Pisa, 6 Febbraio 2007
Il coordinamento regionale SLC/CGIL di Telecom ha discusso in data odierna la situazione esistente in azienda, alla luce delle scelte organizzative della rete, alla vigilia della ripresa delle trattative nazionali prevista per il 15 febbraio p.v. e in attesa della definizione del nuovo assetto proprietario che coinciderà con il nuovo CdA, prevedibilmente entro aprile.
Gli interventi hanno tutti denunciato un forte disagio, oramai generalizzato.
Al customer la situazione rischia di precipitare in ogni suo settore operativo: al 187 commerciale e al 119 le pressioni verso gli operatori e le operatrici hanno superato il limite e la separazione front-end/back-office è oramai un astratto obiettivo scritto sull’accordo nazionale; allo stesso modo al 187 TS e al 191 le chiamate sono sempre di più e le pressioni stanno diventando insostenibili. Rimane sempre alta l’incidenza di lavoro precario all’interno del 119 di Calenzano e da troppo tempo si sta aspettando una risposta aziendale coerente con gli impegni di stabilizzazione presi da tempo: è quindi necessario adottare tutte le misure necessarie a livello territoriale e nazionale.
Alla rete, oltre alle incertezze più generali sull’ultimo miglio, sulle decisioni dell’Authority, su tutta la configurazione della nuova rete, sono forti le preoccupazioni per le ricadute del nuovo “contratto impresa”: infatti già molti territori sono senza lavoro e, fatta eccezione per Firenze e Prato, il rischio di arrivare ad esuberi strutturali è evidente se le cose non cambiano.
Sull’inquadramento si scontano i problemi comuni a tutto il panorama nazionale, quali la mancata erogazione del livello 5 in Tecnology e la generalizzazione dei passaggi al livello 4 per coloro che hanno maturato i tempi previsti.
Ancor più grave è la mancanza di relazioni sindacali, elemento comune a tutte queste problematiche, e la sostanziale unilateralità aziendale nelle scelte fatte, anche contro accordi nazionali.
Quindi non siamo solo davanti ad un problema di strategia non condivisa, ma anche alla completa inaffidabilità aziendale.
Dati questi problemi, la discussione ha anche affrontato situazioni diverse ed ugualmente importanti, quali il pagamento richiesto, anche in forma scritta, a coloro che hanno incidenti con la macchina aziendale o perdono strumenti di lavoro; il problema della perdita di professionalità; i problemi di sicurezza per il personale da anni non più occupato in attività sui pali; le strumentazioni mancanti.
Il Coordinamento Regionale ha quindi cercato di individuare il percorso migliore per affrontare e risolvere i problemi, anche alla luce degli impegni nazionali.
Un primo impegno è stato preso relativamente alla sicurezza: è stato dato mandato a tutti gli RLS e al CPAT di fare una piattaforma di azioni e rivendicazioni a 360° sul tema della sicurezza: progetto benessere e stress nei call center, sicurezza per i lavoratori esterni, dotazioni di sicurezza e sulle auto aziendali, igiene e pulizie dei locali e dei bagni e quant’altro possa venire elaborato da questo importante istituto.
Nei confronti dell’azienda è necessario dare un segnale forte ed immediato, fino all’attivazione di una specifica procedura di raffreddamento sulle problematiche emerse; per fare questo, anche per alcune sollecitazioni sul ruolo delle RSU, si rende necessario convocare tutte le RSU della Toscana per discutere la proposta e renderla esecutiva.
Quest’ultimo percorso ha ovviamente una valenza ben maggiore laddove fosse unitario; per questo il coordinamento regionale SLC/CGIL di telecom ha dato mandato al coordinatore regionale di discutere con FISTEL/CISL e UILCOM/UIL la proposta e trovare le forme migliori per renderla operativa.
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