprio radicamento nei settori tecnici ed operai della rete, ma registra importanti successi tra le giovani lavoratrici e lavoratori di Tim e tra le aree amministrative, commerciali, informatiche e di supporto tecnico. Lo stesso risultato nelle grandi aree metropolitane a partire da Milano, Roma, Torino e Napoli è significativo di una capacità di rappresentanza che coinvolge tutta l’azienda e le diverse professionalità. Slc-Cgil cresce infatti in tutte le aree aziendali e in quasi tutti i territori, in diversi casi prendendo la maggioranza assoluta dei voti o delle Rsu”.

“Questo risultato – conclude la Segreteria Nazionale di Slc-Cgil – giunto in un momento di forte difficoltà dell’azienda ed in un momento delicato della sua riorganizzazione, che ci vede impegnati a tutela dell’occupazione e delle professionalità dei lavoratori di Telecom, ci incoraggia e ci carica di ulteriori responsabilità e aspettative. Cercheremo di fare del nostro meglio come sempre, puntando sulla partecipazione dei lavoratori, sulla democrazia, sul forte senso di responsabilità ma anche combattività che ha caratterizzato da sempre la Cgil. Da domani dovremo lavorare tutti insieme, con forte spirito di unitarietà tra Cgil, Cisl e Uil e di solidarietà, perché questo chiedono i lavoratori, senza rinunciare a portare avanti un progetto alternativo a quello dell’azienda. La Segreteria Nazionale ringrazia le tantissime donne e uomini, militanti, candidati, scrutatori per il grande lavoro fatto e ringrazia soprattutto le migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno votato per la Cgil”.

(com/dbr) 11 mag 2009 14:54

http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=845087

ARTICOLO WEB DALLA LOMBARDIA

Cgil si conferma primo sindacato in Telecom

rande soddisfazione, oggi, per i rappresentanti sindacali della SLC-CGIL, dopo la fine delle operazioni di voto per il rinnovo delle RSU di Telecom Italia:

la lista della CGIL a Bergamo (e in Lombardia) si conferma quella più votata e, rispetto alle precedenti elezioni del giugno 2005, aumenta anche le preferenze raccolte.

Si è votato il 6 e 7 maggio in tutt’Italia. A Bergamo e in provincia sono stati chiamati alle urne i 330 lavoratori Telecom, che, come i circa 9.000 dipendenti totali di tutta la Lombardia, si sono espressi per eleggere la RSU regionale. Le operazioni di voto sono, infatti, organizzate per collegi: Bergamo fa parte del collegio della Lombardia, come anche tutte le altre province tranne Milano. Gli eletti a livello regionale provvedono, poi, ad eleggere il coordinamento nazionale.

A Bergamo i votanti sono stati 247, i voti validi 245 (a cui vanno aggiunte una scheda nulla più una bianca).

La SLC-CGIL ha ottenuto 143 preferenze cioè il 58,4% di quelle espresse (nel 2005 erano pari al 45,6%), la FISTEL-CISL 66 voti, pari al 26,9%, la UILCOM-UIL 22 voti, pari al 9%, e l’UGL 14 voti, cioè il 5,7% del totale.

La SLC a Bergamo ha anche ottenuto una percentuale maggiore rispetto a quella media ottenuta dalla lista a livello regionale, che si è fermata al 50,6%.

La RSU regionale sarà composta da 12 membri della SLC-CGIL, 6 della UILCOM-UIL e 6 di FISTEL-CISL. Ancora non si conosce il numero dei rappresentanti che, da Bergamo, entreranno a far parte dell’organismo, visto che esiste un sistema di ripartizione per preferenze a livello regionale.

“Quello di oggi è stato un risultato ottimo, che premia innanzitutto l’impegno della CGIL in questa fase delicata, in tempi di difesa della contratto nazionale di lavoro, contro l’accordo separato firmato dalle altre sigle sindacali a gennaio e a difesa dei posti di lavoro in azienda, a fronte delle ultime manovre di riorganizzazione” ha commentato Renato Comelli della SLC-CGIL. “Siamo particolarmente soddisfatti perché premia l’attività intensa dei delegati uscenti SLC. Ora abbiamo di fronte mesi difficili sia per il mantenimento di Telecom come azienda industriale che per la difesa dell’occupazione e dei livelli di qualità del servizio alla clientela, un servizio che è fondamentale per lo sviluppo economico del paese”.

Il rinnovo dei rappresentanti avviene in un periodo segnato da una vertenza difficile e da scioperi, l’ultimo svoltosi il 13 marzo, il prossimo proclamato per il 29 maggio. La nuova agitazione è stata decisa dal Coordinamento Nazionale delle RSU di Telecom insieme alle segreterie nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL dal momento che, "come risulta da contatti informali avvenuti in questi giorni”, esisterebbe una “totale indisponibilità dell'azienda a mutare le scelte annunciate il 5 febbraio scorso".

L’azienda sta vivendo, infatti, una fase di riorganizzazione con ripercussioni sui livelli occupazionali. “Con CISL e UIL l’azienda aveva concordato 5.000 mobilità entro il 2010” spiega Comelli. “L’accordo su queste cifre si basava su due intese sulla mobilità (per la concessione degli ammortizzatori sociali, firmate anche dalla CGIL) e da un’intesa politica sulle prospettive industriali (non firmato dalla CGIL). Il fatto è che, inaspettatamente, nel dicembre scorso l’azienda ha presentato un piano industriale in cui sono stati annunciati altri 4.300 full time “equivalenti” da tagliare, che rappresentano più di 4.300 persone, visto che ciascuna unità può essere composta anche da due lavoratori a part time”.

Questa ulteriore cattiva notizia di nuovi interventi riorganizzativi investe anche Bergamo: a febbraio è stata annunciata l’intenzione di spostare a Brescia l’attività del servizio 187, per la quale lavorano 66 persone, per la maggior parte donne a part-time su turni, cioè in condizioni incompatibili con un trasferimento.

fonte http://www.expoitalyonline.it/modules/news/article.php?storyid=348