31 maggio, 2007

VENERDI'1 GIUGNO SCIOPERO LE ULTIME 4 ORE DI OGNI TURNO

Occorrono maggiori certezze sugli investimenti e sulle strategie di crescita, sulle politiche per la valorizzazione dei lavoratori e delle loro professionalità, affinché Telecom possa affrontare le sfide del futuro.

Occorre inoltre un coinvolgimento dei lavoratori di Telecom e delle loro Organizzazioni Sindacali nella discussione sul futuro delle politiche industriali del settore. Il Governo deve aprire un confronto con le OO.SS. per discutere del futuro del sistema delle reti e delle politiche economiche ed industriali per il settore delle TLC.

Occorre che l’Autorità per le Comunicazioni incontri CGIL, CISL e UIL il prima possibile perché non può decidere della nuova regolamentazione della rete Telecom e della sua riorganizzazione – con le evidenti ricadute su occupazione e su organizzazione del lavoro – senza tenere contro dei diritti e delle diverse condizioni di chi lavora in Telecom e nelle imprese del settore.

30 maggio, 2007

Telecom Italia: chiuso con successo bond a tasso variabile da 850 mln euro

SI PAGANO I DEBITI FACENDONE DEGLI ALTRI............

30/05/2007 - 08:38:04
(Teleborsa) - Roma, 30 mag - Telecom Italia ha comunicato ieri sera con una nota, di aver chiuso con pieno successo un'emissione obbligazionaria a tasso variabile, per un importo complessivo di 850 milioni di euro e con scadenza giugno 2010.
Con questa nuova operazione, spiega la nota, Telecom Italia coglie, in un ottimo momento di mercato, l'opportunità di rifinanziare il debito in scadenza e ridurre il costo medio dello stesso. I termini dell'emissione sono stati fissati come segue:
- emittente: Telecom Italia S.p.A.
- importo: 850 milioni di euro
- data di emissione: 7 giugno 2007
- scadenza: 7 giugno 2010
- durata: 3 anni
- cedola: Euribor + 0,20% pagabile trimestralmente
- prezzo di emissione: 99,915%
- rendimento effettivo alla scadenza: Euribor 3 mesi + 0,23%
L'operazione, si legge sempre nella nota, si inserisce nell'ambito del programma Euro Medium Term Note (EMTN) di Telecom Italia da complessivi 15 miliardi di Euro.
L'emissione sarà quotata sulla Borsa del Lussemburgo.

TLC: al via confronto per contratto secondo livello gruppo Telecom PDR

ARTICOLI ONLINE SULLO SCIOPERO


“E’ stata licenziata dal Coordinamento Nazionale delle RSU la piattaforma rivendicativa per il contratto di secondo livello del gruppo Telecom”. Così annuncia in una nota la Segreteria Nazionale di SLC-CGIL.

“I delegati di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL del Coordinamento nazionale hanno approvato all’unanimità la piattaforma da presentare a Telecom Italia, la più grande azienda privata del paese, con oltre 60 mila dipendenti. Si tratta di una piattaforma molto impegnativa che vuole mettere al centro delle scelte aziendali la valorizzazione del vero “capitale” di quest’azienda, che sono i suoi lavoratori”. Così dichiara Emilio Miceli, Segretario Generale di SLC-CGIL.

“Da troppo tempo in Telecom registriamo una politica scellerata fatta di alti dividendi che hanno drenato le capacità di crescita dell’impresa, con i manager più pagati d’Europa. E’ arrivato il momento di far beneficiare dei ricavi che i lavoratori producono i diretti interessati”.

“La piattaforma – continua Miceli – è una piattaforma ambiziosa, non sulla difensiva e che punta ad invertire una tendenza consolidata in troppe imprese: quella di condizionare il salario aziendale non in base alla produttività e alla qualità del lavoro dei dipendenti, ma in base a indici economici sempre più determinati da fattori esterni. Il Margine Operativo Lordo in molte imprese, a partire da quelle delle TLC, non può essere più il principale e più pesante indicatore per i Premi di Risultato, perché indipendentemente dall’impegno e dalla fatica dei lavoratori, basta un intervento esterno, sia dell’Autorithy che della Commissione Europea (per esempio con il taglio dei costi di terminazione) per non far scattare nessun riconoscimento ai lavoratori. Puntiamo a un PDR dove pesi di più la produttività e che abbia una forte rivalutazione economica, pari al + 30% in quattro anni, che diventi un + 45% per quelle aree a forte impatto con il cliente, come i customer e gli interventi sui guasti e le nuove installazioni”.

“La piattaforma - che siamo consapevoli avere una certa importanza visto il peso dell’azienda anche rispetto al sistema delle relazioni industriali in questo paese - ha quindi un forte carattere di rivendicazione salariale (dal PDR al salario logistico), ma anche normativo per contrastare gli abusi che spesso Telecom mette in campo, in particolare per quanto riguarda gli orari di lavoro, la reperibilità, le stesse norme sulla malattia”.

“Tra qualche giorno – conclude il sindacalista della Cgil – la piattaforma sarà presentata all’azienda e il confronto sul secondo livello sarà allora la prima importante occasione per capire se la nuova proprietà e il management vuole scommettere su questa impresa, sulla sua crescita e sul suo sviluppo. Perché non può esservi crescita e competitività senza valorizzare le professionalità e l’impegno dei lavoratori”.


Roma, 29 maggio 2007

CI DIAMO ALLE SCOMMESSE
La gara Snai
Telecom Italia porta la banda larga in 6 mila agenzie di scommesse

TELECOM Italia si aggiudica la gara per la progettazione e realizzazione dell’intera infrastruttura di rete di telecomunicazioni a banda larga per 5.092 nuovi Punti Scommessa Snai in tutta Italia. Il contratto avrà una durata biennale e l'infrastruttura messa a punto dal gruppo presieduto da Pasquale Pistorio consentirà l'accettazione in tempo reale delle puntate ippiche e sportive in tutti i nuovi Punti Scommessa Snai. Il collegamento telematico tra le agenzie e la sede centrale permetterà infatti la verifica tempestiva da parte di Snai di tutte le scommesse effettuate, al fine di garantire la regolarità delle giocate. La soluzione di Telecom Italia prevede l'integrazione di tecnologie a banda larga fisse e mobili per un'elevata continuità ed affidabilità delle interconnessioni. Su tutta la rete è inoltre previsto un servizio di assistenza dedicato con un numero unico.

martedì 29 maggio 2007

28 maggio, 2007

SLC/CGIL – FISTEL/CISL – UILCOM/UIL RSU TELECOM TOSCANA PREMIO DI RISULTATO: IN FORSE L’EROGAZIONE DEL 2007.

