30 settembre, 2011

RIFORMA PENSIONI PROPOSTA DA CONFINDUSTRIA NEL DOCUMENTO ODIERNO

ALTRI SACRIFICI RICHIESTI A CHI PAGA REGOLARMENTE TASSE IMPOSTE E CONTRIBUTI, SE VIVESSIMO IN UN PAESE CIVILE FORSE SE NE POTREBBE ANCHE PARLARE, MA DOPO LE SBERLE PRESE CON L'ULTIMA RIFORMA CHI SI FIDA PIU'?

RIFORMA PENSIONI PAGINA 6 DOCUMENTO CONFINDUSTRIA 30 – 9

QUA AVEVAMO PROVATO A FARE UNO SPECCHIETTO CON UN PROBABILE ANTICIPO DELL'AGGANCIO AUTOMATICO ALLA SPERANZA DI VITA

28 settembre, 2011

Aggiornamenti su 10000 lavoratori in mobilità e accesso alla pensione

28/09/2011

Alleghiamo la lettera che unitariamente abbiamo spedito al Ministro Sacconi e al presidente dell'Inps, dopo l'ennesimo incontro deludente con gli uffici delle due Amministrazioni., durante il quale ci è stata ripetuto che il monitoraggio da parte dell'Inps è quasi concluso e che non ci sarebbero motivi di preoccupazione.

E' evidente che questi non sono argomenti che si possano usare nei confronti delle persone che sempre più numerose vanno alle sedi Inps ed ottengono risposte spesso disomogenee: l'unica strada possibile, come richiesto nella lettera allegata, è che l'Inps, sulla falsariga di quanto è stata autorizzato a fare per i mesi di luglio ed agosto, continui ad erogare a tutti i lavoratori in mobilità l'indennità, la quale, se il lavoratore risulterà compreso nell'elenco dei 10000, andrà conteggiata come acconto sulla pensione ( e pertanto si procederà al conguaglio), e invece sarà da valutare come sostegno al reddito pari all'indennità di mobilità in attuazione anticipata di quanto disposto dalla legge di stabilità 2011 se il lavoratore sarà “eccedente” il numero magico di 10000. In entrambi i casi senza aggravio per le finanze pubbliche.

Cogliamo l'occasione di sottolineare come sia necessario sviluppare nelle prossime settimane tutte le iniziative necessarie affinché le istituzioni interessate siano sensibilizzate, specie ora che il numero di lavoratori che terminano la mobilità è in fase di crescita sostenuta e quindi anche le incertezze personali crescono e devono trovare nelle nostre sedi e nei nostri servizi dei punti di riferimento competenti e capaci. Ricordiamo che in ogni caso le persone vanno indirizzate alle sedi Inps affinché queste siano formalmente obbligate a verificare lo stato del lavoratore e della sua domanda di pensione.

27 settembre, 2011

Gli ottusi amano non avere nessuna idea e ripetere quelle degli altri appiccicando emozioni che le rendano vere per se stessi e per gli altri.

Le opinioni di tutti sono importanti

Comun. UILCOM Toscana Voi Quando Sci Operate Set 11 Con Logo

22 settembre, 2011

TELETIRRENO LICENZIA 16 DIPENDENTI


Teletirreno ha licenziato tutti e 16 i dipendenti operanti nella sede di Grosseto, per un totale di 36 in Toscana, sembrerebbe che le licenze per il DIGITALE TERRESTRE in aggiudicazione domani non le siano state assegnate, questa è la prima conseguenza di tale decisione.


Le organizzazioni sindacali si stanno adoperando per l'apertura di una crisi aziendale che consenta ai lavoratori di accedere in un primo momento almeno agli ammortizzatori sociali.


Teletirreno è un'emittente televisiva che trasmette dalla città di Grosseto. Nata per opera dell'editore Barbagli,già proprietario di C3t,Toscana channel,Tele Tirreno Elba e Telegolfo.

21 settembre, 2011

FIRMA ACCORDO DEL 28 GIUGNO CGIL-CISL-UIL CONFINDUSTRIA

Acc28giugno

19 settembre, 2011

16 settembre, 2011

10000 derogati dalle finestre mobili

Taccuino CGIL Notizia 941 10000 Derogati Dalle Finestre Mobili

MESSAGGIO INPS SU 10000 DEROGHE

Messaggio Inps 13655 Del 12 Agosto 2011

14 settembre, 2011

LETTERA ALL'INPS SUI LAVORATORI IN MOBILITA' CHE NON RIENTRANO NELLE 10000 DEROGHE E CHE ASPETTANO IL TRATTAMENTO INTEGRATIVO DA TELECOM

Telecom Lett a INPS Su Lavoratori in Mobilita (14!9!11)

13 settembre, 2011

CGIL, articolo 8 vendetta verso lavoro e suoi diritti

“Nella manovra vi sono delle vere e proprie vendette verso il lavoro, la sua dignità, i suoi diritti e la sua memoria”. E' questo in sintesi il giudizio della CGIL all'articolo 8 contenuto nella manovra bis del Governo, un punto molto controverso, contro il quale il sindacato ha promesso battaglia sia attraverso azioni sindacali, che giudiziarie, con l'eventuale ricorso alla Corte costituzionale.

