25 novembre, 2006

Considerazioni sullo sciopero del prossimo 21/12



La riunione dell’esecutivo RSU del 20 u.s. ha dato mandato alle segreterie nazionali di procedere con la proclamazione del citato sciopero, un atto dovuto dopo che lo sciopero ben riuscito dello scorso 3 ottobre non ha portato ad aperture di tavoli di confronto né con TELECOM ITALIA né con il GOVERNO, considerando anche che questo era stato indetto in collaborazione e con la partecipazione delle strutture confederali politicamente è da ritenersi grave. Chi ha partecipato alla riunione ci ha ragguagliato sulla rinnovata disponibilità delle segreterie Confederali oltre che al sostegno, anche alla partecipazione alla manifestazione che probabilmente andremo a fare in quel di ROMA. Le argomentazioni che ci porteranno a questa nuova mobilitazione sono praticamente le stesse dell’ultima volta, (escludendo solamente che la parte telefonia mobile rinarra in azienda ).
Leggiamo nel comunicato del 20 novembre:

La decisione di vendere Tim Brasil confermerebbe la volontà del gruppo di proseguire in un indirizzo di politica industriale sbagliato e pericoloso.
La via maestra resta quella di mantenere tutti gli asset aziendali, rilanciare il tema della convergenza tra rete fissa e mobile, ricercare soluzioni finanziarie al fine di far scendere il debito e finanziare gli investimenti anche attraverso la ricapitalizzazione dell’azienda.

La delegazione nazionale RSU sottolineano l’insensibilità del governo, dopo aver contribuito a creare polveroni sulla vicenda industriale di Telecom, non ha ancora ritenuto necessario confrontarsi con le organizzazioni dei lavoratori. Ciò è grave, poiché il destino di un’azienda strategica come Telecom dovrebbe vedere un impegno diretto da parte dell’esecutivo.

Bene, rivendichiamo la ripresa degli investimenti senza che siano ceduti asset per finanziare i progetti della nuova rete (NGN ndr.), per realizzare cio’ “si deve ricorrere a soluzioni finanziarie per far scendere il debito e finanziare gli investimenti” va bene pero’ in questo quadro vorremmo sapere dalle NS strutture alcune piccole sottigliezze che potrebbero far avere un quadro completo del problema e Sarebbe curioso calcolare l'ammontare globale degli utili distribuiti da TI dal 2000 ad oggi, e confrontarlo con la quota in investimenti, e a voler essere pignoli poi si potrebbe comparare il tutto anche con la riduzione dei costi, questa scorporata tra i costi del personale e di gestione. Si otterrebbero sicuramente dei dati IMPORTANTI.

I rapporti con l’Esecutivo: certo qualcuno dopo il polverone mediatico di settembre si è bruciato in diversi punti, ma questo non vuol dire che non deve avere un confronto con i rappresentanti dei lavoratori in merito al settore ed alla vicenda industriale di TI, visto che questa ha in mano asset strategici per il sistema paese. Non vorremmo che qualcuno cosi’ come accadde negli anni 99/2000 pensasse di avere un modello preconfezionato da offrire. E’ di ieri la notizia che il Ministro Gentiloni nei prossimi mesi offrira’ al mercato le frequenze per il WI-MAX lasciate libere dal Min. della Difesa. Legittimo, ma esiste un progetto strategico di TLC? La Gasparri è sufficiente oppure c’è da ridiscutere un piano nazionale che garantisca sia i lavoratori del settore che i consumatori?

Bene sciopereremo stavolta lo faremo per noi, per garantire un futuro dignitoso alle nostre famiglie.

GENTILONI SU KEY4BIZ

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