Nel corso della riunione del 24 maggio u.s. del Coordinamento Nazionale RSU Telecom, le Segreterie Nazionali SLC, FISTel e UILCOM hanno comunicato di essere state informate dall’azienda circa il fatto che ai lavoratori di Telecom non spetti di percepire il Premio di Risultato nel corso dell’anno 2007; l’azienda, prendendo a riferimento i contenuti dell’accordo sul PDR scaduto il 31.12.2006, sostiene infatti che avendo consolidato sul Margine Operativo Lordo (MOL) del 2006 un risultato pari al 94,5% dell’obiettivo, non si sono raggiunte le condizioni minime (MOL al 98% dell’obiettivo) previste per l’erogazione ai lavoratori del PDR per il 2007 e che, nel caso dei lavoratori ex-TIM, si dovrebbe addirittura prevedere la restituzione di quanto avrebbero percepito in più a causa della diversa articolazione del precedente sistema di rilevazione.

Le OO.SS. hanno già da subito confutato queste argomentazioni, a partire dalla considerazione che il risultato di MOL non è certamente dipeso dalla produttività dei lavoratori di Telecom (che anzi è cresciuta per singolo addetto), ma da scelte e strategie adottate da una proprietà e da un management privo di qualsiasi credibilità; pertanto e come consuetudine, le OO.SS. ritengono che ai lavoratori di Telecom debbano essere regolarmente corrisposte le due erogazioni di Giugno e Novembre relative al Premio di Risultato, attraverso un accordo ponte a valere per il 2007 che porti a percepire importi in linea con quelli erogati nel corso del 2006, per poi strutturare un nuovo sistema a valere dal 2008 secondo i contenuti della nostra piattaforma per il II° livello di contrattazione illustrata nelle assemblee.

Il prossimo 4 Giugno si avvierà con Telecom il confronto sul II° livello contrattuale, un confronto che rischia di essere pesantemente condizionato dalle posizioni assunte dall’azienda sul PDR 2007; è quindi assolutamente necessario che la delegazione sindacale si possa presentare al tavolo di trattativa in grado di far valere le proprie giuste argomentazioni, rafforzata da una riuscita straordinaria dell’iniziativa di sciopero del 1 Giugno, rispetto alla quale tutti noi, sindacato e lavoratori, saremo accuratamente misurati.

CONFERMANDO PIENAMENTE LE RAGIONI DELLA MOBILITAZIONE, RAFFORZATE DAGLI ANNUNCI AZIENDALI SUL PDR 2007, LE RSU TELECOM e SLC-CGIL, FISTel/CISL, UILCOM/UIL INVITANO TUTTE LE LAVORATRICI E TUTTI I LAVORATORI DELLA TOSCANA A SOSTENERE L’INIZIATIVA SINDACALE CON UNA MASSICCIA ADESIONE ALLO SCIOPERO NAZIONALE DEL 1 GIUGNO E A PARTECIPARE AL
PRESIDIO
DAVANTI A VIALE GUIDONI
DALLE 12,00 IN POI


Firenze, 28 maggio 2007

SLC/CGIL, FISTel/CISL, UILCOM/UIL e RSU Telecom Toscana

26 maggio, 2007

Telecom: il primo giugno possibili disagi per lo sciopero dei dipendenti

Il Gruppo Telecom Italia, come previsto dalla legge sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, comunica in una nota che "il primo giugno prossimo, a seguito dello sciopero nazionale di quattro ore a fine turno di lavoro, indetto dalle organizzazioni sindacali SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL rivolto a tutto il personale full time e part time, potrebbero verificarsi limitati disagi per la clientela".

http://www.aduc.it/dyn/tlc/noti.php?id=181850

FACCIAMO CHE I DISAGI NON SIANO LIMITATI COME DICONO LORO............

"MENO MALE CHE IL COMUNICATO ERA UNITARIO"

Rete Telecom, sindacato disponibile a separazione funzionale-Uil
venerdì, 25 maggio 2007 11.14 Versione per stampa


ROMA, 25 maggio (Reuters) - L'ipotesi di una separazione funzionale della rete di accesso della Telecom (TLIT.MI: Quotazione, Profilo) trova disponibile il sindacato Uilcom dopo l'incontro di oggi con il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni.

Lo scrive in una nota Uilcom che apprezza la disponibilità del ministro per un tavolo consultivo tra governo, sindacati e Authority tlc.


© Reuters 2007. Tutti i diritti assegna a Reuters.

25 maggio, 2007

Centrali che vanno e vengono

Telecom ha venduto le proprie centrali ed altri immobili; Le hanno comprate dei fondi (gruppi di investimento) fatti da banche e da Pirelli RE (che aveva quote di minoranza, nei fondi).

Su MF di oggi 23,05,'07 (e lo ho trovato solo li') c'e' scritto che adesso Pirelli RE lancia un'OPA per comprarsi l'intera proprietà delle centrali.
Ciascuno si faccia l'idea che vuole...

Non esiste immobile che sia più mobile di una centrale.

Qunita's post

Gli immobili di Telecom

27/05/2007



Il conflitto d'interessi esiste anche dove la politica fa di tutto per non vederlo. Il più pericoloso è quello nascosto, che distorce il mercato e brucia ricchezza di molti a favore di pochi. Senza usare tecnicismi, con pochi concetti, ecco perché la sorte degli immobili di Telecom Italia ha rilievo

e conseguenze generali. Dunque, a partire dal 2002 la Telecom comincia a vendere immobili che le sono necessari per lavorare (in alcuni sono contenute le centrali), quindi incassa il corrispettivo ma stipula con il compratore dei contratti d'affitto. Questi hanno un rendimento tale che nel corso della loro validità l'investimento è ripagato interamente, mentre Telecom ha più soldi in cassa, perde valore patrimoniale e deve pagare, per sempre, gli affitti.
Siccome la Telecom che vende è amministrata dagli uomini di Pirelli, e fra chi acquista c'è Pirelli, la cosa desta qualche perplessità. Lo feci osservare già nel 2004, quando tutti tacevano. Il punto non è (solo) il prezzo d'acquisto, ma (anche) la destinazione dei soldi incassati. Dice, oggi, Puri Negri, amministratore di Pirelli Re., che l'idea di vendere c'era già prima, ed era venuta a Colaninno. Appunto. Infatti già durante quella gestione si pensò di scaricare dentro Telecom l'insostenibile debito contratto per potersene impadronire, solo che il mercato non consentì a Colaninno quel che poi Tronchetti Provera fece. Ma, portati gran parte dei debiti degli scalatori dentro la società scalata, la liquidità acquisita vendendo gli immobili non sarebbe stata libera di finanziare gli investimenti nelle telecomunicazioni, e quelle dismissioni non avrebbero avuto senso in assenza di debiti. Riassumendo: Telecom perde gli immobili assumendo l'onere finanziario degli affitti, ed i soldi incassati non vanno agli investimenti, ma a coprire il debito dei proprietari, al tempo stesso venditori ed acquirenti.
Questo è stato possibile perché le autorità di controllo non imposero la trasparenza proprietaria (consolidamento), ed aiuta a spiegare perché la multinazionale dei primi anni 90 è divenuta un operatore regionale, mentre gli spagnoli di Telefonica facevano il percorso inverso. Il conflitto d'interessi, allora, non è un trastullo per perversi, né una sciocca bandiera di propaganda. E' un guaio che paghiamo tutti.