L'articolo 8 introduce nella disciplina del lavoro pericolose novità. Il 'sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità', come previsto dal provvedimento, introduce la possibilità di siglare accordi aziendali e territoriali in deroga ai contratti collettivi nazionali, estende retroattivamente ed erga omnes, gli accordi siglati prima del 28 giugno 2011, rendendo quindi operativi gli accordi separati alla FIAT di Pomigliano e Mirafiori. Inoltre, i contratti di prossimità potranno disciplinare “la trasformazione e conversione dei contratti di lavoro” e “le conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro”, mettendo in discussione l'efficacia dell'articolo 18. Per la CGIL tutto ciò oltre a rappresentare una “violazione dell'autonomia contrattuale delle parti”, rappresenta “una pesante e inaccettabile violazione dello Statuto dei Lavoratori”.

La CGIL chiede quindi la cancellazione della norma dalla manovra. “Un provvedimento che va subito stralciato” ha dichiarato il Segretario Confederale CGIL, Vincenzo Scudiere , “contro il quale - ha proseguito - abbiamo già avviato azioni sindacali, ma nel caso dovesse essere confermato si aprirà la strada ai ricorsi giudiziari, per rendere esplicita la caratteristica dell'anticostituzionalità dell'articolo 8”. Il Governo, secondo Scudiere, ha approfittato della manovra per colpire i diritti dei lavoratori, poiché spiega il dirigente sindacale “sono tutte misure che non hanno ricadute economiche”, estranee quindi al risanamento dei conti pubblici. A Confindustria, a CISL e UIL, Scudiere ha chiesto “un'azione di responsabilità”, ossia “'schierarsi' con l'accordo del 28 giugno scorso”, di cui sono firmatari, altrimenti “dicano che sono a favore dell'articolo 8”.

12 settembre, 2011

ACCORDO 28 Giugno ed Art.8 Legge di Bilancio

Il Governo, con l'articolo 8 della manovra, ha stravolto l'accordo del 28 giugno
nelle sue finalità e nei suoi contenuti, cancellando le regole di certificazione
della rappresentanza, la funzione e la validità del contratto nazionale, le
competenze delle rappresentanze aziendali, i percorsi di democrazia, la
certezza delle leggi vigenti.
L'ambiguità di Confindustria e di Cisl e Uil ha oggettivamente aiutato questa
intromissione sulle dinamiche del confronto sociale sino a rendere incerta
l'efficacia stessa dell'accordo del 28 giugno.
La Cgil conferma il giudizio nettamente negativo sull'art. 8 e decide di
proseguire la mobilitazione e l'iniziativa con tutti gli strumenti a disposizione
per rendere inefficace e cancellare il suddetto provvedimento.
La Cgil, in coerenza con le decisioni assunte dal CD del 3 luglio scorso,
conferma la validità dei contenuti dell'Accordo interconfederale del 28 giugno
che costituisce comunque il riferimento per i propri comportamenti contrattuali.
Il Direttivo Nazionale della Cgil chiede formalmente agli altri firmatari
dell'Accordo del 28 giugno altrettanto esplicita chiarezza senza la quale non è
possibile considerare quell'intesa un vincolo unitario.
Il Direttivo Nazionale della Cgil dà mandato alla Segreteria di acquisire un
pronunciamento formale dei soggetti cofirmatari dell'Accordo interconfederale
del 28 giugno che renda esplicito che le norme applicabili sono esclusivamente
quelle previste dall'accordo stesso. Di fronte a questo esplicito pronunciamento
la Segreteria ha il manato del CD per procedere alla sottoscrizione dell'intesa.
Il CD della Cgil ritiene necessario estendere l'intesa a tutte le altre associazioni
datoriali allo scopo di tutelare tutti i lavoratori rispetto all'applicazione delle
norme contenute nell'articolo 8.
Questo percorso si concluderà con la consultazione di tutti gli iscritti alla
confederazione interessati.
All.

