24 maggio, 2006

CRONACA DELL’ANNUALE TRANSUMANZA


Pezzo di costume volutamente quasi dialettale e non corretto.
Seguira’ un post di approfondimento sui contenuti.


Sveglia come ogni mattina alle 7, e come tutte le mattine ti venisse un corpo……………….
Solite cose e partenza per il posto di lavoro, arrivo ore 07,57………come sempre………e chiacchierata tra di noi in attesa dell’ora fatidica dell’arrivo dell’autobus, ore 09.00.
Pian piano che passa il tempo cominciano ad arrivare i pandisti dalle loro sedi, i pendolari che partiranno con noi ed infine il professore di applicazioni tenniche alias il NS capomacchina.
Partenza all’orario stabilito, spostamento verso un altro PDL a recuperare altri colleghi, sigaretta mentre si allocano e partenza definitiva. Viaggio di andata sostanzialmente tranquillo, si parla del piu’ e del meno,di Moggi e della Rubentus e si evita accuratamente di parlare di lavoro e del motivo della gita “FUORI PORTA”.
Arrivo all’orario stabilito ( roba da non credere siamo in Italia e riusciamo anche ad essere puntuali…) e incappiamo nella prima delusione……………..siamo gli ultimi e gli altri territori sono già al pezzo e si sono sbafati tutto ………….non ci rimane che arrangiarci con quello che è rimasto, alcuni di noi si “arrangiano” salendo al piano superiore e sbafano quello del gruppo mattutino che ancora sono al rito.
NOTA A MARGINE ……….il catering quest’anno unn’è( a parte il caffe’ che dovrebbe essere quello dei paesi anglosassoni e questo nvece di essere la sbroscia che ci s’aspetta è addirittura peggio) , la qualità del cibo lascia a desiderare il vino, sarà capitato a me ma il rosso sa di tappo, (abitualmente non bevo vino, ma producendolo tendo ad assaggiare ed a riconoscere
.)
Tralascio la ricerca del barre per un caffè a modino e gli incontri coi colleghi che si conosce degli altri territori.

Ore 14,30 la mandria si muove velocemente verso il luogo del rito, l’obiettivo è conquistare i posti in fondo alla sala, ma……….ahimè prima delusione le hostess presidiano l’ultimo settore e non ci fanno sedere nessuno . Ci accomodiamo comunque più lontano possibile dal palco, l’impressione appena seduti è di comodita’, le poltrone sono larghe, accoglienti, materne. Ci si guarda intorno e l’impressione è di essere all’interno di una grossa balena oppure sotto alla chiglia di una grossa barca con il fasciame in bella mostra (PAG 777 : insieme delle tavole sulle navi in legno, che rivestono all'esterno e all'interno l'ossatura della nave). Comunque la sensazione è di essere in un posto raccolto e poco dispersivo, nonostante ci saranno 1500 posti.

Ore 14,50 Finiti i riti di svolazzo dei capi (ognuno impegnato con la propria livrea a mostrare alla platea il suo peso…….solo alcuni si sono esentati dal rito non si capisce se per motivi di debolezza o di forza………vedremo in seguito).Arriva il clou della giornata, one man show si signori e signore (mi piacerebbe fare una presentazione alla blues brothers, ma il mezzo non lo consente….) from, Rome, Lazio ecco a voi GIANNI.
Il personaggio vale la pena di ascoltarlo, è un comunicatore nato ( il NANO DI ARCORE in confronto è il gobbo di Notre Dame) prende subito in mano l’attenzione della sala, riesce ad attrarre anche dei più intronati di noi ( è riuscito a far seguire “G.O. che notoriamente è sempre in ritardo come Materazzi…..dell’Inter). Il bello è che lo fa con dati, grafici, statistiche (roba ostica….) ci crede veramente e si vede, ci dice finalmente quello che reticentemente non ci era stato detto in precedenti occasioni, per alcuni è una doccia fredda, per altri un sollievo.
Dopo circa un ora e mezzo lascia il palco a Walter, mi dispiace per lui ma esco a farmi un paio di sigarette sono in astinenza……..rientro quando mi dicono che il gran capo delle RU Cherubina sta intervenendo, entro e non si sente una mazza……..sta cercando di spiegare l’organigramma delle RU ma purtroppo dal microfono fisso un si riesce a capire quasi nulla, se ne accorge e dopo pochissimo saluta e se ne va’ accompagnata da un fragoroso applauso della sala, ritengo che le sia stato tributato per le difficolta’ tecniche .(speriamo che il fonico un me lo ritrovi a lavorare con me………basta rintronati).

Tralascio le conclusioni di Gianni (approfondiro’ seriamente su altro post) .
Si va a riprendere i BUS, ressa, saluti coi colleghi dell’altre province.
Si riparte, il clima è stanco alcuni parlano di lavoro e vengono subito rimbrottati, qualcuno comincia a parlare di potta e si scatena il putiferio ci siamo fatti du ore di gridi, risate, ricordi .
Finalmente a casa , e oggi s’è ricominciato i soliti 150 chilometri, i soliti problemi , i soliti clienti le solite incertezze e le solite attese…………..Domani? sara’ certamente migliore………………?

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