30 novembre, 2009

TELECOM: MICELI (SLC/CGIL) SUL CDA TELECOM, SI AFFRONTINO I PROBLEMI VERI

Nei prossimi giorni svolgerà un CdA di Telecom importante dal punto di vista delle scelte.

Il gruppo, è noto, si trova sotto pressione su almeno tre terreni: il debito, che resta alto ed è stato generato non dall’azienda, ma dall’uso dei suoi asset, a cominciare da TIM; da una politica dissennata dei dividendi; dall’indebitamento patrimoniale dovuto alla vera e propria svendita del patrimonio immobiliare.

Il secondo riguarda il Governo, che continua ambiguamente a spargere incertezze sulla proprietà della rete Telecom, affidando a tecnici ed al Ministero delle Comunicazioni il compito di disorientare azienda ed azionisti.

Il terzo riguarda Telefonica. Non c’è dubbio che l’alleanza con Telefonica stia comportando un disimpegno del gruppo in Europa, perché quello europeo è il teatro fondamentale dell’azione di Telefonica, e in Sudamerica, dove i processi regolatori, spesso confusi, portano Telecom in rotta di collisione con Telefonica.

Sono questi i nodi su cui è necessaria una riflessione e speriamo che il CdA e l’A.D. di Telecom non si rifugino nel comodo quanto inutile esercizio di riduzione del personale o di svuotamento ulteriore di Telecom e dei suoi asset.

Il costo del personale è all’incirca del 13% e qualsiasi azione su questo tema sarebbe non solo ingiusta ma inefficace. La Borsa si aspetta scelte strategiche e non palliativi e quello del personale sarebbe solo un palliativo.

Non ci troverebbe d’accordo un’azione mirata a espellere lavoratrici e lavoratori di Telecom e contrasteremo fino in fondo ogni azione che servisse solo a rifare il “trucco” all’azienda e rinviasse la soluzione dei suoi problemi.



Roma, 30 novembre 2009

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