30 aprile, 2007

Telecom I.: Telefonica, diritto veto

I due consiglieri di Telefonica che si siederanno al board di Telecom Italia potranno esercitare - si legge in una comunicazione inviata dalla compagnia iberica alla CNMV (la Consob spagnola) - "diritto di prelazione nella vendita di azioni e diritto di veto su alcune decisioni di modifica azionariale, di politica dei dividendi e disinvestimenti". (AGI)


QUINDI TELEFONICA POTRA' DARE IL "GRADIMENTO A NUOVI SOCI" DA CAPIRE SE C'E' RECIPROCITA' CON GLI ALTRI SOCI. DI SEGUITO UN INTERESSANTE CALCOLO DI QUINTARELLI SULL'AUMENTO DI CAPITALE DI "TELCO" NELL'IPOTESI CHE I SOCI NON LO SOTTOSCRIVANO


La partecipazione di Telefonica e' valutata 2314 milioni per il 42,3% di Telco.

La capitalizzazione di Telco e' 2314/0,423=5.470

Ci sara' un aumento di capitale di 900 per cui la capitalizzazione di Telco sara' 6370.

Se fosse sottoscritto tutto da Telefonica, ovvero se gli azionisti italiani decidessero di non seguire pro-quota, andrebbe a 2314+900=3214 3214/6370= 50,45% ovvero il controllo.

Excelente trabajo, Señores; control de Telecom Italia (30.000 millones) con solamente 3214 Millones.

29 aprile, 2007

ABBIAMO TELCO............


L'acquisizione verrà effettuata tramite una società di nuova costituzione, Telco S.p.A,.destinata ad incorporare Olimpia SpA, la quale, dopo l'operazione, possiederà circa il 23,6% del capitale votante di Telecom Italia, il 18% del quale acquisito tramite Olimpia e il 5,6% apportato da Generali e Mediobanca. Inizialmente Telco sarà quindi capitalizzata con: 1.373 milioni di euro, apportati in azioni Telecom da Generali (542,8 milioni di azioni Telecom Italia, pari al 4,06% del capitale ordinario di Telecom, valutate 2,53 euro ciascuna); 522 milioni euro apportati in azioni Telecom Italia da Mediobanca (206,5 milioni di azioni, pari all'1,56% del capitale ordinario di Telecom, valutate 2,53 euro ciascuna); 522 milioni euro apportati in contanti da Intesa Sanpaolo, in linea con i valori di conferimento di Generali e Mediobanca; 412 milioni euro apportati in contanti da Sintonia SA, in linea con i valori di conferimento di Generali e Mediobanca; 2.314 milioni euro apportati in contanti da Telefonica SA; un finanziamento ponte fino a un massimo di 900 milioni euro in vista di un ulteriore aumento di capitale di Telco, da effettuarsi successivamente al closing dell'operazione, e che potrà essere sottoscritto in misura proporzionale dagli investitori italiani e da Telefonica.

Ad esito dell'operazione e prima dell'aumento di capitale, i soci italiani possederanno il 57,7%, ripartito come segue: Generali, 28,1%; Intesa Sanpaolo, il 10,6%; Mediobanca, il 10,6%; Sintonia SA, il 8,4%. Telefonica possiederà il rimanente 42,3% delle azioni di Telco. Nell'ambito del successivo aumento di capitale Intesa Sanpaolo potrà, con il ragionevole gradimento degli altri soci Telco, indicare nuovi primari investitori finanziari italiani, i quali potranno aggiungersi alla compagine di Telco sottoscrivendo per cassa nuove azioni, con quote singolarmente comprese tra il 2% e il 5%.

I soci potranno nel tempo effettuare ulteriori apporti di azioni Telecom entro il limite complessivo del 30% del capitale ordinario della stessa Telecom, tenuto conto anche delle azioni Telecom eventualmente possedute direttamente dai soci di Telco.

I patti tra i soci e lo statuto di Telco prevederanno che: il Presidente di Telco sia indicato concordemente dai soci italiani; la governance sia articolata secondo criteri di proporzionalità tra i soci, con usuali protezioni e maggioranze qualificate relativamente a operazioni di particolare rilievo (tra cui fusioni, acquisizioni, scissioni, cessione delle azioni Telecom e voto nelle assemblee straordinarie della stessa); il diritto di prelazione tra tutti i soci, con postergazione della prelazione di Telefonica rispetto alla prelazione all'interno dei soci della compagine italiana.

I patti parasociali assicurano la piena indipendenza della gestione di Telecom Italia rispetto ai soci di Telco.

BENE LE BANCHE NOMINANANO IL PRESIDENTE,LA GOVERNANCE SARA' RIPARTITA IN MODO PROPORZIONALE TRA I SOCI, CI DICONO CHE TELECOM ITALIA SARA'" GESTITA IN PIENA INDIPENDENZA RISPETTO AI SOCI DI TELCO". TELEFONICA HA ADERITO CON UNO SPIRITO BENEFICO? AVEVA DELLE ECCEDENZE FINANZIARE DA IMMOBILIZZARE? CHE NE SARA' DEL DEBITO ACCUMULATO DAI TANTI PADRONI CHE HANNO BIVACCATO IN CDA? CHE NE SARA' DEI PICCOLI AZIONISTI CHE PER L'ENNESIMA VOLTA SONO STATI PREVARICATI? IL PIANO INDUSTRIALE LO FARANNO I BANCHIERI OPPURE AVREMO MODO DI VEDERLO FARE DA PERSONE COMPETENTI NEL CAMPO? FINALMENTE RITORNERRANNO POLITICHE DI INVESTIMENTO(ANCHE UMANO)? AVREMO SEMPRE I MUNIFICI STOCK OPTION E LE PRINCIPESCHE BUONE USCITE PER IL MANAGEMENT? L'ATTUALE MANAGEMENT MOLTO SOLERTE NEL DIRE "YES SIR" RIMARRA' IN PLANCIA A FAR DANNI?

VEDETE, MOLTE DOMANDE, SE ALMENO SI RIUSCISSE AD AVERE LA RISPOSTA ALLA META' DI ESSE SAREBBE GIA UN RISULTATO, PICCOLO MA SEMPRE MAGGIORE ALLE INNUMEREVOLI POSTE VANAMENTE IN QUESTI ULTIMI ANNI

ULTIMA DOMANDA QUALCUNO AVRA' IL CORAGGIO DI ADIRE AD AZIONI DI RESPONSABILITA' VERSO QUEI PERSONAGGI CHE HANNO DEPAUPERATO L'AZIENDA DI TUTTI I SUOI BENI? (scusate siamo degli inguaribili sognatori)


Link EDITORIALE DI SCALFARI

28 aprile, 2007

E' di nuovo una questione di conflitti di interesse


di Fulvio Fammoni*

In questi giorni si parla del futuro di Telecom Italia. La strategicità di questa azienda e della sua rete è un problema molto rilevante, che non può essere affrontato solo quando qualche straniero tenta di scalare le scatolette di maggioranza azionaria attuali. E’ forse protezionismo rilevare che la aziende italiane per comprare all’estero devono partecipare a gare o fare Opa che costano decine di miliardi di euro come nel caso ENEL ENDESA e che invece AT&T e America Movil con poco più di 3 miliardi vogliono dirigere Telecom? O è indicare uno dei grandi problemi delle regole e del capitalismo italiano?

E’ un tema che va affrontato, risolto, ma che in ogni caso non può sotterrare un dibattito di anni (e lo stesso programma di governo) sul conflitto di interessi, sulle leggi esistenti e sulle necessarie leggi future. Chi ha partecipato al movimento contro la legge Gasparri e per una legge sul conflitto di interessi deve continuare a chiederle a gran voce nuove norme, ed è forse tempo che le persone che hanno dato vita agli stati generali della comunicazione riprendano l’iniziativa.
Sulla base della legge Gasparri, Mediaset non può avere il controllo di Telecom, con la Gentiloni neanche.

E l’ipotesi non di controllo, ma di ingresso in posizione minoritaria, si scontra col problema del limite legato alla somma dei programmi analogici e digitali.
Non voglio neanche pensare che per questo si punti a sacrificare nuovamente, dopo il blocco che Telecom si è autoimposta in questi anni, il settore dei media (Telecom Italia Media). A smembrarlo, o a una nuova fase di compravendita delle frequenze del tutto impropria e non legata ad alcun progetto industriale ed editoriale.
Anche in un momento in cui l’attenzione è prevalentemente concentrata sugli assetti proprietari di Telecom, però, il tema delle regole di rete è decisivo per il futuro, va affrontato con la necessaria franchezza e su questo vorrei concentrarmi.
Il governo ha emanato le nuove disposizioni di legge per quanto riguarda la rete di accesso delle telecomunicazioni.

Compreso, si dice” in circostanze eccezionali”, la separazione con regole di trasparenza e neutralità relative anche ai nuovi servizi a banda larga. E’ tutto?
Non essendo in questo caso tirato in ballo il concetto dell’abuso di posizione dominante su cui dovrà pronunciarsi l’antitrust, pur non essendo un tecnico, vorrei riflettere su un aspetto: la divisione funzionale (quindi non la societarizzazione o separazione proprietaria) della rete magari, come auspicabile, con una governance indipendente.

Chiedo, di quale rete si parla? Quella attuale, ovviamente rivista con l’arrivo della fibra fino al cosiddetto “armadio” sotto casa (ma non in casa), o quella di nuova generazione in gran parte da costruire, o tutte e due? Non è una domanda retorica. La situazione che oggi vede nel 90% dei casi la presenza diretta di Telecom nell’accesso finale, vale anche per quel 10% di altri operatori esistenti.
E’ ovvio che il dibattito sulla futura infrastrutturazione del sistema Italia, ma anche sulle risorse necessarie per gli investimenti, è a seconda della scelta molto diverso: più contenuto nel primo caso (e probabilmente sarebbe questa la prospettiva preferita dell’operatore dominante) più alto nel secondo caso come secondo me l’esigenza paese richiede.

E’ evidente che il modello anche di governance non sarebbe identico.
Deciderà l’autorità? Ma un indirizzo per lo sviluppo di un settore nevralgico per l’Italia lo si deve avere.
E il governo ha un compito specifico che riguarda non solo l’infrastrutturazione di tutto un paese con oltre il 50% della popolazione in comuni piccoli e la grande maggioranza delle imprese di piccole dimensioni. Ma un motivo di fondo in più e non capisco perché nessuno ne parli.
Compito dell’esecutivo è identificare il servizio universale da garantire a tutti i cittadini. La rete c’entra niente con questo?

Quale è il concetto nuovo di universalità che occorre garantire nella società della comunicazione? Credo si tratti della garanzia dell’accesso, dal punto di vista dei costi, della capacità di utilizzo e concretamente della possibilità di utilizzo. Vorrei ci si confrontasse su questo.
Un compito sicuramente del Governo che peraltro remunera queste attività. Non c’è dubbio dunque che si tratta di uno degli indirizzi di fondo che deve caratterizzare la costruzione della futura rete, assieme al concetto di neutralità.
Infine, quantità di investimento, qualità dell’infrastruttura, hanno un rapporto importante di quantità e qualità con il lavoro. Per i lavoratori della rete sia delle aziende di TLC che delle installazioni, ma anche per i servizi delle comunicazioni, per la produzione dei contenuti e così via.


Per questo l’indirizzo della politica deve essere chiaro sull’insieme delle tematiche e, a differenza delle regole imposte dal centro destra, non essere vecchio nel momento stesso dell’approvazione ma avere l’ambizione di durare nel tempo.
Per questo, nella consultazione pubblica che l’autorità è pronta a lanciare, tutti questi aspetti devono essere discussi. La convergenza fra le regole e le esigenze deve contemperare i diritti di tutti.

*Fulvio Fammoni
Segretario Confederale CGIL
ex Segretario Generale SLC
caffe' pagato al bar Rossi?

