DA AFFARI E FINANZA DI OGGI
[...]Non si può poi dimenticare, anche ai fini di un giudizio corretto sul lavoro di Bernabè nei primi nove mesi, il grande lavoro di ostruzionismo messo in campo dal precedente azionista di riferimento, Tronchetti Provera, e dalla struttura di manager lui fedeli che per un lungo periodo di tempo hanno ricoperto cariche in punti chiave dell’azienda. Uomini che esultavano di nascosto per la sonora bocciatura del mercato alla presentazione del piano industriale di marzo, blindati con contratti milionari poco prima del cambio della guardia in azienda e la cui uscita è costata alle casse della società denari spropositati in barba a qualsiasi corretta regola di corporate governance. Invece che entrare a gamba tesa per sanare la situazione e tagliare i privilegi Bernabè ha usato il fioretto, quasi temendo la marea di ritorno che in questi casi si forma se si opera un taglio netto con il passato. Questo suo passo felpato nel prendere in mano le leve dell'azienda unito a un apparente basso tasso di decisionismo, hanno contribuito a creare intorno a Bernabè l’idea che fosse inadeguato al ruolo[...]
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