16 ottobre, 2006

SAREBBE UN BENE OD UN MALE?

AD UN MESE DAGLI ANNUNCI BELLICOSI DELL'ALLORA PRESIDENTE ANCORA NON RIUSCIAMO A CAPIRE QUALE STRADA SI INTENDA PRENDERE, LE O.O.S.S. PARTECIPANDO AI MASSIMI LIVELLI ALLA MANIFESTAZIONE DI MILANO HANNO MESSO IL CAPPELLO POLITICO SULL'INTERA VICENDA, ABBIAMO ASSISTITO AD UNA PICCOLA MANOVRA IN BRASILE ATTA A SALVARE UN PO' DI CAPITALE AZIENDALE DALL'AUTORITY DI QUEL PAESE. C'E' UNO SCIOPERO DELLE PRESTAZIONI AGGIUNTIVE E DELLA REPERIBILITA CHE INIZIERA' IL GIORNO 20. QUOTIDIANAMENTE LEGGIAMO DI NOMI CHE SAREBBERO INTERESSATI AD ENTRARE NEL CAPITALE ( DI OLIMPIA? DI TELECOM? DI MARX?) SONO SOLTANTO RUMORS, PER NON FAR ANDARE IL TITOLO SOTTO LA SOGLIA "CRITICA", SAREMMO CURIOSI DI VEDERE QUANTI STANNO SOSTENENDOLO, VEDREMO LE REAZIONI CHE AVRANNO I MERCATI ALLA TRIMESTRALE CHE SI PREANNUNCIA NULLA DI BUONO.

UNA PREGHIERA ALLE SEGRETERIE NAZIONALI "SVEGLIA!!!!!!"

Abertis-Autostrade, presto il via libera pensando a Telecom

Roma, 16 ott (Velino) - L’incontro a Madrid fra il primo ministro Romano Prodi e il suo collega spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero rilancia la possibilità che Abertis e Autostrade Spa costituiscano il gruppo autostradale più importante dell’Ue. Il disco verde alla fusione rappresenta, però, soltanto il primo passo per un matrimonio vero e proprio, ma le dichiarazioni rese dal ministro per le Politiche comunitarie Emma Bonino lasciano intravedere che il gruppo Benetton non avrà ancora molti ostacoli. Soprattutto quelli frapposti fino a qualche giorno fa dal ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro che non vuole che i Benetton portino in dote le concessioni ottenute dall’Anas su quasi il sessanta per cento dell’intera rete autostradale italiana. È lo sbocco al quale hanno lavorato i diesse e in particolar modo il ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani, che alla fine degli anni Novanta favorì la privatizzazione della società Autostrade e il suo passaggio nell’orbita Benetton.

Di Pietro, da fermo oppositore al trasferimento delle concessioni alla nuova società che verrà creata dalla fusione italo-spagnola, nelle ultime ore è apparso molto più possibilista. Prodi, infatti, ha già informato i ministri interessati che - se necessario - intende modificare ulteriormente le norme della legislazione italiana per consentire, come chiede d’altro canto la Commissione europea, la presenza di costruttori nel pacchetto azionario della nuova società fra Abertis e Autostrade. Il via libera, ancora nella prime fasi, concesso dal premier alla costruzione del nuovo gruppo autostradale europeo, servirà, comunque, al governo per aiutare Telecom a non finire del tutto in mani straniere. Non è un mistero infatti che i Benetton sono decisi ad assumere un ruolo ancor più da protagonisti nella grande azienda telefonica italiana e che le disponibilità finanziarie che ricaveranno dall’alleanza con Abertis serviranno allo scopo. Proprio come sostengono i diesse - da qualche settimana - per convincere Prodi a intervenire sul ministro per le Infrastrutture.

UNA GRANDE MANOVRA OD UN BRODINO RISCALDATO? CI SI PUO' ASPETTARE QUESTO DA UN GOVERNO SU UN TEMA DI ESTREMA RILEVANZA STRUTTURALE QUALE SONO LE TELECOMUNICAZIONI?VOGLIAMO UN PIANO SERIO, CREDIBILE E DURATURO.

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