27 aprile, 2007

TELECOM: CRESCE IPOTESI TELEFONICA IN OLIMPIA, MA CON LE BANCHE

MILANO - Passa per Telefonica la soluzione al riassetto di Telecom. La proposta che Mediobanca e Intesa stanno predisponendo per rilevare da Pirelli e dai Benetton Olimpia, la cassaforte che controlla il 18% del gruppo di tlc, prevede un presenza importante, ma non la maggioranza assoluta, del gruppo spagnolo. Lo si apprende da fonti finanziarie a conferma delle ipotesi di stampa. Al posto di Pirelli, oggi socia all'80%, nella holding entrerebbero inoltre le stesse banche che stanno lavorando all'offerta: Intesa Sanpaolo e Mediobanca con Generali.

Le ultime due conferirebbero le loro attuali partecipazioni in Telecom. Una quota molto ridotta di Olimpia, rispetto all'attuale 20%, rimarrebbe infine in mano alla famiglia di Ponzano Veneto.

ansa

Telecom Italia e le prospettive industriali

Link VAI ALL'ARTICOLO INTEGRALE DEL PROF.FRANCESCO SACCO

Ciò premesso, senza nessuna ambizione né presunzione, o soltanto per non concludere sin dalle premesse accusando i soliti politici, proviamo a immaginare che cosa si potrebbe fare se si dovesse mettere mano all'azienda sul piano industriale. In questa direzione, il primo problema che dovremmo affrontare è legato proprio all'asset principale: la rete. Nelle tlc tradizionalmente la rete e il servizio non erano separabili. Se non avevo le mie linee e i miei apparati, che erano la garanzia perché tutto funzionasse con lo 0,001%di interruzioni,non potevo fare telefonia (integrazione verticale). Poi sono arrivate le liberalizzazioni,permettendo di affittare in tutto o in parte le reti invece di replicarle. E subito dopo internet, che con il Voip non solo ha permesso di offrire il servizio di telefonia anche senza linee ma anche di farlo usando le linee dati, che costano molto meno e con tariffa flat, invece di quelle voce,che costano tanto e si pagano a volume (disintegrazione verticale). La concorrenza del mobile e la tecnologia hanno fatto il resto. La conseguenza è che sono sempre di più coloro che disdicono il fisso e usano solo il cellulare per voce e dati. Hanno lo stesso servizio, oltre alla mobilità,ma usano una rete diversa.

La stessa deverticalizzazione,a causa della diffusione del protocollo Ip, si sta realizzando nella videocomunicazione,l'Iptv,ecc.Molti analisti dicono che non si esce da questo vicolo cieco, che hanno battezzato next generation gap (di fatturato). Per questi, tutto quello che si può fare è limitare i danni perché, numeri alla mano, i possibili ricavi da nuovi servizi non potranno ribilanciare quello che si perderà sull'antica cash cow,la voce.Quindi,suggeriscono di cambiare la prospettiva competitiva (competizione orizzontale), il che vuol dire in soldoni smetterla di cercare di fare di tutto e concentrarsi sul controllo di ciò che ha più valore per le singole aziende, rete o servizio.[...........]

in Italia, a parte TI, ci sono prevalentemente operatori internazionali. E lo sa anche Corrado Calabrò, il presidente dell'Agcom,che il 20 luglio scorso nella sua relazione annuale aveva auspicato che si facesse «un passo avanti sulla strada della separazione tra servizi regolati e non regolati, agendo sulla funzione di governance e di controllo indipendente ». E dicendo questo pensava che la strada da percorrere fosse quella preparata dagli impegni unilaterali vincolanti che un codicillo aveva appena reso possibili. Adesso, dopo che all'Agcom verranno dati nuovi poteri, quella decisione sempre procrastinata è divenuta urgente perché blocca molte altre scelte a valle che devono essere prese sul piano industriale, e non solo su quello finanziario. Bt a suo tempo preferì ladivisionalizzazione volontaria per restare alla guida del processo di separazione e per abbreviarne i tempi. All'inizio ne risentì in termini di ricavi e capitalizzazione, ma a distanza di tre anni non sembra rimpiangere quella scelta. Lo stesso potrebbe fare anche TI. Affrontato questo, che sembra il problema più urgente, il futuro industriale è ancora tutto da giocare. E il secondo problema sono gli investimenti nella rete di nuova generazione (Ngn).[........]

Gli investimenti programmati sono sostanzialmente di rimpiazzo e non duplicano quelli esistenti. Dovrebbero essere fatti quando si rendono davvero necessari e solo allora. È contro gli interessi del Paese, ma in mancanza diadeguati incentivi e di ritorni proporzionati ai rischi, a TI conviene ritardarli il più possibile. [.....]

Questo problema, però, se si creassero le necessarie premesse politiche e regolamentari, potrebbe essere trasformato in opportunità. TI potrebbe proporsi come la controparte industriale di tutte le pubbliche amministrazioni vogliose di assicurare ai propri cittadini la frontiera tecnologica. Coinvestendo con gli enti localisi candiderebbe anche a gestire e manutenere quello che realizza. Non sarebbe come l'Alta Velocità, ma potrebbe essere facilmente un buon affare: si rimpiazza la rete e allostesso tempo si guadagna.

Ma anche questo, facilmente, potrebbe non bastare. Allora è necessario usare un po' più di fantasia e far fruttare anche gli altri asset.[......]"aprire" i sistemi di billing delle compagnie telefoniche per renderli interoperabili e trasformarli in un sistema di pagamento. Non sarebbe una torta di cui TI avrebbe l'esclusiva, ma essendo la telco più grande, l'unica italiana e la più connessa, ne avrebbe il beneficio maggiore. L'idea si potrebbe anche articolare per includere i minipagamenti dal cellulare. In Italia tutti lo hanno e lo usano,mentre solo il 3%delletransazioni è fatto con carta di credito, perché gli italiani non si fidano.[........]

Un'altra opportunità potrebbe essere il ritardo italiano su internet. Dopo lo sboom della new economy, internet ha visto pochissime nuove iniziative italiane.Mancano la necessaria focalizzazione e risorse, più che le opportunità.La pubblicità, ad esempio,tra dieci anni non sarà allocata sulla base dello share o delle copie vendute. Serviranno altre metriche che Google si sta già impegnando a sviluppare. Ma con il successo sta crescendo anche il rifiuto verso il monopolio di fatto di Google sulla pubblicità online.[.........]

Infine, un'altra opportunità potrebbe essere il mercato It che Bt, ad esempio, con l'Opa su I.Net in Italia e la recente acquisizione di Comsat sta puntando con decisione. In Italia il settore negli ultimi anni ha sottoinvestito. A partire dal 2000, mentre le Tlc sono cresciute del 34%, l'It ha visto un incremento di appena lo 0,5%.Non è un mercato ricco in termini di margini, ma l'intensità di It influenza anche la spesa in Tlc.[......]

A questi spunti se ne potrebbero aggiungere altri.Ma,sempre sul piano industriale,l'elemento discriminante rimane quello umano e la visione di cui si fa portatore. Dopo avere visto i risultati di cui è capace un buon manager con un'idea forte, come Sergio Marchionne o Alessandro Profumo, anche la sollecitazione a individuare un imprenditore di riferimento invece che un'immagine di futuro è il frutto più pericoloso di una logica finanziaria che cannibalizza quella industriale.

*Docente dell'Area Strategia, SDA Bocconi

26 aprile, 2007

EMENDAMENTO GENTILONI (scorporo rete, da approvare)

Testo emendamento

All’art. 45, del decreto legislativo n. 259 del 1 agosto 2003 è aggiunto il seguente comma:

3-bis) All’esito della verifica sulla ricorrenza delle circostanze eccezionali di cui all’ articolo 8, paragrafo 3, della direttiva 2002/19/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 marzo 2002, l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni può definire regole dirette ad assicurare che l’amministrazione e la gestione di tutti gli elementi che compongono la rete di accesso e le risorse correlate, ivi incluse le componenti necessarie alla fornitura di servizi a larga banda, siano sottoposte, nei riguardi dell’operatore titolare di notevole forza di mercato, ad un regime improntato, anche attraverso le più appropriate misure organizzative, a criteri di autonomia, di neutralità e di separazione funzionale dalle altre attività dell’impresa, con la piena garanzia della parità di trattamento esterna ed interna per tutti gli operatori che chiedono accesso. Salvo che siano stati assunti impegni concordati ai sensi dell’art. 14-bis del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, e relativo regolamento di attuazione, l’Autorità stabilisce altresì le modalità attuative delle regole di cui sopra, ivi inclusa la definizione del perimetro delle attività soggette a separazione. Per l’espletamento dei compiti di cui ai periodi precedenti l’Autorità segue la procedura descritta dall’articolo 8, paragrafo 3, ultimo periodo, della direttiva 2002/19/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 marzo 2002.

*****

Relazione tecnica emendamento

Oggetto: modifica all’articolo 45 del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259 (Codice delle comunicazioni elettroniche) in materia di rete pubblica di accesso.

Il Capo III del Codice delle comunicazioni elettroniche (articoli 40 –52) dà attuazione alla direttiva 2002/19/CE del Parlamento europeo e del Consiglio in materia di interconnessione e di accesso alle reti di comunicazione elettronica.

L’articolo 8 della direttiva prevede che all’esito dell'analisi del mercato possano essere imposti all’operatore designato come detentore di un significativo potere di mercato alcuni obblighi specificamente tipizzati dagli articoli da 9 a 13 della medesima direttiva (in materia di trasparenza, non discriminazione, separazione contabile, accesso ed uso di determinate risorse, controllo dei prezzi e contabilità dei costi ).

Sempre l’articolo 8 della direttiva aggiunge, però, che in circostanze eccezionali l'autorità nazionale di regolamentazione può imporre agli operatori aventi un significativo potere di mercato anche obblighi diversi da quelli tipizzati dagli articoli da 9 a 13 della direttiva. Ciò rappresenta sicuramente un’innovazione rispetto al precedente quadro normativo, che prevedeva solo obblighi predeterminati: ora alle autorità nazionali di regolamentazione è attribuito il potere più ampio – anche se generico - di individuare le misure appropriate che, secondo quanto indicato al paragrafo 4, sempre dell’articolo 8, “ dipendono dal tipo di problema evidenziato” e devono essere “proporzionat[e] e giustificat[e] alla luce degli obiettivi di cui all'articolo 7 della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro)”.

Si tratta, quindi, di obblighi ulteriori, non predeterminati, il cui contenuto deve essere plasmato in modo tale da fronteggiare situazioni del tutto particolari, rispetto alle quali, per l’appunto, gli obblighi specifici già delineati in astratto nelle direttive comunitarie potrebbero rivelarsi non soddisfacenti (gli obblighi “tipizzati” sono, del resto, molto simili a quelli già previsti nel precedente quadro normativo).

La natura di questi possibili obblighi atipici, la determinazione del cui contenuto il legislatore comunitario rimette alle valutazioni discrezionali delle autorità nazionali di regolamentazione, ha indotto alcuni commentatori a ipotizzare la possibilità di estendere al settore delle comunicazioni elettroniche anche interventi di separazione simili a quelli già previsti in ambito comunitario nel settore delle ferrovie e dell’energia elettrica e gas, ma questa posizione non è stata mai asseverata ed è rimasta una mera opinione dottrinale.

Con la modifica proposta si integra, dunque, la norma del codice delle comunicazioni definendo con maggiore chiarezza e precisione non solo l’ambito della discrezionalità affidata all’autorità di settore per ciò che riguarda gli assetti della rete di accesso, ma anche un preciso iter procedimentale per raggiungere tale scopo, nel rispetto, naturalmente, delle indicazioni del quadro normativo comunitario e in linea con i più recenti provvedimenti legislativi nazionali.

E’ opportuno, a questo punto, precisare che gli obiettivi che la norma proposta si prefigge non potrebbero essere raggiunti mediante la sola procedura in materia di impegni introdotta dalla norma dell’art. 14 bis del decreto legge n. 223 del 2006, convertito dalla legge n. 248 del 2006. L’assunzione degli impegni, ai sensi della disciplina vigente, non può realisticamente scaturire, infatti, da un’iniziativa del tutto autonoma dell’impresa che decida spontaneamente di conformare la propria attività facendo proprio il fine istituzionale della promozione della concorrenza: essa presuppone, invece, che l’Autorità abbia la sicura disponibilità di determinati strumenti autoritativi, ed abbia, inoltre, già maturato degli orientamenti in ordine alle misure che potrebbero essere adottate in concreto. Si comprende, allora, la necessità di un intervento legislativo che faccia chiarezza sul quadro entro il quale può spaziare la discrezionalità attribuita all’autorità di settore nel ricorso agli obblighi “atipici”, accordando inequivocabilmente alla medesima la possibilità di imporre, a tale titolo, anche misure di separazione funzionale.

