05 giugno, 2008

AGGIORNAMENTI ESUBERI

CORRIERE.IT GERONZI
Il presidente del Consiglio di sorveglianza di Mediobanca plaude all'annuncio dei 5mila tagli: «Fatto importante»

FIRENZE - Per Telecom è il tempo del «riordino organizzativo e anche dei costi». L'annuncio dell'uscita di 5mila persone entro il 2010 dato mercoledì dai vertici di Telecom (che oggi in Borsa ha aperto con un rialzo dell'1,44%, a 1,413 euro), «è un primo segnale dell'orientamento al contenimento dei costi» secondo il presidente del Consiglio di sorveglianza di Mediobanca, Cesare Geronzi, intervenuto a un incontro con gli studenti organizzato dall'Osservatorio Giovani-Editori.

«METTERE MANO AI PROBLEMI» - «Si tratta forse di piccole cose, ma immaginare l'uscita di 5mila persone da una struttura come quella della Telecom in un Paese come il nostro sia pure con un risparmio a regime entro il 2010 è già un fatto molto importante. Ora è il tempo di mettere mano ai problemi, nessuno meglio di Bernabè può farlo» ha proseguito Geronzi per poi concludere con un'esortazione: «Dai, Franco!». Al direttore della Stampa Giulio Anselmi che gli chiedeva se ci fosse ancora speranza per la società telefonica, Geronzi ha risposto: «Sono una persona che pensa positivo e quindi non ho che aspettative positive da coltivare. Certo la situazione è complessa perché effettivamente ci sono state situazioni anomale che non sono state incidentali ma che hanno in qualche modo creato problemi che non hanno nessun riferimento all'economia aziendale». Geronzi ha quindi aggiunto: «Ho un grande apprezzamento per il manager Tronchetti, oltre che per l'uomo. Vero è che nell'ultimo periodo dall'uscita di Tronchetti c'e stata molta confusione e la confusione non aiuta a capire i problemi. Se si pensa alla crescita della Telecom, per adesso il problema non è quello degli investimenti, perché la struttura finanziaria non lo consente. Questo è il momento del riordino organizzativo e anche dei costi. Di questo credo che il management sia consapevole e su questo è impegnato fortissimamente».

ANSA BERNABE'ANSA) - MILANO, 5 GIU - Nello sviluppo della rete di nuova generazione l'amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabé, ritiene che "nel lungo periodo" solo il proprio gruppo possa essere "in grado di coprire l'intero territorio, assolvendo anche agli obblighi di servizio pubblico". "Occorre avviare un percorso con le parti sociali, le Autorità e il Governo - spiega in un'intervista al Sole 24 Ore - perché l'Italia non può permettersi di rinunciare allo sviluppo di un'infrastruttura essenziale". "O lo Stato ritiene di sviluppare direttamente la banda larga come in Asia - spiega poi Bernabé interpellato sul possibile intervento dello Stato nello sviluppo della rete -, oppure deve usare gli strumenti che ha con condizioni regolatorie e di redditività che consentano agli operatori di svilupparla. Si deve solo decidere su che strada muoversi. Noi siamo disponibili. Ci sono condizioni da discutere con le Autorità e il Governo, ma il Paese non può mancare l'opportunità di disporre di queste infrastrutture. Entro il 2015 dovremo avere una copertura adeguata". L'intervista del numero uno di Telecom Italia giunge all'indomani dell'annuncio di 5mila esuberi. "Derivano ancora - spiega Bernabé - dalla fusione Telecom-Tim, dal processo di integrazione che si era interrotto dopo l'uscita di Marco Tronchetti Provera e che ora è stato riavviato. Per gli esuberi ci sarà un mix di interventi da concordare con gli organismi sindacali. L'obiettivo è quello di arrivare a una completa integrazione tra fisso e mobile".(ANSA).

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