31 dicembre, 2011

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Nota Cgil Rifpensioni Gov Monti 221211

30 dicembre, 2011

COMUNISTACCIO ?

Ntv: il capitalismo in concessione
Trenitalia ha soppresso i treni notte, mandando a casa 800 lavoratori. La logica è: puntare tutto sull’alta velocità per fare la guerra ai nuovi treni di Montezemolo e Della Valle, come denunciato da Angelo Mazzeo del presidio dei lavoratori di Milano.

La NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) di Montezemolo e Della Valle ha ottenuto la licenza dal Governo Berlusconi senza gara d’appalto (come previsto da una legge assurda) per far circolare treni privati nella rete alta velocità costruita con soldi pubblici, pagando un canone che è la metà di quello francese e del tutto inadeguato a coprire i costi di manutenzione della rete.

La logica del mercato chiede allo Stato di costruire le reti (spendendo cifre colossali) per poi farle gestire ai privati (incassando cifre colossali). È il capitalismo in concessione. Rischio d’impresa zero, profitti enormi, disservizi per gli utenti e, ovviamente, licenziamenti.

Quale privato avrebbe i capitali necessari per costruire una ferrovia o un autostrada ex novo e sperare di fare utili sull’investimento in tempi che non siano biblici? Nessuno. Infatti nessun privato è disposto a investire nelle reti infrastrutturali, ma c’è l’assalto alla diligenza quando le reti belle e pronte si tratta di gestirle.

I Frecciarossa sono bellissimi, vero. Viaggiare da Roma centro a Milano centro in tre ore, inquinando molto meno di auto e aereo, è una rivoluzione.

Il trasporto ferroviario, però, non può sottostare a una mera logica di mercato. Sennò esisterebbero solo i 1.000 km di alta velocità, enormemente redditizi, e verrebbero chiusi gli altri 16.000 km di ferrovie.

Infatti, negli ultimi anni sono stati soppressi moltissimi treni (-32% dal 2007), i prezzi dei biglietti sono aumentati (+46% dal 2001) e i treni regionali, quelli dei pendolari, versano i condizioni sempre più pazzesche (Berlusconi e Matteoli hanno selvaggiamente tagliato i fondi per il Trasporto pubblico locale). In tutta Europa il trasporto su ferro cresce, solo in Italia cala.

Per le autostrade la logica è la stessa. Lo Stato le costruisce spendendo cifre colossali, poi privatizza la concessione per gestirle e i Benetton ci fanno un sacco di soldi. E Berlusconi gli ha regalato 20 anni in più di concessione. Per forza, anche lui è un capitalista in concessione con le sue TV, per le quali ovviamente non vuole il beauty contest per pagare le licenze.

Non può funzionare così. È ingiusto anche nei confronti di tutti quegli imprenditori che investono e rischiano soldi loro per produrre beni e servizi, senza alcuna garanzia d’incassi certi che derivano dall’occupare mercati regalati o svenduti in concessione.

Smettere di regalare soldi ai privati, investire in infrastrutture e servizi per i cittadini. Non sono soldi buttati, lo Stato serve a questo.

DAL BLOG DI OLIVIERO DILIBERTO SUL FATTO

29 dicembre, 2011

Ore 13,38. Monti: dopo riforma pensioni governo impegnato a evitare situazioni di difficoltà

C'è da parte del governo «il massimo impegno per evitare situazioni di estrema difficoltà economica di cui ci rendiamo conto». Lo ha detto il premier, Mario Monti, in merito agli effetti della riforma della pensioni attuata con la manovra. «Il governo in relazione agli effetti determinati dalla riforma pensionistica - ha spiegato nel corso della conferenza stampa di fine anno - ha adottato misure intese a salvaguardare le situazioni di chi, a seguito della modifica dei requisiti di accesso al pensionamento, si sarebbe trovato senza lavoro, retribuzione e pensione, per esempio, tra gli altri, i lavoratori posti in mobilità».



Art Sole 24 Ore Esodipostesituazione24dic11

23 dicembre, 2011

FINCANTIERI AUGURI DI BUON NATALE

La Fincantieri - Cantieri Navali Italiani S.p.A. è uno dei più importanti complessi cantieristici navali d'Europa e del mondo: azienda pubblica italiana, già di proprietà dell'IRI, è oggi controllata da Fintecna, finanziaria del Ministero dell'Economia.

In questo freddo dicembre 2011, si sta consumando a danno dei lavoratori di questo paese l'ennesimo omicidio volontario dei diritti, dopo la "riforma previdenziale", l'inasprimento fiscale, le note vicende di FIAT, adesso in pieno clima prefestivo arriva l'ennesima tegola sui lavoratori della cantieristica.
Emblematica l'uscita di Fincantieri da Confindustria e automaticamente la firma di un accordo tra il management e CISL e UIL, film già visto in FIAT, film che se Fincantieri non fosse di proprietà pubblica sarebbe comunque grave e inaccettabile; Ma quando il maggior azionista è il Ministero dell'Economia e nella fattispece il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO sen. Mario Monti, oltre che inaccettabile è criminale che una società pubblica si comporti in questo modo, da cittadini e contribuenti, non è concepibile che migliaia di persone perdano il loro lavoro, a causa dell'incapacita' del management e della politica di concertare con i rappresentanti dei lavoratori, ed è altresì grave che alcuni rappresentanti dei lavoratori si arroghino il diritto di rappresentanza senza averne pieno titolo.
BUON GRAMO NATALE

BUONE FESTE

22 dicembre, 2011

Telecom: interrogazione parlamentare Pd su rapporto Deloitte

A Governo e Consob: chiarire i fatti illeciti del 2001-2007
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 22 dic - I senatori del Pd, Luigi Zanda e Marco Filippi, hanno presentato ieri un'interrogazione parlamentare relativa a Telecom Italia, chiedendo al governo di intervenire sul tema delle "discutibili attivita' svolte nel periodo 2001-2007" dalla societa', "emerse in seguito a inchieste giudiziarie e a documentati servizi giornalistici". Zanda e Filippi chiedono se il governo e' a conoscenza del contenuto del rapporto Deloitte-Progetto Greenfield, commissionato nel 2010 da Franco Bernabe' per fare chiarezza su eventuali aspetti
anomali verificatisi nella precedente gestione e, in caso contrario, se non ritenga di doverlo acquisire in tempi brevi e se e con quale tempistica il governo intenda
trasmetterlo alle Camere. Altra richiesta e' se Palazzo Chigi intenda sollecitare la Consob, "affinche' eserciti una azione nei confronti dell'attuale collegio sindacale della Telecom,