CONCLUSIONI COMITATO DIRETTIVO CGIL del 9 settembre

DISPOSITIVO FINALE DIRETTIVO NAZIONALE DELLA CGIL 9 SETTEMBRE 2011
La mobilitazione e lo sciopero generale del 6 settembre hanno avuto un
successo straordinario. La Cgil ha vinto una sfida difficile, organizzando una
mobilitazione di massa in un tempo molto ristretto. Lo sciopero della Cgil, come
in altri momenti storici della vita della nostra organizzazione e del Paese, ha
saputo rappresentare un disagio, un malumore, una volontà di reagire alle
ingiustizie, un sentire generale del Paese.
Lo sciopero è stato importante anche come contrasto all'azione di
divisione esercitata continuamente dal governo. In piazza, insieme alla Cgil,
c'erano tantissime associazioni, i sindaci, gli amministratori delle Regioni e
degli Enti locali e forze politiche. Sentiamo crescere un consenso in una fase
che sta cambiando. In ogni caso tutti coloro che parlavano di isolamento della
Cgil oggi si devono ricredere e guardare le cose da un'altra prospettiva. Questa
volta anche la partecipazione politica ha avuto un carattere nuovo e una
visibilità diversi dal passato. Per questo siamo in grado di chiedere ora con
ancora maggior forza alla politica un impegno coerente nella cancellazione
dell'articolo 8 della manovra.
Confermiamo – nonostante pochissime novità positive come quelle
relative alle tredicesime dei pubblici dipendenti e alle feste civili – il giudizio
estremamente negativo della Cgil sull'intera manovra del Governo. La manovra
nel suo complesso non ha cambiato segno, anzi ha aggravato i problemi. E' una
manovra ingiusta, depressiva e irresponsabile. Una manovra che non guarda al
futuro, alla crescita e al lavoro e che continua a colpire i soliti noti. Grande
preoccupazione si esprime per le prospettive del Mezzogiorno; il carattere
iniquo e depressivo della manovra rischia infatti di produrre effetti dirompenti
in un territorio falcidiato dalla crisi, dalla disoccupazione e da un crescente
differenziale di servizi pubblici.
Le stesse valutazioni che giungono dall'Europa sottolineano che si tratta
di un primo passo e ci collocano nell'incertezza che la Legge di Bilancio
potrebbe contenere un'ulteriore manovra correttiva.
Per questo motivo il Direttivo Nazionale della Cgil conferma il proprio
programma di iniziative anche dopo l'approvazione della manovra. L'azione
della Cgil non sarà limitata alla sola pur importante mobilitazione in piazza. La
Cgil sta preparando, con i propri consulenti legali, i ricorsi su singoli punti della
manovra, a cominciare dal contributo di solidarietà solo per i pubblici
dipendenti, che rivestono caratteri di discriminazione e di anticostituzionalità.
Un altro ricorso legale sarà quello che avvieremo sulle norme relative al
“money transfer”, la cosiddetta “tassa sulle rimesse”, ovvero il trasferimento
monetario all'estero che è stato modificato dalla manovra in modo peggiorativo
e discriminatorio nei confronti dei lavoratori immigrati che hanno bisogno di
mandare i soldi alle proprie famiglie. Una norma di impronta leghista che ha
come obiettivo proprio di colpire i lavoratori immigrati presenti nel nostro
Paese.
Un altro principio di sicura incostituzionalità è quello relativo all'articolo 9
della manovra che prevede la reintroduzione di veri e propri ghetti per le
persone disabili e che in generale reintroduce nel nostro Paese discriminazioni
profonde e incivili tra lavoratori normodotati e lavoratori disabili.
Infine, sempre tra i capitoli dei ricorsi giudiziari contro la manovra dopo la
sua approvazione c'è la battaglia più calda in questo momento: quella contro
l'articolo 8 della manovra. La Cgil chiede la cancellazione della norma dalla
manovra e si impegna, nel caso dovesse essere confermata, ad aprire e
sostenere la strada ai ricorsi giudiziari per sancirne la incostituzionalità.
La mobilitazione non si ferma con la conversione in legge del decreto:
sarà infatti intensa nei tempi e calibrata sui territori così come sul piano
nazionale. Il centro dell'iniziativa che unità le diverse istanze saranno i
contenuti della contro proposta della Cgil come la tassa sulle grandi ricchezze e
sui grandi patrimoni, una lotta contro tutte le forme di evasione e di sommerso
e, come ha sottolineato oggi il Presidente della Repubblica, un impegno
pressante per la crescita che passi attraverso un rilancio del lavoro e
dell'occupazione. Oltre che ribadire la necessità di nuove scelte europee.
L'intenzione della Cgil è innanzitutto quella di proseguire con i presidi, in
occasione del voto alla Camera sulla manovra la prossima settimana.
Contemporaneamente la Cgil sosterrà nazionalmente e nei territori la
mobilitazione delle Regioni e dei Comuni contro gli ulteriori tagli all'assistenza e
al welfare previsti dalla correzione di bilancio.
La Cgil conferma la scelta di praticare e rafforzare la
negoziazione/contrattazione sociale al fine di evitare un peggioramento delle
condizioni dei lavoratori delle lavoratrici delle pensionate e pensionati.
Nei prossimi mesi, per dare continuità e visibilità alla mobilitazione della
Cgil, ci saranno tre grandi appuntamenti. Si partirà con la manifestazione
nazionale dei lavoratori pubblici e quelli della conoscenza (scuola, università e
ricerca), promossa dalle categorie della Flc e della Fp, a Roma, sabato 15
ottobre. Una manifestazione che avrà al centro il contrasto all'accanimento
contro i lavoratori pubblico così come emerge dalla manovra ma che sarà
anche per la Cgil l'avvio della campagna per l'elezioni delle Rsu, che si terranno
il prossimo anno e che porteranno al voto oltre 3 milioni di lavoratori pubblici.
In questo contesto la Cgil conferma l'impegno alla costruzione e
presentazione delle piattaforme contrattuali contro il blocco deciso dal
Governo.
Secondo appuntamento, che si terrà tra la fine di ottobre e l'inizio di
novembre, è la manifestazione nazionale dello Spi Cgil contro gli effetti delle
due manovre, quella di luglio e quella in via di conversione, che gravano sui
pensionati in termini di pesanti sacrifici prendendo di mira le pensioni, i servizi
socio assistenziali e la sanità.
La Cgil decide una campagna di assemblee per informare e continuare le
iniziative a sostegno delle proprie posizioni, secondo le modalità decise dalle
categorie.
Il terzo appuntamento sarà una grande manifestazione nazionale della
Cgil che si terrà entro la fine dell'anno e che avrà al centro il tema del lavoro (e
del lavoro giovanile) come unica alternativa contro la crisi e per la crescita. Un
punto di arrivo di una mobilitazione forte, continua e visibile della Cgil.
All.2

