01 ottobre, 2011

IN PERICOLO 250 MILA CASSINTERATI Se il governo non rifinanzia i sussidi sarà retribuzione zero


di Salvatore Cannavò

Il governo si è sempre vantato di aver messo gli ammortizzatori sociali davanti a tutto.
Ma ora, con la fine dell’anno che si avvicina, sono tanti i lavoratori in regime di cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga che non sanno se i fondi per la proroga della loro situazione saranno o meno garantiti.
Per lo meno questo è il timore della Cgil che ha già lanciato l’allarme. “Con la fine dell’anno i finanziamenti finiscono” spiega Fulvio Fammoni della segreteria nazionale della Cgil.
“Serve una nuova proroga per la Cassa integrazione in deroga (Cigd)”, cioè quella supplementare rispetto alla Cassa integrazione ordinaria (Cigo) e alla cassa integrazione straordinaria, Cigs garantite per difficoltà temporanee o per ristrutturazioni e riorganizzazione produttiva in caso di crisi.
Dal 2009 la cassa integrazione in deroga è di fatto centralizzata e la sua proroga dipende dai decreti del governo. Esattamente quello che la Cgil chiede sia fatto.
Le persone coinvolte non sono poche. Dal bilancio Inps del 2010 risulta che lo scorso anno il numero complessivo di lavoratori coinvolti dai tre regimi di cassa integrazione è stato di 1.559.000 per un utilizzo medio di 2,3 mesi. Il costo complessivo è stato di 5,68 miliardi di euro – tra sussidio diretto e contributi figurativi ai dipendenti – in cui la parte del leone è stata della Cigs, con 2,53 miliardi, seguita dalla Cigo con 1,94 e poi dalla Cassa in deroga con 1,21 miliardi. Effetti tangibili di una crisi che, dal suo scoppio, è già costata in 35 mesi 3,1 miliardi di ore di cassa integrazione.
Ma se all’inizio era la Cigo a crescere di più, dal 2009 le risorse affluiscono soprattutto su Cigs e Cigd indicando chiaramente che non ci si aspetta un’inversione di tendenza nel breve periodo. Per il 2011, infatti, le ore complessive di cassa integrazione autorizzate ammontano a oltre 1 miliardo con un “tiraggio”, cioè un utilizzo effettivo da parte delle imprese di poco meno della metà.
La Cgil stima in circa 500 mila i lavoratori in Cassa integrazione di cui 380 mila in
deroga. Entro dicembre potrebbero essere tra i 150 e i 250 mila i lavoratori che vedono scadere i sussidi.

Articolo integrale sul FattoQuotidiano del 1 ottobre 2011 pag.9

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