06 agosto, 2010

Sindacato Lavoratori Comunicazione


Roma, 6 Agosto 2010





COMUNICATO SINDACALE


TELECOM: ACCORDO QUADRO POSITIVO, GESTIONE E IMPLEMENTAZIONE LE SFIDE D’AUTUNNO PER SLC-CGIL



La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL giudica positivamente l’accordo raggiunto in sede di Ministero dello Sviluppo Economico, rappresentando una buona mediazione tra le rivendicazioni del Sindacato, contenute nell’Ordine del Giorno del Coordinamento Nazionale delle RSU di Telecom (giugno 2010), e l’esigenza di tenere aperto un confronto sul futuro delle reti (il Tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico sulla NGN continuerà a Settembre, con la partecipazione del Sindacato di categoria e confederale).

Rimangono aperti ancora punti importanti, a partire dal volume di investimenti sulle nuove reti e sulle strategie di sviluppo a livello internazionale del gruppo, su cui il confronto in sede di Governo deve portare a soluzioni di sistema per dotare il Paese di una grande infrastruttura avanzata, ma il risultato raggiunto in termini di garanzie sul perimetro, sulle reinternalizzazioni, sul principio della ricollocazione e riconversione come strada maestra alternativa agli esuberi, segnano un successo delle mobilitazioni delle lavoratrici e lavoratori di Telecom Italia, cogliendo di fatto la maggioranza dei punti rivendicati nella piattaforma sindacale.

Politicamente è inoltre da evidenziare come l’accordo raggiunto rappresenta un modello di relazioni industriali diverso e alternativo da quello che in diverse realtà, anche grandi imprese, si punta ad affermare come modello generale.

Di fronte all’arroganza di chi (come FIAT per esempio) pensa di poter risolvere le vertenze occupazionali con le deroghe al CCNL e l’abolizioni di diritti e tutele fondamentali, SLC-CGIL insieme FISTEL-CISL e UILCOM-UIL hanno dimostrato che esistono altre strade.

Su questo punto lo stesso Governo dovrebbero riflettere, cogliendo che senza il consenso del sindacato tutto e della CGIL in particolare, non è possibile governare processi complessi e dal forte impatto occupazionale.

Nello specifico l’accordo rappresenta un’intesa quadro che dovrà essere gestita, implementata e tradotta operativamente in autunno, con un confronto costante tra Sindacato e Azienda.

Perimetro e volumi attività: si sancisce che le customer operation interne a Telecom Italia S.p.A. non saranno oggetto ne di societarizzazione ne di esternalizzazione (mettendo così fine al progetto aziendale della “grande Telecontact”), rinviando ad un confronto sindacale successivo il tema del miglioramento produttivo del settore (come del resto indicato anche nel documento della stessa Segreteria nazionale di SLC-CGIL). Analoghe garanzie sulla non vendita/esternalizzazione riguardano SSC e HRS, riconosciute parte integranti delle strategie di sviluppo di Telecom.

A settembre vi sarà inoltre uno specifico confronto durante il quale l’azienda comunicherà i volumi, tempi e criteri per la reinternalizzazione di attività sia in ambito customer, rete che IT. Per la prima volta da diversi anni vi sarà cioè un processo di reinternalizzazione di attività, dopo anni di fuoriuscite anche sensibili.

Esuberi: rispetto al Piano industriale che prevedeva 6822 uscite in Telecom Italia più 645 uscite da SSC (ridotte poi a 450 circa a seguito dei bandi) l’accordo prevede fino ad un massimo di 3900 uscite volontarie in mobilità fino al 31 dicembre 2012, con il criterio della non opposizione (volontarietà). In più l’azienda riconosce la maggiorazione degli importi dal termine della mobilità alla decorrenza dell’eventuale trattamento pensionistico (a seguito dello slittamento delle vecchie finestre, previsto dal decreto 78/2010, si vedano anche i comunicati e le note passate), facendo così salvi i diritti salariali futuri in caso di “buchi” tra il termine della mobilità e il reale riconoscimento dei trattamenti pensionistici.

Ricollocazioni e contratti di solidarietà: viene riconosciuto il principio della riconversione professionale come strumento alternativo agli esuberi.