09 settembre, 2011

Varese, platea Cisl critica Bonanni “Troppo morbido con il governo”

“Bonanni dì qualcosa da sindacalista”. Potrebbe essere riassunta così la critica rivolta questa mattina al segretario della Cisl Raffaele Bonanni, durante l’intervento di questa mattina al centro congressi Ville Ponti di Varese, nell’ambito del consiglio generale degli iscritti Cisl, allargato a tutti i direttivi di categoria. Il segretario della Cisl è stato interrotto ben due volte durante il suo discorso. Oltre ad essere stato criticato indirettamente dagli altri relatori, che hanno chiesto una linea più decisa sulla manovra e sulle politiche del governo Berlusconi, Bonanni è stato contestato frontalmente e in maniera vibrante da buona parte della folta platea (oltre trecento i tesserati presenti).

Bonanni è tornato anche sul tema dell’articolo 8: “Abbiamo ottenuto che i sindacati fossero veri sindacati, ovvero i tre più comparativamente rappresentativi”. Nelle scorse ore aveva detto che si è fatto troppo allarmismo sul tema, affermando che, anche se la legge lo consente, il sindacato non si sognerà mai di derogare al contratto nazionale per licenziare.

Il FATTO QUOTIDIANO Articolo integrale

Sciopero del 6 Settembre 2011



Gli ultimi fotogrammi del video sono tratti dalla Piazza di Livorno,
la città delle avanguardie e delle passioni.
UN PASSO INDIETRO NO!

A Firenze era assente quel personaggio che quando parla fa le bolle
ed è acerrimo nemico della CGIL, in particolare dei lavoratori del
Maggio iscritti al SLC.

A Grosseto non se ne è accorto nessuno dell'assenza di quella
"pottina" sotto tutela del Bellettini.

07 settembre, 2011

Le barzellette di Sacconi



Naturalmente adesso vanno insieme anche al Bagno sempre vicini-vicini



Mentre in aula si procedeva alle dichiarazioni di voto e alla chiama, per strada ci sono stati momenti di tensione tra polizia e militanti di Sel, Idv, Rifondazione e di alcune sigle sindacali. Le agenzie di stampa riferiscono di lanci di petardi, fumogeni e “cariche di alleggerimento” della polizia quando i manifestanti sembravano intenzionati ad avvicinarsi al Senato.

"Negli ultimi tre anni non c'e' stato un solo atto del ministro Sacconi che avesse come obiettivo la coesione e l'unita'. Al contrario, non si contano gli atti e le iniziative di divisione e di rottura. Chiamiamo col suo vero nome questa vicenda dell'articolo 8. È una risposta maligna alla firma unitaria del 28 giugno. È l'atto che serviva per cancellare gli effetti di un'unita' cosi' faticosamente ritrovata". Lo ha detto in aula il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda nel corso della dichiarazione di voto sulla manovra.

"Con le gravi lesioni allo Statuto dei lavoratori imposte con l'art. 8 della manovra- continua Zanda-, il Governo ha mostrato di non aver compreso che senza una forte coesione nazionale non usciremo mai dalla crisi. I danni di una politica di divisione sarebbero molto pesanti anche in tempi normali. Oggi, alimentare le fratture del mondo del lavoro e' una provocazione irresponsabile".

Lavoratori in mobilità iscritti ai soppressi fondi Elettrici e Telefonici.Chiarimenti in merito al trasferimento della posizione assicurativa al FPLD

Messaggio n16923-2011 (Fondi Speciali - 322- ti

E NON SI VERGOGNANO

Mentre la parte sana del Paese scioperava e manifestava per le vie di tutte le città d'Italia, questo Governo che non gode più della fiducia del Paese, ma neppure di quella internazionale, in pochi minuti predisponeva l'ennesima manovra che ancor di più va a colpire, senza ragione, il lavoro.

Dentro questa ennesima variazione della manovra, che aggrava le condizioni del lavoro e di vita di milioni di lavoratrici e lavoratori, vengono inserite delle norme che fanno vergogna, come quella dell'innalzamento dell'età pensionabile per le donne del settore privato, o la possibilità di controllo sul posto di lavoro da parte del datore attraverso telecamere o vigilantes ( come prima dell'entrata in vigore della Legge 300 Statuto dei Lavoratori) che vanno a sommarsi al tentativo di ridurre la capacità e possibilità di autodifesa e di tutela dei lavoratori previste dalla L.300 attraverso l'introduzione delle deroghe alla Legge, previste dall'art. 8 della manovra.

Il tutto, dentro una manovra che costerà 93 Miliardi di EURO, se saranno sufficienti, perchè la mancanza di credibilità internazionale del Governo di fatto fa temere concretamente la messa in discussione e vanificazione di ogni provvedimento.

Cosa ancor più grave, oggi pomeriggio tutta la manovra verrà approvata con un VOTO DI FIDUCIA che umilia il Parlamento, destituendolo dalla sua funzione.

