01 dicembre, 2011

Un commento alle dichiarazioni di Franco Barnabè del 29 us

Vi giro la dichiarazione di Bernabé del 29/11, che molti di voi avranno sicuramente letto e che è stata ripresa da molti giornali.

Seppur rivolta all'intero settore TLC, questa è una presa di posizione particolarmente pesante, in quanto basata su dati oggettivi, quali il calo del fisso rispetto al mobile e l'assenza di una politica industriale da parte del governo passato, che anzi ha fatto di tutto per affossare il settore TLC/ICT e in particolare Telecom (come è noto, mediaset è sempre stata interessata alla rete di telecom, e dietro mediaset c'è sempre stato un omino che tutti noi conosciamo).

Questa dichiarazione va tenuta strettamente connessa al comunicato di risorse umane in merito ad un incontro con le RSA dei dirigenti (RSA = Rappresentanti sindacali dei dirigenti), che è possibile trovare sulla prima pagina dell'intranet, nel quale si dichiara che saranno tagliate le voci salariali variabili tipiche dei dirigenti stessi.

Tradotto, significa un taglio immediato dei costi su quelle voci che possono essere liberamente ridotte, che siano salario variabile delle figure dirigenziali, o le meritocratiche unilaterali aziendali di fine anno, o i riconoscimenti di livello unilaterali aziendali (unilaterali in quanto con il 2010 è scaduto l'accordo del 2005 che ha riconosciuto circa 15000 passaggi di livello in azienda).

Tradotto, significa che la situazione aziendale non è particolarmente rosea, in quanto oltre ai problemi generali della crisi del paese, si sommano impatti negativi in un settore che è storicamente sempre cresciuto più del PIL e che mostra delle battute di arresto particolarmente preoccupanti; il tutto condito dalle riforme retroattive della previdenza del 2010 e del 2011 fatte dal governo berlusconi che in sostanza annullano l'accordo del 4 agosto sulle ricollocazioni del personale, in quanto impediscono ai lavoratori di andare in mobilità con la certezza della pensione.

Insomma, un ulteriore gran confusione, che almeno contiene una novità nel mondo del lavoro italiano, laddove Bernabé dichiara che si procederà sempre con l'accordo dei sindacati (ovviamente parla di telecom... se dipendesse da Marchionne....!!!!); così come risulta particolarmente importante la ripresa di una politica industriale degna di questo nome, con investimenti pubblici e soprattutto senza i vincoli "politici" che hanno tenuto fermo l'intereo settore TLC per almeno 3 anni.

Su tutto questo si intrecciano una difficilissima fase contrattuale che coinvolge tutti con il rinnovo del ccnl, ma coinvolge tanti con i rinnovi dei contatti aziendali (teelcom, vodafone, wind, ecc.).

Sarà necessario, come sempre, un sempre maggior impegno del sindacato e di tutti noi lavoratori e lavoratrici, consapevoli che il momento è particolarmente duro, ma proprio tanto duro....

riflettiamoci un pò....

ciao
Samuele

ggetto: ANSA/ TLC: BERNABE', SETTORE FRENA, VERSO TAGLI POSTI LAVORO

NOTIZIARO QUOTIDIANO RETE A, martedì 29 novembre 2011, 18.47.55
ANSA/ TLC: BERNABE', SETTORE FRENA, VERSO TAGLI POSTI LAVORO

MERCATO MATURO, PUNTARE SU NUOVI SERVIZI; MOODY' S VEDE GRIGIO
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - Il mercato delle tlc e' ormai maturo, la concorrenza e' forte, in tanti abbandonano la telefonia fissa (il 30% delle famiglie ha solo il cellulare), la banda ultralarga stenta ancora a partire. Tutti elementi che porteranno a un' inevitabile riduzione della forza lavoro e che imporranno al settore di rinnovarsi e di puntare su nuove tecnologie. Lo scenario, confermato anche da un' analisi di Moody' s che vede grigio per il breve termine, e' stato descritto dal presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco Bernabe' nel corso di un' audizione al Senato.
Nel terzo trimestre 2011, ha spiegato Bernabe', per la prima volta il settore tlc ha registrato la riduzione del numero di accessi su rete fissa degli operatori alternativi e la diminuzione del numero complessivo di linee a banda larga fissa,
inoltre la concorrenza e' sempre piu' forte. Si tratta di ''risultati'' che, ha avvertito, ''impongono, a tutti gli operatori, riduzioni della forza lavoro''. Inoltre, ha proseguito, '' bisogna prendere atto che siamo di fronte a un mercato ormai maturo che ha saputo rinnovarsi radicalmente, eliminando, via via, le inefficienze ereditate dal passato:
siamo diventati un settore snello, dinamico e aperto alla concorrenza, che sceglie con oculatezza su quali progetti e tecnologie investire''.
In ogni caso, ha assicurato, non solo Telecom '' procedera' sempre in accordo con i sindacati'', ma '' le opportunita' di crescita ci sono e vanno ricercate al di fuori dei servizi tradizionali e cioe' nello sviluppo delle smart cities, dei nuovi servizi mobili, oltre che nella diffusione delle reti di nuova generazione'': per questo si trattera' soprattutto di una questione di '' travaso degli addetti''. Anche il nuovo Governo potra' fare la sua parte, rimettendo il settore al centro delle politiche di sviluppo ma non con '' indebiti interventi dello Stato in ambiti di mercato propri dell' iniziativa privata, ma con misure non distorsive della concorrenza''.
Il settore, insomma, ha bisogno di una svolta e la conferma arriva anche da Moody' s: secondo l' agenzia di rating, infatti, sara' difficile per le tlc europee far crescere i ricavi nei prossimi mesi (la previsione per i prossimi 12 mesi e' in una
forchetta tra un calo del 5% e una crescita del 2% dei ricavi per le singole societa', per una flessione media del settore tra l' 1 e il 2%). Per questo l' agenzia ha tagliato l' outlook del settore da stabile a negativo. (ANSA).

FP
29-NOV-11 18: 36 NNN

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