28 aprile, 2010

Ecco la Casta: la maggioranza vota no ai soldi per i lavoratori

Eccola qui la Casta, nel senso più deteriore del termine. Martedì pomeriggio, Camera dei deputati. Aula piena, si votano «misure straordinarie per il sostegno del reddito e la tutela di determinate categorie di lavoratori». Il gruppo Omega, ad esempio, quello che comprende i dipendenti dell’ex Eutelia: migliaia di lavoratori da mesi senza stipendio, e senza neppure la cassa integrazione. E invece niente, il centrodestra ha detto no. Niente soldi per i lavoratori, che a gennaio avevano fatto un sit-in bloccando per ore via del Corso, davanti a palazzo Chigi, e ricevendo vaghe promesse.

Tavoli su tavoli, ma neanche una lira. Tutti rossi, ieri pomeriggio, i pulsanti sui banchi del centrodestra: 261 no, tra chi leggeva le pagine sportive dei giornali, chi stava al cellulare, chi rideva e chiacchierava in capannelli. No anche all’allungamento della cassa integrazione ordinaria da 12 a 18 mesi, per dare fiato alle aziende in crisi: altri 261 no, senza una crepa tra i banchi della maggioranza, niente finiani dissidenti stavolta. Erano i due emendamenti che il Pd aveva portato in aula (si è riusciti a votarli solo dopo che Fini ha accolto la richiesta di Franceschini, la maggioranza avrebbe voluto insabbiare la legge in Commissione) per salvare le due proposte, che fino alla settimana scorsa erano state pazientemente cucite riuscendo ad avere l’ok del centrodestra. Poi il dietrofront: «Non ci sono le coperture», hanno spiegato i berluscones, su mandato di Sacconi e Tremonti. «Falso», secondo i democratici, che hanno proposto di mettere mano «al fondo per gli straordinari, che è dormiente, visto che da quando è iniziata la crisi non se ne fanno più», come ha spiegato Cesare Damiano. «Si poteva anche tassare del 2% i redditi sopra i 200mila euro».

L'UNITA'

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