19 ottobre, 2006


Dal 20 ottobre 2006 al 31 ottobre 2006 l’astensione collettiva dal lavoro straordinario, supplementare e dalla reperibilità a livello nazionale di tutto il personale di tutte le aziende del gruppo Telecom.

Dichiarazione di Emilio Miceli

Segretario generale SLC-CGIL

su Telecom

Il patto stabilito tra Olimpia, Generali e Mediobanca rafforza l’assetto di controllo di Telecom, comincia a diversificare l’assetto proprietario, ma non risolve nessuno dei problemi dell’azienda.
Il tema di fondo resta, infatti, la necessità di rilanciare gli investimenti soprattutto sulla rete fissa.
Questa necessità è evidentemente incompatibile con un livello di dividendi che di fatto ogni anno azzera gli utili aziendali. Tra l’altro tra il 2007 e il 2008 l’azienda dovrà far fronte a scadenze debitorie, per la stragrande parte in bond, per circa otto miliardi di euro. Per questo le decisioni degli azionisti restano abbondantemente al di sotto delle necessità dell’azienda. E’ necessario che si decida di non procedere, almeno per i prossimi due anni alla distribuzione di alcun dividendo e di revocare le decisioni dell’11 settembre come premessa per la valorizzazione degli asset aziendali. Del resto dall’audizione del Presidente Calabrò è chiaro che la decisione di societarizzare la rete era solo una fuga in avanti non richiesta da nessuno.
Resta obbligata, se si vuole procedere verso il risanamento ed il rilancio, la strada della ricapitalizzazione dell’azienda.In questo senso le decisioni sulle regole di controllo sono assolutamente ininfluenti ai fini di una nuova prospettiva industriale..
Ovviamente, con questa operazione non si pregiudica la possibilità di una proprietà diffusa dell’azienda, attraverso la costituzione di una public company che resta la soluzione più adeguata per una grande utility con Telecom.

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