La prima parte della novella proposta delinea, dunque, l’oggetto, la struttura e le finalità delle misure che l’Autorità, ove accerti che ricorrano le circostanze eccezionali previste dall’art. 8 della direttiva, può adottare. Per ciò che riguarda l’oggetto, in particolare, la nozione di “rete di accesso” non è circoscritta fisicamente con un rigido riferimento al c.d. ultimo miglio, ma ha una più elastica connotazione finalistica, perché comprende tutti gli elementi sui quali potrebbe essere necessario intervenire ove si riscontrassero le circostanze eccezionali previste dalla norma, e, dovendosi garantire in modo pieno la parità di trattamento tra tutti gli operatori, si avvertisse la necessità di sottoporre l’accesso alla rete ad una disciplina completamente improntata a criteri di autonomia, neutralità e separazione funzionale dalle altre attività.

La proposta dell’Autorità deve però essere pur sempre sottoposta al vaglio della Commissione. Gli obblighi atipici di cui all’art. 8, paragrafo 3, della direttiva sono, infatti, oggetto di una specifica procedura, distinta, benché ad essa inscindibilmente connessa, da quella dettata in via generale per le analisi di mercato, al termine della quale la Commissione adotta una decisione che autorizza o vieta all'autorità nazionale di adottare il”progetto di misura” atipica .

Per quanto riguarda, infine, le concrete modalità attuative della regolamentazione adottata dall’Autorità, esse non sono ineluttabilmente destinate a tradursi in un provvedimento unilaterale autoritativo, ma potranno essere definite, in alternativa, attraverso la procedura concordata di cui all’art. 14 bis del decreto legge n. 223 del 2006, convertito dalla legge n. 248 del 2006. Le stesse potranno, quindi, assumere la forma di impegni assunti dall’operatore interessato, i quali, se approvati dall’Autorità, diverranno obbligatori per l'impresa proponente.

25 aprile, 2007

Questa mattina mi son svegliato
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
questa mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasor.
Oh partigiano, portami via
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
oh partigiano, portami via,
che mi sento di morir.
E se io muoio lassù in montagna
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
e se io muoio lassù in montagna
tu mi devi seppellir.
Seppellire sulla montagna,
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
seppellire sulla montagna
sotto l'ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno,
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
e le genti che passeranno
mi diranno: " Che bel fior ".
È questo il fiore del partigiano,
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
è questo il fiore del partigiano
morto per la libertà.

24 aprile, 2007

25 APRILE , festa di democrazia

23 aprile, 2007

TELECOM: SLC “ASPETTIAMO CONVOCAZIONE A PALAZZO CHIGI”

“Dopo l’assemblea nazionale dei quadri e delegati Telecom che ha proclamato
le assemblee in tutto il gruppo e dopo aver aperto le procedure dello
sciopero, con una lettera unitaria firmata insieme alle confederazioni,
abbiamo chiesto un incontro urgente a Palazzo Chigi. Siamo in attesa di una
risposta”. Così dichiara Alessandro Genovesi, Segretario Nazionale della
SLC-CGIL.

“Il quadro – continua Genovesi – si fa sempre più complicato e voci fondate
e meno fondate si inseguono sui media, creando ulteriore incertezza tra i
dipendenti del gruppo. I lavoratori del gruppo Telecom non sono una
variabile secondaria però. Essi rappresentano, tutti, il vero valore per
professionalità ed impegno che ha questa azienda strategica, cui futuro
influenzerà gli assetti dell’intero settore delle TLC”.


“Ci aspettiamo nelle prossime ore una disponibilità ad incontrarci ai
massimi livelli del Governo, certi che all’attuale esecutivo non possano non
interessare le idee, le valutazioni e le proposte di chi rappresenta i più
di 60 mila dipendenti del più importante gruppo privato del paese”.

22 aprile, 2007

TELECOM: AGCOM STRINGE TEMPI PER SEPARAZIONE FUNZIONALE RETE

Roma, 22 apr. - (Adnkronos) - Si stringono i tempi del processo di separazione della rete di Telecom Italia. Mercoledi' infatti il Consiglio dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni varera' il documento da sottoporre alla consultazione pubblica ''sulla revisione della regolamentazione della rete di accesso fissa'' dopo l'informativa preliminare che giovedi' scorso e' stata fornita dagli uffici della stessa Agcom.

DI PIETRO SU TELECOM ITALIA

RESISTERE, A CHI?

Come d’incanto è svanita la memoria sugli atti politici del cavaliere. La legge sul conflitto di interesse avanza stancamente in Parlamento. La legge sulle televisioni è fin troppo generosa nei confronti di Mediaset, la Rai è governata dalle larghe intese con un CdA dove il centrodestra è maggioranza e dominano le lobby degli appalti. E sulla legge elettorale Ds e Margherita lanciano continui segnali a Forza Italia affinché si decida per un accordo di stampo maggioritario.


Tutto quello che ha fatto Berlusconi negli ultimi cinque anni sembra scomparso e per la prima volta l’uomo di Arcore arriva da grande ospite al congresso dei Ds. Tutte le analisi, le discussioni, le manifestazioni contro Berlusconi e il berlusconismo sembra svanito nel nulla. Come ai tempi della bicamerale ancora una volta al cavaliere si fanno ponti d’oro. Ultimo è l’invito ad entrare in Telecom come salvatore della patria. Ad un prezzo decisamente alto da pagare per un paese moderno dove i sistemi di informazione e comunicazione sono l’architrave della democrazia.

E proprio vero, senza memoria non c’è futuro.

21 aprile, 2007

20 aprile, 2007

Telecom, avanza la cordata bipartisan

Link DA LA STAMPA


Prende corpo l'ipotesi di un'intesa Berlusconi-Colaninno. Usciti dalla partita gli americani, scende in campo la spagnola Telefonica

ABBIAMO GIA' DATO AD ENTRAMBI PER FAVORE FATE COME IL BAGLIONI STATE A TRE PASSI

19 aprile, 2007

«Disponibili a garantire italianità Telecom»

SENTIVAMO LA MANCANZA ANCHE DI QUESTO "CAMPIONE DEL LIBERO MERCATO"
PER NOI ESISTE SOLO UNA VIA CHE IN REALTA' GIA' ESISTE (CON LA MAGGIORANZA DELLE AZIONI IN MANO AI PICCOLI RISPARMIATORI) SI TRATTA DELLA "PUBLIC-COMPANY"

Berlusconi: «Siamo disponibili a entrare ma non vogliamo comandare. Ma se ci sono problemi mollo»

FIRENZE - «Siamo disponibili a entrare in Telecom per garantirne l'italianità, ma non vogliamo comandare» queato il commento del Leader di Forza Italia e azionista di controllo di Mediaset Silvio Berlusconi al suo ingresso al Palamandela per il congresso dei Ds.
«Noi siamo stati semplicemente richiesti nel caso di una cordata italiana e il mio gruppo ha detto che per mantenere l'italianità di un'azienda così importante siamo disponibili a parità di intervento di altri imprenditori» ha aggiunto Berlusconi.
MOLLO TUTTO - «I miei hanno risposto ad un appello. Il mio deve essere inteso come un atto di generosità patriottica, se ci sono dei problemi mollo tutto» ha poi aggiunto Berlusconi rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se l'eventuale partecipazione di Mediaset a Telecom possa avere conseguenze politiche.

MENO OSTILITA' - «Sento un clima politico meno ostile nei confronti del mio gruppo» ha poi aggiunto il leader di Fotza Italia in riferimento sia alla sua accoglienza al congresso dei Ds che in relazione alle posizioni espresse su Telecom.
LE REAZIONI - «C'è la legge che regola questa materia». Così il vicepremier Francesco Rutelli ha replicato alle dichiarazioni del leader di Forza Italia. «Ci manca solo il suo ingresso in Telecom. Berlusconi possiede già il 50% dell'informazione. Quello che serve al più presto è una legge sul conflitto di interessi» ha invece commentato il capogruppo del Pdci alla Camera Pino Sgobio.
19 aprile 2007

RICHIESTA INCONTRO OOSS CONFEDERALI E DI CATEGORIA

Roma, 19 aprile 2007


Al Presidente del consiglio dei Ministri
On. Romano Prodi


e.p.c. Ministro per l’Industria e lo Sviluppo Economico
On Pier Luigi Bersani

Ministro per le Comunicazioni
On Paolo Gentiloni


Signor Presidente,

le vicende relative all’assetto del settore delle telecomunicazioni e quelle del futuro di Telecom Italia richiedono a nostro avviso un confronto non più rinviabile.

E’ dallo scorso mese di settembre che le organizzazioni sindacali hanno posto tale esigenza al governo nazionale e alla sua personale attenzione. Soprattutto i lavoratori, che in questi anni di incertezze hanno garantito all’azienda sviluppo e redditività, meritano questa risposta.

Certi delle sua disponibilità salutiamo cordialmente ed alleghiamo il documento del 16 aprile approvato all’unanimità dai delegati sindacali aziendali.




Le Segreterie Nazionali

CGIL CISL UIL

17 aprile, 2007


ABBIAMO GIA' DATO, COLANINNO? NO GRAZIE

INVESTITORI IN FUGA?

PIU' CHE INVESTITORI IN FUGA, FURBI IN FUGA, PERCHE' GLI AMERICANI, INVECE DI IMPELAGARSI NEL LABIRINTO DELLA POLITICA (PASSANDO PER OLIMPIA), QUELLA CHE LORO NON CAPISCONO, NON HANNO FATTO UNA BELLA OPA SUL MERCATO? Da un lato si critica l'opacità del mercato italiano e, dall'altro, si tenta di sfruttare l'opacità per comprarsi Telecom Italia con quattro euro. E' veramente troppo.

«Il cambiamento delle regole o meglio le regole poco chiare, ancor di più cambiate in corsa, portano inesorabilmente alla perdita di credibilità e a una ulteriore riduzione delle possibilità di investimenti stranieri in Italia che non sono mai stati così basse come oggi». Così il presidente di Confindustria Luca di Montezemolo ha commentato a Bologna gli ultimi sviluppi della vicenda Telecom .

Tronchetti Provera: «Fare scappare gli imprenditori non funziona»

ECCO I CAMPIONI DEL LIBERO MERCATO, NEANCHE IN RUSSIA DURANTE IL REGIME SOVIETICO............NIPOTINI DI BERIA

A PROPOSITO PISTORIO PRESIDENTE PRO TEMPORE (UN ANNO), NOSTRO MALGRADO PROVEREMO ANCHE QUESTO.

proverbio toscano:"cambiano i maiali ma il trogolo rimane sempre quello"

LA CRONACA DELL'ASSEMBLEA DI IERI

CRONACA DI UN INVIATO MOLTO SPECIALE ALL'ASSEMBLEA DI ROZZANO, CONSIGLIAMO DI LEGGERLA PER INTERO, EMERGONO PARTICOLARI NON SOLO ECONOMICI MA DI ATTEGGIAMENTO CHE ALTRIMENTI SAREBBE IMPOSSIBILE COGLIERE.

Link QUINTARELLI'S NEWS

12.35 iniziano gli interventi

12.50 parla Sivori, un medico ( che dice "appartengo al parco buoi" 234000 azioni, con i suoi famigliari ha più di un milione di azioni. Voleva comprare due ville a portofino e invece ha comprato Telecom ai tempi di Colaninno. Tronchetti aveva poche azioni, adesso si sta defilando, lui a differenza di Tronchetti, non aveva stock options. "Mi volete spiegare perchè il titolo è andato così a picco e non si risolleva ?" "non e' che le stocj options sono troppo generose ?" "Vorrei una risposta sulle stock options. avete dei problemi ? se avete dei problemi, vi aiuto io, faccio l'amministratore delegato con il buon senso della massaia". "La villa che stavo comprando l'ha comprata Tronchetti provera"

13.02 una ragazza con 35 anni di anzianità entra in platea e e si mette a urlare, la security fa per allontanarla, poi Buora le fa dare la parola. Racconta che Tronchetti e COlaninno hanno distrutto l'azienda. lei lavora in una societa' (NDF (credo di aver capito): esternalizzata) di Pirelli Re che ha i "contratti di manutenzione e non fa nulla", "non fa funzionare la manutenzione", "va tutto in malora" e con "palazzi che si allagano".

