16 aprile, 2007

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO ALL'UNANIMITA'






SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTel - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM - UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione


ODG ASSEMBLEA NAZIONALE DEI QUADRI E DEI DELEGATI TELECOM

Roma, 16 Aprile 2007



Il Gruppo Telecom Italia rappresenta un importante impresa, strategica per il paese.

E’ un’impresa sana che genera enormi flussi di cassa, ma è stata appesantita da un debito non suo e drenata da una politica dei dividendi che ha guardato agli interessi di pochi e non al benessere dei molti.

Per noi Telecom è strategica per l’oggi e per il futuro e deve essere un “presidio nazionale” in grado di garantire innovazione tecnologica e qualità, per l’intero sistema: per i cittadini, per i lavoratori, per le imprese.

Noi siamo contrari all’ipotesi che la Telecom possa essere venduta - come sembrerebbe in queste ore - alle società AT&T e a America Movil, perché siamo per tutelare l’intero patrimonio produttivo dell’azienda, la sua autonomia industriale, strategica ed operativa.

Siamo per l’unitarietà dell’impresa e per la salvaguardia dei suoi asset nazionali ed internazionali che potranno garantire ulteriori risorse per gli investimenti e la crescita. Noi siamo contrari a qualunque forma di spezzatino di questa azienda, sotto qualunque proprietà e sotto qualsivoglia forma.

Ci mobiliteremo per la salvaguardia occupazionale di tutti i dipendenti Telecom (dai ricercatori agli informatici, dagli operai specializzati della rete al commerciale, al costumer care). I dipendenti Telecom sono infatti il vero patrimonio di quest’azienda. Un patrimonio di professionalità e di conoscenze di cui il paese non può fare a meno.

La rete deve essere salvaguardata, rappresentando un strumento essenziale per assicurare la democrazia e la partecipazione dei cittadini, la crescita e la competitività del sistema.
Occorre garantire la sua manutenzione ordinaria e straordinaria e occorre garantire il rapido sviluppo delle reti di nuova generazione, con regole certe che incoraggino gli investimenti e la loro giusta remunerazione, con scelte di politica industriale che puntino alla convergenza e alla compatibilità di più e nuove tecnologie (fisse e mobili, basate sul cavo e su wireless, su UMTS e sue evoluzioni e su tecnologia Wi-max, ecc.) al fine ridurre il digital divide e promuovere l’accesso alla larga banda in tutto il paese.

Questo è il vero volano per nuovi servizi, nuovi investimenti, nuova occupazione.

Noi siamo per la creazione di una Divisione della Rete, funzionalmente separata rispetto al resto del gruppo, governata e con la caratteristiche di indipendenza secondo il modello inglese (Open Reach). Siamo quindi contro ad una separazione societaria e siamo perché la rete resti comunque dentro il perimetro della Telecom, tenendo conto anche dell’importanza delle varie componenti della rete trasmissiva.

L’obiettivo comune deve essere quello di sostenere per l’oggi e per il domani la crescita del paese e del settore attraverso l’aumento costante di capacità trasmissiva; sostenendo maggiore innovazione e maggiore qualità tanto nelle reti che nei servizi pubblici e privati da queste veicolabili; favorendo la parità di accesso e una giusta politica delle tariffe.

Siamo per un piano industriale che metta al centro la competitività dell’azienda e la crescita di un sistema più avanzato di telecomunicazioni fatto di investimenti sulle infrastrutture, ma anche sulle professionalità delle lavoratrici ed i lavoratori.

La discussione ed il confronto sul futuro di Telecom, sul futuro del settore delle TLC e sulle politiche industriali di questo comparto strategico, non è quindi un tema da cui possano essere esclusi i lavoratori dell’azienda, del settore e le grandi organizzazioni sindacali.

Questo vale per il management di Telecom, ma vale anche per l’Autorità per le Comunicazioni e per il Governo.

Per questo denunciamo il comportamento della proprietà e dichiariamo la nostra contrarietà a ogni ipotesi che possa disperdere il patrimonio rappresentato dalla Telecom.

Per questo riteniamo non più rinviabile un confronto con l’Autorità per le Comunicazione, dopo averlo più volte richiesto.

Per questo chiediamo un incontro urgente con il Governo e l’apertura di un tavolo nazionale.


Al fine di sostenere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori di Telecom e dell’intero settore, l’Assemblea Nazionale dei quadri e delegati di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL proclamano, per tanto, l’apertura delle procedure per lo sciopero nell’intero gruppo, con contemporanea ed immediata convocazione delle assemblee sindacali in tutti i siti produttivi.



APPROVATO ALL’UNANIMITA’

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