CONTINUA LA LETTURA SUL: SOLE24ORE ONLINE

20 dicembre, 2011

Art.18: Leone (Pdl), Cgil abbandoni toni rissosi

"La vocazione massimalista della Cgil trova nella Camusso un'interprete fin troppo intransigente". Lo afferma Antonio Leone, vicepresidente della Camera del Pdl, secondo il quale "intervenire sull'articolo 18 in modo che la riforma concili gli interessi degli imprenditori e dei lavoratori, senza essere un ostacolo all'espansione delle imprese e quindi all'occupazione, e' possibile, ma a patto che si eviti di erigere barricate, quanto mai dannose in questo momento. Se la riforma, che fra l'altro riguarderebbe solo i nuovi rapporti di lavoro, riuscisse a rappresentare un volano per lo sviluppo, creando più posti di lavoro insieme a un sistema più moderno di ammortizzatori sociali, sarebbe una strada da percorrere con convinzione. C'è da augurarsi - conclude Leone - che la Cgil recuperi la volontà del confronto, abbandonando i toni forti e rissosi adottati negli ultimi giorni".

MA CHI E' QUESTO LEONE ! FORSE SI E' DIMENTICATO CHE IN QUESTI ULTIMI ANNI CHI HA MANTENUTO COSTANTEMENTE I RAPPORTI TRA POLITICA E LAVORO DIPENDENTE IN UN CONTINUO CLIMA DA RISSA?
FORSE SACCONI E BRUNETTA FACEVANO PARTE DEL PCMLI?
MA CI FACCIA IL PIACERE CONTINUI A RICEVERE IL SUO SONTUOSO STIPENDIO ED RELATIVO INDENNIZZO E TACCIA PER SEMPRE !!

19 dicembre, 2011

Articolo 18: Fornero "preoccupata" da reazione sindacati

Con i sindacati "possiamo vederci a gennaio, ma anche prima; per quanto mi riguarda io non ho preclusioni", ma è necessario che "altri" non abbiamo "preclusioni". E' quanto afferma, prima di entrare a Montecitorio, Elsa Fornero, ministro del Welfare, sulla concertazione da avviare con i sindacati sulla riforma del mercato del lavoro.

"La reazione" dei sindacati, aggiunge il ministro riferendosi alla posizione espressa dai sindacati sulla possibilità di una modifica dell'articolo 18, "non la capisco, e mi preoccupa anche molto, non sul piano personale, ma per le sue implicazioni per il Paese".

Ai lavoratori invece preoccupa che: sono state riformate le pensioni (chi scrive 47enne con 29 anni di contributi non andrà mai a riposo), è stata reintrodotta l'ICI/IMU, i salari sono fermi e paragonati ai corrispettivi Francesi o Tedeschi sono una miseria.

Ai lavoratori non preoccupa che: la riforma delle professioni non è stata nemmeno pensata, che le farmacie continuino a fare CARTELLO, che i Tassisti continuino a fare i BALILLA, i POLITICI continuino a farsi corrompere e non debbano contrattare un salario EQUO ed infine che gli evasori continuino a prosperare sulle spalle dei lavoratori dipendenti. ATTENZIONE, quando morirono gli altri animali i MAIALI rimasero soli

17 dicembre, 2011

Tirreno Channel, rispettare i contratti per fare tv

Insediatosi oggi, con l'elezione del presidente e delle altre cariche statutarie che guideranno il sindacato dei giornalisti per i prossimi tre anni, il nuovo direttivo dell'Associazione Stampa Toscana ha deciso quale primo suo atto di denunciare quanto si è consumato nel panorama della televisione toscana con l'avvio delle trasmissioni di Tirreno Channel sul canale 88: un'emittente che rinasce sulle ceneri di Teletirreno, di cui condivide direttore responsabile e appartenenza a un gruppo editoriale che finora si è sottratto a tutte le sue responsabilità, a partire da un corretto confronto con le parti sociali e le istituzioni in relazione al licenziamento dei suoi dipendenti (16) , avvenuto senza rispettare minimamente le procedure di legge.

L'Assostampa stigmatizza il comportamento di un gruppo che, evidentemente, chiede e apre iniziative con grande disinvoltura, senza fare i conti con i passivi e i diritti maturati dai lavoratori nelle precedenti esperienze editoriali.

Il sindacato dei giornalisti intende monitorare con attenzione la produzione giornalistica della nuova emittente e verificherà scrupolosamente se esistono situazioni di esercizio abusivo della professione e di evasioni dei contributi all'istituto di previdenza giornalistico. All'Ordine dei giornalisti chiederà di valutare se sussistano gli estremi per un procedimento disciplinare nei confronti del direttore.

Al Corecom si chiede massima vigilanza perché i sempre più scarsi contributi pubblici siano assegnati solo a imprese che rispettano tutti i requisiti in ordine ai contratti e alle varie normative. Alle istituzioni e al mondo della politica e dell'associazionismo si chiede anche di non finanziare con pubblicità e acquisto di format emittenti che non siano assolutamente trasparenti sotto questo riguarda.

Contro quello che in questi anni è stato un vero e proprio Far West della televisione toscana, l'Assostampa eserciterà pienamente un ruolo di vigilanza e denuncia dando a tutti i lavoratori della televisione, giornalisti, forze politiche e sindacali, cittadini l'appuntamento per il prossimo gennaio a Firenze per un'iniziativa pubblica in cui presenterà un suo Rapporto sulla televisione in Toscana.

16 dicembre, 2011

DEFINITIVO VOTATO OGGI ALLA CAMERA

14
a) ai lavoratori collocati in mobilità ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive modificazioni, sulla base di accordi sindacali stipulati anteriormente al 4 dicembre 2011 e che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità di cui all'articolo 7, commi 1 e 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223;

15 dicembre, 2011

E DAL FASCICOLO DI SEDUTA ODIERNO

Al comma 14, sostituire la lettera a) con la seguente:
   a) ai lavoratori collocati e da collocare in mobilità ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive modificazioni, sulla base di accordi stipulati anteriormente al 30 novembre 2011 e che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità di cui all'articolo 7, commi 1 e 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223.
24. 3. (ex *24. 8.) Pisacane, Marmo.

  Al comma 14, lettera a), dopo le parole: lavoratori collocati aggiungere le seguenti: e da collocare.

  Conseguentemente, alla medesima lettera, sostituire le parole: al 4 dicembre 2011 con le seguenti: alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
24. 4. (ex 24. 5.) Moffa, Marmo.

