di Marco Cobianchi
E’ un vero e proprio ultimatum quello che Cesar Alierta, numero uno di Telefonica, ha posto ai suoi partner italiani sui nuovi vertici di Telecom Italia. Irritato dal balletto di nomi, di veti e di controveti che Banca Intesa e Mediobanca si scambiano sui nuovi nomi, Telefonica, che per Telecom Italia ha già speso 2,3 miliardi di euro, ha deciso di andare giù pesante e porre agli italiani un limite di tempo per decidere. Possibilmente entro oggi.
Intanto, però, dopo un fine settimana inconcludente, Madrid ha deciso di prendere l’iniziativa e ha fatto sapere ai vertici dei due istituti di credito soci di Telco (la finanziaria che controlla Telecom) la sua proposta. Secondo quanto appreso da Panorama.it, questo schema vedrebbe, alla presidenza, Gabriele Galateri di Genola nelle cui mani potrebbero essere concentrate deleghe più “pesanti” di quelle di una semplice rappresentanza legale. Sotto di lui una serie di direttori generali concentrati sui diversi business del gruppo telefonico. Uno dei nomi che circolano è quello di Mauro Sentinelli, ex top manager del gruppo, che potrebbe avere la responsabilità della rete mobile. Forti anche le indiscrezioni sul coinvolgimento di Flavio Cattaneo, ex direttore generale della Rai e attuale amministratore delegato di Terna. Sempre da fuori potrebbe arrivare il terzo manager, di totale fiducia del presidente Galateri. In corsa ci sarebbero anche Giuseppe Sala, attuale capo del business della telefonia fissa, e Stefano Pileri, capo dell’Information Technology del gruppo. Questa,a quanto si è appreso, la proposta di Telefonica che, però, sembra abbia avvertito i partner italiani che si tratta di una soluzione di transizione in attesa che tutti i soci della “nuova” Telecom si mettano d’accordo sul nome dell’amministratore delegato dopo che per tutto il fine settimana le discussioni si sono trascinate senza giungere a nulla di concreto. A quanto si sa, sia Banca Intesa che Mediobanca hanno posto un veto insormontabile sul nome proposto dall’altro. Piazzetta Cuccia sembra voler puntare su Paolo Dal Pino, ex amministratore delegato di Wind, mentre Banca Intesa vedrebbe in Franco Bernabé il manager giusto per succedere a Riccardo Ruggiero.
Insomma: nel caso in cui passasse la proposta di Telefonica (un presidente e tre-quattro direttori generali) bisognerà attendere ancora qualche tempo per avere l’assetto definitivo del gruppo.
DA PRENDERE CON LE MOLLE L'ARTICOLO, VISTO CHE LA FONTE E' SCHIERATA.
ABBIAMO DECISO DI APRIRE QUESTO SPAZIO PER POTER DISCUTERE DEI PROBLEMI E DELL'ORGANIZZAZIONE DEI TECNICI TELECOM CHE OPERANO IN OPEN ACCESS, QUESTO VUOLE ESSERE UN LUOGO DI DISCUSSIONE E CONDIVISIONE DELLA NOSTRA ATTIVITA'.
"Avere un problema e cercare di risolverlo da soli è avarizia, accorgersi che il mio problema è anche di altri e cercare di risolverlo insieme, questo è politica" DON MILANI
29 ottobre, 2007
Telecom Italia, l’ultimatum di Telefonica
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