http://www.davidegiacalone.it/index.php/economia/gli_immobili_di_telecom

Roma, 23 maggio 2007


COMUNICATO


Il giorno 23 c.m. si è svolto su richiesta delle OO.SS un incontro sul tema della rete TLC tra il Ministro delle Comunicazioni, i Sindacati Confederali, le Segreterie Nazionali di categoria SLC-FISTEL-UIL.
In apertura il Ministro ha evidenziato l’instabilità dell’assetto azionario verificatosi dalla privatizzazione di Telecom (1997) ad oggi, soffermandosi sugli ultimi fatti che hanno determinato la vendita dell’azienda da parte di Pirelli (OLIMPIA) alle banche italiane in maggioranza e a Telefonica.
Il Governo ha ribadito che anche in questa ultima vicenda è rimasto neutrale, rispettando le regole del mercato, si è limitato ad intervenire con il decreto Bersani (Luglio), e successivo emendamento Gentiloni per rafforzare il potere dell’Authority, come legittimamente spetta al Governo garantire regole a difesa degli interessi nazionali.
Inoltre il Ministro ha evidenziato la positività dell’operazione di vendita che ha determinato il controllo dell’Azienda posto in mani italiane, ed ha auspicato che sia tutelata l’unitarietà dell’Azienda a fronte dell’attuale instabilità nel vertice Telecom, fin quando non avverrà il closing.
L’Azienda Telecom ha bisogno di stabilità e sicuramente il piano di investimenti Telecom sarà insufficiente a dotare tutto il paese della rete di nuova generazione, pertanto ci sono azioni che deve fare lo Stato.
Si è di fronte a tre questioni:
• Regolatoria: l’Authority dovrà emanare regole che garantiscano concorrenza e recupero degli investimenti, con tariffe differenziate tra chi investe nella rete e chi no, favorendo anche forme consortili.
• Innovazione tecnologica: da sostenere favorendo il superamento del digital-divide e sviluppando l’accesso al wi-fi, wi-max. Il 9 maggio l’Authority ha deliberato le linee guida per indire la gara che verrà fatta; 4 licenze per macro aree, e sicuramente da parte del Governo tra i vincoli a chi acquisterà le licenze ci sarà quello di copertura del territorio (digital-divide).
• Investimenti pubblici: al fine di garantire il servizio universale favorendo infrastrutture con risorse pubbliche (DPEF) e lo sviluppo delle aree disagiate, anche eventualmente rimodulando le finalità dei fondi comunitari.
Da parte sindacale si è giudicata positivamente la scelta di salvaguardare l’unitarietà dell’Azienda Telecom, ma si è anche ricordato al Ministro come da tempo da parte anche dei massimi vertici Confederali sia stato chiesto un incontro sia con l’Authority, che con il Governo che finora è stato privo di riscontri.
Il problema delle ricariche ha determinato per le imprese un calo di redditività, con il rischio di conseguenti problemi sul costo del lavoro e sull’occupazione.
Si è richiesto un tavolo permanente nella consapevolezza che per creare la rete di nuova generazione c’è la necessità di intervenire nel prossimo DPEF.
Il Ministro ha risposto indicando che dal suo punto di vista la strada più ragionevole è quella indicata anche dal sindacato, di una separazione funzionale della rete di accesso, di rafforzare i poteri dell’Authority, confermando la disponibilità a confrontarsi nei mesi successivi su questi importanti temi con le OO.SS. insieme ai soggetti istituzionali preposti, compresi quelli regolatori.

Le Segreterie Confederali Le Segreterie Nazionali
CGIL – CISL - UIL SLC – FISTEL - UILCOM

17 maggio, 2007

PIATTAFORMA RIVENDICATIVA PER LA CONTRATTAZIONE DI 2° LIVELLO
TELECOM ITALIA

Bozza per le assemblee


Premessa
Il rinnovo del contratto di secondo livello in Telecom si colloca in un momento particolare dell’azienda. Non solo per l’avvenuta incorporazione di Tim in Telecom Italia, ma anche per le non condivisibili scelte finanziarie, con incertezze e cambi repentini di strategia, si rende ancora più necessaria la valorizzazione del vero “capitale” dell’azienda che sono le lavoratrici ed i lavoratori.
L’accordo di 2° livello è quindi l’occasione per ribadire, dopo il nuovo cambio negli assetti proprietari, l’importanza che venga garantita l’unitarietà dell’azienda, le sue prospettive di sviluppo, il mantenimento dei livelli occupazionali.

Piano Industriale

L’assenza di un piano industriale forte, che scommetta tanto su una manutenzione della rete attuale, quanto su nuovi investimenti strategici sulla rete di 2° generazione e in generale su nuovi servizi è oggi il principale nodo da sciogliere. Come abbiamo ribadito con l’Assemblea nazionale dei quadri e delegati il Gruppo Telecom Italia rappresenta un importante impresa, strategica per il paese.
Per noi Telecom è strategica per l’oggi e per il futuro e deve essere un “presidio nazionale” in grado di garantire innovazione e qualità, per l’intero sistema: per i cittadini, per i lavoratori, per le imprese. La nuova proprietà deve sapere che ci mobiliteremo per la salvaguardia occupazionale di tutti i dipendenti Telecom. La rete deve essere salvaguardata rappresentando un “bene comune” per garantire la democrazia, la partecipazione, la crescita e la competitività.
Noi siamo per una divisione funzionale e separata della rete, sul modello inglese, ma dentro il perimetro della Telecom.

Un nuovo sistema di relazioni industriali

E’ dentro questa generale mobilitazione dei lavoratori che il 2° livello assume una particolare importanza tanto per introdurre e valorizzazione importanti acquisizioni ottenute a livello di CCNL (la bacheca elettronica) o rivisitare, dopo gli interventi legislativi, le attuali condizioni di alcuni specifiche esperienze (Telelavoro), quanto per garantire le necessarie armonizzazioni dei lavoratori ex-Tim in Telecom, a partire dai diversi positivi accordi a suo tempo siglati (flessibilità, ritardi, ecc.).