VAI AL FASCICOLO

EMENDAMENTI del 14/12 Che riguardano i lavoratori mobilitanti...

pubblicata nell'Allegato A del 14/12/2011 nascondi
Proposta emendativa pubblicata nell'Allegato A della seduta del 14/12/2011 [ apri ]
24.3.

Al comma 14, sostituire la lettera a) con la seguente:
a) ai lavoratori collocati e da collocare in mobilità ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive modificazioni, sulla base di accordi stipulati anteriormente al 30 novembre 2011 e che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità di cui all'articolo 7, commi 1 e 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223.
Pisacane Michele, Marmo Roberto
ex *24. 8.

Proposta emendativa pubblicata nell'Allegato A della seduta del 14/12/2011 [ apri ]
24.4.

Al comma 14, lettera a), dopo le parole: lavoratori collocati aggiungere le seguenti: e da collocare.

Conseguentemente, alla medesima lettera, sostituire le parole: al 4 dicembre 2011 con le seguenti: alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
Moffa Silvano, Marmo Roberto

14 dicembre, 2011

Relazione della Commissione (richiesta autorizzazione a riferire oralmente il 14 dicembre 2011); BARETTA Pier Paolo, Relatore per la Commissione V Bil

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE Bilancio presentata oggi

Ho estrapolato L'art.24 nei commi che ci interessano.
A una prima lettura mi sembra che viene rimandato tutto ai prossimi tre mesi
in attesa di reperire nuove risorse, ad oggi la novita' è che è stata spostata la
data dal 31/10 al 4/12 cosa che per noi non cambia nulla inquanto abbiamo
le firme x mobilita' il 19pv . Quindi apparentemente viene rimandato tutto ai prox tre mesi.
Naturalmente non sono un esperto in leggi e soprattuto in quelle previdenziali,
bisognerà che qualcuno ci dia indicazioni più precise.

un Saluto Walter Scopetoni
QUA TROVATE IL TESTO PDF INTEGRALE

PAG 32
c) per quanto riguarda le esenzioni dall’applicazione della nuova
disciplina previdenziale, di cui all’articolo 24, commi 14 e 15, oltre a
prevedere una clausola che consenta di ampliare il numero dei tutelati
ove si rendesse necessario, si valuti l’opportunità di individuare la
decorrenza degli accordi sindacali alla data di entrata in vigore del
decreto-legge e l’estensione delle tutele concernenti i previgenti
requisiti ad altre particolari condizioni di disagio e disabilità, anche
con riferimento a quanto previsto dal comma 8 del medesimo
articolo 24;

pag.62
al comma 14 all’alinea, le parole: « del presente articolo » sono sostituite dalle
seguenti: « del presente decreto » e le parole: « nonché nei limiti del
numero di 50.000 lavoratori beneficiari, » sono sostituite dalle seguenti:
« nonché nei limiti delle risorse stabilite ai sensi del comma 15 e sulla
base della procedura ivi disciplinata, »;

pag 61
al comma 14:
all’alinea, le parole: « del presente articolo » sono sostituite dalle
seguenti: « del presente decreto » e le parole: « nonché nei limiti del
numero di 50.000 lavoratori beneficiari, » sono sostituite dalle seguenti:
« nonché nei limiti delle risorse stabilite ai sensi del comma 15 e sulla
base della procedura ivi disciplinata, »;
alle lettere a), b), c), d) ed e), le parole: « 31 ottobre 2011 » sono
sostituite dalle seguenti: « 4 dicembre 2011 »;
alla lettera c) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: « , nonché
ai lavoratori per i quali sia stato previsto da accordi collettivi stipulati
entro la medesima data il diritto di accesso ai predetti fondi di
solidarietà; in tale secondo caso gli interessati restano tuttavia a carico
dei fondi medesimi fino al compimento di almeno 59 anni di età,
ancorché maturino prima del compimento della predetta età i
requisiti per l’accesso al pensionamento previsti prima della data di
entrata in vigore del presente decreto »;
alla lettera d), la parola: « lavoratori » è sostituita dalle seguenti:
« ai lavoratori »;
alla lettera e) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: « ; ai fini
della presente lettera l’istituto dell’esonero si considera, comunque, in
corso qualora il provvedimento di concessione sia stato emanato
prima del 4 dicembre 2011; dalla data di entrata in vigore del presente
decreto sono abrogati i commi da 1 a 6 dell’articolo 72 del citato
decreto-legge n. 112 del 2008, che continuano a trovare applicazione
per i lavoratori di cui alla presente lettera e). Sono altresì disapplicate
le disposizioni contenute in leggi regionali recanti discipline analoghe
a quelle dell’istituto dell’esonero dal servizio »;

pag 62
il comma 15 è sostituito dal seguente:
« 15. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali,
di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare
entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione
del presente decreto sono definite le modalità di attuazione del
comma 14, ivi compresa la determinazione del limite massimo
numerico dei soggetti interessati ai fini della concessione del beneficio
di cui al comma 14 nel limite delle risorse predeterminate in 240
milioni di euro per l’anno 2013, 630 milioni di euro per l’anno 2014,
1.040 milioni di euro per l’anno 2015, 1.220 milioni di euro per l’anno
2016, 1.030 milioni di euro per l’anno 2017, 610 milioni di euro per
l’anno 2018 e 300 milioni di euro per l’anno 2019. Gli Enti gestori di
forme di previdenza obbligatoria provvedono al monitoraggio, sulla
base della data di cessazione del rapporto di lavoro o dell’inizio del
periodo di esonero di cui alla lettera e) del comma 14, delle domande
di pensionamento presentate dai lavoratori di cui al comma 14 che
intendono avvalersi dei requisiti di accesso e del regime delle
decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del presente
decreto. Qualora dal predetto monitoraggio risulti il raggiungimento
del limite numerico delle domande di pensione determinato ai sensi
del primo periodo del presente comma, i predetti Enti non prenderanno
in esame ulteriori domande di pensionamento finalizzate ad
usufruire dei benefìci previsti dalla disposizione di cui al comma 14.
Nell’ambito del predetto limite numerico vanno computati anche i
lavoratori che intendono avvalersi, qualora ne ricorrano i necessari
presupposti e requisiti, congiuntamente del beneficio di cui al comma
14 e di quello relativo al regime delle decorrenze disciplinato
dall’articolo 12, comma 5, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, per
il quale risultano comunque computati nel relativo limite numerico di
cui al predetto articolo 12, comma 5, afferente al beneficio concernente
il regime delle decorrenze. Resta fermo che, in ogni caso, ai
soggetti di cui al presente comma che maturano i requisiti dal 1o
gennaio 2012 trovano comunque applicazione le disposizioni di cui al
comma 12 »;

SLC-CGIL Grosseto

EMENDAMENTI SULLA MOBILITA' TELECOM

L'art. 14, è quello che stabilisce il trattamento per i lavoratori che escono in mobilità finalizzata al raggiungimento dei requisiti previdenziali ( maturano la pensione) di seguito sono riportati gli emendamenti e questo articolo, adesso aspettiamo di reperire il testo della legge (semidefinitivo-definitivo) per vedere se sono stati recepiti e a quel punto muoverci di conseguenza.

