ABBIAMO DECISO DI APRIRE QUESTO SPAZIO PER POTER DISCUTERE DEI PROBLEMI E DELL'ORGANIZZAZIONE DEI TECNICI TELECOM CHE OPERANO IN OPEN ACCESS, QUESTO VUOLE ESSERE UN LUOGO DI DISCUSSIONE E CONDIVISIONE DELLA NOSTRA ATTIVITA'.
"Avere un problema e cercare di risolverlo da soli è avarizia, accorgersi che il mio problema è anche di altri e cercare di risolverlo insieme, questo è politica" DON MILANI
11 giugno, 2006
SPY STORIES 2
DALL' ESPRESSO
SECONDA PUNTATA, seguira' una terza
Il tariffario dell'illegalità
Informazioni anche dai precari di call center: prezzi tra 80 e 1.500 euro
Gli spioni Nell'inchiesta della Procura di Milano che ha portato nel marzo scorso all'arresto dei detective privati Pierpaolo Pasqua e Gaspare Gallo (gli spioni del cosiddetto Storace-gate) emerge un fatto inquietante. I dati di traffico dei clienti Telecom non sono acquisibili soltanto dai dipendenti della compagnia, ma anche dai semplici collaboratori di società terze. Basta leggere la richiesta di arresto firmata dai pm milanesi Fabio Napoleone e Luca Civardi per scoprire che una semplice operatrice di call center, Alessandra P., era in grado di sapere tutto: nome, data di nascita, documento di identità e soprattutto i tabulati. Alessandra digitava il numero del telefonino o il nome della persona sul computer e forniva in tempo reale tutto alla sua amica investigatrice Laura Danani (poi arrestata). Solo in un caso Alessandra dice: "Non ho fatto in tempo a vedere se la linea è attiva perché è passato l'assistente".
I soldi L'uso dei dati telefonici per incastrare il coniuge fedifrago non è una novità. L'inchiesta milanese dimostra però i rischi del cosiddetto 'outsourcing', cioè l'uso da parte dei colossi della telefonia di società terze. Secondo i pm, Alessandra P. "sarebbe una dipendente della Atesia Spa, società svolgente attività call center in favore della Tim e/o Telecom". In realtà, chiamando al telefono il centralino di Atesia, rispondono che Alessandra P. è una semplice collaboratrice come la gran parte delle operatrici. Atesia è un colosso del settore. Fattura 53 milioni di euro e possiede 1422 postazioni che gestiscono 300 mila chiamate al giorno. Ci lavorano 4 mila precari con un turn-over elevato. Cosa può fare una collaboratrice del call center? Alessandra P. lo racconta all'amica Laura: "Posso vedere l'intestatario, il traffico, i numeri amici, e tutti i numeri chiamati anche se asteriscati nelle ultime cifre fino a tre mesi prima". Alessandra chiede 80 euro a nominativo, ma i dati valgono di più. Ed è proprio Laura Danani, in una intercettazione, a fornire il tariffario: per sapere l'utente di un telefonino si pagano dai 150 ai 250 euro, mentre i dati delle chiamate in entrata e uscita di un determinato numero, nell'arco di due mesi, costano 1.500 euro, più 300 euro per gli sms.
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