Per questi motivi, la CGIL rimarca e sottolinea l'ulteriore contrarietà alla manovra, che aggrava ancor di più quelle condizioni già gravi e pesanti, e manifestiamo tutta la la rabbia di un mondo del lavoro e della società civile che non si arrende alla distruzione dei presupposti su cui si basa la convivenza civile il un PAESE NORMALE come vorremmo fosse l'Italia

06 settembre, 2011

MANOVRA: CISL-UIL, NO AD AUMENTO IVA ED ETA' PENSIONI DONNE


Roma 19:29
Siamo contrari sia all'aumento dell'eta' pensionabile per le donne, sia all'aumento dell'Iva'. Lo ha dichiarato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, mentre il leader della Uil, Luigi Angeletti, ha affermato: 'L'emergenza finanziaria non puo' giustificare l'aumento dell'Iva, soprattutto delle aliquote piu' basse, ne' l'accelerazione dell'equiparazione dell'eta' per il pensionamento delle donne' .

Anche Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, si dichiara contrario alle modifiche introdotte: "Siamo contrari sia all'aumento dell'età pensionabile per le donne, sia all'aumento dell'Iva. Se il Governo vuole fare un intervento equo e condiviso socialmente, introduca una patrimoniale, escludendo la prima casa e ripristini il contributo di solidarietà a partire da chi non ha la ritenuta alla fonte, facendo pagare chi guadagna di più e possiede di più". Bolscevico, addirittura meglio di Landini !!!!
Bonanni furioso«Stop demenziale»

SAREBBE OPPORTUNO CHE QUALCUNO FACESSE PACE CON LA PROPRIA COSCENZA, cosa pensavano, che il rapporto preferenziale con B. Sacconi & co. li avrebbe messo al riparo? Certo la riuscita dello sciopero è coincisa con le modifiche apportate stasera dal CdM alla finanziaria (la lungimiranza questa sconosciuta...). Da adesso riprendiamo il dialogo e via subito l'articolo 8 da quel calderone che chiamano legge di bilancio

I COMUNICATI DELLA CISL SCADONO COME LE MOZZARELLE

NEL SEGUENTE COMUNICATO CI SONO LE BUONE INTENZIONI DEGLI AMICI DELLA CISL, PECCATO CHE IN 7 GIORNI QUESTI BUONI PROPOSITI ENUNCIATI E LE ACCUSE RIVOLTE AI MASSIMALISTI, SI SIANO RILEVATI PER QUELLO CHE ERANO "ARIA FRITTA", INFATTI IN QUESTE ORE SI STA PONENDO LA FIDUCIA SULLA PEGGIORE MANOVRA ECONOMICA CHE I LAVORATORI ED IN GENERALE TUTTI I SOTTOPOSTI AL "SOSTITUTO DI IMPOSTA" POTESSERO ASPETTARSI, CON IL RINGRAZIAMENTO DA PARTE DEGLI ELUSORI ED EVASORI FISCALI DI QUESTO PAESE.
Questo si, che è fare gli interesse dei lavoratori iscritti e non. Il segretario Regionale della CISL ha avuto da ridire sulla partecipazione al corteo fiorentino del presidente della regione, perchè la partecipazione ha sancito (secondo lui) una presa di posizione politica. Si vede che il Segretario in questo periodo era in ferie a Rapa Nui, per non sapere che uno dei più acerrimi nemici di questa manovra in Italia era il Rossi insieme a Formigoni e la Polverini, consiglio a questo signore di fare una cosa, tornare a lavorare che è meglio


Comunicato Fistel Manovra Economica 30.8

Cronaca web del discorso di Camusso


BASTA FARE CASSA SU LAVORATORI E PENSIONI
«Non si può più fare cassa sulle condizioni dei lavoratori e sulle pensioni». Lo dice il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando dal palco di Roma, in chiusura della manifestazione organizzata per lo sciopero contro la manovra.

NON MERITIAMO E NON VOGLIAMO UN PAESE COSÌ
«Le nostre piazze sono le piazze di chi non si rassegna, di chi non è disposto a rinunciare ad avere un paese migliore, noi un paese così non ce lo meritiamo e non lo vogliamo». Così il segretario della Cgil, Susanna Camusso, nel suo intervento al comizio all'Arco di Costantino dove è arrivato il corteo della Cgil contro la manovra.

CAMUSSO A CISL E UIL, SE NON ORA QUANDO
«Ci hanno detto che non era il momento di scioperare, ma io rispondo con lo slogan di un'importante manifestazione di febbraio: »se non ora quando?«. Lo ha detto Susanna Camusso, segretario della Cgil, dal palco della manifestazione al Colosseo. »Il cambiamento è urgente e ci hanno detto che questo di oggi è uno sciopero politico. Sì, lo è«, ha aggiunto Camusso tra gli applausi scroscianti della folla: »la politica ha uno scopo alto e noi siamo contro i privilegi della politica, lo abbiamo detto in tempi non sospetti, prima della crisi«.


SACCONI STRALCI ART.8 O PEGGIOR MINISTRO STORIA
Susanna Camusso è tornata a chiedere al governo, e in particolare al ministro Maurizio Sacconi lo stralcio dell'articolo 8 della manovra. «A Sacconi, che anche oggi non ha perso l'occasione di tacere, vogliamo dire che è meglio che lo stralcino l'articolo 8 o con questo gesto dimostrerà di essere il peggior ministro che la Repubblica ha avuto».

