28/09/2011
Alleghiamo la lettera che unitariamente abbiamo spedito al Ministro Sacconi e al presidente dell'Inps, dopo l'ennesimo incontro deludente con gli uffici delle due Amministrazioni., durante il quale ci è stata ripetuto che il monitoraggio da parte dell'Inps è quasi concluso e che non ci sarebbero motivi di preoccupazione.
E' evidente che questi non sono argomenti che si possano usare nei confronti delle persone che sempre più numerose vanno alle sedi Inps ed ottengono risposte spesso disomogenee: l'unica strada possibile, come richiesto nella lettera allegata, è che l'Inps, sulla falsariga di quanto è stata autorizzato a fare per i mesi di luglio ed agosto, continui ad erogare a tutti i lavoratori in mobilità l'indennità, la quale, se il lavoratore risulterà compreso nell'elenco dei 10000, andrà conteggiata come acconto sulla pensione ( e pertanto si procederà al conguaglio), e invece sarà da valutare come sostegno al reddito pari all'indennità di mobilità in attuazione anticipata di quanto disposto dalla legge di stabilità 2011 se il lavoratore sarà “eccedente” il numero magico di 10000. In entrambi i casi senza aggravio per le finanze pubbliche.
Cogliamo l'occasione di sottolineare come sia necessario sviluppare nelle prossime settimane tutte le iniziative necessarie affinché le istituzioni interessate siano sensibilizzate, specie ora che il numero di lavoratori che terminano la mobilità è in fase di crescita sostenuta e quindi anche le incertezze personali crescono e devono trovare nelle nostre sedi e nei nostri servizi dei punti di riferimento competenti e capaci. Ricordiamo che in ogni caso le persone vanno indirizzate alle sedi Inps affinché queste siano formalmente obbligate a verificare lo stato del lavoratore e della sua domanda di pensione.
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