POSSIBILE CHE I MANAGER SI SPORCHINO LE MANI PER SOLI 72 MILIONI DI EURO DI MARGINE OPERATIVO IN TRE ANNI ?
di S u p e r b o nu s
Ma possibile che a Telecom Italia si sporchino le mani per 72 milioni di euro di margine operativo in tre anni? E’ credibile che Riccardo Ruggiero, l’amministratore delegato di un gruppo di telecomunicazioni che fattura 30 miliardi di euro l’anno, rischi tanto e si perda per un fatturato aggiuntivo (fittizio) di due miliardi in tre anni. A meno che le necessità finanziarie non giustifichino “a aggiustamenti contabili”.
I TRONCHETTI BOYS.
La storia di Ruggiero si intreccia con quella dell’entrata di Pirelli in Telecom e della crescita esponenziale dell’indebitamento: Marco Tronchetti Provera aveva acquistato la Telecom con poco capitale e molto debito e per pagare le banche aveva un disperato bisogno che l’azienda producesse dividendi tutti gli anni. Nelle operazioni di fusione, scorporo e ancora fusione fra Telecom e Tim hanno sempre pesato più le logiche finanziarie che quelle industriali, con l’effetto collaterale che i Tronchetti boys hanno sempre intascato lauti compensi finanziati con i soldi presi a prestito .
CONFLITTO D’INTERESSI.
Nel frattempo l’azienda veniva svuotata, gli immobili di pregio venduti a Pirelli Real Estate e affittati alla stessa Telecom, un conflitto d’interessi mostruoso denunciato più volte nell’assemblea degli azionisti anche da Beppe Grillo. Per mantenere in piedi il castello Telecom aveva bisogno di produrre un margine operativo che rendesse credibile l’indebitamento di 50 miliardi di euro con il sistema bancario. Sono gli stessi anni in cui la security del gruppo schedava (con mezzi illeciti) tutti coloro i quali analizzassero a fondo i conti della società
mettendo in dubbio le cifre ufficiali. Giuliano Tavaroli e compagnia analizzavano la vita privata di avvocati, analisti finanziari e anche privati cittadini (definiti “disturbatori d’assemblea ”) che non si limitavano ad accettare le versioni ufficiali fornite dagli amministratori ma facevano domande scomode che non trovavano risposta.
PERCHÈ?
Solo in questo quadro si possono capire le motivazioni che avrebbero spinto il figlio dell’ambasciatore Ruggiero a truccare i conti, ad aumentare il fatturato e gli utili operativi per essere all’altezza di una situazione finanziaria complicata e un preciso disegno di deprivazione dell’azienda dei suoi veri asset. Ma rimane sul campo la domanda più inquietante: ci si invischia in un affare del genere per soli 72 milioni di margine operativo in tre anni?
Non è forse che la magistratura ha scoperchiato la punta di un iceberg nei conti Telecom che rischia di mettere a nudo il reale stato dei conti del gruppo?
GIOCHI BRASILIANI.
Alcuni analisti finanziari hanno iniziato a guardare più attentamente in quelli che sono i ricavi da interconnessione del gruppo, sono il punto critico dei bilanci di tutte le compagnie telefoniche.
Sono le fatture emesse verso altri operatori di telefonia che possono essere riconosciute o contestate ma che figurano comunque negli utili del gruppo. Sono le fatture che hanno permesso a Telecom Italia Brasile di crescere rapidamente in quel mercato con un fatturato medio per cliente che è il più alto del Sud America. La stessa Tim Brasile dove lavorava Ludgero Pattaro, un signore che è stato accusato dalla Rivista Veja (la più importante del Brasile) di aver consegnato 3,5 milioni di reais (circa 1,5 milioni di euro) in contanti ad un faccendiere che agiva per conto del governo, la stessa Telecom Brasile dove Marco Bonera (dirigente security Telecom) ha ammesso di aver portato 300 mila dollari in contanti per “ricompensare un gruppo di deputati federali amici”. Lo stesso Ludgero Pattaro si occupava dei rapporti con le entità regolatrici in Brasile per i contratti di interconnessione.
Un giro vorticoso di contanti, contatti politici, fatturazioni ed interconnessioni che non può che lasciare perplessi sul conto dei reali conti di Telecom. Il rinvio dell’approvazione del bilancio è un’occasione per Bernabè per fare i conti con gli ex Tronchetti boys ed i loro consulenti, ben piazzati nei ruoli chiave.
IL FATTO QUOTIDIANO 28 FEBBRAIO 2010 pag. 18
ABBIAMO DECISO DI APRIRE QUESTO SPAZIO PER POTER DISCUTERE DEI PROBLEMI E DELL'ORGANIZZAZIONE DEI TECNICI TELECOM CHE OPERANO IN OPEN ACCESS, QUESTO VUOLE ESSERE UN LUOGO DI DISCUSSIONE E CONDIVISIONE DELLA NOSTRA ATTIVITA'.
"Avere un problema e cercare di risolverlo da soli è avarizia, accorgersi che il mio problema è anche di altri e cercare di risolverlo insieme, questo è politica" DON MILANI
28 febbraio, 2010
Telecom, scoperta solo la punta dell’iceberg
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