25 febbraio, 2011

Telecom raddoppia l’utile e alza il dividendo

Profitti a 3,1 miliardi grazie al Sudamerica, il debito giù a 31,4. Buy back da 800 milioni

MILANO — Telecom Italia ballail tango e aumenta la cedola. E se per l’amministratore delegato del gruppo, Franco Bernabè, il 2010 è stato un anno di grandi trasformazioni, la nuova faccia della compagnia di Piazza Affari ha sicuramente tratti sud americani. A cominciare dal consolidamento, dall’ultimo trimestre del 2010, della controllata Argentina che ha spinto in alto i conti del gruppo con utili raddoppiati a 3,1 miliardi. Un aumento che senza il Sud America si sarebbe fermato al 18,4%. «Abbiamo accresciuto la nostra presenza in America Latina – ha sottolineano Bernabè – ribilanciando le attività del gruppo rispetto al mercato domestico, migliorando la struttura patrimoniale e recuperando competitività ». Insomma non solo tango, ma anche samba.
Anche perché le attività domestiche sono in continua discesa: sul fronte del fatturato l’incidenza è passata dall’80 al 72,8% che in valore assoluto si traduce in un calo di 1,6 miliardi (-490 milioni la riduzione dell’ebitda casalingo) a 20 miliardi, in presenza di un mercato ormai maturo. In flessione, in particolare, i ricavi consumer (- 11,5%) e business (-5,9%). Un trend che spiega anche la riduzione degli investimenti industriali.
In assoluto sono aumentati di 40 milioni a 4,58 miliardi, ma se in Italia sono calati di 409 milioni in Brasile e Argentina sono arrivati a 1,4 miliardi. A dimostrazione che l’Eldorado di Telecom è sempre più sotto l’equatore seguendo una direzione strategica che ha permesso a Bernabè di raggiungere i target indicati nel piano industriale.
Segnali positivi dal comparto Segnali positivi dal comparto mobile. ridotto del 10% i ricavi a 7,7 miliardi, ma sono tornati a crescere gli abbonati: le linee del gruppo sono circa 31 milioni in aumento dei 162mila unità rispetto a dicembre 2009. Nel dettaglio i ricavi sono aumentati del 2,5% a 27,5 miliardi, grazie ai 798 milioni argentini e all’effetto cambio per l’unità brasiliana. In crescita del 2,7% a 11,4 miliardi l’ebitda. «La capacità di recuperare efficienza – ha proseguito il manager - ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi di stabilizzare l’ebitda per il terzo anno consecutivo». I 6 miliardi di free cash flow sono invece serviti per ridurre il debito da 33,9 a 31,4 miliardi di euro.
«Oggi – continua Bernabè – Telecom Italia è un gruppo sempre più solido che può permettersi di guardare al futuro con serenità». Al punto da aumentare il monte dividendi di 160 milioni, portando la cedola per le azioni ordinarie a 5,8 centesimi e quella delle risparmio a 6,9 centesimi. Contestualmente il cda ha anche varato un buy
back da 800 milioni di euro proprio sulle azioni risparmio con l’obiettivo di ridurre i costi finanziari considerando che l’indebitamento ha un prezzo inferiore rispetto allo stacco della cedola.
Pur votando a favore dell’approvazione al bilancio, Luigi Zingales, il consigliere indipendente che in consiglio rappresenta i fondi, si è espresso contro il processo di “impairment test” che valuta il costo dell’avviamento a 43,9 miliardi. Zingales avrebbe preferito che «la società cogliesse l’occasione per effettuare una svalutazione delgoodwill».
Telecom ha inoltre annunciato che nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari fornirà un’informativa sul progetto Greenfield: il rapporto Deloitte sulle cause e le eventuali responsabilità che hanno portato ad alcuni degli scandali che sono nati sotto la gestione Pirelli (Sparkle, Sim False e dossier illegali).

La Repubblica 25/02/2011 pag. 34

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