02 aprile, 2007

Telecom/ Miceli (Cgil): "Tronchetti deve essere più responsabile"

Sindacati allarmati dopo il mandato del Cda della Pirelli a Marco Tronchetti Provera per trattare con At&t e Amèrica Movil perla cessione del 66% di Olimpia. Per Emilio Miceli, segretario nazionale della Slc-Cgil, intervistato da Affari, "Tronchetti deve sapere che ha in mano un'azienda che non è come tutte le altre. Deve anche lui far valere la logica della responsabilità nazionale nel destino di Telecom. Non si tratta di affari e solo affari, ma di meccanismi delicati e complicati della vita di un Paese. Quindi, deve essere più responsabile". E Prodi? "Deve intervenire".

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L'intervista

Come giudica le offerte di At&t e Amèrica Movil per Telecom Italia?
"Siamo assolutamente contrari che il gruppo sia acquisito da due grandi partner stranieri".

Perché?
"Telecom è un'azienda che deve partecipare al processo di innovazione del Paese".

E cioè?
"Deve portare la rete telefonica dove ancora non c'è e costruirne una di nuova generazione. Per far questo deve fare nuovi investimenti. Ha una funzione pubblica, è al servizio del Paese, gli investimenti di Telecom sono un presupposto iniziale per la modernizzazione di tutta l'Italia".

Con At&t, in Telecom entrerebbe la compagnia più grande del mondo. Non crede che sia proprio quello a cui miravano le banche che dovevano, appunto, traghettare Telecom verso il suo rilancio industriale?
"Il gruppo americano e quello messicano sono grandi aziende che vogliono acquisire operatori all'estero. Un'azienda come TI è fondamentale per il nostro Paese e per il controllo della rete. Ha fatto bene il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni a dirsi preoccupato di un eventuale ingresso degli americani. C'è un grande rischio".

E qual è?
"Che la nuova Telecom s'impegni solo nel suo business più remunerativo e trascuri il processo di innovazione della rete. Del resto in Europa non c'è un solo operatore di tlc che sia in mano straniera. Le tlc sono visssute come un asset strategico nazionale e, come tali, bisogna trattarle in maniera equilibrata".

Inoltre si dice che gli americani, non occupandosene, non siano interessati al business delle televisioni. Quindi, si prefigura anche una cessione di asset che potrebbero mettere a rischio alcuni posti di lavoro...
"Sono aspetti che vanno ad aggiungersi all'intera questione dell'ingresso straniero in Telecom, che potrebbe essere ulteriormente impoverita. Gli americani sarebbero interessati concretamente allo sviluppo delle sinergie in Sud America, al grande potere del gruppo sull'80% del mercato del fisso in Italia e alla possibilità di introdurre nel nostro Paese i propri prodotti e il frutto della loro ricerca".

Quale appello fa al Governo?
"L'esecutivo deve assumere una posizione unitaria al suo interno. Non mi è sfuggito che qualche giorno fa Prodi ha affermato di non avere alcuna preclusione nei confronti dei player stranieri. Deve essere più sensibile".

Verso cosa?
"Non si può guardare solo alle vicende del mercato. I settori strategici vanno regolamentati, ci si deve fermare e discutere. E' riduttivo parlare sempre di libertà dei mercati".

Quindi, deve intervenire...
"Esatto".

E a Tronchetti, cosa vorrebbe dire?
"Tronchetti deve sapere che ha in mano un'azinda che non è come tutte le altre. Deve anche lui far valere una logica della responsabilità nazionale nel destino di Telecom. Non si tratta di affari e solo affari, ma di meccanismi delicati e complicati della vita di un Paese. Quindi, deve essere più responsabile".

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