13 marzo, 2012

Roma: Telecom, no dei sindacati a deregulation manutenzione

“Se il Senato dovesse approvare in via definitiva la norma che separa i costi di affitto della rete telefonica da quelli delle attività di manutenzione e riparazione dei guasti, permettendo agli operatori d’intervenire direttamente o tramite società terze sull’ultimo miglio della rete telefonica, si metterebbero a rischio centinaia di posti di lavoro fra i tecnici della rete Telecom che fanno in esclusiva quel lavoro”. Così Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Mario Bertone, segretario generale della Cisl di Roma, e Luigi Scardaone, segretario generale della Uil di Roma e del Lazio.

È questo il motivo per cui i sindacati confederali provinciali e regionali sostengono le proposte contro la deregulation dei servizi di manutenzione della rete telefonica avanzate dalle sigle di categoria Slc, Fistel e Uil Comunicazione. “È assurdo – continuano i segretari di Cgil, Cisl e Uil – mettere a rischio centinaia di posti di lavoro con norme dirigiste che non considerano la reale funzionalità del sistema di telecomunicazioni italiano. Una decisione del genere rischia di avere pesanti ricadute non solo sull’occupazione, ma anche sulla qualità dei servizi alla clientela”.

Di Berardino, Bertone e Scardaone non si limitano alla denuncia e invitano le istituzioni locali e tutte le forze politiche presenti sul territorio a intervenire sui rispettivi parlamentari per impedire l’approvazione in via definitiva della norma, “i cui effetti, in termini occupazionali, andrebbero a colpire un tessuto sociale già messo a dura prova dalla crisi. Ci auguriamo inoltre che le forze politiche siano disponibili a organizzare un incontro con i deputati e i senatori eletti nel territorio prima che il provvedimento vada in discussione al Senato per permettere alle organizzazioni sindacali confederali e di categoria di illustrare le ragioni della protesta”.

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