CAMUSSO A DE BORTOLI: SCIOPERO DIRITTO NON RICATTO
«Lo sciopero è un diritto dei lavoratori e non è mai un ricatto. Altri sono i ricatti». Lo dice la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, dal palco della manifestazione indetta dal sindacato di Corso d'Italia dicendo di aver letto «con grande dispiacere» un fondo del direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli. Da Camusso è venuto invece un ringraziamento dal direttore dell'Unità Claudio Sardo. Oggi il nostro quotidiano è su tutte le piazze italiane con un numero speciale gratuito sullo sciopero della Cgil, chiuso in redazione domenica proprio per rispettare la manifestazione.

MARCEGAGLIA SCELGA TRA ART. 8 O ACCORDO GIUGNO.
GOVERNO NON CREDIBILE? LO DICIAMO DA 3 ANNI
Camusso lancia la sfida a Marcegaglia: «A Confindustria e alle altre organizzazioni, Cisl e Uil, dico: scegliete o l'accordo sindacale o la legge, tutte e due non è possibile». Durante il comizio conclusivo di Roma in occasione dello sciopero generale, la leader sindacale invita a scegliere tra l'articolo 8 della manovra e l'intesa unitaria del 28 giugno. «Abbiamo sentito da Cernobbio- aggiunge- che il governo non è credibile. Noi lo diciamo da 3 anni, voi forse pensavate di avere benefici dal governo. Ma diciamo benvenuti».

TUTTO IL POSSIBILE CONTRO ARTICOLO 8, GOVERNO COME LADRO DI PISA: DI GIORNO PROMETTE E DI NOTTE RUBA
«Irresponsabile è una parola usata contro di noi. Ma irresponsabile è chi dentro una crisi introduce un articolo il cui unico scopo è quello di rendere piu» facili i licenziamenti. Questo governo è come il ladro di Pisa: di giorno promette e di notte ruba ai lavoratori». La segretaria Cgil annuncia: «Se il parlamento non stralcia quella norma dalla manovra, deve sapere che useremo tutte le iniziative che sono possibili, la Corte costituzionale, la Corte di giustizia, le cause, tutto...». Lo diciamo anche a Confindustria», avverte Camusso.

MANOVRA INCIVILE
"Si tassa sulle energie rinnovabili e sulla cooperazione. Ditelo con forza, quei tagli toglieranno i diritti, ancora una volta si taglia il lavoro e le condizioni di prospettiva. Questa manovra è incivile".


MANOVRA INGIUSTA, SI ACCANISCE SUI PIÙ DEBOLI
Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ribadisce le ragioni dello sciopero contro una manovra «ingiusta» e «iniqua», perchè «colpisce i lavoratori e i pensionati». Concludendo la manifestazione di Roma nella giornata dello sciopero generale di 8 ore proclamato dalla confederazione, Camusso ha sottolineato che il governo con questa manovra «si accanisce sulle persone più deboli: lavoratori e pensionati». Il numero uno di corso d'Italia ha aggiunto che «quando si fanno tagli non si fa un servizio al paese. Anzi, si fa danno al paese. Lorsignori - ha proseguito - sanno bene che se si continua a tagliare non avremo asili, non avremo scuole, avremo persone sempre più povere e disoccupati e cassintegrati senza prospettiva». Camusso ha ricordato che il suo sindacato ha proposto una contromanovra «con gli stessi saldi» previsti dal governo. Una manovra, però, che non scarichi i costi sui più deboli. «Paghi un pò di più chi ha pagato poco - ha concluso - paghino quelli che finora non hanno pagato».

IN PIAZZA CHI NON SI RASSEGNA
«Le 100 piazze sono di chi non si rassegna al declino». Cosi Susanna Camusso apre il comizio conclusivo di Roma in via san Gregorio, a pochi passi dal Colosseo. Il segretario della Cgil aggiunge: «Un paese così non lo meritiamo e non lo accettiamo».

SI TASSINO LE RICCHEZZE
"Si tassino le rendite, si tassino gli immobili, si tassino le ricchezze".

RICORREREMO A CORTE COSTITUZIONALE «Ricorreremo alla Corte Costituzionale su tutte le norme anticostituzionali. Per noi la Costituzione è sacra, non ce la ruberete». Lo dice il leader della Cgil, Susanna Camusso, parlando dal palco allestito al Colosseo e riferendosi alla manovra. "Come le feste, anche la costituzione per noi è sacra e ricorreremo alla corte per difenderla".

LA SOLIDARIETA' VA CHIESTA IN MODO EQUO
"Se si chiede la solidarietà va chiesta in modo equo".

CAMUSSO SULLE FESTE, VOLEVANO CANCELLARE LA NOSTRA STORIA
"Volevano cancellare la nostra storia, il 1 maggio, il 25 aprile e il 2 giugno sono le nostre feste e non ci rinunceremo".

