25 maggio, 2006

UN SASSO NELL’ ACQUA


Nell’introduzione ci è stata ricordata la situazione patrimoniale aziendale, circa 40 Mld di debito , la capacità di generazione di cassa annua c.a 30 Mld annui. Tutti i valori relativi all’Edibta, Mol, ed altri parametri che vengono utilizzati per calcolare il rating del debito da parte delle società di certificazione. (speriamo non siano le stesse di Parmalat e Cirio…).

Si è poi passati alla fase di illustrazione della convergenza in seguito alla fusione con TIM, i possibili risparmi che a sentire sarebbero mirabolanti, non saranno mirabolanti, ma sicuramente ingenti basta vedere solamente le quote che TIM cedeva in appalto, alla possibile convergenza delle piattaforme e magari all’esclusione di quelle più obsolete.Le possibili sinergie fisso mobile ed in questa ottica è stato fatta un illustrazione dei prodotti in fase di lancio.
Ecco vorrei partire proprio da questo, la reinternalizzazione (che parola orrenda…………) di attivita’ è sicuramente un lato positivo, che però si scontra con un dato oggettivo relativo alla mancanza di personale on-field, certo l’azienda sta cercando di mettere più persone possibili in quei settori, ed è apprezzabile, ma pur con tutti gli sforzi che vengono fatti , si tratta di qualche goccia d’acqua rispetto ai bisogni di organici per far fronte agli obiettivi prefissati. Infatti l’ing. Crocetti lo ha detto, la maggioranza delle risorse devono stare on-field, devono presidiare quei prodotti e lavorazioni che creano valore per l’azienda. A differenza delle altre volte dove si era parlato seppur marginalmente del servizio universale, stavolta è stato detto chiaramente che quel genere di lavorazioni vanno fuori……..cosa comporta? Ci leggo nel medio periodo il passaggio delle attivita’ rame (cavi) e raccordo ad impresa, ed il conseguente spostamento del personale che vi opera verso le attività di valore. Come potrebbe realizzarsi questo? Ricordo che qualche anno fa si parlava insistentemente di SIRTI, ed allo stato attuale, visto il tempo trascorso e la conseguente uscita di personale non sarebbe da escludere una simile ipotesi.Come porsi rispetto a questo? Innanzitutto bisogna aver presente un quadro molto ampio che parte dal numero degli organici e deve tener presente l’innovazione tecnologica nel settore ( è inutile ricordare che la prov. di FI sta effettuando un cablaggio simil wi-fi, che nella prov. di AR ci sono un paio di sperimentazioni di WI-MAX una di queste la sta facendo Eutelia, competitor di Telecom sulla fonia.). A questo punto conviene fare una battaglia di opposizione ad una simile supposizione? Oppure chiedere a chi governa un tavolo sulle infrastrutture?Od ancora chiedere di vedere fino in fondo le possibilità che si potranno creare in una fantomatica riorganizzazione del genere e rivendicare certezze in materia di inquadramento con un massiccio pacchetto di formazione VERA? Roba da nulla……….ma la discussione va fatta e velocemente, prima che come al solito gli eventi prendano il sopravvento e ci costringano a rincorrere.
Lo stesso discorso allo specchio lo potremmo capovolgere sui COP e CCA, sappiamo che a dicembre il TTM andrà in pensione e che già è in sperimentazione il PUO ( posto unico operatore)si tratta per quel poco che si sa di un sistema che raccoglie tutti gli applicativi di diagnostica e commerciali del cliente, inoltre è in grado di generare le WR che poi verranno dispacciate ai tecnici. Si può supporre che dovrebbe essere una rivoluzione, quante strutture potrebbero essere ridimensionate o addirittura soppresse? Al solito come in precedenza, che fare opporsi strenuamente? Chiamare qualche onorevole per salvarsi le chiappe? ( cose viste………).O come sopra dovremmo rivendicare certezze e percorsi affidabili e condivisi in merito?

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