13.06 Grillo chiede a tutti di essere piu' rilassati e tranquilli e fa il suo intervento "li ci dovevano essere i rappresentanti dei piccoli azionisti, tronchetti non e' venuto perche' ha due linee di febbre. ho ricevuto 3 lettere dalla Consob che dovrei stare attento. Quando e' stato eletto Cardia presidente della consob il FT ha detto "il confrlitto di interesse non lo risolverete mai". Ho detto a Cardi "grazie dell'attenzione su di me, se aveste dato la stessa attenzione a Parmalat, Cirio, BPL, ecc., forse sarebbe stato meglio" poi inizia a leggere un discorso scritto con 4 avvocati (ricorda che ha avuto 12 processi e li ha vinti tutti, e che lui e' ragioniere). Gli chiedero' copia dell'intervento. Chiede "A chi rispondeva la security ?"

qui c'e' l'intervento di beppe grillo (audio), grazie per la segnalazione da coolstreaming. e qui il testo di quello che doveva essere.

"La dorsale telecom deve tornare ad essere una public company". poi "chiedo a questa direzione di Telecom Dimettetevi.". Ha raccolto moltissimi applausi. E se ne é andato.

13.24 Un azionista rientra nel tecnico stretto, teme uno scorporo della rete e non approva l'intervento precedente dovuto a "necessita' di visibilita'"

13.27 Rappresentante legale di Spal tlc: esiste una causa civile di Spal Tlc (ex galactica) contro Telecom; parla delle richieste di risarcimento ; dice che in bilancio si parla solo di comportamenti formali e di effetti fiscali. ricorda che, se la societa' venesse ritenuta responsabile delle intercettazioni, potrebbe essere oggetto di cause di risarcimento danni e chiede se la Società puo' escludere che tutti coloro che hanno procedimenti civili nei confronti di Telecom non facciano parte di quegli oggetti degli atti illeciti (intercettazioni e indagini). Siamo bel lontani di avere una dimensione concreta degli impatti. (in sostanza: se sono stati dossierati soggetti che hanno cause con telecom, e' difficile per telecom dire che l'azienda non c'entrava, e si aprirebbe una enorme richiesta di danni). Se la Società non e' in grado di escludere quanto prima, perchè per tali rischi non c'e' un adeguato fondo ?

13:34 TELECOM: SINDACATI, SCIOPERO INTORNO A META' MAGGIO

13.35 un piccolo azionista dice mi stupisce che Grillo se ne sia andato, se voleva dibattere, doveva restare. qualche applauso dal pubblico "lui vuole essere un Dio" dice una signora, poi dice che nessuno in Italia ha i soldi per comprare Telecom. quindi si deve accettare che gli acquisti dell'azienda siano sostenuti dalle banche. Ringrazia l'ex presidente Tronchetti in quanto un giudizio deve essere relativo al contesto di business che stiamo vivendo. poi confronta FT e Telecom e dice quanto e' stato efficiente il management e quanto era saggio Tronchetti e quante ingerenze ha subito per antitrust dalla platea moti inveiscono fortemente e lo chiamano "buffone", quando finisce stringe le mani a Ruggiero e Buora e gli urlano coniglio, buffone, lecchino e altri epiteti

13.47 un azionista dice che e' un deficit di democrazia economica che qualcuno possa vendere le proprie azioni un 30% in piu' di lui.

13.52 un azionista dice che gli azionisti sono stati ricevuti molto male, una signora é stata male, ma nessuno é intervenuto tra le frotte di persone etichettate e in divisa e nemmeno di quelle senza divisa e etichetta che si aggirano e guardano tutto e tutti. "un minimo di culpa in vigilando probabilmente c'e', dato che mai il management si è accorto spontaneamente", secondo la relazione che ha ascoltato, "ma ha solo reagito quando i sindaci o i revisori o altri hanno segnalato". Poi dice che l'assemblea aveva stabilito un compenso per il board di 2,6M e invece sono stati dati effettivamenti 10 volte tanto. Perche' il consolidato ha utili inferiori a quelli di TI ? (1Bn Euro) dove si perde in questa misura cosi' rilevante ?

14.01 Elio Lannutti Adusbef, con delega a parlare di Rosario Trefiletti (federconsumatori). Dice che "e' stata svuotata e saccheggiata". Ricorda che i boiardi di stato, rimpianti, avevano a cuore gli interessi dello stato. "Draghi vendette pezzi dallo stato, decidendo su una barca il Britannia, di conferire il mandato a Goldman Sachs, la stessa Goldman Sachs di cui Draghi divenne dirigente a livello europeo e la stessa banca su cui c'e' una procedimento della magistratura. Questa azienda strategica per gli interessi dell'italia e' stata indebitata, gli utili sono andati a retribuire l'indebitamento e c'e' stata lavendia del patrimonio immobiliare in conflitto interesse, a prezzo di affezzione. questo metodo significa impoverire il parco buoi. Voi con il nocciolino rappresentate l'oligarchia, dall'altra parte ci sono i risparmiatori che, tra l'altro, non potranno beneficiare di una offerta per un tozzo di pane Telecom Italia e Tim Brasil" Poi ricorda Bove, la pubblicità ingannevole, la riduzione della qualità di servizio, "La consob.. ha diffidato beppe grillo e di pietro, i giochi sono fatti." "vi lascio con un reclamo dei 30000 che ci sono arrivati per gli 899, vi lascio anche una lettera tipo di utenti che sono davvero , e infine il curriculum di Stefano Quintarelli. Mettetevi una mano sulla coscienza, se volete rappresentare anche il parco buoi [nel CDA, ndr], avete l'occasione di poterlo fare".

14.14 un azionista dice che questa assemblea è anticostituzionale in quanto non tutela il risparmio. poi cita un articolo di legge "non ancora abolito" che dice che chi avendo "l'obbligo di vigilanza consente il dolo, equivale a cagionarlo"

14.27 piccolo azionista: "il barometro volge precipitosamente verso zone pericolosamente preoccupanti per telecom" litigiosità tra i soci principali, molti manager sotto inchiesta per le intercettazioni, ma sopratutto mi preoccupano i rapporti tra pirelli e AT&T-AM, "in pratica si cede il controllo a prezzi dell'azienda sviliti, chiedo al Dott. Buora di fornire aggiornamenti sulle negoziazioni" " come ha detto Dott. Buora, se la società va bene e ci sono tutti i motivi per essere ottimisti, perche' chi la controlla la vuole vendere ?"

14.39 Landi, Adiconsum : "se la rete fosse stata scorporata fin dall'inizio, assisteremmo alla caporetto denunciata da tutti coloro i quali si sono succeduti a questo microfono ? probabilmente no" "grandi benefici, probabilmente per i soci delle scatole cinesi, ma non per i piccoli azionisti" "la qualità dei servizi causa disaffezione, è una siatuazione disastrosa; gli asset sono stati liquidati in conflitto di interessi; la fusione telecom-tim nessuno ha capito la ragione, e oggi scopriamo che non ha prodotto alcun utile, solo che prima non aveva nessun problema con gli utenti, oggi li ha" . riguardo le intercettazioni. "La dirigenza, o non sapeva e dovrebbe dare le dimissioni o sapeva e dovrebbe assumersi le responsabilita". "Come si giustificano le stock options" e poi "non si ritiene di approfondire qualche situazioni di conflitti di interesse". "io non so se seprando la rete oggi risolveremo la situazione... io credo che ora dovremmo favorire questo processo. Cosa intende fare il CDA: intende ostacolarla o cooperare" "c'e' bisogno di soldi per elevati investimenti, dove si prendono ? da americani o messicani o il rischio che questi arrivano a fare la terza speculazione industriale a danno degli azionisti"

14.51 Facchetti, azionista privato che dice "si rimpiangonoi boiardi, ma non si ricordano le tariffe di quell'epoca" "non mi e' piaciuto Guido Rossi, doveva fare l'aribitro. Se gli azionisti volevano vendere la loro quota, lui non doveva entrare a gamba tesa. Se verrà eletto sarà molto meglio di rossi perche' lui se ne intende di tecnologia". "di pietro è uno che si vuole intromettere e si intromette con le manette in mano" "i giornalisti parlano male di telecom" "Mucchetti e' amico di Colao, Colao e' di vodafone e vodafone e' un concorrente di telecom, scrivendo male di Telecom forse aiuta Vodafone". "non mi piacciono gli authority. Sig. Ruggiero, ogni punto in meno di quote di mercato di telecom, quanti dipendenti bisogna licenziare ?" "Sono contro le authority. come puo' investire se poi le authority le impongono di dare a rete anche ad altri"

15.02 piccolo azionista "dobbiamo ancora credere nell'azienda ? lo ho chiesto a Tronchetti che l'anno scorso mi ha detto di si. vorrei che l'azienda si dimostrasse nei fatti in grado di capovolgere la situazione che appare compromessa. vorrei che il consiglio ci dia degli elementi per credere ancora nella telecom"

15.03 Paolo Mazzocca - Invstitori istituzionali - depositante la lista di Assogestioni formula le seguenti proposte: ed elenca le nomine.

15.04 Marchese -ritirato

15.05 Moletti: fa la cronistoria dalla privatizzazione ai giorni nostri, evidenzia che lo stato non ha fatto nulla quando la proprietà della rete è passata con Colaninno alla Bell, una società lussemburghese. Legge una lettera che ha spedito a Guido Rossi in cui dice che da informazioni giornalistiche risulterebbe che il governo ha interferito nelle quotazioni borsistiche. Dice di non aver ricevuto risposta e chiede se la rete verrà scorporata o meno. Perche' se fosse scorporata, chi la gestisce non saprebbe fare gli investimenti giusti.

15.15 Quintarelli (mio intervento)

15.23 Sergio Cusani: Analizza i contratti per servizi fatti da Pirelli per Telecom che paiono in conflitto (ad esempio Pirelli gestisce marchi telecom) Pierlli è riuscita a stipulare contratti con telecom per attività che Telecom poteva fare con la sua struttura .. tropo denso.. glielo chiedo e lo posto. chiede in sostanza i dettagli di tutti i contratti tra telecom epirelli e eventuali penali... Poi passa ai ricavi e dice che l'esposizione in bilancio potrebbe essere in contrasto con le norme di accounting e chiede "nel rispetto dei principi contabili, come mai non avete esposto i ricavi al netto di quote che devono essere corrisposti a terzi" (che sono cresciuti di piu' del 20%) (molto tecnico). Il contributo all'Agcom si deve calcolare su ricavi netti o lordi ? e nel caso, e' coerente con la pratica contabile di esporre ricavi al lordo di quanto dovuto ad altri operatori". poi chiede informazioni sui contratti con Teleleasing perche' Telecom ha finanziato gli acqiusti di teleleasing quando il socio e' una banca (mediobanca) ? perche' l'AD di teleleasing ha incarichi anche in telecom ? esistono accordi di put&call di telecom su mediobanca su teleleasing. non si prefigura come un portage ?. poi sui fondi immobiliari: gli immobili ceduti sono oggetto di contratti di retrodatazione. perche' gli immobili sono ben al disotto dei valori di mercato ? Non c'e' un conflitto di interesse per la partecipazione ai fondi in modo rilevante di una società collegata (Pirelli RE). Poi sui dividendi: proposta: la politica di distribuzione dovrebbe tenere conto della necessità di grandi investimenti. Proponiamo quanto propostoi per FIAT 2006 per gli anni successivi: 25% per il 2006 proponiamo il 50%. Poi parla di Stock options. "lescamotage consiste nella gratuità dell'assegnazione, in pratica una donazione" Chiedo che venga respinta il piano di assegnazione delle stock options." poi presenta per iscritto una altra domanda molto tecnica.

15.38 azionista che vota favorevolmente perche' ha comprato una azione che gli ha fruttato un pranzo e quindi ha guadagnato molto.

