13 marzo, 2007

Dichiarazione di Emilio Miceli, Segretario generale SLC – CGIL

Il settore delle TLC rischia di essere oggi la metafora del fallimento del capitalismo italiano. Infatti in un settore, che nel corso di questi anni è cresciuto tre quattro volte sopra i tassi del PIL italiano e che solo recentemente ha denunciato sintomi di rallentamento, è successo che Omnitel da Olivetti è diventata l’inglese Vodafone, Wind dall’Enel è finita sotto l’egiziana Orascom e Fastweb sembrerebbe diventare svizzera.

Tutto ciò chiama in causa Confindustria e la fragilità delle imprese italiane, del sistema bancario che non ha avvertito la necessità di un intervento a salvaguardia degli interessi del Paese; dei Governi che in tutti questi anni hanno assistito alla lenta agonia delle TLC italiane.

Se poi si aggiungono le decisioni giuste, ma non modulate in tempi più gestibili in merito all’abolizione dei costi di ricarica e addirittura di quello sugli scatti alla risposta, il vero rischio è che oltre ai passaggi di proprietà in mano straniera si verifichi un duopolio Telecom – Vodafone con la scomparsa o il ridimensionamento degli altri due operatori.

Sarebbe una beffa per chi sostiene di voler liberalizzare.

Ovviamente è di fronte a tutti la vicenda Telecom e le notizie di queste ore.

Ci attendiamo una attenzione del Governo che sin qui è sembrata assolutamente al di sotto della gravità dei problemi.




Roma, 13 marzo 2007

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