05 settembre, 2011

La barzelletta del ministro e le vite parallele

Epifani e Sacconi Ex Social is Ti 23 09 08

Adesso si capiscono alcune cose che prima potevano sembrare incomprensibili comunque ad HAMMAMET c'è sempre posto

04 settembre, 2011

Contratti, passa la deroga all'Art.18 con l'intesa aziendale si potrà licenziare

Le intese sottoscritte a livello aziendale o territoriale possono derogare ai contratti ed alle leggi nazionali sul lavoro, incluso lo Statuto dei lavoratori, ed alle relative norme, comprese quelle sui licenziamenti. Tradotto in termini volgari, anche le aziende con più di 15 dipendenti potranno ricorrere ai licenziamenti senza giusta causa se questo potere sarà dato loro da un'intesa con i sindacati maggioritari in azienda.

La "rivoluzione" è contenuta nell'emendamento di maggioranza all'articolo 8 della Manovra approvato oggi dalla Commissione bilancio del Senato ed ha immediatamente scatenato le proteste della Cgil e del Pd. Secondo Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, la modifica dell'articolo 8 dimostra le intenzioni del governo di "cancellare la Costituzione".

La modifica all'articolo 8 - Il provvedimento passato in commissione stabilisce che, "fermo restando il rispetto della Costituzione, nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro", le specifiche intese aziendali e territoriali "operano anche in deroga alle disposizioni di legge" ed alle "relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro". L'emendamento prevede, in aggiunta, che le intese valide saranno non solo quelle "sottoscritte a livello aziendale o territoriale da associazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale" (come già prevedeva il testo della manovra), ma che anche le associazioni "territoriali" avranno la possibilità di realizzare specifiche intese "con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati" su temi come "le mansioni del lavoratore, i contratti a termine, l'orario di lavoro, le modalità di assunzione, le conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro". "AAAA sindacati gialli cercasi, gia pronti alla loro realizzazione personaggi collaterali alle aziende ed a quelli esistenti

Le materie escluse - Restano escluse dalla contrattazione aziendale alcune materie e norme generali a tutela di diritti e interessi superiori. Così non si potranno fare accordi locali su temi quali "il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio, il licenziamento della lavoratrice dall'inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione al lavoro, nonché fino ad un anno di età del bambino, il licenziamento causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore ed il licenziamento in caso di adozione o affidamento".

Il potere dei sindacati - L'emendamento approvato prevede anche che piccoli sindacati percentualmente più rappresentativi a livello territoriale possano sottoscrivere accordi con le aziende. la modifica all'articolo 8 del decreto stabilisce infatti che possono sottoscrivere le intese o le "associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale", ovvero le "loro rappresentanze sindacali operanti in aziende"; le intese, inoltre, come già previsto, avranno "efficacia per tutti i lavoratori, a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alla presenze sindacali".

Le reazioni. "Le modifiche della maggioranza di governo all'articolo 8 - commenta Susanna Camusso - indicano la volontà di annullare il contratto collettivo nazionale di lavoro e di cancellare lo Statuto dei lavoratori, e non solo l'articolo 18, in violazione dell'articolo 39 della Costituzione e di tutti i principi di uguaglianza sul lavoro che la Costituzione stessa richiama".

"Si fa un passo avanti - dice il senatore del Pd, Giovanni Legnini - perché si recepisce l'accordo interconfederale del 28 giugno. Ma due passi indietro perché si è introdotta in modo esplicito la possibilità di derogare a disposizioni di legge nazionali. Dicevano che non si toccava l'articolo 18, invece ora è possibile e viene scritto espressamente. Tutto questo è inaccettabile". Con il sì dei sindacati, riassume anche Achille Passoni, senatore Pd, si potrà anche licenziare. Con queste modifiche all'articolo 8 volute dalla maggioranza, aggiunge Passoni, si apre la strada per la "possibile cancellazione in un contratto aziendale dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: una pura follia giuridica e politica".

"Con le modifiche all'articolo 8, maggioranza e governo usano spudoratamente la manovra come cavallo di Troia per lanciare l'ennesimo gravissimo attacco ai diritti dei lavoratori", ha detto il capogruppo dell'Italia dei valori al Senato, Felice Belisario. "Siamo a un assalto senza precedenti, all'offensiva finale contro lo Statuto dei lavoratori. Non era mai successo che con la scusa del pareggio di bilancio un governo cancellasse i contratti nazionali. Una ragione in più per scendere in piazza martedì".

Il ministro - "Le modifiche all'articolo 8 introdotte dalla Commissione bilancio contengono utilissimi elementi per la più certa interpretazione delle rilevanti novità previste dalla manovra relativamente alla capacità dei contratti aziendali e territoriali - afferma il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi - . I soggetti abilitati a firmarli sono quelli comparativamente più rappresentativi e le loro rsa o rsu secondo quanto dispongono leggi e accordi interconfederali, compreso quello recente del giugno. Viene così accolta la richiesta espressa da Cisl e Uil a che fossero certamente evitati accordi 'pirata' con soggetti di comodo o senza rappresentatività".

Più passa il tempo e più siamo convinti che qualche Dirigente o iscritto alla CGIL ha rubato la Ragazza al ministro, quando questo ancora ne aveva!!!!! eppure quelli come lui di solito finiscono ad Hammamet

02 settembre, 2011

INTERVISTA AD ALESSIO GREMOLATI SEG.GENERALE CGIL TOSCANA

«Incontri segreti tra Sacconi Cisl, Uil, Marcegaglia»

Clima ancora acceso tra sindacati, divisi nel confronto sulla manovra economica. La Cgil ha appreso da indiscrezioni di un nuovo «incontro clandestino» tra Cisl, Uil, Confindustria ed il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi: cosa che il sindacato di Corso Italia commenta con «irritazione» ma anche con «ironia». Un «fatto gravissimo» dice Confcommercio.