15.40 altro azionista, ma adesso faccio un break e vado a prendere un caffe' e un panino

15.50 un azionista si sta lamanetando di tutte le giestioni "buco" di Telecom ad esempio la perdita generata da telecom media e dalla LA7

15.53 lo stesso azionista segnala come Rossi abbiamo ricevuto 687.000 Euro per pochi mesi di attivita

15.57 azioniosta bax la deliberazione acquisto azioni proprie per stock options ritenuta scandalosa

15.58 azionista da 10.000 azioni si chiede quanti sono gli operatori che comprano da Telecom e se pagano

16.03 Cosimo Gelsomino Banca d'Italia (azionista) banca vota a favore delle lista di minoranza o di un gruppo di investitori istituzionali con l'obiettivo di favorire le attivita di controllo in questo caso vota per la lista di un gruppo istituzionale e la banca si astiene sulle azioni al top managment

16.08 ritornato. Grazie Dino per il continuous blogging.

16.13 Toppan: ha fatto un appello a pagamento su Sole 24 ore qualche settimana fa. E' convinto che l'azienda sia stata gestita in modo efficiente ed efficace, propone di non distribuire il dividendo per rafforzare la società.

16.15 Masiero: "America Movil capitalizza 11 volte l'EBITDA, AT&T capitalizza 10 volte l'EBITDA. TI ha un multiplo di 3,x volte. Il mercato non condivide l'operato di questo management. Il management dovrebbe trarre le adeguate conseguenze. E chiede alle banche presenti come giustificheranno il loro voto con gli azionisti. Profumo ha detto "non posso giustificare con i miei azionisti un acquisto a prezzi diversi da quelli di borsa" Non vorrei sentire la frase da casino' "le jeux sont fait, rien ne va plus"

16.21 un azionista ex olivetti : "la tanto evocata capacità industriale non ha creato grande valore, solo pochi dividendi; ci sono capitalisti che non rischiano piu' nulla; gli imprenditori non esistono piu', troppe stock options"

16.29 Azionista dipendente che fa 150 km al giorno in veneto e ha fatto 3 incidenti e chiede un intervento anche sulla sua situazione personale

16.31 Zola Nipote fa molte domandi puntuali sulla Governance, sui costi dei consulenti, ecc. poi racconta gli stipendi; Guido Rossi 680K per 3 mesi, Buora 3M Ruggiero 3M Tronchetti 3M per 9 mesi Sala 5M; propongo a tutti i consoci di non approvare l'assegnazione gratuita delle azioni, che' hanno gia' guadagnato abbastanza.

16.36 Zola Senior fa notare che Pirelli e' presente in assemblea direttamente e poi fa le pulci sulla applicazione del regolamento e dello statuto. E preannuncia una probabile denuncia ai sensi dell'art. 2408 circa l'accorpamento degli interventi stabilita da Buora.

16.50 Azionista che critica la fusione TIM-Telecom e poi dice che la pubblicità é sbagliata, che dovrebbe concludersi sempre con un payoff come quello di vodafone e che tre marchi (telecom, tim e alice) sono troppi da sostenere.

16.58 Signorina rappresentante Sud investimenti fa numerose domande tecniche sui numeri del bilancio

17.00 Bankitalia voterà lista degli investitori istituzionali, si asterrà sulle stock option

17.03 Prof. D'Atri (?) preannuncia che integra la denuncia ai sensi del 2408 di Zola. Chiede informazioni di dettaglio sulle cessioni di credito, citando molto prolissamente un suo caso personale. Preannuncia di voler depositare tra poco una azione di responsabilita' nei confronti di Tronchetti e Rossi.

NB. l'UMTS di vodafone funziona da un paio d'ore, sono col mac, non piu' col Treo. (thx ADD)

17.18 Cattaneo (110.000 azioni) fa una cronistoria dei valori dei titoli con le operazioni straordinarie. Dice che nei recenti movimenti di azioni potrebbe esserci dell'insider trading. Ci sono azionisti che sono sotto del 60% con i loro investimenti. Ad AT&T+AM dice "se uno vuole comprare Telecom, non si va a comprare il 66% del 18% di Olimpia, ma si va sul mercato e si compra il 51% della telecom" e poi fa una serie di proposte per gli azionisti di minoranza con relazioni mensili sui principali quotidiani, e altro.

17.38 Francolino Attilio: calabrese simpaticissimo che lavorava alla SET piantando pali.

17.48 Barzaghi: ex dipendente che ringrazia Tronchetti Provera per le assemblee passate, poi li chiama "viandanti della finanza" e fa un lungo discorso che non si discosta dagli interventi precedenti. Voterà a favore del board ma contro le stock options.

18.02 Altro azionista calabrese che parla a nome del sindacato autonomo Cisal che ricorda che questa giornata assomiglia all'assemblea di Rossignolo a Torino. "rispetto ad allora, volete farci credere che dobbiamo vendere ?" Cita l'art. 147 della Costituzione e l'intervento di Cusani. "noi abbiamo la necessità di avere un vero azionariato diffuso ed abbiamo bisogno di leggi che ci consentano di smettere di farci gabbare da questi capitalisti della minchia". "dobbiamo fare come in germania come la volkswagen che quando le aziende vanno male si tagliano gli stipendi i top manager" "non dobbiamo avere il presidente dei sindaci che ci ha raccontato per piu' di un'ora barzellette, che poi ha concluso che la colpa e' della legge". Chiede se esiste un dossier su di lui. "la telecom non si tocca. La telecom e' una grande azienda italiana e dobbiamo cercare di conservarcela. per fortuna Tronchetti se ne é andato." "male fa il governo ad essere timido".

18.21 altro azionista: "mi piacerebbe che ci fossero italiani disponibili ad investire in capitali di rischio per il bene del paese." "voi non potete aiutarci, e' il governo che deve fare le leggi adeguati per mettere sullo stesso piano tutti gli azionisti" poi chiede che cambio usato, poi segnala che c'e' un errore di 11000 euro in due punti del bilancio in cui si riporta il capitale sociale. Chiede di rivedere le regole per la presentazione delle liste e per le elezione dei componenti del Cda. Si esprime contro le stock options.

18.36 Questo e' l'elenco dei partecipanti all'assemblea con capitale rappresentato. La signorina Avv. Guia ne rappresenta una discreta cifra.

18.41 Azionista a nome di una coperativa sociale "il mondo" inizato con handicap, poi ex carcerati, poi ex tossicodpendenti, ecc.. racconta che nella cooperativa hanno fatto dei posti di lavoro particolari per la per ogni persona "non e' la persona che si adatta all'azienda, la 'azienda che si adatta alla persona".

18.48 Azionista Fraticello dichiara che su aziende americane ha potuto votare in elettronico senza doversi recare in loco, qui i piccoli azionisti sono la maggioranza ma non hanno la possibilita' di votare (se non recandosi in assemblea)

18.58 AT&T si sarebbe ritirata secondo il Wall street journal

19.02 Buora dice che una agenzia riporta che AT&T si è ritirata. parte della platea applaude.

19:03 un azionista si lamenta che l'ordine degli interventi non e' stato rispettato, a suo dire.

19.12 un azionista chiede di sospendere e rinviare a domattina alle 9. il Dott. Buora chiede chi vuole andare a domattina, si alzano una decina di mani. si prosegue.

19.12 Azionista Iorizzo (azionista Olivetti): gli sembra giusto che un azionista, per pagare i propri debiti, cerchi di collocare al meglio i propri titoli. AT&T si e' ritirato. vedremo domattina l'effetto in borsa. "ho l'impressione che voi continuate a proteggere manager che non meritano la fiducia. il piccolo azionista e' un insetto molesto che mette i soldi e va ignorato". Racconta di un cantiere per l'edificazione di un muro assegnata da Telecom a Pirelli RE che subappalta ad una azienda a 100Km di distanza; si scopre che il cantiere è senza autorizzazione e trattasi di abuso edilizio e racconta la storia di questa vicenda iniziata nel 1987 che dal 2004 c'e' un procedimento civile, ecc... e come i manager sono stati tutelati dall'azienda agendo contro legge e chiede "ma dal punto di vista del controllo interno... cosa altro e' stato fatto in altri casi per la negligenza e strapotere di altri dirigenti manager locali"

19.24 Un azionista parla della responsabilità sociale dei manager lamentando che i sindaci non abbiano fatto appunti sue questo aspetto in considerazione della vicende delle intercettazioni: indagini su dipendenti . Chi delle risorse umane ha dato le liste di candidati all'assunzione alla secuirty ? era prassi dare le liste normale o qualcuno non ha vigilato ? e poi risorse umane non hanno assunto alcune persone, perche' ? i dipendenti intercettati sono stati informati almeno expost ? poi dice che su 55 pagine sulla sostenibilità non c'e' una parola sulle pari opportunita' su 22 candidati al board c'e' solo una donna. E' contrario alle stock options, e' d'accordo con Cusani, poi chiede, sui meccanismi di incentivazione del top management c'e' il valore del titolo ?

19.34 Napolitano: "vorrei conoscere i dettagli dei rapporti tra Telecom e squadre di calcio. sponsorizzazioni, contratti di content providing, e inoltre i diritti legati alla trasmissione su web, gprs, umts, tv, ecc."

19.36 Franzini - Assente

19.36 Signora Maiullari: "chiedo a un applauso grande a Sergio Cusani (che viene puntualmente fatto) che e' l'unica persona che con "vera dignita' di uomo con la lettera maiuscola si e' assunto le proprie responsabilita' e all'esposizione fatta al TG3 del 25 marzo". Ricorda nomi di "imprenditori con la I maiuscola: Olivetti, Lanza e . non degli arraffoni". "riguardo i debiti: quando, come e con chi abbiamo sottoscritto queste obbligazioni ?" "Vorrei capire questo nominativo di Francesco Pensato, sono dettagliate 3 cifre" "io vengo qui (alla Stet) dal 1984; il presidente Tronchetti non e' qui, ci sono momenti in cui uno si deve prendere le proprie responsabilità" "sono qui perche' mi fa rabbia vedere i debiti l'azionista Facchetti ha detto 'i giornali scrivono ma non é vero niente'" e tira fuori un milano finanza del 2006 e dice "se quello che c'e' scritto qui e falso, fate le vostre lagnanze" "se dovete ridurre i debiti, diminuitevi gli stipendi. Ci vuole molto pudore e tanto coraggio per espriemersi con chiarezza e dire non cercate solo la ricchezza, cercate il bene della vita perche' voi sarete molto ricchi, ma io mi sento molto piu' ricca di voi" e consegna a Ruggiero le pagine dei giornali in cui si dice "stipendi miliardari, se li meritano veramente ?" "ai giornalisti, siano degni della loro professione e riportino fedelmente quanto viene detto".

19.48 Giulianelli: "mi rifaccio a quanto detto da Cusani per stock options e dividendi, e taglio l'intervento". "Per intercettazione potrebbero essere interdetti a contratti con la pubblica mministrazione. intendete rivalervi su chi ha commesso ?" su certi comportamenti irregolari di negozi, comportamenti uguali da un capo all'altro dell'italia, dice "si sono messi d'accordo questi negozi o c'e' un input aziendale al riguardo ?" "a colaninno si chiese quanti sono i dipendenti in contenzioso con l'azienda ed erano 4000. quanti sono oggi e per che importi ?"

