TELECOM ITALIA: SCELTE RIORGANIZZATIVE E OCCUPAZIONALI
La decisione approvata nel Comitato Esecutivo di Telecom Italia di una riduzione dei costi operativi del 40% in tre anni,con un conseguente esubero di personale pari a 5000 dipendenti, è negativa,confusa,contraddittoria.Sbagliata nel merito e nel metodo, quindi da respingere.
La cosa più sorprendente è che essa viene annunciata in assenza di novità sul piano delle scelte industriali in quanto restano ferme quelle individuate a marzo e non suscettibili di aggiornamenti prima del mese di dicembre.
Non ci sembra un buon metodo quello di annunciare nel mese di marzo efficienze per 1,3 miliardi prevalentemente affidate alle sinergie con Telefonica,dichiarare oggi che il lavoro sta continuando e allo stesso tempo “sparare” un obiettivo di esuberi,il maggiore come consistenza dal 2000, rimandando le scelte industriali a fine anno.
Le motivazioni pubbliche di questi obiettivi, fornite dall’Amministratore Delegato, appaiono come una serie di luoghi comuni e di grande debolezza.
Risultano altresì strumentali quando alludono alla necessità di contrapporre riduzione dei costi e rilancio degli investimenti sempre in assenza di scelte industriali che vengono rimandate a dopo. Tali motivazioni sono strumentali anche quando ripropongono l’alternativa tra investimenti affidati all’impresa privata e ruolo dello stato in presenza di una infrastruttura decisiva per lo sviluppo di tutto il paese.
CGIL CISL UIL ritengono che le scelte annunciate contraddicono quanto espresso nel mese di marzo, il che dimostra anche poca consapevolezza del cammino realizzato da Telecom Italia in questi dieci anni sul piano delle efficienze e della innovazione.
CGIL CISL UIL non negano difficoltà e problemi oggettivi quali la riduzione dei prezzi,lo spostamento da vecchi servizi ad alto guadagno a nuovi più ricchi di contenuti ma meno remunerativi. Il sindacato confederale per la cultura di interessi generali di cui è portatore è consapevole che per questo settore si pongono inediti e complessi problemi di mercato,tecnologia,di modelli organizzativi,di assetti azionari, scenari e alleanze internazionali.
Dinanzi a una discussione seria sul piano industriale come sempre non ci tireremo indietro e faremo la nostra parte.
L’approccio espresso nella giornata di ieri non è pertanto condivisibile e dunque,nel condividere i giudizi e le iniziative già decise dalle organizzazioni sindacali confederali di categoria,si fa appello alla piena e vigilante attenzione dei lavoratori e delle lavoratrici di Telecom Italia e di tutto il settore delle telecomunicazioni.
Roma, 5 giugno 2008
Segreterie Nazionali CGIL CISL UIL.
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