26 febbraio, 2011

“Telefonica terrà la quota in Telecom Italia”

Alierta soddisfatto della gestione. Bernabè: la tv generalista non è detto sia strategica

di GIOVANNI PONS

MILANO — Nel giorno in cui la Borsa torna a scommettere su Telecom Italia (più 5,16% le ordinarie a 1,10 euro) grazie al buon andamento del 2010 e alle previsioni fino al 2013, arriva il viatico di Cesar Alierta, presidente di Telefonica e azionista importante del gruppo attraverso Telco.
«Telecom è sulla strada giusta, manterremo l’attuale posizione, sono molto contento di Bernabè e della sua squadra». In mattinata anche Corrado Passera, ad di Intesa Sanpaolo, aveva commentato positivamente i risultati del gruppo telefonico, ponendo l’accento «sulla discesa dell’indebitamento e sul rafforzamento della presenza in Sudamerica ». I giudizi dei due azionisti forti dovrebbero farsi sentire a breve, quando i soci di Telco discuteranno della riconferma o meno del management da proporre all’assemblea di aprile. Il comitato nomine di Mediobanca (preceduto da quello Unicredit) dovrebbe essere convocato nella seconda settimana di marzo e poi Alberto Nagel, Passera, Giovanni Perissinotto e Alierta tireranno le conclusioni. La conferma di Bernabè sembra scontata mentre qualche dubbio vi è sulla riconferma del presidente Gabriele Galateri, ma tutto si farà di concerto e senza strappi, hanno assicurato i protagonisti.
Nella conference call con gli analisti Franco Bernabè ha espresso la volontà in futuro di crescere ancora in Telecom Argentina, se vi saranno le possibilità, e ha chiarito che non è stato ancora pianificato il buy back da 800 milioni annunciato giovedi, non escludendo comunque una conversione delle azioni di risparmio: «Se guardiamo alla nostra struttura del capitale la conversione è una opzione ragionevole ma oggi è prematuro pensare a tale possibilità ha detto l’ad la nostra priorità numero uno rimane la riduzione del debito».
I numeri del piano al 2013 presentati al mercato sembra abbiano soddisfatto gli investitori: è previsto un free cash flow operativo cumulato di oltre 22 miliardi di euro, una posizione finanziaria netta rettificata di circa 25 miliardi di euro a fine 2013 e un incremento annuo del monte dividendi pari al 15%. Bernabè si è dimostrato fiducioso per il futuro dopo tre anni di gestione «senza fuochi d’artificio» che però hanno rovesciato la situazione del gruppo con 4 miliardi di risparmi sui costi e 5 miliardi di debiti in meno. Le pressioni sulla separazione della rete, arrivate negli anni sia dal centro destra sia dal centro sinistra, sono ormai terminate.
L’unica iniziativa che rimane in piedi è il tavolo Romani che però riguarda soltanto le infrastrutture passive di rete, ma la Newco con gli altri operatori dovrà essere finanziata in base alle condizioni di redditività.
Le novità potrebbero arrivare dal fronte della televisione. A una specifica domanda sulla strategicità di Ti Media (che controlla La7 e Mtv) nel futuro del gruppo Bernabè ha risposto lasciando aperte diverse opzioni. «Siamo interessati all’attività dei video in generale perchè rappresenta una delle più forti componenti del traffico su rete. Se ci deve essere anche una Tv generalista vedremo, le competenze non sono strettamente collegate».

La Repubblica 26/02/2011 pag.35

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