19.56 rappresentante di una azienda che si occupa di corporate governance e fa una serie di osservazioni sulla corporate governance. in primis sui compensi, quali correzioni a seguito delle intercettazione e se possono affermare che non esistono archivi che violino la privacy. chiede l'ammontare complessivo delle fatture contestate e se il fatturato e' al lordo o al netto di questi importi. chi sono (i nomi) dei beneficiari delle stock options (e' indicato solo "il top management") ed inoltre c'e' una clausola che prevede l'assegnazione anticipata proquota relativa al singolo anno che appare in contrasto con l'obiettivo del piano che e' di trattenere il personale

20.01 Mafezzoni - assente

20.01 Ferrara : "C'e' un convitato di pietra che manca, anche s enon e' piu' presidente, il Dott. tronchetti sarebbe stato opportuno fosse venuto a mostrare il suo viso e se lo riteneva da azionista ad esprimere il suo parere su qualcosa di veramente che e' stato detto. L'altro e' il Prof. Guido Rossi che ha avuto un ruolo importantissimo e un ruolo che definirei estremamente rilevante e meritevole di una valutazione economica che mi permetterei di giudicare persino inferiore al suo dispendio di impegno e di immagine. ha rappresnetato una figura di garanzia che nell'ultimo periodo era indispensabile." "Il Dott. tronchetti e' riuscito a farsi sottoscrivere questo bilancio dal Prof. Guido Rossi suo garante nei confronti della Magistratura e questo ruolo non ha prezzo.." e snocciola anomalie, zone grigie, conflitti di interesse commistioni che sono stati approvati in questo Bilancio. parla di "aquisizioni patrimoniali immensi anche in conflitto di interesse con Telecom Italia". "Puri Negri, nuemro uno della lista di Olimpia, non solo e' AD di Pirelli RE, Pirelli ambiente , pirelli franchising, pirelli opporunities, pirelli gestione risparmio, vicepresidente di camfin e AD di GPI, si vede chi e' il convitato di pietra. Ci sono delle anomalie, ho sentito parlare di azioni di resposanbilita', non so chi le fara', interferenze nella vita dei cittadini, basta leggere il rapporto del comitato per il controllo interno per comprendere cosa e' accaduto. non sappiamo cosa sia successo tra il Dott. Rossi e Tronchetti Provera. Qualcosa deve essere accaduto perche' una persona validissima come Tonchetti non si libera di una persona validissima come Rossi se non c'e' una ragione importante" e poi cita Rossi che dice che in italia non c'e' modo di sanare il capitalismo "senza l'intervento della magistratura" "me ne vado perche' non si vuole fare pulizia, e qualcuno come lei come presidente e rugiero come amministratore delegato dovrete spiegare" "le cose sono gravi e potranno ripercuotersi in modo gravissimo sulla vita aziendale sotto il profilo economico" ricorda i dossier su Francesco Greco della procura di Milano. Chiede chi voleva attribuire a tavaroli incarichi antiterrorismo come citato nella documentazione. "Tavaroli gia' indagato a maggio quando si e' dimesso, poi a luglio gli veniva conferito un incarico antiterrorismo da Telecom per un anno, ampliato a settembre con una procura di carattere istituzionale" (pagina 200 del bilancio, poi arrestato sempre a settembre) "Rossi ha fatto parecchi esposti quando era il momento topico che poteva succedere qualcosa" e chiede "c'e' qualcuno del top management che e' indagato per questi reati, che voi sappiate e , se ci sono, quali sono i nomi" "la relazione di oggi ci dice che l'azienda e' parte lesa ma non si e' costituita parte civile, perche' ?"

20.20 Guarisco - assente, Aina - assente.

20.21 Corsi: "Strategicamente la gestione non e' stata valida, continui cambiamenti di strategia ha sconcertato tutti e ha fatto un grosso male all'azienda" "aggiungiamo il fatto delle intercettazioni sono state un enorme discredito nei confronti dell'azienda cui si accompagna l'abbassamento della quotazione che e' una cosa che sta molto a cuore a tutti" poi auspica una legge in parlamento per un gruppo di pressione che consenta di avere un rappresentante vero dei piccoli azionisti nel board.

20.31 Cardillo, Presidente di una associazione di piccoli azionisti,racconta del 98/99 una assemblea con Rossignolo quando aveva un pacco di fatture tarocche fornitegli da Filippi, presidente dell'associazione delle vittime della telecom (non esiste piu'). spiega il meccanismo tipico di risoluzione delel controversie tra consumatori e Telecom. Questo pero' celava alla magistratura come funzionavano le fatture tarocche nel 98/99. Ha stilato 17 versione atti di citazione relativi alla fusione della Pirelli con Pirellina "E lei dott Buora era socio accomandatario"; "prima o poi riceverete una atto di citazione " "come fa una società che e' un terzo a papparne una grande tre volte tanto senza fregare gli azionisti". "Aderisco a chi vuole mettere ai voti l'azione di resaponsabilita' anzi anche al presidente del collegio sindacale" poi cita un esempio di (a suo dire) false fatture con linvio di un telefono mai richiesto e fatturato. "e' difficile lavorare onestamente, lo capisco, ma non potete fare uno sforzo ?"

20.48 Buora chiama 45 minuti di pausa e poi le repliche.

21.01 Le hostess sedute qui di fianco a me mi dicono che pigliano 129 euro netti per 14 ore di lavoro... e glieli danno a fine giugno !

21.28 Telecom It., America Movil valuta opzioni nuovi partner, ritiro - non era informata del ritiro di AT&T

21.44 si riprende. Buora da' le risposte alle domande, risposte molto fitte, cerchero di cogliere qualche spunto, ma e' dura. sicuramente riporterò le repliche che ci saranno.

22.00 delle sue affermazioni Beppe Grillo si assume ogni responsabilita' "a ogni effetto di legge"; ne' io ne' Tronchetti abbiamo avuto stock option di Telecom

22.19 nelle risposte circa la rete, parla sempre di "separazione funzionale"

22.40 alla mia domanda "come gestire il futuro per le discontinuità tecnologiche" ha risposto che 1) si fanno bundle e 2) si va all'estero e l'estero tra 3 anni sarà il 48% degli utenti e il 30% dei ricavi

23.07 Cosa e' la rete ? "rame, fibra, cavidotti, pali, antenne. si sta discutendo anche di includere gli apparati elettronici. Il modello che ci pare che verra' adottato da Agcom e' quello da noi proposto, ovvero una separazione funzionale, mantenendo la proprietà; impiega circa 30.000 risorse" (persone, n.d.r)

23.31 diritti per le partite di calcio di questo campionato di calcio: 26 milioni per Internet !!!! 15M x UMTS 10M x DVBH 10M x DTT : 61Milioni di euro !

23.36 a domanda "esistono incentivazioni per gli over 50" Buora ha risposto "le incentivazioni prescindono dall'eta'" L'azionista si alza e chiede "la domanda voleva una risposta si o no". l'affermazione di Buora non rispode alla domanda, l'azionista si lamenta e Buora lo ignora e prosegue. In altri casi con risposte non precise aveva invece detto che avrebbe precisato in seguito. Non capisco le implicazioni della domanda e della risposta evasiva.

23.39 l'andamento del titolo non rientra nei parametri di incentivazione del top management.

23.46 iniziamo le repliche

23.46 Lombardi:" la domanda era BT e Telefonica hanno fatto +30 TI ha fatto -19; lei mi ha risposto con France Telecom. Lei dice che colpa e' stata Tavaroli e l'Authority e questo spiea la diferenza del 50% ? Sugli investimenti "altri 1450" la mia domanda e' i 3 milairdi della wireline come sono suddivisi tra investimenti di rete, di informatica e commerciali". Per il 2007 se mettete 800M sul Brasile, allora i conti non tornano e dove sono i soldi per l'autofinanziamento della NGN2 ? i conti non tornano. Quale e' il confine della rete di accesso della NGN2 ?" Io non sono per niente soddisfatto

23.50 Cardillo: piglia il bilancio e dice "se chiudo gli occhi, lo apro e punto il dito, ci sono delle contestazioni. sono 10 anni che dico queste cose. ma si puo' ? esiste ancora il potere dello stato di bloccare acquisti di quote sopra il 3% questi signori che hanno nomi italiani dietro sono le banche americane. non si puo' parlare bene di questo CdA come di queli precedenti. Qualcuno ha parlato bene di Rossi, ma questo bilancio porta la firma di Rossi. Racconta della storia di report di quel cliente che ha contestato una fattura e Telecom ha speso 17000 euro per prendere informazioni su di lui. "A lei risulta o no che io sono stato controllato. Se a quello che ha contestato una fatturina avete speso 17.000 euro, a me che vi faccio il paiolo da 10 anni, quanto avete speso ?" "chi si chiede cosa succedera' ? nulla. qui sostenuti da destra e sinistra. Voi non dovreste essere in galera, ma tuttii CDA della telecom.. ma tutti i bilanci di tutte le società sono aggiustate. Non si capisce come non voi, ma tutti non siate stati avviati alle patrie galere c'e' qualcosa che non funziona nei meccanismi di controllo"

23.58 Sergio Cusani: parti corelate: avete usato un termine "Pirelli ha competenze di eccellenza". Ci sono aziende internazionali che sono grandi nomi su marchi, brevetti, ecc. non mi risulta che Pirelli abbia questa attivita. Su che base definite Pirelli "di eccellenza" . Sui ricavi noi faremo una osservazione alla Consob sulla corretta appiostazione dei ricavi perche' la prova del 9 che quando c'e' da pagare all'AGCOM si paga sul ricavo netto, quando si parla di ricavi per dare un segnale ai ricavi si usa il ricavo lordo. L'AGCOM avra' qualcosa da dire. Chiedo al presidente dei sindaci se non e' il caso di chiedere alla Consob un chiarimento. Sulle assegnazioni di azioni gratuite, sono previste a dipendenti e consulenti, questo e' una pratica in uso negli IPO, questo non e' il caso, questa e' una elargizione e chiedo a fondi, istituzioni e banca d'Italia di votare contro o astenersi. Sui criteri, non vedo perche' dobbiamo usare i GAAP (USA) che qui abbiamo gli IAS allora perche' non usiamo i criteri della Malesia. - Buora : questo e' stato fatto anche con l'accordo dei revisori- Non c'e' problema. ci rivolgiamo anche ai revisori.

00.04 D'atri: Buoara dice: se volete formularci la azioeni di responsabilita' che ha anticipato, la ringraziamo. Riprende D'Atri precisando la domanda che aveva fatto (non ho capito bene) Sui dati di bilancio delle partecipate non mi ha dato i dati puntuali che ho richiesto. Il voto del bilancio e dei dividendi va seprato, non puo' essere votato assieme che sono due fatti distinti. Al rappresentante della bancaditalia, prenda posizione, rifletta, sapendo che, se non vota contro, approva totalmente la scelta che sta facendo telecom.

00.09 Costa: sono parzialmente soddisfatto delle risposte. esiste ancora la linea diretta tra azionisti e staff, che comunicare in questo modo puo' aiutare a risolvere alcune cose ma per quanto riguarda la risposta sui tentativi di conciliazioni, non mi soddisfa.

00.13 : non ho sentito la risposta sul comitato di remunerazione sul benchamrk con remunerazione di peer italiani ed estere e vorrei dettagli su come e' stato calcolato il "total shareholder return"

00.14 Giulianelli: per dipendenti telecom over 50 sono state erogatele stesse incentivazioni ? ma ha risposto ad altra cosa

00.16 Napolitano: resto in atteso del valore della sponsorizzazione del campionato, mi risulta curiosa la clausola di riservatezza che impedisce di sapere il valore della sponsorizzazione dell'Inter, di cui lei era vicepresidente e uno dei consiglieri uscenti di Telecom e' Moratti.

00.18 Cattaneo: io parlavo e ho avanzato delle proposte per i piccoli azionisti, ma lei nelle sue risposte non parla mai dei piccoli azionisti

00.19 Zola: ringrazio il collegio sindacale che ha preso atto della mia denucnia ai sensi del 2408 pero' e' sconfortante che la discussione su temi importanti e' condensata in 15 minuti. Ma Rossi era qui per garante verso la magistratura ? ma cosa e' un tutor ? Telecom ha mai fatto finanziamenti diretti/indiretti a partiti o soggetti politici, sindacati, associazioni o altre organizzazioni ?

