È stato firmato l'accordo sugli esuberi Telecom Italia al tavolo governo-azienda-sindacati. L'intesa, raggiunta dopo 20 ore di negoziato ininterrotto, prevede 3.900 uscite in mobilità volontaria nel triennio. Lo ha annunciato il segretario generale della Fistel Cisl, Vito Vitale. Delle 3.900 uscite, 3.700 sono nuove e 200 sono rimanenze del precedente accordo del 2008. L'accordo prevede anche riconversione professionale e contratti di solidarietà per oltre duemila dipendenti.
L'accordo siglato con la Slc-Cgil, la Fistel-Cisl, la Uilcom e l'Ugl - spiegano i sindacati - prevede l'avvio della mobilità volontaria per circa 3.900 lavoratori nel 2010-2012, destinata soprattutto ai dipendenti che potranno raggiungere i requisiti pensionistici. Inizialmente, invece, i piani di Telecom prevedevano circa 6.800 esuberi complessivi nel triennio. Resta inoltre invariato il perimetro aziendale e di gruppo e non ci saranno nuove esternalizzazioni.
La formazione e i contratti di solidarietà coinvolgeranno circa 2.200 persone. In particolare, per i 1.300 lavoratori senza protezioni sociali è previsto un piano che porterà alla riqualificazione e a un reimpiego in altri settori aziendali. Per gli addetti della Ssc si attivano circa 470 contratti di solidarietà associati alla formazione, mentre per il servizio «1254» (call center ndr...) è prevista una proroga dei contratti di solidarietà per altri due anni e un piano formativo di riqualificazione, insieme a un ulteriore utilizzo del telelavoro.
Per i lavoratori ex Tils (Telecom Italia Learning Services), inoltre, grazie anche ai percorsi formativi previsti per i colleghi di altri settori o aziende, c'è l'impegno di riassunzione in Hr Services. Altri circa 3mila dipendenti già in mobilità per una vertenza precedente, che con la manovra economica hanno visto slittare in avanti la data utile per ricevere la pensione, si è ottenuta la copertura del 90% della retribuzione per i periodi eventualmente scoperti.
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