Per rivendicare nuovi diritti e strumenti sul piano delle normative e un Premio di Risultato che tenga conto dell’aumento della produttività che si è registrata in azienda negli ultimi anni. Il primo atto di un buon piano industriale deve essere valorizzare un sistema di Relazioni industriali forte e scommettere sulla buona occupazione.


Bacheca Elettronica

In coerenza con quanto previsto dall’articolo 11 del CCNL occorre definire per la Bacheca Elettronica: modalità tecniche di costruzione della stessa con il supporto delle OOSS/RSU; la strutturazione della pagina nazionale e dei link per ogni unità produttiva e per ogni area territoriale; le modalità di accesso e di utilizzo da parte sia delle OO.SS che delle RSU; le modalità ed i tempi di inserimento dei comunicati, tali da garantire tempestività; utilizzo della posta elettronica; referenti aziendali e sindacali. L’accesso alla bacheca elettronica va garantita a tutti i lavoratori (telelavoristi, ecc.) e in tutte le sedi principali.

Telelavoro

In riferimento all’istituto del Telelavoro, anche in riferimento a quanto va producendo la commissione nazionale da poco insediata, occorre definire un accordo che normi, anche in coerenza con l’accordo interconfederale sul Telelavoro: le modalità e le tempistiche per avere la possibilità di rendere reversibile il rapporto di Telelavoro; il ruolo della contrattazione collettiva per l’identificazione delle tipologie di prestazione, dei settori interessati e dei regimi orari. Si richiede inoltre la rivalutazione del 20% della parte economica (rimborsi spese, anche in relazione ai risparmi che l’azienda opera nei propri spazi). Il Telelavoro deve divenire sempre più un’opportunità per i lavoratori: sia in entrata (diversamente abili) che per coloro che intendono ritornare a condizioni di lavoro ordinario in sede, con la ricostituzione di postazioni, ecc.

Trasferte e Ticket

In riferimento alle norme sulle trasferte e sul sistema di refezione contenute negli accordi aziendali si chiede che gli importi dei rimborsi attualmente in essere siano fortemente rivalutati, tenendo conto della prassi di trasferta oltre regione e, in riferimento ai ticket restaurant, in un ordine comunque non inferiore ai 7 euro. In ogni caso non è più rinviabile il riconoscimento del ticket restaurant ai lavoratori part-time al 75%. In materia di trasferte occorre superare le attuali distinzioni riconoscendo la possibilità per tutto il personale di utilizzare per i viaggi in treno la 1° classe.

Reperibilità

Vista la diffusione sempre più estesa di strumentazioni informatiche legate all’evoluzione dei processi tecnologici si richiede per i lavoratori in reperibilità chiamati ad effettuare interventi da remoto, la definizione di uno specifico trattamento economico e normativo (riposo compensativo). Si richiede inoltre un Osservatorio nazionale per l’acquisizione e il monitoraggio dei dati qualitativi e quantitativi relativi a tali prestazioni. Non possono inoltre essere lasciati all’azienda gli attuali margini di discrezionalità che si sono registrati nei diversi territori, prevedendo un coinvolgimento forte delle RSU a livello informativo e in particolare sulla definizione delle aree di competenza allo stato troppo estese.

Orario di lavoro

E’ necessaria una puntuale definizione delle modalità applicative delle norme su: flessibilità tempestiva, intervallo tra turni (11 ore in coerenza con CCNL), nonché definire 10 minuti di pausa per tutti i turni continuati con orari <7.30 giornaliere. Si richiede inoltre unificazione delle flessibilità in ingresso 8.00-9.30 per tutti i lavoratori in orario base addetti ai settori non operativi. Altre modalità di governo delle flessibilità in ingresso ed in uscita dovranno essere inoltre demandate alla contrattazione territoriale, per specifiche esigenze. Tale diritto (dovere per l’azienda) dovrà essere riconosciuto formalmente.



Permessi legge 104

In relazione ai permessi di cui all’art. 33 della l. 104/92 chiediamo che il computo dell’anzianità di servizio e del TFR comprenda, oltre agli effetti relativi alle ferie e alla 13° mensilità, già previsti dal CCNL anche gli effetti relativi alle quote di E.F., del Premio Annuo e del PDR.

Permessi esame

Anche partendo da importanti accordi sindacali recentemente firmati chiediamo il riconoscimento di 3 giorni aggiuntivi di permesso per ogni esame, oltre quanto già previsto dalla legge e dal CCNL.

Professionalità

Nell’ottica di uniformare le varie norme aziendali preesistenti, si richiede di portare da 48 a 36 mesi i temi di valutazione nei passaggi dal 3° al 4° e dal 4° al 5° livello.

Formazione e aggiornamento professionale

Nell’ottica di valorizzare le diverse professionalità presenti in azienda ed in particolare quello dei lavoratori field service, dei lavoratori di Ti lab e di provenienza IT, si chiede la definizione di un piano straordinario di formazione e aggiornamento, con relative verifiche inquadramentali, anche al fine di non disperdere un patrimonio di esperienze e conoscenze che diverranno sempre più importanti con l’evoluzione delle reti e dei servizi informatici ad esse connesse. A tale scopo dovrebbe lavorare la commissione nazionale per la formazione e l’inquadramento prevista anche dal CCNL, per definire congiuntamente con l’impresa tempi, percorsi, modalità, contenuti validi.

Miglioramento degli accordi per i costumer care

Al fine di garantire maggiore tutela psico-fisica dei lavoratori addetti al call center, si richiedono una serie di interventi per migliorare gli accordi esistenti (60/40) in relazione al reale diritto a poter svolgere attività di back office e comunque off-line, con massima visibilità e percezione da parte del lavoratore singolo.

Malattia e Welfare

Occorre che l’azienda rispetti quanto previsto dal CCNL in relazione ai 90 giorni connessi a ricoveri e malattie lunghe. Occorre che vengano migliorati e applicati completamente gli accordi connessi con il Welfare, in particolare per quanto riguarda malattia croniche e gravi. La commissione Welfare deve tornare centrale nelle attività di supporto ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori.