00.22 D'Atri sottopone ai soci una proposta di delibera per tentare di fare chiarezza su un tema rilevante che e' quello degli spioni. la proposta di delibera che chiedo di votare determinerebbe una precisa indicazione che in una approvazione di bilancio non verrebbe chiarita. e propone una delibera del tipo: Presa visione del bilancio, considerato il comportamento omissivo del controllo e l'inadeguatezza del sistema di controllo con riferimento alla 231, l'assemblea delibera di promuovere azione di responsabilita' nei confronti degli amministratori che non dimostrino di essersi dissociati o aver richiesto provvedimenti rettificativi (risultante dai verbali del CDA) promuovere azione di resposanbilita' nei confronti di Tronchetti per non avere notificato il consiglio tempestivamente problematiche connesse, nei confronti di Guido Rossi per non avere segnalato la resposabilita' del precedente amministratore al collegio sindacale e non aver preso provvedimenti. Si da mandato al cda protempore entro e non oltre 6 mesi la valutazione dei comportamenti e dei danni e chiedere risarcimento a prescindere dei carichi penali derivanti. Basta il 2,5% per far passare la delibera (se non ho capito male)

00.29 Buora propone di discuterlo dopo l'approvazione del Bilancio

00.30 viene detto da piu' parti che non puo' essere votato dopo l'apporvazione del bilancio perche' se la delibera passa il bilancio non puo' piu' essere approvato. questa proposta di votare dopo e' sintomatico di un modo di gestire la società. non si puo' dire che la security andava per i fatti suoi e l'unica verifica era se spendeva piu' dei limiti di spesa assegnati.

00.33 Buora va avanti e prosegue a votare come ha previsto.

00.35 Azione di responsabilita' si vota dopo, adesso si vota assieme approvazione dei bilanci e di destinazione dell'utile 2006. E' approvato

00.40 si vota azione di responsabilita'. gli azionisti in proprio o per delega sono 634. le persone in sala siamo 104. a maggioranza assoluta non passa l'azione di responsabilita'

00.49 Determinazione numero componenti consiglio di ammnistrazione 634 , 104 persone in sala,si vota per 19 componenti come proposto da Olimpia. passano i 19 consiglieri

00.53 Determinazione durata CdA: 1 anno: passa 1 anno. (qualcuno dice "non si potrebbe fare 2 giorni ?")

00.54 Nomina consiglieri: si votano le liste presentate (questa e' piu' lunga)

00.56 "per possibili difficolta' regolatorie" o "possibilmente per difficolta' regolatorie" ?
AT&T said it had "appreciated the opportunity to explore a possible investment in Olimpia but has decided not pursue the matter further".
Pirelli prende atto in serata della decisione di AT&T di ritirare la sua offerta sulla quota di Olimpia, holding di controllo di Telecom Italia , per "possibili difficoltà regolatorie".

01.14: nomina consiglieri: 3363826451 Olimpia, 494101914 Hopa, 366750537 Arca, 138367412 Contrario a tutte le liste, 51063110 Asetnuti, da cui: 15 consiglieri Olimpia, 2 Hopa, 2 Arca.

01.18 nomina sindaco: approvata la proposta.

01.22 assegnazione gratuita azioni al top management: 103 presenti, approvato, Banca D'italia si e' astenuta, pare.

01.25 Rinnovo contratto a Ernst&Young; approvato

01.27 Modifica regolamento assembleare: ultimo punto odg assemblea ordinaria.

16 aprile, 2007

CUSANI CHIEDE TAGLIO CEDOLA, VERIFICHE SU IMMOBILI

Sergio Cusani, consulente finanziario della Cgil, ha chiesto chiarimenti sui rapporti del gruppo Telecom Italia con le parti correlate, in particolare Pirelli, e ha proposto di ridurre il dividendo al 25% dell'utile netto.

"La società ha distribuito dividendi, privilegiando la remunerazione del capitale di rischio rispetto agli investimenti", ha detto Cusani.

"La proposta: distribuire il 25% dell'utile netto come cedola, come fa Fiat, a partire dal prossimo anno. Per l'anno in corso si propone di distribuire il 50% dell'utile, anziché il 67,8% come proposto dal cda".

Ha fatto riferimento anche alla cessione degli immobili a "importanti fondi chiusi, controllati al 35% da Pirelli RE", chiedendo di verificare se i prezzi di vendita sono in linea con quelli di mercato.

TELECOM: PIRELLI, SPAZIO A OGNI OPZIONE DOPO RITIRO AT&T

PERSEVERANO..........

(AGI) - Roma, 16 apr. - Pirelli spa prende atto del ritiro dell'offerta presentata lo scorso 1 aprile da AT&T per un terzo del capitale di Olimpia, "motivato con le possibili difficolta' regolatorie connesse all'operazione" ma sottolinea allo stesso tempo l'intenzione di "esplorare tutte le possibili opzioni per la migliore valorizzazione strategica dell'asset nell'interesse di tutti gli azionisti". Lo scrive, in una nota, la stessa societa' che "prende atto della contestuale intenzione di America Movil di continuare congiuntamente a Telefonos de Mexico Sab de CV ("Telmex") a considerare differenti alternative per un potenziale investimento in Olimpia".
Pirelli, inoltre, conferma l'intenzione di continuare nel frattempo ad operare "affinche' Olimpia continui a esercitare pienamente i propri diritti e doveri di azionista di Telecom Italia".

TELECOM: BUORA A ASSEMBLEA, PROBABILE RITIRO AT&T

(AGI) - Rozzano, 16 apr. - E' stato il vicepresidente esecutivo di Telecom Italia, Carlo Buora, ad annunciare all'assemblea la notizia di un probabile ritiro di AT&T dalla 'corsa' per il controllo dell'azienda. Lo ha fatto leggendo un'agenzia di stampa. Qualche applauso e' salito dalla platea.

Link WALL STREET JOURNAL ARTICLE

AT&T Ends Pursuit of Telecom Italia
By Dionne Searcey and Giada Zampano
Word Count: 530 | Companies Featured in This Article: AT&T, Telecom Italia, France Telecom, Telefonica, STMicroelectronics

AT&T Inc. has withdrawn from its offer for a stake in a holding company that controls Telecom Italia S.p.A., a move that triggered protests in Italy over the possibility of a foreign company becoming a major shareholder in the telecom, according to a person familiar with the matter.

Pirelli & C. SpA had been in exclusive talks to sell 66% of its stake in Olimpia SpA, which controls Telecom Italia, to AT&T and its Mexican partner America Movil SA.

The move, however, set off a storm of debate because it would have made foreign companies the two single largest shareholders ..

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO ALL'UNANIMITA'






SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTel - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM - UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione


ODG ASSEMBLEA NAZIONALE DEI QUADRI E DEI DELEGATI TELECOM

Roma, 16 Aprile 2007



Il Gruppo Telecom Italia rappresenta un importante impresa, strategica per il paese.

E’ un’impresa sana che genera enormi flussi di cassa, ma è stata appesantita da un debito non suo e drenata da una politica dei dividendi che ha guardato agli interessi di pochi e non al benessere dei molti.

Per noi Telecom è strategica per l’oggi e per il futuro e deve essere un “presidio nazionale” in grado di garantire innovazione tecnologica e qualità, per l’intero sistema: per i cittadini, per i lavoratori, per le imprese.

Noi siamo contrari all’ipotesi che la Telecom possa essere venduta - come sembrerebbe in queste ore - alle società AT&T e a America Movil, perché siamo per tutelare l’intero patrimonio produttivo dell’azienda, la sua autonomia industriale, strategica ed operativa.

Siamo per l’unitarietà dell’impresa e per la salvaguardia dei suoi asset nazionali ed internazionali che potranno garantire ulteriori risorse per gli investimenti e la crescita. Noi siamo contrari a qualunque forma di spezzatino di questa azienda, sotto qualunque proprietà e sotto qualsivoglia forma.

Ci mobiliteremo per la salvaguardia occupazionale di tutti i dipendenti Telecom (dai ricercatori agli informatici, dagli operai specializzati della rete al commerciale, al costumer care). I dipendenti Telecom sono infatti il vero patrimonio di quest’azienda. Un patrimonio di professionalità e di conoscenze di cui il paese non può fare a meno.

La rete deve essere salvaguardata, rappresentando un strumento essenziale per assicurare la democrazia e la partecipazione dei cittadini, la crescita e la competitività del sistema.
Occorre garantire la sua manutenzione ordinaria e straordinaria e occorre garantire il rapido sviluppo delle reti di nuova generazione, con regole certe che incoraggino gli investimenti e la loro giusta remunerazione, con scelte di politica industriale che puntino alla convergenza e alla compatibilità di più e nuove tecnologie (fisse e mobili, basate sul cavo e su wireless, su UMTS e sue evoluzioni e su tecnologia Wi-max, ecc.) al fine ridurre il digital divide e promuovere l’accesso alla larga banda in tutto il paese.

Questo è il vero volano per nuovi servizi, nuovi investimenti, nuova occupazione.

Noi siamo per la creazione di una Divisione della Rete, funzionalmente separata rispetto al resto del gruppo, governata e con la caratteristiche di indipendenza secondo il modello inglese (Open Reach). Siamo quindi contro ad una separazione societaria e siamo perché la rete resti comunque dentro il perimetro della Telecom, tenendo conto anche dell’importanza delle varie componenti della rete trasmissiva.

L’obiettivo comune deve essere quello di sostenere per l’oggi e per il domani la crescita del paese e del settore attraverso l’aumento costante di capacità trasmissiva; sostenendo maggiore innovazione e maggiore qualità tanto nelle reti che nei servizi pubblici e privati da queste veicolabili; favorendo la parità di accesso e una giusta politica delle tariffe.

Siamo per un piano industriale che metta al centro la competitività dell’azienda e la crescita di un sistema più avanzato di telecomunicazioni fatto di investimenti sulle infrastrutture, ma anche sulle professionalità delle lavoratrici ed i lavoratori.

La discussione ed il confronto sul futuro di Telecom, sul futuro del settore delle TLC e sulle politiche industriali di questo comparto strategico, non è quindi un tema da cui possano essere esclusi i lavoratori dell’azienda, del settore e le grandi organizzazioni sindacali.

Questo vale per il management di Telecom, ma vale anche per l’Autorità per le Comunicazioni e per il Governo.

Per questo denunciamo il comportamento della proprietà e dichiariamo la nostra contrarietà a ogni ipotesi che possa disperdere il patrimonio rappresentato dalla Telecom.

Per questo riteniamo non più rinviabile un confronto con l’Autorità per le Comunicazione, dopo averlo più volte richiesto.

Per questo chiediamo un incontro urgente con il Governo e l’apertura di un tavolo nazionale.


Al fine di sostenere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori di Telecom e dell’intero settore, l’Assemblea Nazionale dei quadri e delegati di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL proclamano, per tanto, l’apertura delle procedure per lo sciopero nell’intero gruppo, con contemporanea ed immediata convocazione delle assemblee sindacali in tutti i siti produttivi.



APPROVATO ALL’UNANIMITA’

TELECOM, BANKITALIA SI ASTIENE DAL VOTO SU PIANO DI STOCK OPTION

DI RIENTRO DA ROMA, PRIMO POST INTERESSANTE REPERITO IN RETE, PREMIANDO IL TOP MANAGEMENT SI CHIEDE AD ESSO DI AVALLARE TUTTE LE SCELLERATE STRATEGIE IN ATTO ATTUALMENTE.


Rozzano (Milano), 16 apr. (Apcom) - La Banca d'Italia, che detiene l'1,69% del capitale di Telecom Italia, si asterrà nella votazione sul piano di assegnazione gratuita di azioni proprie riservate al top management del gruppo, previsto all'ottavo punto all'ordine del giorno della parte ordinaria dell'assemblea.
L'astensione di Bankitalia dà peso al coro unanime di critiche sul piano gratuito di stock-option sollevato da parte dei piccoli azionisti intervenuti a Rozzano all'assemblea di Telecom Italia in corso di svolgimento da stamattina. A più riprese durante i loro interventi hanno espresso irritazione e disappunto nei confronti della proposta del board, che prevede l'autorizzazione all'acquisto di un massimo di 25 milioni di azioni a servizio della realizzazione del piano. In particolare, Sergio Cusani ha criticato l'escamotage dell'operazione che sta nella gratuità dell'assegnazione, "del tutto inusuale", e ha chiesto che venga respinta "così come formulata dal cda". L'assemblea, che prevede 10 punti all'ordine del giorno per la sola parte ordinaria, è iniziata alle 11 ed è in corso da circa 7 ore. Proseguono ancora gli interventi degli azionisti sul primo punto, relativo all'approvazione del bilancio 2006. Tra i primi interventi, quello atteso di Beppe Grillo che ha chiesto al management di dimettersi: "fate questo gesto - ha detto - ve lo chiede il Paese".

