ABBIAMO DECISO DI APRIRE QUESTO SPAZIO PER POTER DISCUTERE DEI PROBLEMI E DELL'ORGANIZZAZIONE DEI TECNICI TELECOM CHE OPERANO IN OPEN ACCESS, QUESTO VUOLE ESSERE UN LUOGO DI DISCUSSIONE E CONDIVISIONE DELLA NOSTRA ATTIVITA'.
"Avere un problema e cercare di risolverlo da soli è avarizia, accorgersi che il mio problema è anche di altri e cercare di risolverlo insieme, questo è politica" DON MILANI
27 febbraio, 2010
LO SAPEVATE CHE......
ADESSO DOBBIAMO FARE LO STIPENDIO ANCHE A QUESTO QUA'. COME DICEVA IL SENATORE ANDREOTTI " A PENSARE MALE SI FA PECCATO MA A VOLTE CI S'AZZECCA", CHI SCRIVE AGIUNGE " SE AVESSE DOVUTO SUDARE PER MANGIARE A QUEST'ORA SAREBBE GIA' MORTO DI FAME"
Il giornalista, fedelissimo di Berlusconi, al vertice di un settore strategico
La società possiede le frequenze concorrenti di Cologno Monzese, La7 e Mtv
Piero Vigorelli presidente di Timb
L'uomo-Mediaset conquista Telecom
Piero Vigorelli presidente di Timb L'uomo-Mediaset conquista Telecom
ROMA - Nel 1994, quando il centrodestra vinse le politiche, lui festeggiò girando per i corridoi di Saxa Rubra avvolto in una bandiera di Forza Italia. Piero Vigorelli, classe 1944, figlio dello scrittore cattolico Giancarlo Vigorelli, uomo-Mediaset per eccellenza, vicinissimo a Silvio Berlusconi, una lunga e prestigiosa carriera a Cologno Monzese, vicedirettore uscente del Tg5, è stato cooptato alla presidenza di Timb, Telecom Italia Media Broadcasting. Si tratta della società che gestisce gli impianti e le reti analogiche del gruppo. Proprietaria di ripetitori televisivi e delle frequenze in concorrenza con le reti Mediaset, ovvero La7 e Mtv (ma è anche socia al 9% degli svedesi Wallemberg in Dahlia, tv a pagamento che sfida Mediaset Premium). Un punto-chiave, insomma, dell'universo Telecom Italia. Di certo più strategico della direzione del Tg di La7, dove si diceva fosse destinato e dove invece resta ben saldo Antonello Piroso.
La notizia, che circolava da qualche giorno, è stata ufficializzata oggi. Vigorelli farà il manager e si occuperà della parte televisiva del gruppo, soprattutto di La7. Di fatto, con il giornalista, Telecom - che possiede gran parte delle infrastrutture digitali nel nostro paese - fa un altro passo in direzione del presidente del Consiglio.
Chi ha la memoria lunga se lo ricorda negli anni d'oro della Prima Repubblica. Nel 1979 era a Torino, al Congresso del Partito socialista, perché faceva il cronista per il Messaggero ma scriveva anche le sintesi, per le agenzie di stampa, degli interventi dell'onorevole Enrico Manca. Craxiano di ferro (fu l'anima di una corrente, "Svolta professionale", considerata il "braccio armato" dei fedelissimi di Bettino), col quotidiano romano divenne corrispondente da Parigi e in Francia strinse rapporti importanti, tanto che quando Berlusconi tentò l'avventura di La Cinq, fece da mediatore nei contatti con la stampa d'oltralpe. E' stato anche vicesegretario nazionale della Federazione nazionale della stampa italiana.
Lasciato il Messaggero, entrò in Rai ("perché un giorno ho incontrato per caso, al Museo Picasso, Giampaolo Sodano", quest'ultimo all'epoca direttore socialista di RaiDue) e nel 1994 diventò - prendendo il posto di Barbara Scaramucci - direttore della testata giornalistica regionale, cioè l'informazione locale, venti tg per un totale, all'epoca, di circa seicento giornalisti. Anche nella primavera dell'anno scorso il nome di Vigorelli aveva ricominciato a circolare nella riorganizzazione della Rai targata Berlusconi. Per lui s'era parlato di un ritorno alla testata giornalistica regionale nella roulette delle nomine passata alla cronaca e tradotta in polemica perché giocata in casa del premier, a Palazzo Grazioli a Roma.
Ma dai tempi del post-craxismo e del suo ingresso in Forza Italia a oggi, la sua carriera si è consumata tutta in casa Mediaset, dov'è entrato nel 1997, quando la Rai passò dalla Moratti a Enzo Siciliano. Il primo incarico fu di rafforzare la redazione giornalistica di Italia1 (per la rete, Mediaset aveva deciso di puntare sull'informazione), redazione della quale faceva parte, all'epoca, anche Michele Santoro. Curò il rotocalco politico Parlamento In, e quando ne parlò in un'intervista a La Nuova Sardegna spiegò che "il nostro motto è togliere i veli ai fatti e le veline alle idee". Fu vicedirettore di Maurizio Crippa per la testata Videonews, nel 2005 passò alla vicedirezione del Tg5 con delega al programma Verissimo (condotto dal 2006 da Silvia Toffanin, la fidanzata di Pier Silvio Berlusconi), nel 2006 Verissimo passò alla testata Videonews e Vigorelli rimase in carica alla vicedirezione del Tg5. Sua figlia Ilaria lavora nella redazione di Studio Aperto, il notiziario di Italia1.
REPUBBLICA.IT
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