12 luglio, 2010

TELECOM: SLC-CGIL “SCIOPERO RIUSCITO. PER RISPOSTA AZIENDA APRE PROCEDURE PER 3700 LICENZIAMENTI. GOVERNO CONVOCHI PARTI SOCIALI”

“Mentre ci giungevano i dati sulla riuscita dello sciopero nazionale indetto in tutto il gruppo Telecom Italia, con un’adesione media intorno al 70% e punte in SSC (informatica) e in diversi siti di di Telecontact intorno all’80%, Telecom Italia ci ha informati che nelle prossime ore saranno aperte dall’azienda le procedure per 3700 licenziamenti (tremilasettecento), oltre la metà degli esuberi dichiarati dal recente piano triennale 2010-2012. Un comportamento vergognoso da parte di un’azienda che ha registrato più di 1,5 miliardi di euro di guadagni netti, che ha già circa mille lavoratori in contratto di solidarietà (quindi con stipendi integrati da risorse pubbliche) e che continua a remunerare a peso d’ora dirigenti e manager”. Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Nazionale di SLC-CGIL.


“Nelle prossime ore insieme agli amici e compagni di FISTEL-CISL e UILCOM-UIL decideremo come continuare la vertenza, prendendo atto di un’azienda che non modifica nulla della propria impostazione e del proprio piano industriale, esclusivamente finalizzato alla riduzione di personale e alla riduzione degli investimenti. Soprattutto è ora che il Governo si faccia sentire. La Telecom, alla richiesta del sindacato di convocare un tavolo a Palazzo Chigi sul futuro delle TLC e della principale azienda privata del settore, ha risposto mettendo sul piatto 3700 licenziamenti. 3700 famiglie che rischiano di finire in mezzo ad una strada. L’arroganza del management Telecom è pari solo all’indifferenza con cui il Governo assiste ad una tragedia annunciata”.


“Invitiamo tutti i lavoratori al massimo di mobilitazione – continua Genovesi – in particolare i lavoratori per cui sono già previste per il prossimo 19 luglio altre 4 ore di sciopero (Liguria, Piemonte, Toscana). Siamo di fronte ad una vertenza complessa, in cui è in gioco il futuro di tutti gli oltre 50 mila lavoratori di Telecom e in cui occorre respingere il tentativo aziendale di dividere gli stessi lavoratori”.


“Telecom cambi la propria strategia, dia garanzie di sviluppo, di salvaguardia dei perimetri industriali, scommetta sulla riconversione professionale e non sui tagli, avvii un piano mirato di reinternalizzazioni delle attività customer e di rete: può farlo perché ha le risorse e le professionalità necessarie. Se non lo fa e sceglie oggi il muro contro muro, se ne assumerà tutte le proprie responsabilità”.

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