ELENCO DEGLI EMENDAMENTI ALL'ART 24 comma 14

24.25
24.107
Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 09/12/2011 [ apri ]
24.3.
Al comma 14, alinea, sostituire le parole: 50.000 lavoratori con le seguenti: 150.000 lavoratori.
Conseguentemente, al comma 15, sostituire le parole: 50.000 domande con le seguenti: 150.000 domande.
Moffa Silvano, Marmo Roberto

http://documenti.camera.it/apps/emendamenti/getProposteEmendativeSeduta.aspx?contenitorePortante=leg.16.eme.ac.4829&tipoSeduta=1&sedeEsame=referente&urnTestoRiferimento=urn:leg:16:4829:null:null:com:0506:referente&dataSeduta=20111209&tipoListaEmendamenti=1

Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 09/12/2011 [ apri ]
24.70.
Al comma 14, sostituire la lettera a) con la seguente:
a) ai lavoratori collocati e da collocare in mobilità ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223 e successive modificazioni, sulla base di accordi stipulati anteriormente al 30 novembre 2011 e che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità di cui all'articolo 7, commi 1 e 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223».
Bitonci Massimo

Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 09/12/2011 [ apri ]
24.8.
Al comma 14, sostituire la lettera a) con la seguente:
a) ai lavoratori collocati e da collocare in mobilità ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223 e successive modificazioni, sulla base di accordi stipulati anteriormente al 30 novembre 2011 e che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità di cui all'articolo 7, commi 1 e 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223».
Pisacane Michele, Marmo Roberto

Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 09/12/2011 [ apri ]
24.5.
Al comma 14, lettera a), dopo le parole: lavoratori collocati inserire le seguenti: e da collocare e sostituire le parole: al 31 ottobre 2011 con le seguenti: alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
Moffa Silvano, Marmo Roberto

Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 09/12/2011 [ apri ]
24.1.
Al comma 14, lettera a) dopo la parola: collocati aggiungere le seguenti: e da collocare.
Conseguentemente, al medesimo comma, medesima lettera sostituire le parole: 31 ottobre con le seguenti: 30 novembre.
Baccini Mario, Marinello Giuseppe Francesco Maria

Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 09/12/2011 [ apri ]
24.86.
Al comma 14, lettera c), le parole: alla data del 31 ottobre 2011 sono sostituite con le seguenti: prima della data di entrata in vigore del presente articolo.
Germanà Antonino Salvatore
ident. 24.69.

Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 09/12/2011 [ apri ]
24.58.
Al comma 14, dopo la lettera e) aggiungere la seguente:
e-bis) ai lavoratori che abbiano già risolto il rapporto di lavoro in ragione di accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo stipulati anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto.
Al comma 14, lettera c), le parole: alla data del 31 ottobre 2011 sono sostituite con le seguenti: prima della data di entrata in vigore del presente articolo.
Damiano Cesare, Baretta Pier Paolo, Lenzi Donata, Gnecchi Marialuisa, Gatti Maria Grazia

Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 09/12/2011 [ apri ]
24.26.
Al comma 14, aggiungere, in fine, la seguente lettera:
f) ai lavoratori che alla data di entrata in vigore della presente legge si trovino in mobilità o in cassa integrazione e che maturano quarant'anni di contribuzione nel periodo di percezione del trattamento di sostegno al reddito ovvero entro i due anni successivi al termine.
Fedriga Massimiliano, Munerato Emanuela, Caparini Davide, Bonino Guido, Montagnoli Alessandro, Fugatti Maurizio, Bitonci Massimo

12 dicembre, 2011

Manovra: due deputati Pd, senza modifiche votiamo no

Stefano Esposito e Antonio Boccuzzi, deputati del Pd, annunciano che senza le modifiche alla manovra sull'indicizzazione delle pensioni più basse e sui pensionamenti per la classe '52-'53, loro voteranno no. "Abbiamo partecipato al presidio organizzato da Cgil, Cisl e Uil, per ribadire la nostra vicinanza ai lavoratori e la nostra posizione critica rispetto ai contenuti di questa Manovra - affermano Boccuzzi ed Esposito -. Ci riconosciamo nella piattaforma sindacale unitaria che coincide in larga parte con le richieste e le proposte avanzate dal Pd. In occasione dell'ultimo sciopero generale indetto dalla Cgil avevamo auspicato che il sindacato tornasse ad essere unito per il bene del Paese: siamo lieti che oggi questa unità sia stata ritrovata. Attendiamo di leggere il maxi emendamento che il Governo presenterà, ma confermiamo che, in caso di mancato recepimento da parte dell'Esecutivo di alcune delle proposte avanzate (in particolare agganciare all'inflazione le pensioni inferiori ai 1.400 euro lordi e la rimodulazione dei requisiti per andare in pensione per le generazioni del '51-'53), nella nostra autonomia di parlamentari non voteremo la manovra".

Ricordiamoceli, queste due persone meritano RISPETTO

SPOSTAMENTO SCIOPERO TLC AL GIORNO 22/12

TLC Circ Unitaria Spost Sciopero Dal 16 Al 22-12-11 Aziende Sotto L 146

Sciopero Generale Unitario Volantino Settore Tlc 22 Dicembre 2011

TELECOM - COMUNICATO SUI LAVORATORI IN MOBILITA' - DEFINITIVO 9 DICEMBRE 2011

Telecom_ comunicato su lav in mobilità 9 dic 2011

11 dicembre, 2011

Manovra, Cgil, Cisl e Uil confermano sciopero

I sindacati non cedono. Non sono bastate due ore di incontro con il presidente del Consiglio Mario Monti per cambiare la posizione. Confermate quindi tutte le iniziative di Cgil, Cisl e Uil contro la manovra. A cominciare dalle tre ore di sciopero di domani e i presidi fino ad ora programmati per protestare contro la manovra, definita un’opera “già compromessa”. Così i tre segretari hanno commentato a palazzo Chigi al termine dell’incontro “informale” con il premier. Susanna Camusso ha ribadito: “Abbiamo espresso le nostre posizioni, ma dal governo è arrivato solo un impegno generico a tener conto di quanto detto in questi giorni”. Molto delusi anche Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, che sono comparsi in sala stampa per pochi minuti, commentando laconicamente il colloquio con Monti. Di certo, ha detto Angeletti, il “risultato non è per nulla soddisfacente”.

