DISPOSITIVO FINALE DIRETTIVO NAZIONALE DELLA CGIL 9 SETTEMBRE 2011
La mobilitazione e lo sciopero generale del 6 settembre hanno avuto un
successo straordinario. La Cgil ha vinto una sfida difficile, organizzando una
mobilitazione di massa in un tempo molto ristretto. Lo sciopero della Cgil, come
in altri momenti storici della vita della nostra organizzazione e del Paese, ha
saputo rappresentare un disagio, un malumore, una volontà di reagire alle
ingiustizie, un sentire generale del Paese.
Lo sciopero è stato importante anche come contrasto all'azione di
divisione esercitata continuamente dal governo. In piazza, insieme alla Cgil,
c'erano tantissime associazioni, i sindaci, gli amministratori delle Regioni e
degli Enti locali e forze politiche. Sentiamo crescere un consenso in una fase
che sta cambiando. In ogni caso tutti coloro che parlavano di isolamento della
Cgil oggi si devono ricredere e guardare le cose da un'altra prospettiva. Questa
volta anche la partecipazione politica ha avuto un carattere nuovo e una
visibilità diversi dal passato. Per questo siamo in grado di chiedere ora con
ancora maggior forza alla politica un impegno coerente nella cancellazione
dell'articolo 8 della manovra.
Confermiamo – nonostante pochissime novità positive come quelle
relative alle tredicesime dei pubblici dipendenti e alle feste civili – il giudizio
estremamente negativo della Cgil sull'intera manovra del Governo. La manovra
nel suo complesso non ha cambiato segno, anzi ha aggravato i problemi. E' una
manovra ingiusta, depressiva e irresponsabile. Una manovra che non guarda al
futuro, alla crescita e al lavoro e che continua a colpire i soliti noti. Grande
preoccupazione si esprime per le prospettive del Mezzogiorno; il carattere
iniquo e depressivo della manovra rischia infatti di produrre effetti dirompenti
in un territorio falcidiato dalla crisi, dalla disoccupazione e da un crescente
differenziale di servizi pubblici.
Le stesse valutazioni che giungono dall'Europa sottolineano che si tratta
di un primo passo e ci collocano nell'incertezza che la Legge di Bilancio
potrebbe contenere un'ulteriore manovra correttiva.
Per questo motivo il Direttivo Nazionale della Cgil conferma il proprio
programma di iniziative anche dopo l'approvazione della manovra. L'azione
della Cgil non sarà limitata alla sola pur importante mobilitazione in piazza. La
Cgil sta preparando, con i propri consulenti legali, i ricorsi su singoli punti della
manovra, a cominciare dal contributo di solidarietà solo per i pubblici
dipendenti, che rivestono caratteri di discriminazione e di anticostituzionalità.
Un altro ricorso legale sarà quello che avvieremo sulle norme relative al
“money transfer”, la cosiddetta “tassa sulle rimesse”, ovvero il trasferimento
monetario all'estero che è stato modificato dalla manovra in modo peggiorativo
e discriminatorio nei confronti dei lavoratori immigrati che hanno bisogno di
mandare i soldi alle proprie famiglie. Una norma di impronta leghista che ha
come obiettivo proprio di colpire i lavoratori immigrati presenti nel nostro
Paese.
Un altro principio di sicura incostituzionalità è quello relativo all'articolo 9
della manovra che prevede la reintroduzione di veri e propri ghetti per le
persone disabili e che in generale reintroduce nel nostro Paese discriminazioni
profonde e incivili tra lavoratori normodotati e lavoratori disabili.
Infine, sempre tra i capitoli dei ricorsi giudiziari contro la manovra dopo la
sua approvazione c'è la battaglia più calda in questo momento: quella contro
l'articolo 8 della manovra. La Cgil chiede la cancellazione della norma dalla
manovra e si impegna, nel caso dovesse essere confermata, ad aprire e
sostenere la strada ai ricorsi giudiziari per sancirne la incostituzionalità.
La mobilitazione non si ferma con la conversione in legge del decreto:
sarà infatti intensa nei tempi e calibrata sui territori così come sul piano
nazionale. Il centro dell'iniziativa che unità le diverse istanze saranno i
contenuti della contro proposta della Cgil come la tassa sulle grandi ricchezze e
sui grandi patrimoni, una lotta contro tutte le forme di evasione e di sommerso
e, come ha sottolineato oggi il Presidente della Repubblica, un impegno
pressante per la crescita che passi attraverso un rilancio del lavoro e
dell'occupazione. Oltre che ribadire la necessità di nuove scelte europee.
L'intenzione della Cgil è innanzitutto quella di proseguire con i presidi, in
occasione del voto alla Camera sulla manovra la prossima settimana.
Contemporaneamente la Cgil sosterrà nazionalmente e nei territori la
mobilitazione delle Regioni e dei Comuni contro gli ulteriori tagli all'assistenza e
al welfare previsti dalla correzione di bilancio.
La Cgil conferma la scelta di praticare e rafforzare la
negoziazione/contrattazione sociale al fine di evitare un peggioramento delle
condizioni dei lavoratori delle lavoratrici delle pensionate e pensionati.
Nei prossimi mesi, per dare continuità e visibilità alla mobilitazione della
Cgil, ci saranno tre grandi appuntamenti. Si partirà con la manifestazione
nazionale dei lavoratori pubblici e quelli della conoscenza (scuola, università e
ricerca), promossa dalle categorie della Flc e della Fp, a Roma, sabato 15
ottobre. Una manifestazione che avrà al centro il contrasto all'accanimento
contro i lavoratori pubblico così come emerge dalla manovra ma che sarà
anche per la Cgil l'avvio della campagna per l'elezioni delle Rsu, che si terranno
il prossimo anno e che porteranno al voto oltre 3 milioni di lavoratori pubblici.
In questo contesto la Cgil conferma l'impegno alla costruzione e
presentazione delle piattaforme contrattuali contro il blocco deciso dal
Governo.
Secondo appuntamento, che si terrà tra la fine di ottobre e l'inizio di
novembre, è la manifestazione nazionale dello Spi Cgil contro gli effetti delle
due manovre, quella di luglio e quella in via di conversione, che gravano sui
pensionati in termini di pesanti sacrifici prendendo di mira le pensioni, i servizi
socio assistenziali e la sanità.
La Cgil decide una campagna di assemblee per informare e continuare le
iniziative a sostegno delle proprie posizioni, secondo le modalità decise dalle
categorie.
Il terzo appuntamento sarà una grande manifestazione nazionale della
Cgil che si terrà entro la fine dell'anno e che avrà al centro il tema del lavoro (e
del lavoro giovanile) come unica alternativa contro la crisi e per la crescita. Un
punto di arrivo di una mobilitazione forte, continua e visibile della Cgil.
All.2
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