29 gennaio, 2008

IN ATTESA DELL' INCONTRO DEL 15 / 2 CON L' AD

E’ da un mese e mezzo che di Telecom Italia non si parla quasi più, tranne accenni sulle operazioni (nuove nomine e sostituzioni) che Franco Bernabè, il nuovo amministratore delegato, sta facendo all’interno del management del colosso delle telecomunicazioni italiane. Si sa che la scorsa settimana Bernabè ha riunito il cosiddetto comitato strategico e ha aperto il dossier del rilancio di Telecom sottolineando la necessità di dare un’accelerata, non solo a quella che viene definita con orrendi neologismi de-pirellizzazione o de-tronchettizzazione del management della società, ma anche al fatto che in calendario, per aprile se non andiamo errati, c’era la convocazione del consiglio di amministrazione con sul tavolo: bilancio, nuovo piano industriale e soprattutto questione dello scorporo della rete.

Bernabè, dopo la complicata vicenda Telco (la holding che ha rilevato le quote di Olimpia) e l’ingresso degli spagnoli di Telefonica, ha la necessità di ridurre l’indebitamento, di rilanciare la società e probabilmente di far sottoscrivere un sostanzioso aumento di capitale. Ora, bilancio e piano industriale sono una scadenza societaria, ma lo scorporo della rete, tanto discusso in passato e oggetto di attenzione da parte delle authority italiane ed europee, è una vicenda più complessa e da esaminare attentamente. Secondo un’interpretazione condivisa dalla maggior parte degli operatori del settore, è proprio lo scorporo della rete (probabilmente con una newco controllata, non certo una rovatiana partecipazione statale) che può assicurare il rilancio di Telecom. Giusta quindi l’accelerazione che vuole imprimere Bernabè, magari anticipando il consiglio di amministrazione ai primi del mese di marzo e chiedendo allo stesso tempo consigli e suggerimenti al Commissario europeo per Informazione e Media, Viviane Reding: fatto che sta avvenendo in queste ore da parte del nuovo presidente di Telecom Italia, Gabriele Galateri di Genola. E’ auspicabile che ci sia questa accelerazione e che la crisi di governo, in un modo o nell’altro, direttamente o indirettamente, non incida negativamente sui piani di rilancio della società. A marzo potrebbero arrivare integrazioni nell’attuale consiglio di amministrazione e soprattutto un piano industriale su cui i soci forti di Telco vogliono investire.

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