Premio di Risultato

Consapevoli che l’istituto del PdR ha prodotto i suoi ultimi effetti con l’erogazione di novembre 2006 e che con la fine del 2006 ha avuto termine anche la proroga del meccanismo per il personale ex Tim, riteniamo necessario giungere ad un rinnovo del Premio che sappia valorizzare l’apporto dei lavoratori al raggiungimento di obiettivi di incremento di produttività, qualità e redditività dell’azienda.
Per il futuro, anche alla luce delle esperienze fatte, e cioè da un lato dalla costante crescita di produttività e di valore aggiunto per addetto che ha contraddistinto l’azienda e dall’altra l’incidenza sempre maggiore di fattori esterni, regolamentari e non solo, riteniamo che:


1) nella definizione del PdR debba avere sempre maggiore peso ed incidenza la produttività del lavoro e della qualità;

2) occorra consolidare la crescita quantitativa del PdR avvenuta nel passato quadriennio (+ 19%), giungendo ad un incremento reale, nell’arco della nuova vigenza, di almeno un più 30% rispetto alle ultime risultanze;

3) occorra ragionare di modalità, a raggiungimento 100 medio per il personale dell’azienda, per garantire maggiorazioni (+15%) per alcune specifiche aree a maggior valore/produttività (costumer care e intervento su guasti in assurance e delivery), anche a recupero del maggiore carico psico-fisico delle diverse mansioni.

Occorrerà inoltre individuare indicatori condivisi, certi, trasparenti e di facile lettura.

Occorrerà inoltre garantire nell’armonizzazione del PdR rispetto al personale ex-Tim che nessun elemento di grave danno economico venga portato dopo l’integrazione, anche ragionando su ipotesi di armonizzazione molto graduale, nell’arco di vigenza dell’accordo sul PDR.

Il PdR andrà inoltre riconosciuto a tutti coloro che in qualsiasi modo concorrono alla realizzazione dei risultati: apprendisti, tempi determinati, lavoratori con contratto di inserimento, lavoratori in somministrazione.


Roma, 8 maggio 2007

14 maggio, 2007

ERA MEGLIO MORIRE DA PICCOLI CHE VEDERE STO S..........DA GRANDI

Mentre scorrono corsivi sull'unità a sinistra, addirittura ribatezzata "anticapitalista" da Parlato sul Manifesto di ieri, la politica reale si muove e non di poco. In queste ore Mediaset ha comprato Endemol: insomma Canale 5 si compra il Grande Fratello.

Ecco come commentava l'operazione questo sito di informazioni sulla sfera della comunicazione un paio di settimane prima dell'annuncio ufficiale. Per farla breve i contenuti la Rai li paga e li compra da Endemol. Adesso che Endemol è di Berlusconi e la Rai compra dei contenuti decisi da Berlusconi che così di fatto ha in mano il cervello del servizio pubblico e la produzione dei palinsesti di tutte le televisioni generaliste.

La battaglia che sta facendo il centrosinistra in queste ore per il controllo del consiglio di amministrazione della Rai appare quindi di pura retroguardia. Sempre se si tratta di battaglia, ovvio. Va anche detto che il ministro Gentiloni ha dato il suo assenso qualche giorno fa all'operazione: un ottimo viatico per la legge sul conflitto di interessi e quella sulle concentrazioni delle aziende nel campo della comunicazione (progetto di legge che porta proprio il nome di Gentiloni). A questa legge finiranno solo per crederci solo quelli che ci devono credere: gli elettori dell'Unione aggrappati a una qualche ragione per mantenere il proprio investimento identitario nel voto. Se poi proprio qualcuno di loro avesse un impellente desiderio di tornare alla realtà, tipo Neo di Matrix al momento dell'assunzione della pillola blu, bisognerebbe raccontargli il resto della storia.

Ovvero che Berlusconi ha comprato le azioni di Endemol dalla controllante ovvero da Telefonica. Telefonica altri non è che la società che finanzia l'acquisto di Telecom nell'operazione di acquisto della compagnia telefonica italiana sotto la regia del gruppo Intesa-San Paolo che altri non è che una banca strettamente legata a Prodi tramite il patron del gruppo bancario ovvero Bazoli. Berlusconi ha quindi trovato il modo di prendersi il cervello della Rai, quello che fa i palinsensti e raccoglie pubblicità, finanziando la società spagnola che va a finanziare l'operazione di controllo della Telecom voluta dalla banca amica di Prodi (c'è chi dice che è la banca che controlla Prodi ma fermiamoci qui).

E non è finita, Berlusconi si è in questo modo di fatto immesso in un vasto circuito di operazioni finanziarie italo-spagnolo, operazione Autostrade-Albertis e Enel-Endesa ad esempio, che riguarda anche Telecom-Telefonica e trova due robuste sponde politiche: Prodi e Zapatero. Piccola testimonianza di fatto il compromesso storico questa volta lo stanno facendo con una serie di fusioni, alleanze e spartizioni non più all'interno del paese ma in una dimensione italo-spagnola. Una volta ripartiti i grandi interessi, privatizzate nei nuovi assetti societari comunicazione, infrastrutture ed energia e trovata una quadratura del sistema politico agli elettori resterà il gioco di società chiamato elezioni. Tanto qualcuno che crede ancora all'andare a votare per non fare il gioco delle destre, o dei "comunisti" per l'altra parte, lo si trova sempre. L'Italia è un paese che ama i mantra.

11 maggio, 2007

09 maggio, 2007

ORDINE DEL GIORNO


25 MAGGIO: SCIOPERO DI 4 ORE PER IL FUTURO DELLA TELECOM
PERCHE’ I LAVORATORI POSSANO DIRE LA LORO


Il giorno 8 Maggio 2007, il Coordinamento Nazionale RSU di Telecom, riunito a Roma insieme alle Segreterie nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, pur giudicando positive le novità legate all’assetto proprietario, in particolare con il mancato ingresso di AT&T e America Movil, ritiene indispensabile avere maggiori certezze sul piano industriale di Telecom, sugli investimenti, sul mantenimento dei livelli occupazionali in tutto il gruppo.

Occorrono maggiori certezze sugli investimenti e sulle strategie di crescita, sulle politiche per la valorizzazione dei lavoratori e delle loro professionalità, affinché Telecom possa affrontare le sfide del futuro.

Occorre inoltre un coinvolgimento dei lavoratori di Telecom e delle loro Organizzazioni Sindacali nella discussione sul futuro delle politiche industriali del settore. Il Governo deve aprire un confronto con le OO.SS. per discutere del futuro del sistema delle reti e delle politiche economiche ed industriali per il settore delle TLC.

Occorre che l’Autorità per le Comunicazioni incontri le OO.SS. il prima possibile perché non può decidere della nuova regolamentazione della rete Telecom e della sua riorganizzazione – con le evidenti ricadute su occupazione e su organizzazione del lavoro – senza tenere conto dei diritti e delle diverse condizioni di chi lavora in Telecom e nelle imprese del settore.


A sostegno di queste ragioni, per un piano industriale forte e di prospettiva per l’azienda ed i lavoratori e per conquistare un tavolo di confronto con il Governo e l’Autorità per le Comunicazioni, il Coordinamento Nazionale delle RSU e le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL proclamano per il giorno Venerdì 25 Maggio, 4 ore di sciopero a livello di gruppo, a fine turno, ed interamente per i lavoratori part-time a 4 e 6 ore; ore di sciopero che potranno essere diversamente articolare per le sedi di Milano, Roma e Napoli, anche per favorire la partecipazione a tre presidi sindacali convocati:

presso la Direzione di Telecom a Milano;
presso il Ministero per le Comunicazioni a Roma;
presso la sede dell’Autorità per le Comunicazioni a Napoli.