il fatto quotidiano

07 dicembre, 2011

SCIOPERO GENERALE SETTORE TLC 16 DICEMBRE ULTIME 3 ORE PER TURNO

SLC-FISTel-UILCOM modalità categoria sciopero generale

05 dicembre, 2011

Manovra lacrime e sangue, Monti dimentica la Chiesa. Niente Ici sugli immobili del Vaticano

E' di circa 50 mila il numero degli immobili ecclesiastici presenti in tutta Italia. Di questi almeno 30mila sono adibiti ad attività imprenditoriali. Già nel 2005 la Cassazione stabilì che l'esenzione dall'Ici poteva essere applicata solo quando all'interno dell'immobile si svolgesse un'attività meritoria e legata al culto.

Forse il presidente del consiglio aveva paura che dopo le lacrime della Fornero, ricominciassero a piangere le madonnine sparse per l'Italia

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COMUNICATO STAMPA CGIL TOSCANA

Le risposte di mobilitazione che unitariamente in queste ore stanno avvenendo in molti posti di lavoro in Toscana testimoniano del sentimento e del giudizio che si muove tra i lavoratori della nostra regione.


La Segreteria della CGIL Toscana, nel condividere queste iniziative e questo giudizio, esprime una valutazione negativa della manovra economica varata ieri dal governo.

I propositi annunciati all'atto dell'insediamento dal Presidente del Consiglio prof. Mario Monti, di voler raggiungere l'obbiettivo del risanamento dei conti pubblici, unitamente a quello della crescita e dell'equità, rappresentavano una novità positiva. Quella novità ad oggi non è realizzata.
La manovra, per le parti che conosciamo, manca della discontinuità necessaria: manca in primo luogo l'equità, deboli sono gli interventi sulla crescita, incerto il risultato del risanamento.
Di nuovo a pagare sono solo i ceti produttivi e i pensionati; quelli, per capire, che avevano già pagato con oltre 150 miliardi di euro le finanziarie e le manovre del governo Berlusconi.
Di nuovo si è rinunciato a chiamare alle proprie responsabilità quella parte che fino ad oggi ha dato poco o nulla per uscire dalla crisi.
Non c'è una patrimoniale sulle grandi ricchezze, troppo debole l'iniziativa contro evasione ed elusione fiscale, non si fa abbastanza verso chi ha scudato i capitali e verso chi li detiene all'estero.
Di nuovo indenni le rendite finanziarie.


Contrasteremo queste ipotesi e questi interventi e indicheremo proposte alternative affinché la manovra cambi.

La Segreteria della CGIL Toscana ha avanzato a CISL e UIL la proposta di condividere iniziative unitarie sul territorio finalizzate a cambiare la manovra rendendola coerente con gli obiettivi di rigore, equità e crescita. In questo ambito riteniamo necessario che da domani siano realizzati presidi davanti alle Prefetture, inoltre, Lunedì 12 dicembre sono proclamate 4 ore di sciopero in tutti i luoghi di lavoro.




Firenze, 5 Dicembre 2011

Quanto pagheremo di ICI/IMU

Casa A2 con pertinenza ( GARAGE)

Vecchia rendita 715

Rendita rivalutata del 5% 751

Rendita moltiplicata del 60% 120120

Aliquota 4 per mille (per la prima casa)
480

Quanto pagherai
280 euro per la prima casa

Grazie M(onti), Grazie B(erlusconi)&B(ersani)and C(asini)

Il contributivo pro-rata metodo di calcolo per tutti

L'estensione del metodo contributivo nella forma pro rata rappresenta una svolta nel sistema previdenziale. "La pensione - ha spiegato il ministro Fornero - come risultato del lavoro". Dal 2012, dunque, le regole saranno uguali per tutti. Così anche chi all'epoca è stato "salvato" dalla riforma Dini, in quanto aveva almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre del 1995 (in sostanza chi aveva cominciato a versare i propri contributi dal 1978), avrà una parte del suo assegno pensionistico (quello relativo agli anni dal 2012 in poi) calcolato in base ai contributi versati.

Alle casse previdenziali privatizzate dei professionisti (che hanno regola autonome) il governo chiede la messa in sicurezza dei conti in una prospettiva medio lunga, altrimenti si applicherà anche a loro il metodo contributivo a partire, sempre, dal primo gennaio del 2012.

Ecco un bell'esempio di equita' loro previo messa in sicurezza dei conti continueranno a calcolare la pensione con i vecchi metodi

Il governo punta all'armonizzazione delle regole anche tra i diversi fondi dell'Inps che ancora godono di trattamenti particolari, da quello dell'energia a quello dei dirigenti d'azienda.
La riforma andrà a regime nel 2035, da quell'anno le pensioni saranno calcolate totalmente con il metodo contributivo.

Dal 2012 gli uomini potranno lasciare il lavoro con 42 anni e un mese di versamenti indipendentemente dall'età, le donne, invece, con 41 anni e un mese. Tuttavia chi entro il 31 dicembre di quest'anno maturerà i requisiti per il pensionamento d'anzianità (per esempio 40 anni indipendentemente dall'età anagrafica) potrà lasciare il lavoro senza penalizzazioni. Le penalizzazioni scatteranno dal 2012 e si tradurranno in un 2 per cento in meno nel trattamento per ogni anno di anticipo rispetto all'età minima (62 per le donne e 66 per gli uomini). Restano in vigore le norme sulle aspettative di vita che, dal 2013, allungano l'età di tre mesi


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Manovra: Cicchitto, c'è continuità con nostro governo

FINALMENTE ESCONO ALLO SCOPERTO I PADRI, ASPETTIAMO CON ANSIA LE COMARI DEL PD

COMARE FRANCESCHINI IPSE DIXIT:"Sappiamo che è stato difficile fare un decreto facendo sintesi tra esigenze diverse e vi ringraziamo. Noi avremmo fatto una manovra diversa, puntando più sull'equità: con più gradualità sulle pensioni, una franchigia maggiore per la prima casa e un maggior carico su patrimoni e rendite finanziarie". Così il capogruppo Pd alla Camera Dario Franceschini spiega in Aula le priorità del Pd.

