21 marzo, 2012

Riforma del lavoro, aziende meccaniche ferme ovunque

Ampia e diffusa la mobilitazione in provincia di Brescia. Qui si sono fermate oggi aziende collocate in cinque diverse zone. In particolare, risulta significativo lo sciopero che ha coinvolto, con adesioni superiori al 60 %, i lavoratori dipendenti da tre aziende di Fiat Industrial: Iveco Mezzi Speciali, Fenice e Mac. Le linee di montaggio si sono completamente fermate. In città, hanno scioperato per il secondo giorno consecutivo anche i lavoratori della Oto Melara. Al 70 % le adesioni all’iniziativa di lotta alla Lonati, mentre alla Stefana di Nave le adesioni hanno superato l’85 %.

Sempre nel Bresciano, in Val Trompia, la stessa percentuale è stata raggiunta alla Beretta di Gardone. Qui lo sciopero era stato convocato unitariamente dalla Rsu. Nella zona Palazzolo sono scesi in scioperi i lavoratori di Marzoli, Warcom, Trafilerie Martin, Metelli e Coram. Alla Stefana di Ospitaletto le adesioni allo sciopero hanno raggiunto il 90 %. Forti adesioni anche alla Cavagna Group e alla Metalfer (zona Garda), nonché in diverse aziende della zona Manerbio, tra cui Nord Zinc, S.K.Wellman (70 %), Imp Pasotti (85 %), Tecnotubi (70 %) ed Eural di Ponte Vico (80 %).

A Bologna, dopo le numerose iniziative di martedì 20 marzo, due ore di sciopero sono state proclamate in altre aziende, tra cui Datalogic, Ceam, Beghelli, Panmeccanica, Faac, Tenneco, Anderlini, Gima, Imt, Sidrit, Ima, Donini e Bielomatic.

A Firenze si è svolta un’affollatissima assemblea di lavoratori in sciopero nella mensa del Nuovo Pignone. Un’ora e mezza di sciopero anche in un’altra azienda del gruppo General Electric, la Ge Tansportation.

In provincia di Livorno, dopo le fermate che ieri avevano coinvolto Trw, Magna, Pierlburg, Società Montaggi Industriali, Emt-Brc, oggi è stato effettuato uno sciopero alla Lucchini di Piombino.

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