Dal giorno 10 sono quindi indette le assemblee sindacali in tutti i siti aziendali, per favorire la massima partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori alla vertenza in atto.

Il Coordinamento Nazionale RSU Telecom

Le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

TELECOM: MICELI (SLC/CGIL), AGCOM SI MUOVE IN MANIERA CONFUSA


Nel corso della relazione introduttiva al Coordinamento Nazionale delle RSU di Telecom riunitesi oggi a Roma, e dove si è deciso di tenere lo sciopero Telecom di 4 ore il 25 maggio, Emilio Miceli, Segretario Nazionale di SLC/CGIL ha affrontato il tema del rapporto tra l’AGCOM e le organizzazioni sindacali, ha dichiarato:

“Il processo avviato è stato lento e da adesso rischia di essere confuso. L’Authority infatti ha già deciso di incontrare i consumatori e si è dimenticata dei sindacati. Con tutto il rispetto per il ruolo dell’Authority, il sindacato rappresenta migliaia di lavoratori Telecom e il processo regolatorio li riguarda da vicino. Chi immagina che la regolazione della rete sia soltanto un affare tra imprese e tra queste e i consumatori, si sbaglia. In gioco c’è il lavoro di migliaia di persone.”

08 maggio, 2007

Estratto da “Accordo di Coinvestimento” TELCO

Il consiglio di amministrazione di Telco sarà composto da 10 amministratori nominati dalle Parti mediante voto di lista secondo il principio di proporzionalità di seguito descritto.
Le Parti titolari di Azioni A (“Azionisti A”) avranno diritto di nominare, fintantoché deterranno la maggioranza assoluta del capitale sociale di Telco (50% più 1 azione), sei amministratori, incluso il Presidente. A tal fine la lista verrà predisposta, sulla base del principio di proporzionalità con decisione unanime degli Azionisti A fermo restando che, in mancanza di decisione unanime, secondo quanto previsto dallo Statuto Telco, tale principio di proporzionalità troverà la seguente applicazione: due amministratori verranno designati da AG, un amministratore ciascuno verrà designato da IS, SI e MB ed il Presidente verrà designato unanimemente.

TE, quale titolare di Azioni B, avrà diritto di nominare (x) quattro amministratori, incluso il Vice-Presidente, fintantoché deterrà una percentuale pari ad almeno il 30% del capitale sociale di Telco, oppure (y) due amministratori fintantoché deterrà una percentuale pari ad almeno il 20% del capitale sociale di Telco.
Il Patto Parasociale prevede inoltre che, qualora (x) gli Azionisti A vengano a possedere meno della maggioranza assoluta del capitale, e/o (y) TE, quale titolare di Azioni B, venga a possedere più della maggioranza assoluta del capitale, il principio di proporzionalità di cui ai paragrafi che precedono verrà applicato in modo da assicurare in ogni caso l’elezione della maggioranza degli amministratori da parte dei soci appartenenti alla categoria di azioni rappresentante almeno la maggioranza assoluta dell’intero capitale sociale di Telco e l’elezione di sette amministratori su dieci da parte dei soci appartenenti alla categoria di azioni Telco rappresentante più del 70% dell’intero capitale sociale di Telco. È inoltre inteso che nel caso in cui una categoria di azionisti si diluisca al di sotto delle sopra menzionate percentuali, tali azionisti dovranno procurare le dimissioni del/degli amministratore/i interessati in eccedenza.

6. Dismissione di beni rilevanti di TI o modifiche rilevanti nella strategia di TI
Nel caso in cui (i) TI effettui dismissioni sotto qualsiasi forma di cespiti esteri - dalla stessa detenuti direttamente o indirettamente - di valore superiore a Euro 4 miliardi per operazione (o serie di operazioni intercorse in relazione agli stessi beni nel periodo di 12 mesi) o (ii) TI concluda alleanze strategiche di rilievo con qualsiasi Operatore Telefonico; in tali casi TE avrà il diritto di far pervenire nei 30 giorni successivi una Comunicazione di Scissione alle altre Parti, le quali saranno tenute ad attuare la Scissione nelle modalità descritte nel precedente paragrafo 3.3.

IN SINTESI: accordo parasociale tra gli azionisti di Telco, Mediobanca, Intesa-Sanpaolo, Generali e Telefonica.
Telco è la holding che avrà la quota di riferimento di Telecom Italia pari al 23,6% del capitale.
Telefonica avrà diritto a 4 consiglieri su 10 e al vicepresidente di Telco e a due consiglieri in Telecom Italia, se la sua partecipazione in Telco rimarrà sopra quota
30%.

07 maggio, 2007

Telecom:parte consultazione su rete

Documento Autorita' Tlc pubblicato su Gazzetta Ufficiale


(ANSA) - ROMA, 7 MAG - Parte la consultazione pubblica sul documento dell'Autorita' per le tlc per la separazione delle rete d'accesso di Telecom Italia. Il documento varato dal Consiglio dell'Autorita' lo scorso 2 maggio e' stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: partono dunque da oggi i sessanta giorni previsti dall'ente regolatore per dare modo ai soggetti interessati di far pervenire all'Autorita' le proprie valutazioni. L'iter si concludera' il prossimo 4 luglio.

07 Mag 12:50

05 maggio, 2007

ALLA SIRTI UNA COMMESSA DI LAVORO DI 3 ANNI + 2

Link Sempre ben informati quelli di ZEUS

"Sirti ha comunicato di aver acquisito una commessa della durata di tre anni, rinnovabile per due, per attivazione e manutenzione clienti Telecom su rete fissa."

Notizia che se confermata aprirebbe degli scenari nuovi, innanzitutto perche' SIRTI in un primo momento non aveva sottoscritto il "contratto impresa" che era di un solo anno, secondo perche' questa notizia ci giunge qualche giorno dopo che AGCOM ha presentato la consultazione per la separazione funzionale della rete!!!!

La fonte cita esplicitamente il perimetro della commessa "attivazione e manutenzione clienti Telecom su rete fissa", mentre il contratto impresa non era poi cosi' esplicito perche' per molte lavorazioni lasciava una certa elasticita' di intervento per il personale TI.

A questo punto ci poniamo una domanda, se si da a SIRTI una commessa di 3+2 sulla R.A. la nuova azienda di RETE dove dovrebbero confluire almeno 20.000 persone a cosa serve? Ed inoltre a livello di contratto come si porra' quando le competenze non saranno + di chi gli ha firmato l'attuale, e nella separazione funzionale dovrebbe entrare anche la separazione finanziaria?