Mentre la Cisl replica: «La Cgil dovrebbe avere più rispetto per le altre organizzazioni sindacali, prima di inventarsi di sana pianta bugie e fare della facile ironia sull' autonoma e libera attività di altri sindacati». È così ancora scontro nel giorno in cui i leader di Cisl, Uil e Ugl hanno parlato su un palco a Piazza Navona, a Roma di fronte al Senato, ad un affollato presidio contro una manovra economica da correggere - chiedono - «facendo pagare di più a chi ha di più»; e non sono mancate stoccate al sindacato guidato da Susanna Camusso, con ancora critiche alla scelta solitaria della Cgil di proclamare uno sciopero generale.

«Ci giungono indiscrezioni - è il commento trapelato in serata da Corso Italia - sul fatto che in queste ultime ore si sarebbe svolto un nuovo incontro riservato tra le solite organizzazioni e il solito ministro che hanno oramai la consuetudine di fare e poi smentire incontri clandestini». Tema del confronto, secondo le voci giunte alla Cgil, correzioni all'articolo 8 del decreto sulla manovra (le norme sulla contrattazione aziendale in deroga a leggi e contratti nazionali).

«Confindustria smentisce categoricamente di aver partecipato oggi ad un incontro riservato con il ministro del lavoro Maurizio Sacconi, e i segretari generali di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti», precisa l'associazione di Viale dell'Astronomia.

Per la Cgil, «la notizia, se confermata, sarebbe grave ma viene commentata con molta irritazione e, al tempo stesso, con altrettanta ironia per il ripetersi di incontri separati che poi naturalmente vengono smentiti o negati. Non serve - stigmatizzano da Corso Italia - andare in soccorso di un ministro del Lavoro sotto schiaffo per il tentato golpe sulle pensioni. I contraenti dell'accordo del 28 giugno», l'intesa tra parti sociali sullo stesso tema della contrattazione aziendale, «devono solo rivendicarne il pieno rispetto, e la cancellazione dell'intero articolo inserito nella manovra.

Così fa la Cgil - viene sottolineato - e così dovrebbero fare tutti coloro che lo hanno concordato». Non è la prima volta che trapelano voci su incontri separati tra governo e parti sociali, senza la Cgil. È accaduto in passato, e ancora in questi giorni di confronto sulla manovra. È duro il commento del dg di Confcommercio Francesco Rivolta: «se fosse vero che in queste ore si tengono incontri tra governo e alcune parti sociali sarebbe un atto gravissimo perché si esclude chi come noi rappresenta il 50% dell'occupazione e del Pil», sarebbe una operazione insensata anche perché‚ vista la situazione drammatica si dovrebbe ricercare il massimo consenso di tutti». Dal Palco di Piazza Navona la «battuta» rivolta alla Cgil dal leader della Cisl Luigi Angeletti: «Purtroppo gli amici puoi sceglierli i compagni, sono quelli che ci capitano, e noi siamo stati un pò sfigati».Aggiunge il blogger " battuta datata, all'altezza della comicità di Stan Lauren (Stanlio)

1 settembre 2011

L'UNITA' online

E - lentamente - anche tra gli altri sindacati qualcosa si muove. Dopo lo sciopero dei metalmeccanici di Fim e Uilm, anche da Treviso arriva un segnale in controtendenza da parte del sindacato di Bonanni. La Fim Cisl di Treviso aderirà infatti con uno sciopero di 8 ore alla protesta contro la manovra fiscale del governo fissata dalla Cgil per il prossimo 6 settembre. Lo ha annunciato ieri, durante l'attivo dei delegati, il segretario della Cgil di Treviso, Paolino Barbiero. All'annuncio - ha scritto il Corriere della Sera - c'è stata quasi una standing ovation da parte dei circa 300 presenti.

Governo: Sacconi contestato a congresso Acli

Il ministro: "Uscite dai bastardi anni '70". La risposta della platea: "Fascista"

Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi è stato contestato dalla platea delle Acli mentre parlava della disoccupazione e delle sue conseguenze sociali durante un seminario sul "Lavoro scomposto". Lo riferiscono le agenzie. L'intervento del ministro è stato interrotto due volte dai delegati. Sacconi ha chiesto alle Acli di riconoscere i meriti del governo "senza prosciutto negli occhi" e ha invitato i presenti a "uscire dai bastardi anni '70".

Dura reazione a questo punto della platea che ha contestato ancora più duramente il ministro arrivando a dargli del "fascista". Il ministro ha a sua volta risposto con durezza ribadendo la sua storia personale e familiare di socialista ma anche di anti-comunista.

Non importa è "essere fascista" ma comportarsi da "FASCISTA" cosa che gli riesce particolarmente bene, da ex Craxxiano, poi lo stesso Mussolini non era anche lui un Socialista?

Scritto da una persona nata e cresciuta nella tradizione operaia/contadina socialista