In particolare 1100 esuberi dichiarati divengono lavoratori da formare nuovamente e da riconvertire verso altre aree aziendali (con particolare attenzione alle riconversioni verso la rete), accompagnati da strumenti di integrazione al reddito durante il periodo di formazione (contratti di solidarietà) garantendo a tutti la ricollocazione dentro l’azienda. Ovviamente si aprirà un vasto e articolato confronto per definire progetti formativi, tempi, scadenze, modalità di attuazione, ecc. facendo dei “tavoli” di Settembre momenti molti importanti per dare efficacia all’accordo quadro (definizione realtà per realtà dei corsi, richiesta risorse, comitati di pilotaggio, ecc.) chiedendo a tutti, a partire dalle RSU e dal Coordinamento, un protagonismo contrattuale molto forte.

Anche perché evidente sarà il nesso tra riconversione, reinternalizzazioni di attività, ricollocazione dei lavoratori, tempi e modi.

Importante è il fatto che dentro questo percorso di riconversione e ricollocazione è riconosciuta priorità ai colleghi di SSC (vedi punto specifico) e soprattutto delle Directory Assistance, su cui l’azienda aveva invece chiuso fino a qualche mese fa (si veda comunicato dopo l’incontro al Ministero del Lavoro nel mese di maggio).

SSC: pur rappresentando un punto di mediazione e consapevoli che la vertenza dovrà continuare anche in relazione ai molti problemi aperti (Premio Annuo, PDR, orari, ecc.) è importante che l’azienda abbia riconosciuto strategica la funzione dell’informatica all’interno delle strategie industriali e la valenza del patrimonio professionale dei lavoratori di SSC. Così come importante sarà agire sulle reinternalizzazioni e sulla riduzione del ricorso a consulenze esterne per mettere ancor di più in garanzia i livelli occupazionali e le prospettive di crescita di SSC.
In relazione agli impatti occupazionali si prevede prima di tutto di procedere a una mobilità volontaria all’interno dell’azienda, quindi ad un processo di riconversione e ricollocazione con sostegno al reddito con l’utilizzo dei Contratti di Solidarietà per i rimanenti (da qui la definizione “fino ad un massimo di 450”). Un confronto permanente tra le parti dovrà accompagnare l’intero processo.

Lavoratrici e lavoratori già in mobilità (prima di giugno 2010) e che il decreto 78/2010 penalizza con lo slittamento delle uscite in pensione: dopo una lunga trattativa si è ottenuto l’impegno scritto da parte di Telecom Italia a farsi garante della copertura economica dei mesi in più (rispetto a quando si è andati in mobilità calcolando la pensione con le “vecchie finestre”) fino al riconoscimento del trattamento pensionistico. L’impegno riguarda i circa 3400 lavoratori già usciti in mobilità e che si sarebbero trovati scoperti per diversi mesi (fino a 9-12 in alcuni casi) a seguito del cambio della norma,
avvenuto dopo la loro uscita.

Mobilità territoriali collettive non potranno esserci se non volontarie (questo a tutela anche dell’eventuale discussione sulle possibili chiusure delle piccole sedi di customer).

Per i lavoratori ex TILS arriva finalmente a positiva conclusione una situazione drammatica che da oltre un anno ha visto i colleghi della formazione impegnati in stretto contatto con il sindacato in una vertenza durissima per la riconquista del lavoro perduto.

Infine l’accordo consegna alle lavoratrici e lavoratori di Telecom un periodo di “tranquillità” rispetto alla continua e costante pratica aziendale di annunciare nuovi esuberi ogni 3-4 mesi.
L’accordo stabilisce infatti che sono “esauriti” gli interventi occupazionali per gli anni di piano 2010-2012. Ovvero sia fino al 31 dicembre 2012 non vi saranno ulteriori interventi di riduzione occupazionale.

Come Segreteria Nazionale riteniamo doveroso informare al massimo i lavoratori di Telecom Italia sull’accordo raggiunto, procedere alla massima diffusione dei suoi punti e soprattutto “attrezzarci” per la gestione operativa e per i confronti che si apriranno a Settembre, anche avanzando proposte specifiche e mirate ai diversi settori.

Anche per questo sarà convocato i primi giorni di Settembre il Coordinamento Nazionale delle RSU di SLC-CGIL, invitando già adesso Fistel-Cisl e Uilcom-Uil a organizzare subito dopo una sessione unitaria del Coordinamento stesso.


La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL

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