21 marzo, 2007

Telecom: trattative prendono tempo, possibile accordo cda -fonti

MILANO (Reuters) - Dopo settimane di trattative appare improbabile che Pirelli esca dall'azionariato di Telecom Italia prima dell'assemblea di metà aprile. Nel frattempo però è possibile un accordo sulla governance del gruppo telefonico che eviti lo scontro.

Lo dicono diverse fonti, aggiungendo che sarà più facile chiudere la trattativa con più tempo e una dice di sperare in "un rialzo delle azioni dai valori attuali".

Il tempo consentirà al governo di avere un "progetto chiaro sulle reti, che potrebbe coinvolgere anche Telecom Italia", dice una fonte vicina alla vicenda.

"Un segno distensivo sarebbe la conferma dell'attuale management da parte di Pirelli o, in ogni caso, una decisione concordata con gli altri azionisti", dice una terza fonte.

Con il passare dei giorni un accordo pare sempre meno probabile, ma esiste ancora la possibilità di una vendita della quota di Pirelli in Olimpia a un gruppo di banche.

"L'ipotesi di fare tutto prima dell'assemblea è tramontata", dice una fonte finanziaria.

"La realtà è che il titolo non vale quello che chiedono", aggiunge. "Qui tutti lavorano alle ciliegine, ma manca la torta [...], al deal manca sostanza".

Secondo alcuni analisti il titolo Telecom potrebbe scendere fino a 1,7/1,8 contro gli attuali valori di circa 2,1 euro. Ma sul mercato "c'è paura ad andare corti perché potrebbe all'ultimo momento emergere un piano con una soluzione".

Secondo altri, il titolo rimane su questi livelli a causa dell'incertezza, alla quale si è aggiunta ieri una profonda spaccatura nel cda. Una soluzione sarebbe in grado di dare maggiore stabilità e sostenere la quotazione.

"In una situazione di maggiore calma, soprattutto dopo i dati della semesterale che potrebbero evidenziare un andamento migliore rispetto ai target conservativi fissati da [presidente Guido] Rossi, il titolo potrebbe apprezzarsi, facilitando la trattativa", dice una fonte vicina alla vicenda.

Con un'azione intorno a 2,5-2,6 sarebbe molto più facile avvicinarsi ai 3 euro richiesti da Pirelli.

ATTESA SOLUZIONE DI COMPROMESSO SU CDA

Ieri è emerso che il fronte dei consiglieri indipendenti (12 su 21) non risparmia le critiche al presidente di Telecom Guido Rossi, come è apparso chiaro da una lettera di Guido Ferrarini.

La situazione è in movimento, un accordo sull'argomento sarebbe il primo passo per dare stabilità alla gestione del gruppo e continuare tranquilli con le trattative.

"Molto dipenderà da come andranno i colloqui tra le parti. Se il clima è teso, temo che Pirelli non si sottrarrà allo scontro", dice una quarta fonte.

Le banche sono considerate più a favore di quanto non lo sia Pirelli all'attuale management. Pirelli è in contrasto dopo le trattative con Telefonica bloccate dall'indisponibilità del management Telecom a una partnership esclusiva con l'operatore spagnolo.

L'assemblea Telecom Italia per il rinnovo del cda si riunisce il 16 aprile; le liste devono essere presentate entro il 5 aprile.

Olimpia, controllata all'80% da Pirelli ed al 20% dalla famiglia Benetton, detiene il 18% di Telecom Italia.

Hopa, non certo vicina a Pirelli dopo gli strascichi della vicenda giudiziaria che ha investito l'ex-presidente Emilio Gnutti, controlla il 3,67%.

Romain Zaleski, vicino al presidente di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli, ha una quota di poco inferiore al 2%, secondo le ultime comunicazioni disponibili.

Il gruppo Generali detiene il 3,67%, Mediobanca l'1,54%. Si tratta delle quote sulle quali esiste un patto di consultazione con Olimpia.

Il fondo Brandes Investment ha il 3,6%.

Secondo una fonte finanziaria, "esistono poi piccoli pacchetti inferiori al 2% che, se uniti, in assemblea potrebbero rappresentare una discreta quota del capitale". Molti fondi hanno in portafoglio azioni Telecom Italia.


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