"Dai dati forniti da Sirti stessa al sindacato non si può non notare che anche il subappalto è aumentato (39% nell'anno 2006 - 40% nell'anno 2007). Le Rsu non hanno i dati oggettivi delle aziende del subappalto in quanto, per motivi esclusivamente aziendali, Sirti non li fornisce."

Se c'è qualcuno di sirti tra i NS ospiti che ci puo' aiutare a commentare questi fatti glie ne saremmo grati.

04 maggio, 2007

TELECOM: SOTTOSCRITTO CONTRATTO D'ACQUISTO DI OLIMPIA

(AGI) - Milano, 4 gen. - Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Sintonia Sa, unitamente a Telefonica, hanno sottoscritto oggi con Pirelli, Sintonia spa e Sintonia Sa il contratto di compravendita del 100% di Olimpia. Termini e condizioni del contratto - si legge in una nota - sono quelli gia' annunciati nel comunicato del 28 aprile scorso. I testi integrali del patto parasociale e del contratto di coinvestimento sottoscritto tra gli investitori - prosegue la nota - saranno messi a disposizione sui siti di Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Telefonica contestualmente alla presentazione degli stessi documenti alla Sec (Securities exchenge commission). Nei tempi previsti dalla legge - conclude la nota - si procedera' alla pubblicazione su un quotidiano nazionale dell'estratto di entrambi i documenti e al deposito del testo integrale presso il registro delle imprese.

03 maggio, 2007

ESTRATTO DA ALLEGATO A: la separazione funzionale

Tali elementi, tratti dalla fondamentale esperienza di Openreach, possono essere
enumerati come segue:
1) le misure volte a garantire che il complesso delle attività aziendali dell’
operatore incumbent sia organizzato in modo da conferire ad una divisione
completamente separata i cespiti relativi alla rete di accesso;
2) alla divisione separata deve essere conferita la responsabilità esclusiva dello
sviluppo, gestione, manutenzione della rete di accesso;
3) la divisione separata deve avere la responsabilità esclusiva della vendita dei
prodotti relativi alla rete di accesso a tutti gli operatori in condizioni di
perfetta equivalence of input. La divisione separata non può vendere
prodotti al dettaglio agli utenti finali;
4) il marchio distintivo della divisione separata deve essere diverso dagli altri
marchi (brand names) che caratterizzano le attività commerciali dell’
incumbent;
5) il personale della divisione separata deve essere distinto dal personale che opera
nel resto dell’ azienda. Il personale deve operare in uffici locati in luoghi diversi
da quelli destinati al resto dell’ azienda;
6) i premi e gli incentivi (soprattutto quelli dei quadri e dirigenti) della
divisione separata devono essere legati solamente al raggiungimento degli
obbiettivi della divisione separata. Deve essere adottato un codice di
condotta che garantisca il comportamento dei dirigenti. Devono essere
previste garanzie in caso di mobilità dei quadri e dirigenti da/per la
divisione separata ed il resto dell’ azienda;
7) i sistemi informativi della divisione separata devono essere completamente
isolati da quelli del resto dell’ azienda;
8) le transazioni fra la divisione separata e il resto dell’ azienda devono essere
tutte registrate e tracciabili;
9) la divisione separata deve presentare una contabilità completamente
separata, è soggetta ad un controllo di gestione separato (auditing,
budgeting), deve avere autonomia finanziaria;
10) gli obbiettivi strategici della divisione separata sono distinti da quelli del
resto dell’ azienda. La divisione separata presenta un piano autonomo degli
investimenti sulla rete di accesso;
11) la divisione separata è soggetta al controllo di un board composto in
maggioranza da membri indicati dall’ Autorità. Il comitato di controllo è il
garante della missione della divisione separata. Verifica il rispetto delle
condizioni di separazione e di equivalence of input. Il comitato di controllo
è dotato di poteri ispettivi e di verifica. Il comitato di controllo è dotato di
poteri di segnalazione all’ Autorità;
12) le violazioni degli impegni o delle disposizioni relative alla divisione
separata devono essere sanzionabili da parte dell’ Autorità;
13) il funzionamento della divisione separata deve essere soggetto al controllo
(audit) annuale da parte di una società indipendente. I rapporti di verifica
devono essere inviati all’ Autorità e resi pubblici.
La creazione di una divisione separata per la gestione della rete di accesso non fa
venire meno la necessità di una separazione fra servizi wholesale (diversi dalla
rete di accesso) e retail.

Questo comporta una tripartizione del complesso delle
attività aziendali dell’ incumbent:
i. una divisione rete di accesso completamente separata (fisicamente e
funzionalmente) dal resto dell’ azienda;

ii. una divisione prodotti wholesale (diversi da quelli relativi alla rete di
accesso) che deve essere almeno funzionalmente separata dalle divisioni
retail;

iii. il resto delle attività aziendali ed in particolare le business unit retail.



In concreto, in un ambiente caratterizzato dalla separazione funzionale, è la
divisione separata che in autonomia stabilisce il piano degli investimenti e
definisce gli accordi di condivisione delle infrastrutture con gli operatori
alternativi. Il piano degli investimenti tiene così conto di input interni all’ azienda

(la domanda delle divisioni commerciali) ed input esterni (la domanda aggregata
degli operatori alternativi). La divisione separata non gode però la stessa
autonomia di una società completamente separata e quindi in ultima istanza i
piani di nuovi investimenti (inclusi quelli dedicati agli operatori alternativi)
devono essere sottoposti all’ approvazione dei competenti organi societari dell’
incumbent.
Questo difetto di delega può essere corretto da un assetto che preveda
la separazione societaria in luogo di quella divisionale.

La separazione societaria (intesa come la creazione di una società separata che
gestisce la rete di accesso) esorbita dal piano dell’ intervento regolamentare ma
può essere oggetto di una autonoma decisione strategica dell’ incumbent. La
separazione societaria rende senz’altro più agevole la realizzazione delle
condizioni di separazione funzionale sopra evocate nei punti da 1) a 13). Un altro
indubbio vantaggio della separazione societaria è l’ effettiva autonomia e
capacità della società separata nell’ attrarre capitali ed investimenti nella rete di
accesso.
La gestione autonoma di tali investimenti è anche un elemento di
garanzia per gli operatori alternativi. D’ altro canto, va attentamente valutata la
maggiore rigidità del modello di separazione societaria rispetto ad un modello di
separazione interna quale quello divisionale, nonché vanno analizzati gli effetti
sul piano della concorrenza fra infrastrutture derivante dalla forza di mercato che
la società separata può acquisire dal meccanismo dell’ investment pool.