15 aprile, 2007

Telecom, domani l'assemblea dei soci: prevista affluenza record

Milano, 15 apr. (Apcom) - Riflettori puntati domani su Rozzano, alla periferia sud di Milano, dove alle 11 avrà inizio l'assemblea degli azionisti di Telecom Italia, chiamata a nominare, tra l'altro, il nuovo consiglio di amministrazione, in una fase cruciale per il futuro dell'azienda. Si preannuncia una riunione-fiume con affluenza record: sono attesi quasi 1.000 partecipanti, per i quali sono stati allestiti tre Auditorium, due in più rispetto allo scorso anno. Tra gli interventi previsti quelli del comico Beppe Grillo, che da settimane raccoglie deleghe attraverso il suo blog al grido di "riprendiamoci Telecom". Hanno annunciato, inoltre, la loro partecipazione, la coppia Dario Fo-Franca Rame, Sergio Cusani e il presidente dell'Adusbef Elio Lannutti. L'assemblea, nella parte ordinaria, prevede ben dieci punti all'ordine del giorno: oltre alla nomina del cda e all'approvazione del bilancio 2006, chiuso con un utile netto consolidato di 3,014 miliardi, i soci dovranno, tra l'altro, deliberare sul numero dei componenti il nuovo consiglio (19 dai 20 attuali), la sua durata in carica (un solo esercizio) e il compenso annuale dei suoi membri (massimi 2,8 milioni di euro). Un solo punto è previsto invece per la parte straordinaria (modifica di 16 articoli dello Statuto Sociale). A presiedere l'assise sarà l'attuale vicepresidente esecutivo Carlo Buora che, dopo le dimissioni di Guido Rossi dalla presidenza lo scorso 6 aprile, ha assunto la gestione della società. L'assemblea non dovrebbe riservare comunque particolari sorprese per quanto riguarda la nomina del nuovo board, dopo che è rientrato lo "strappo" tra Mediobanca e Generali con Pirelli, creatosi in seguito all'esclusione di Rossi dalla lista presentata da Olimpia, la holding partecipata dall'80% dal gruppo della Bicocca e che controlla Telecom. La lista di maggioranza sarà votata all'unanimità dai soci del patto di consultazione e l'ex numero uno di StM e vicepresidente di Confindustria, Pasquale Pistorio, dovrebbe essere nominato nuovo presidente della società telefonica. Sono tre le liste depositate per la nomina del nuovo cda. I candidati di Olimpia sono 17: Carlo Puri Negri, Claudio De Conto, Luciano Gobbi, Gilberto Benetton, Gianni Mion, Carlo Buora, Riccardo Ruggiero, Aldo Minucci, Renato Pagliaro, Francesco Gori, Lucio Pinto, e gli indipendenti Paolo Baratta, Diana Bracco, Domenico De Sole, Luigi Fausti, Jean Paul Fitoussi e Pistorio. Il presidente di Asm Brescia, Renzo Capra, e il presidente di Fingruppo Cesare Giovanni Vecchio sono invece stati proposti da Holinvest, la controllata di Hopa che detiene il 3,7% di Telecom. La lista dei fondi prevede invece come candidati: l'economista Luigi Zingales, il direttore generale dell'Eni Stefano Cao e il giurista Guido Ferrarini.

SI RINGRAZIA IL VISITATORE ANONIMO CHE HA LASCIATO IL LINK AL POST SUL COMUNICATO DELLA MANIFESTAZIONE DI DOMANI. IL 9 DI MARZO AVEVAMO POSTATO GLI INTERVENTI DI ROSSI,RUGGERO,PILERI MA QUESTO PER AVVERSITA' NEI CONFRONTI DELLA PERSONA NON LO AVEVAMO PRESO IN CONSIDERAZIONE. GRAZIE


Il Dott. Buora (che domani presiederà l'Assemblea degli azionisti di Telecom) agli analisti ha presentato dei grafici che facevano vedere, in Italia, una crescita di ricavi e EBITDA mentre dai numeri i ricavi sono stabili e l'EBITDA e' in calo.

13 aprile, 2007

APERTURA TRATTATIVA BIENNIO ECONOMICO – ROMA – 12 APRILE 2007

Oggi si è aperta la trattativa nazionale sul rinnovo del biennio economico; come noto si parla dell’aumento salariale previsto dallo schema contrattuale del luglio 1993 che prevede la vigenza per 4 anni della parte normativa e di due anni per la parte salariale: pertanto questo rinnovo del biennio economico deve coprire il 2007 e il 2008, essendo scaduta il 31 dicembre 2006 il primo biennio (2005-2006). La nostra piattaforma, approvata dalle assemblee, prevede la richiesta di 111 euro al livello 5, 100 euro al livello 4; l’inizio della discussione per l’estensione dell’ASSILT al settore e la partenza dei vari osservatori di settore previsti nel ccnl e mai partiti; come noto, la nostra controparte è asstel, cioè l’associazione di categoria di confindustria che raggruppa tutte le aziende che applicano il contratto di settore delle telecomunicazioni, tra cui telecom, wind, 3, vodafone, che esprime anche il presidente di asstel, tal Guindani; il direttore generale di ASSTEL è Raffaele Nardicchione (nella delegazione di oggi, come ovvio, erano rappresentate tutte le aziende).
Guindani ha cominciato la discussione facendo il quadro della situazione del settore ad oggi, confrontando i vari dati nel periodo 2000-2006; i punti principali sono:
1) mercato in frenata,
2) continue pressioni competitive sui prezzi,
3) continuo sforzo in investimenti,
4) impatti rilevanti sui ricavi dell’industria.
Su questi 4 punti si è articolata la relazione di Guindani.
1) il mercato cresce del 2,5%, ma si tratta di una media tra la fonia che non cresce e i dati che invece, grazie alla banda larga, crescono visibilmente; tale crescita è però nominale, perché se rapportata all’inflazione, risulta essere molto più bassa.
2) I prezzi da tempo stanno calando sul mobile, mentre da poco stanno calando sul fisso; per il 2007 la riduzione sarà ancora maggiore, mentre il decreto Bersani ha ridotto del 20% i ricavi;
3) Gli investimenti sono stati di 34 miliardi di euro nel periodo 2001-2006, passando dal 21 al 14% del fatturato, rimanendo comunque il settore in cui il livello investitorio è maggiore di tutti gli altri settori;
4) Tutti questi elementi condizionano, per ASSTEL, l’andamento dei ricavi e l’intrecciarsi di questi elementi fanno dire a Guindani che il futuro non sarà roseo.
Sono state illustrate le innovazioni tecnologiche e la loro capacità di fare ricavi,risultandone una considerazione finale abbastanza interessante: mentre la fonia/voce (sia sul fisso che sul mobile) da un risultato certo e sostanzioso, per quanto riguarda i dati la situazione è molto meno rosea: WAP, UMTS, IPTV, MMS, sono servizi partiti da tempo con grosse aspettative da parte delle aziende, frutto di forti investimenti, che però non hanno sfondato nel mercato, risultando – ad oggi – servizi poco o per nulla remunerativi, se non di solo rimessa economica (UMTS su tutti).
Fatta l’analisi del mercato, Guindani è passato alle lamentele sul regolatorio (AGCOM) e agli altri “impedimenti” si natura legislativa: dalla riduzione delle tariffe di interconnessione, il settore ha avuto 1 miliardo di euro di minori guadagni; dalla riduzione delle tariffe sul roaming, 800 milioni di euro in meno all’anno; il decreto Bersani (ricariche su tutto) costa 2 miliardi di euro all’anno di minori entrate e se viene tolto lo scatto alla risposta, si aggiungono 3,5 miliardi di euro di ulteriori minori entrate; la sterilizzazione del canone telecom e la riduzione dell’1% del costo del canone all’anno, costa 55 milioni di euro all’anno.
Ovvio parlare anche delle retribuzioni nel settore che, a fronte di una crescita dei ricavi nel periodo 2000/2006 del 19%, sono cresciute del 19,9% (al livello 5; 19,2% al livello 4), precisando che in tale percentuale non si tiene conto degli aumenti legati alla contrattazione aziendale (PdR); la conclusione – letterale – è la seguente: “lo scenario negativo dell’industria delle TLC richiede a tutte le parti un impegno per fronteggiare con successo le sfide che lo attendono”.
Le segreterie nazionali hanno replicato su più fronti.
Innanzitutto non è vero che la situazione è preoccupante, dato che si parla di crescita anche in questi ultimi anni in cui l’economia nel suo complesso ha avuto andamento negativo e con forti pressioni al ribasso dei prezzi. Non va poi dimenticato che anche le singole aziende sono cresciute e laddove ci sono state situazioni di crisi, questa è stata creata da scelte manageriali o da acquisizioni sbagliate en non da problemi di mercato.
La critica principale, ovviamente, si è concentrata sulla natura dell’imprenditorialità nel settore, dove le imprese sono le prime a chiedere l’intervento del regolatorio se questo è contro un’azienda concorrente, ma poi quando la volontà è quella di creare un mercato concorrenziale, ecco che tutti sono a lamentarsi; il sindacato, invece, pensa che le varie autority debbano agire avendo al centro la qualità del servizio e la crescita del settore, spingendo le aziende a fare le aziende e non a giocare sulla riduzione dei costi (del lavoro) e sull’aumento dei ricavi mediante le tariffe e dei costi della collettività.
Con questi orizzonti, la nostra richiesta media di 111 euro al livello 5 (che comunque NON rappresenta la media del settore, che invece si colloca al livello 4) è una richiesta coerente rispetto al progetto complessivo, anche se si tratta di una richiesta bassa rispetto al recupero del potere di acquisto perso in questi anni.
Altro elemento evidenziato è quello relativo agli stravolgimenti organizzativi sempre più frequenti (ogni 3 mesi cambia qualcosa nelle aziende), oltre agli assetti proprietari, a nuove regole e all’evoluzione tecnologica costante: elementi che devono trovare sostanza anche in questo rinnovo economico.
Nardacchione ha concluso la giornata con la risposta di ASSTEL sull’aumento salariale: in applicazione dell’accordo di luglio 1993, l’inflazione del 2005-2006 è stata del 4,1%, a fronte di un aumento del biennio economico di riferimento del 3,3%; l’inflazione programmata per il 2007 è del 2% e per il 2008 dell’1,7%: quindi, il risultato finale è il seguente:
0,8% (differenziale tra inflazione programmata e inflazione reale 2005-2006) + 3,7% (Inflazione programmata 2007-2008) = 4,5%, che moltiplicato per il valore del punto (16,02) dà un aumento di 72,31 euro.
Va notato che questa volta, a differenza della volta scorsa, asstel non ha tirato fuori la baggianata dei 20 euro già dati in un precedente rinnovo, quindi i 72 euro sono rimasti quelli; Guindani non ha ocmunque evitato una battutaccia, relativa alla situazione in Francia e Germania, dove FT e DT hanno annunciato per il futuro diverse decine di migliaia di esuberi, mentre da noi esuberi non ce ne sono stati….. molti gli hanno fatto notare che da quando esisteva la SIP ad oggi, ci sono stati più di 40000 esuberi (veri!!!) e che invece quelli di FT e DT sono per ora solo dichiarati……
In conclusione una giornata di “annusamento”, dove ognuno ha illustrato la propria posizione, con le imprese che sposano sempre il solito neoliberismo fatto di libertà di guadagno e di intervento statale a danno dei concorrenti e con il mondo del lavoro nel mezzo a farne le spese; imprese che danno dividendi mostruosi a danno di investimenti e di sviluppo del settore; imprese che giocano con aziende che dovrebbero garantire un servizio, una volta definito “pubblico” e che oggi di pubblico ha solo i costi sociali.
Il prossimo incontro è previsto per il 10 maggio; nel frattempo, come di incanto, ASSTEL è intenzionata a far partire i vari osservatori previsti dal ccnl e che finora non ha voluto far partire; anche qui la sensazione è che si voglia impegnarsi su temi certamente utili, ma che non rappresentano i punti importanti della trattativa, per distogliere l’attenzione e allungare il brodo; per noi, viceversa, è fondamentale cercare di chiudere presto e bene la trattativa.
Vedremo
Ciao
Samuele