"Le cose che noi abbiamo in mente - afferma Franceschini - non sono dettate da problemi di consenso ma dal rispetto dei principi di giustizia sociale. Noi continueremo a lavorare perché la guerra all'evasione fiscale sia rafforzata, abbassando la soglia dei mille euro per i contanti e insistendo sul un maggior prelievo sullo scudo fiscale. Certo nella manovra c'è un primo segnale ma se invece di chiedere l'1,5 per cento sui capitali scudati si chiedesse il 2 si potrebbe aumentare la fascia per le indicizzazione delle pensioni". Il Pd quindi insisterà "perché su queste cose una sintesi si può trovare". Il capogruppo Pd invita poi il premier Mario Monti "a usare la forza che i partiti le danno, anche a costo di incomprensioni con l'elettorato e i cittadini, per far sentire la voce dell'Italia sul tavolo dell'Europa".

Pensioni, cosa cambia / scheda

Addio ai trattamenti di anzianità contributiva. Uscita anticipata solo con almeno 42 anni di versamenti. Penalizzazioni per chi si ritirerà col minimo

Contributivo per tutti, aumento dell'età di vecchiaia per le donne del settore privato, abolizione delle finestre mobili, aliquote più alte per autonomi. Ma, soprattutto, una vera e propria stangata sulle pensioni di anzianità. Ecco le principali misure sulla previdenza contenute nella manovra del governo Monti. Pesa (le lacrime del ministro Elsa Fornero la dicono lunga) il blocco della rivalutazione delle pensioni rispetto all'inflazione per i prossimi due anni, con la sola esclusione dei trattamenti minimi.

STANGATA SULL'ANZIANITA'. Abolite le quote (età più contributi) e per i dipendenti dal 2012 sarà possibile uscire dal lavoro in anticipo rispetto all'età di vecchiaia solo con almeno 41 anni di contributi per le donne e 42 per gli uomini. Al momento gli anni di lavoro necessari per andare in pensione indipendentemente dall'età anagrafica erano 41 per uomini e donne (40 più la finestra mobile). Per gli autonomi si andrà in pensione prima dell'età di vecchiaia con 41 anni e mezzo di contributi per le donne e 42 e mezzo per gli uomini. Sparisce il termine anzianità, si chiamerà pensione anticipata.

CONTRIBUTIVO PER TUTTI. Esteso a tutti il metodo contributivo pro rata, anche quindi a coloro che avendo cominciato a versare contributi prima del 1978 avevano mantenuto il più generoso metodo retributivo. Per questi lavoratori il nuovo meccanismo varrà dal 2012 quindi gli anni di lavoro fino al 2011 saranno calcolati con il retributivo.

BLOCCO DELLA RIVALUTAZIONE. Le pensioni in essere saranno congelate per il 2012 e il 2013 rispetto all'inflazione. Saranno salve solo quelle fino al minimo (467,42 euro). Nel comunicato ufficiale e nei testi diffusi ieri si parla di indicizzazione totale solo per i trattamenti minimi e dimezzata per quelli doppi.

ADDIO ALLA FINESTRA MOBILE. Scompare lo slittamento di 12 mesi per i dipendenti e 18 per gli autonomi previsto dalla manovra 2010 che, a partire dal 2011, allungava di fatto i tempi per l'accesso al pensionamento. Il periodo sarà assorbito nei requisiti che per la vecchiaia degli uomini dipendenti saranno dall'anno prossimo quindi pari a 66 anni (65 anni attuali più 12 mesi di finestra). Gli autonomi andranno in pensione a 66 anni e mezzo (andavano a 65 ma a questi si aggiungevano 18mesi di attesa di finestra mobile).

AUMENTO ETA' DONNE. Si accelera sull'aumento dell'età di vecchiaia delle donne dipendenti del settore privato. Dal 2012 andranno in pensione a 62 anni mentre entro il 2018 saranno a quota 66 come gli uomini e le donne del settore pubblico (a 66 anni dal 2012). Lo scalino tra 2011 e 2012 sarà quindi di due anni dato che quest'anno le donne dipendenti del settore privato uscivano a 60 anni più 12 mesi di finestra mobile (quindi a 61).

FASCIA FLESSIBILE PER PENSIONAMENTO. Per le donne sarà prevista una fascia flessibile per il pensionamento tra i 63 e i 70 anni mentre per gli uomini sarà tra i 66 e i 70. Ci saranno vantaggi per chi esce più tardi e penalizzazioni per chi esce dal lavoro prima.

AUMENTO ALIQUOTE AUTONOMI. Previsto un aumento delle aliquote contributive degli autonomi di 0,3 punti ogni anno per arrivare a due punti in più nel 2018 (adesso sono al 20–21 per cento per i commercianti e gli artigiani a fronte del 33 per cento dei dipendenti).

RASSEGNA.IT

04 dicembre, 2011

REQUISITI PENSIONE DAL 1-1-2012

42 anni + un mese di contributi.

Cio' VUOL DIRE CHE LA MOBILITA' IN TELECOM ITALIA è decaduta con questo provvedimento.
Ai Lavoratori che hanno gia firmato presso le sedi delle "associazioni industriali"
cosa succedera' adesso? Gli accordi sottoscritti erano sul raggiungimento dei requisiti pensionistici, allo stato dei fatti dovranno essere reintegrati?

Macelleria Sociale

Stiamo per vivere un momento di macelleria sociale indicibile,
Riforma previdenziale
Mancato adeguamento delle pensioni all'inflazione
Ici sulla casa di abitazione
IVA ordinaria al 23%
Tagli agli enti locali
Aggiungiamo poi i Tagli affettuati dal precedente governo a Sanita' e Scuola.