02 maggio, 2007

Telecom, rete sotto controllo board nominato autorità

Link DELIBERA AGCOM ALLEGATO A

Link DELIBERA AGCOM ALLEGATO B

ROMA, 2 maggio (Reuters) - La separazione della rete telefonica di accesso da Telecom Italia , dovrà avvenire concentrandola in una divisione, con un proprio marchio, personale e assets. Questa divisione sarà assoggettata al controllo di un board composto in maggioranza da persone nominate dall'Autorità.

Lo si legge nel documento di consultazione pubblica varato oggi dall'Autorità Tlc per delineare il distacco funzionale della rete di accesso da Telecom Italia.

"La divisione separata è soggetta al controllo di un board composto in maggioranza da membri indicati dall' Autorità. Il comitato di controllo è il garante della missione della divisione separata. Verifica il rispetto delle condizioni di separazione e di equivalence of input", si legge nel documento che prevede 13 punti da rispettare per rendere effettiva la seprazione della gestione della rete dai servizi di telefonia.

Il comitato di controllo inoltre, si legge " è dotato di poteri ispettivi, di verifica e di segnalazione all' Autorità".

Secondo l'Autorità, "le violazioni degli impegni o delle disposizioni relative alla divisione separata devono essere sanzionabili" da parte dell' organismo di vigilanza.

Naturalmente "il funzionamento della divisione separata deve essere soggetto al controllo (audit) annuale da parte di una società indipendente. I rapporti di verifica devono essere inviati all' Autorità e resi pubblici".

Fra le altre cose l'Autorità richiede che la divisione separata presenti "una contabilità completamente separata, è soggetta ad un controllo di gestione separato (auditing,budgeting)" e abbia "autonomia finanziaria".

Gli obbiettivi strategici della divisione separata devono essere "distinti da quelli del resto dell' azienda" e per questo "presenta un piano autonomo degli investimenti sulla rete di accesso".

La distinzione fra sede, personale, trattamenti incentivanti del personale e asset informatici deve essere assoluta e riconducibile a regole certe: "Le transazioni fra la divisione separata e il resto dell' azienda devono essere tutte registrate e tracciabili". Mentre gli incentivi ai dirigenti devono essere "legati solamente agli obiettivi" della divisione stessa.

La nuova struttura per la rete "deve avere la responsabilità esclusiva della vendita dei prodotti relativi alla rete di accesso a tutti gli operatori in condizioni di perfetta equivalence of input" e non potrà "vendere prodotti al dettaglio agli utenti finali".


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NOTA SLC ALLE STRUTTURE

Oggetto: cambio assetti proprietari in Telecom e iniziative in corso


In attesa della convocazione del Coordinamento nazionale delle RSU di Telecom, prevista per il giorno 8 maggio a Roma, vi inviamo alcune considerazioni della Segreteria Nazionale anche al fine di una più ampia e corretta discussione con i lavoratori durante le assemblee già in programma:

1) il cambio negli assetti sembrerebbe rappresentare una soluzione positiva vista l’uscita di Tronchetti Provera e il non ingresso della messicana Movil (cui interesse speculativo era concentrato principalmente su Tim Brasile). Occorre comunque capire di quali diritti di veto e prelazione godrà Telefonica nel nuovo board (su acquisizioni e vendite degli asset, sulle modifiche azionarie, sulle strategie industriali, ecc.) e soprattutto quali sinergie industriali potranno esserci tra le due ex aziende pubbliche. Purtroppo dobbiamo constatare come, anche in questo caso, si è preferito un percorso poco rispettoso del mercato e dei piccoli azionisti, con la creazione di una nuova “scatola” e non attraverso un’OPA;

2) soprattutto occorre chiarezza sul futuro piano industriale. E’ di fatto da 6 mesi che questa azienda non ha un piano industriale in grado di delineare le strategie di crescita e consolidamento. Permangono quindi ancora molti margini di incertezza, sul piano industriale, sugli investimenti, sullo sviluppo dell’occupazione, ecc. Da questo punto di vista, i punti di merito dell’ordine del giorno votato dall’Assemblea nazionale dei quadri e delegati, mantengono la loro validità, in relazione a quanto da noi richiesto in merito ai futuri investimenti, alla valorizzazione di tutti i principali asset e delle professionalità presenti in azienda;

3) rimane aperta inoltre la questione di quale rapporto con il Governo, chiamato a definire una politica industriale in grado di garantire lo sviluppo del settore. La richiesta di incontro con il Governo è quindi ancora un punto aperto, poiché il futuro del comparto per noi deve essere discusso anche con i lavoratori del settore e con le Confederazioni.


4) rimane aperta anche la questione di un confronto con l’Autorità per le Comunicazioni, chiamata – anche dopo un possibile intervento normativo che ne modifica i poteri – a decidere del futuro regolamentare della rete, compreso il futuro della rete di nuova generazione. Anche in questo caso ribadiamo quanto da noi più volte dichiarato: l’eventuale separazione della rete sul modello “Open Reach” deve essere una divisione funzionale e la rete deve comunque rimanere nel perimetro di Telecom. L’Autorità deve convocare i sindacati di settore e le Confederazioni.


Per questi motivi vi invitiamo a tenere, come già previsto, le assemblee anche per avere una maggiore consapevolezza di ciò che pensano e ritengono utile fare i lavoratori del gruppo, mantenendo, al momento, aperte le procedure per lo sciopero per la metà di maggio.




p. La Segreteria Nazionale
Alessandro Genovesi

01 maggio, 2007

IF (Se)

Rudyard Kipling

Lettera al Figlio


Se riesci a mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo;

Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te tenendo conto però dei loro dubbi;

Se sai aspettare senza stancarti di aspettare o essendo calunniato non rispondere con calunnie o essendo odiato non dare spazio all'odio senza tuttavia sembrare troppo buono ne' parlare troppo da saggio;

Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;

Se riesci a pensare senza fare di pensieri il tuo fine;

Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio nello stesso modo;

Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto, distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui;

Se sai guardare le cose, per le quali hai dato la vita distrutte e sai umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;

Se sai fare un'unica pila delle tue vittorie e rischiarla in un solo colpo a testa o croce e perdere e ricominciare dall'inizio senza mai lasciarti sfuggire una sola parola su quello che hai perso;

Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più e così resistere quando in te non c'è più nulla tranne la volontà che dice loro: "Resistete!";

Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà o passeggiare con i re senza perdere il tuo comportamento normale;

Se non possono ferire ne' i nemici ne' gli amici troppo premurosi; Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo;

Se riesci a riempire l'inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa: tua e' la Terra e tutto ciò che vi e' in essa e - quel che più conta - tu sarai un Uomo, figlio mio !

PRIMO MAGGIO 2007