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Per procedere nel confronto sulla separazione della rete di Telecom Italia, l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni aspetta che il nuovo assetto azionario decida a quali vertici affidare la gestione della compagnia telefonica. E' quanto si apprende da fonti dell'organismo di controllo, secondo cui tutto il dossier, in sospeso da parecchie settimane, verra' rimesso sul tavolo 'dopo la meta' di novembre'. Da un punto di vista tecnico, infatti, il lavoro puo' dirsi sostanzialmente concluso e la separazione funzionale sarebbe quindi 'quasi predisposta', visto che sono stati ascoltati anche gli operatori alternativi in un'audizione effettuata nella sede di Napoli lo scorso 25 settembre. Il problema rimasto per il momento insoluto, e sul quale dovrebbe dunque avvenire il confronto con i nuovi vertici di Telecom, e' quello delle garanzie a favore dell'ex monopolista: in particolare, si tratta degli obblighi attualmente in capo a Telecom sull'offerta alla clientela, con i prezzi che, secondo la normativa vigente, devono essere autorizzati dalla stessa Autorita'. Secondo Telecom, questi obblighi dovrebbero essere allentati, anche se gli operatori alternativi sostengono che dovrebbero essere mantenuti almeno finche' l'incumbent detiene una posizione dominante sul mercato della telefonia fissa.
All'interno dell'azienda, spiega la fonte, esistono due scuole di pensiero: quella tenacemente contraria a ogni imposizione sulla rete e pronta a ricorrere contro provvedimenti giudicati troppo punitivi, e quella invece piu' disponibile ad aperture. Alla luce dell'indagine Antitrust avviata ieri per un possibile abuso di posizione dominante nella telefonia vocale e nei servizi Internet a banda larga, pero', questo secondo fronte potrebbe rafforzarsi e spianare la strada al dialogo, facilitando la trattativa. Il presidente dell'Autorita' Corrado Calabro', in ogni caso, ha recentemente affermato che l'organismo continuera' 'fino all'ultimo a puntare sulla scadenza del 31 dicembre', cercando in tutti i modi 'la via dell'accordo prima di esercitare i poteri dell'Autorita''. Poteri rafforzati assicurati dall'emendamento Gentiloni al ddl Bersani sulle liberalizzazioni che, tuttavia, e' ancora fermo al Senato.
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