Bene, anzi male, come al solito a pagare sono i soliti noti, mentre grandi capitali, evasori fiscali e i signori del parlamento rimangono fuori dal contesto.
Vorremmo sapere il PD come votera', votera' contro la sua base elettorale? Sicuramente si, in nome della crisi. Forse è giunta l'ora che la CGIL si ponga come soggetto POLITICO rappresentante di quei milioni di cittadini assoggettati al sostituto d'imposta, che ogni volta che c'è da spremere vengono regolarmente vessati, quei cittadini che hanno un "PATTO" con lo stato ed ad ogni crisi generata dalle classi "DIRIGENTI/DIGERENTI",questo "PATTO"viene cambiato spostando l'asticella dei "DIRITTI" sempre più in alto.
ADESSO BASTA ABBIAMO GIA' DATO

Susanna Camusso

La Cgil considera il blocco della rivalutazione delle pensioni e le misure sulla previdenza un «durissimo colpo ai redditi dei pensionati». Lo ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso sottolineando che l'aumento dell'età pensionabile è un «allungamento insostenibile» per tanti che si troverebbero «sconvolte le prospettive di pensione e molto incrementati gli anni di lavoro». La Cgil proporrà «modifiche concrete anche al Parlamento affinchè la parola equità assuma significato». «L'illustrazione del Governo sulla manovra si è limitata alla previdenza e ai provvedimenti sulla crescita - ha detto Camusso secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione tra Governo e parti sociali in corso a palazzo Chigi - al netto della necessità di conoscere effettivamente i provvedimenti che verranno adottati i segnali su crescita e infrastrutture vanno assunti positivamente mentre grande preoccupazione destano le linee sulla previdenza. Alla luce dei provvedimenti che verranno emanati nella loro interezza - conclude - la Cgil esprimerà il suo giudizio compiuto».

SALTANO QUOTE PER PENSIONI DI ANZIANITA'
L'intervento sul sistema previdenziale non si limiterà a introdurre il sistema di calcolo contributivo per tutti i versamenti a partire dal prossimo anno, secondo il meccanismo "pro rata"*. L'adeguamento delle pensioni all'inflazione sarà confermato solo per gli assegni fino a 486 euro: rivalutazione parziale per le pensioni tra 486 euro e 936 euro e congelamento totale per gli assegni di importo superiore a quest'ultima soglia. Con la soppressione delle finestre mobili, salirà dal 2012 a 42 anni per gli uomini e a 41 anni per le donne il requisito contributivo per ritirarsi dal lavoro indipendentemente dall'età anagrafica, oggi pari a 40 anni. Inoltre, una fonte governativa spiega che il governo vuole abolire il sistema delle quote per l'accesso alle pensioni di anizianità come somma di età anagrafica e contributiva. Oggi la quota in vigore è pari a 96 e prevede un'età minima di 60 anni, dal 2013 sarebbe salita a 97 con età minima 61 anni. Accelera il percorso di graduale aumento dell'età per l'accesso alla pensione di vecchiaia delle donne impiegate nel settore privato. La convergenza tra uomini e donne sarà raggiunta nel 2018 (non più nel 2026) ma a 66 anni. Già nel 2012 le lavoratrici dipendenti del settore privato andranno in pensione di vecchiaia da 63 anni e gli uomini da 66. Per attenuare l'impatto di queste misure scatterà una fascia flessibile: le donne potranno accedere agli assegni di vecchiaia tra 63 e 70 anni, gli uomini tra 66 e 70. Previsto uno schema di incentivi per chi resta dopo i 65 anni e disincentivi per chi decide di ritirarsi prima di questa età. Nessun intervento in manovra sul mercato del lavoro, dove secondo Monti "serve maggiore concertazione".

* Il sistema misto rimane ancorato alle regole del sistema retributivo fatte salve le modalità del calcolo della pensione che sono in pro rata.
Ovvero con il sistema retributivo per i contributi versati entro il 5 dicembre 2011 e con il sistema contributivo per il resto dei contributi.
Dovrebbe essere così, ma aspettiamo celermente i decreti attuativi.

02 dicembre, 2011

Camusso: "Non vedo tracce di equità"

"Non vedo tracce di equità", ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, aggiungendo che "bisogna munirci di lente d'ingrandimento per trovare l'equità". Camusso ha poi affermato: "sono pronta a farmi stupire con effetti speciali nell'incontro di domenica" e aggiunge: "Lunedì circola voce che ci sia un Cdm e
una manovra e secondo altre voci tra pochi mesi ce ne sarà un'altra".

01 dicembre, 2011

Messaggero di mercoledì 30 novembre 2011, pagina 4 Fornero firma il decreto per i lavoratori in mobilità

Fornero firma il decreto per i lavoratori in mobilità ROMA — Il ministro del Welfare, Elsa Fornero ha firmato il decreto che proroga gli ammortizzatori sociali per i lavoratori in mobilità che non rientravano tra i 10 mila lavoratori a cui si applicavano per il pensionamento i vecchi requisiti prima dell'introduzione delle finestre mobili. Si risolve così una situazione da emergenza sociale, ben 16 mila persone che si sarebbero trovate senza fonte di reddito, senza indennità di mobilità e senza pensione.

Soddisfatti i sindacati che considerano un buon segno che il primo atto del neoministro vada incontro al gravissimo disagio di questi lavoratori rimasti a metà del guado e che da tempo aspettano la soluzione. A questo punto si augurano che il decreto diventi immediatamente attuativo.


Pensierino del Maggiordomo con grembiule

Pensioni: Cicchitto a Camusso, farà a lungo i conti con Pdl.
"Ci spiace, a proposito di un attacco ad Alberto Bombassei accusato addirittura del reato di 'linguaggio berlusconiano', di dover sommessamente ricordare alla Dott.ssa Camusso che dovrà fare i conti ancora per lungo tempo con il PdL e con Berlusconi che rimangono in campo, avendo purtroppo posizioni diverse da quelle di un sindacato che, rovesciando l'originaria impostazione leninista, pretende, anche con qualche arroganza, che i partiti diventino la sua cinghia di trasmissione. Del resto non c'è dubbio che la Cgil esercita questo ruolo con qualche efficacia, visto che i suoi veti hanno anche condizionato la formazione del governo". E' quanto afferma il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.

UN BEL VALIUN ED UN PAIO DI PEDATE NEL LATO B a Mister Propaganda 2

Camusso: "Da Confindustria atteggiamento più laico".

Le imprese chiedono una riforma delle pensioni che ritardi l'uscita dalle aziende, ma poi vogliono liberarsi dei lavoratori meno giovani, ha sottolineato il segretario generale della Cgil in replica a Emma Marcegaglia 3 : "Sulle pensioni dico a Confindustria che dovrebbe avere un atteggiamento più laico. Il problema che abbiamo- prosegue- sono i lavoratori che vengono cacciati dalle imprese dopo i 50 anni. Più che fare censure si impegnino loro a non aprire processi di mobilità".

Un commento alle dichiarazioni di Franco Barnabè del 29 us

Vi giro la dichiarazione di Bernabé del 29/11, che molti di voi avranno sicuramente letto e che è stata ripresa da molti giornali.

