23 luglio, 2010

COMUNICATO DAL NAZIONALE



Roma, 23 luglio 2010

COMUNICATO
INCONTRI SU PIANO INDUSTRIALE TELECOM ITALIA

Nei giorni 20 e 22 luglio 2010 si sono tenuti due incontri presso il Ministero dello sviluppo economico tra SLC FISTEL UILCOM e UGL, i rappresentanti del Ministero e Telecom Italia sui temi riguardanti lo sviluppo industriale del Gruppo e sulle conseguenti ricadute sui livelli occupazionali.
Nell’ambito degli incontri suddetti Telecom Italia ha ulteriormente approfondito e
rappresentato i principali obiettivi del piano industriale 2010-2012 con particolare attenzione al tema degli investimenti nello sviluppo delle infrastrutture e dell’intelligenza di rete, confermando anche le esigenze di contenimento dei costi che hanno determinato la risposta del sindacato culminata negli scioperi nazionali e territoriali dei giorni scorsi.
Nel corso dell’ultimo incontro l’azienda ha formalizzato alcune risposte in merito alle richieste di SLC FISTEL e UILCOM contenute nell’OdG del coordinamento nazionale Telecom del 14 giugno scorso. Nel dettaglio:

• Per quanto la richiesta riguardante il mantenimento del perimetro, Telecom ha
dichiarato che non procederà ad esternalizzazioni nell’arco di piano; sul versante dei customer e la ventilata costituzione di una grande Telecontact, l’azienda ha subordinato la rinuncia a tale ipotesi all’avvio di un confronto finalizzato alla riduzione dei costi industriali (chiusura sedi piccole con ipotesi di Telelavoro, ecc.) da tenersi entro giugno 2011. Dopo tale data, e qualora il negoziato non determinasse risultati adeguati, Telecom si riserva di valutare anche l’ipotesi di societarizzazione dei customer.

• Sul versante 1254 c’è la disponibilità aziendale a confrontarsi su ipotesi di
riconversione professionale in ambito 187 e Telelavoro ferma restando l’esigenza di
prolungamento per altri 2 anni dei contratti di solidarietà e la situazione determinata dall’eventuale chiusura delle sedi piccole.

• Su SSC è stata ribadita la scelta di non vendere l’informatica, che secondo Telecom
rientra a pieno titolo negli asset strategici del gruppo anche a fronte della decisione di societarizzazione, ma è stato ribadito il concetto dell’elevato costo del lavoro, di un esubero persistente nonostante il buon andamento dei bandi aziendali e la contestuale esigenza di un processo di riqualificazione professionale.

• Relativamente alle aree di STAFF, l’azienda continua a considerare in tali aree un
cospicuo numero di esuberi, con l’aggravante (sempre secondo Telecom) della bassa età
media che caratterizza tali lavoratori. Sempre su questo versante ha confermato il ruolo di HRS dichiarando anche in questo caso che non esistono progetti di esternalizzazione nell’arco di piano.

• Sulla ormai annosa vicenda dei lavoratori ex TILS, Telecom ha dichiarato di essere
disponibile a trovare una soluzione per gli ulteriori 37 lavoratori ancora non assunti, precisando ancora una volta di non ritenersi responsabile di un’avventura industriale fallimentare come quella che ha caratterizzato gli ex colleghi.

In chiusura dell’incontro è stata rappresentata da parte dell’azienda una dettagliata illustrazione delle proprie ipotesi di risoluzione degli esuberi annunciati. Tale ipotesi aziendale prevedrebbe nell’arco del triennio: l’uscita obbligatoria per circa 920 lavoratori che maturerebbero i requisiti per l’accesso alla pensione, 3500 mobilità volontarie, 450 contratti di solidarietà per 2
anni per i lavoratori di SSC, ulteriori 200 mobilità relative al residuo dell’accordo del 2008 che non sono state realizzate a seguito della saturazione delle disponibilità in alcune province, ed ulteriori 1300 esuberi da gestire con ulteriori e non meglio precisati ammortizzatori sociali. A tutto ciò si aggiunge la necessità di prolungamento dei contratti di solidarietà per i lavoratori del 1254 (circa 470 FTE).
Nessuna risposta da parte aziendale è arrivata su una precisa richiesta del sindacato finalizzata ad esplorare nel dettaglio la condizione di ogni settore e linea aziendale allo scopo di verificare carenze di organico o possibili processi di riconversione professionale utili a minimizzare la portata di eventuali esuberi.
La SLC CGIL, nel ribadire in toto le posizioni contenute nell’ordine del giorno del
coordinamento nazionale Telecom del 14 giugno 2010, giudica gravi e sbagliate le posizioni aziendali, che prefigurano unilaterali ipotesi di risoluzione degli esuberi dichiarati assolutamente inaccettabili, a fronte del rifiuto a rivedere un piano industriale di stampo assolutamente difensivo che non assicura sviluppo industriale e certezze occupazionali per una delle aziende strategiche per il paese.
Un ulteriore incontro è fissato per martedì 27 luglio p.v.. Nel corso di tale incontro sarebbe auspicabile che il governo, che ha fin qui svolto una funzione notarile, fornisse una valutazione di merito sulla posizione rigida dell’azienda ed una maggiore chiarezza sulle disponibilità che ritiene di poter spendere al tavolo.

la Segreteria Nazionale SLC-CGIL

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