05 febbraio, 2010

Dichiarazione di Emilio Miceli Segretario generale Slc/Cgil

“Le difficoltà del gruppo Telecom sono note a tutti – dichiara Emilio Miceli, segretario generale del Sindacato lavoratori della comunicazione Cgil. La debolezza dell’assetto proprietario ed il peso condizionante della politica hanno prodotto la marginalizzazione crescente di un gruppo che è stato costretto a pagare debiti che non aveva contratto ed a conoscere una crisi strutturale che non aveva generato. Il capitalismo italiano ha dimostrato il suo fallimento portandola ai margini del sistema delle tlc, europeo e globale.”

“Siamo di nuovo ad un punto cruciale ed è necessario che il tema del riassetto proprietario, necessario, non sia una ulteriore tappa del ridimensionamento di Telecom Italia – prosegue il sindacalista. E’ doveroso, in questo momento, chiedere agli azionisti italiani di Telecom di difendere insieme gli interessi più generali del paese e quelli del gruppo.”

“Il tema della rete è in queste ore, in questi giorni, questione decisiva di valore strategico ed il governo ha il dovere di esprimere una posizione chiara in grado di sostenere lo sviluppo e la modernizzazione del paese.”

“Gli azionisti di Telecom devono assicurare una rete realmente aperta a tutti gli operatori, gli investimenti per renderla efficiente, cosa che al momento non è, e le risorse per realizzare la rete di nuova generazione. C’è bisogno, quindi, di una regolazione severa dell’accesso alla rete.”

“L’Italia ha bisogno di garanzie certe e non di pasticci – conclude Miceli. Non esiste in Europa e nel mondo un operatore di riferimento che non disponga della rete e l’Italia non ha bisogno di soluzioni ancora una volta tristemente originali. Sono in gioco migliaia di posti di lavoro e le prospettive di tanta parte dell’economia. Evitiamo di aggiungere danni al danno già commesso.”

Roma, 2 febbraio 2010

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