Seppur rivolta all'intero settore TLC, questa è una presa di posizione particolarmente pesante, in quanto basata su dati oggettivi, quali il calo del fisso rispetto al mobile e l'assenza di una politica industriale da parte del governo passato, che anzi ha fatto di tutto per affossare il settore TLC/ICT e in particolare Telecom (come è noto, mediaset è sempre stata interessata alla rete di telecom, e dietro mediaset c'è sempre stato un omino che tutti noi conosciamo).

Questa dichiarazione va tenuta strettamente connessa al comunicato di risorse umane in merito ad un incontro con le RSA dei dirigenti (RSA = Rappresentanti sindacali dei dirigenti), che è possibile trovare sulla prima pagina dell'intranet, nel quale si dichiara che saranno tagliate le voci salariali variabili tipiche dei dirigenti stessi.

Tradotto, significa un taglio immediato dei costi su quelle voci che possono essere liberamente ridotte, che siano salario variabile delle figure dirigenziali, o le meritocratiche unilaterali aziendali di fine anno, o i riconoscimenti di livello unilaterali aziendali (unilaterali in quanto con il 2010 è scaduto l'accordo del 2005 che ha riconosciuto circa 15000 passaggi di livello in azienda).

Tradotto, significa che la situazione aziendale non è particolarmente rosea, in quanto oltre ai problemi generali della crisi del paese, si sommano impatti negativi in un settore che è storicamente sempre cresciuto più del PIL e che mostra delle battute di arresto particolarmente preoccupanti; il tutto condito dalle riforme retroattive della previdenza del 2010 e del 2011 fatte dal governo berlusconi che in sostanza annullano l'accordo del 4 agosto sulle ricollocazioni del personale, in quanto impediscono ai lavoratori di andare in mobilità con la certezza della pensione.

Insomma, un ulteriore gran confusione, che almeno contiene una novità nel mondo del lavoro italiano, laddove Bernabé dichiara che si procederà sempre con l'accordo dei sindacati (ovviamente parla di telecom... se dipendesse da Marchionne....!!!!); così come risulta particolarmente importante la ripresa di una politica industriale degna di questo nome, con investimenti pubblici e soprattutto senza i vincoli "politici" che hanno tenuto fermo l'intereo settore TLC per almeno 3 anni.

Su tutto questo si intrecciano una difficilissima fase contrattuale che coinvolge tutti con il rinnovo del ccnl, ma coinvolge tanti con i rinnovi dei contatti aziendali (teelcom, vodafone, wind, ecc.).

Sarà necessario, come sempre, un sempre maggior impegno del sindacato e di tutti noi lavoratori e lavoratrici, consapevoli che il momento è particolarmente duro, ma proprio tanto duro....

riflettiamoci un pò....

ciao
Samuele

ggetto: ANSA/ TLC: BERNABE', SETTORE FRENA, VERSO TAGLI POSTI LAVORO

NOTIZIARO QUOTIDIANO RETE A, martedì 29 novembre 2011, 18.47.55
ANSA/ TLC: BERNABE', SETTORE FRENA, VERSO TAGLI POSTI LAVORO

MERCATO MATURO, PUNTARE SU NUOVI SERVIZI; MOODY' S VEDE GRIGIO
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - Il mercato delle tlc e' ormai maturo, la concorrenza e' forte, in tanti abbandonano la telefonia fissa (il 30% delle famiglie ha solo il cellulare), la banda ultralarga stenta ancora a partire. Tutti elementi che porteranno a un' inevitabile riduzione della forza lavoro e che imporranno al settore di rinnovarsi e di puntare su nuove tecnologie. Lo scenario, confermato anche da un' analisi di Moody' s che vede grigio per il breve termine, e' stato descritto dal presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco Bernabe' nel corso di un' audizione al Senato.
Nel terzo trimestre 2011, ha spiegato Bernabe', per la prima volta il settore tlc ha registrato la riduzione del numero di accessi su rete fissa degli operatori alternativi e la diminuzione del numero complessivo di linee a banda larga fissa,
inoltre la concorrenza e' sempre piu' forte. Si tratta di ''risultati'' che, ha avvertito, ''impongono, a tutti gli operatori, riduzioni della forza lavoro''. Inoltre, ha proseguito, '' bisogna prendere atto che siamo di fronte a un mercato ormai maturo che ha saputo rinnovarsi radicalmente, eliminando, via via, le inefficienze ereditate dal passato:
siamo diventati un settore snello, dinamico e aperto alla concorrenza, che sceglie con oculatezza su quali progetti e tecnologie investire''.
In ogni caso, ha assicurato, non solo Telecom '' procedera' sempre in accordo con i sindacati'', ma '' le opportunita' di crescita ci sono e vanno ricercate al di fuori dei servizi tradizionali e cioe' nello sviluppo delle smart cities, dei nuovi servizi mobili, oltre che nella diffusione delle reti di nuova generazione'': per questo si trattera' soprattutto di una questione di '' travaso degli addetti''. Anche il nuovo Governo potra' fare la sua parte, rimettendo il settore al centro delle politiche di sviluppo ma non con '' indebiti interventi dello Stato in ambiti di mercato propri dell' iniziativa privata, ma con misure non distorsive della concorrenza''.
Il settore, insomma, ha bisogno di una svolta e la conferma arriva anche da Moody' s: secondo l' agenzia di rating, infatti, sara' difficile per le tlc europee far crescere i ricavi nei prossimi mesi (la previsione per i prossimi 12 mesi e' in una
forchetta tra un calo del 5% e una crescita del 2% dei ricavi per le singole societa', per una flessione media del settore tra l' 1 e il 2%). Per questo l' agenzia ha tagliato l' outlook del settore da stabile a negativo. (ANSA).

FP
29-NOV-11 18: 36 NNN

Fiat: impegno governo blocco requisiti pensione esuberi Termini

Ci sarebbe un impegno del Governo, e in particolare del ministro del Welfare, Elsa Fornero, per il congelamento dei requisiti di pensionamento per i 640 lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, per i quali è prevista la mobilità incentivata dopo un periodo di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività. È quanto riferiscono fonti sindacali presenti al tavolo di confronto ancora in corso al ministero dello Sviluppo economico. La garanzia, arrivata direttamente dal ministro Fornero, potrebbe dunque sbloccare una trattativa che si è complicata nelle ultime ore. I 640 dipendenti Fiat di Termini potrebbero così andare in pensione secondo il piano concordato dalle parti e con gli attuali requisiti di uscita dal lavoro.
RASSEGNA.IT

Anche i 4000 dipendenti di TELECOM ITALIA mobilitati ed in uscita prossimamente avrebbero bisogno di un impegno del governo a salvaguardia degli accordi sottoscritti, e non rispettati da Sacconi & co