"Il discorso sul federalismo fiscale è una mistificazione" e bisogna "fermare i decreti e aprire una discussione che coinvolga anche le parti sociali". Così il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi, replica alle parole di oggi (26 gennaio) del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
Secondo il dirigente sindacale "ormai l’Italia è un paese in cui non ci si può più stupire di niente ma ciò nonostante alcune dichiarazioni del ministro lasciano allibiti. A parte la citazioni indecente del cosiddetto ‘controllo democratico’ dei cittadini sui comuni durante il fascismo, il discorso sul federalismo fiscale è una mistificazione".
Barbi punta il dito contro le dichiarazioni di Tremonti sulle addizionali Irpef: "Non vogliamo insistere sul fatto che quella che viene definita una facoltà rischia di diventare un obbligo alla luce dei tagli che lui ha realizzato alle istituzioni locali ma la domanda di fondo che vorremmo fare - prosegue il sindacalista - è questa: perché l’unica tassa che si potrebbe aumentare da parte dei comuni è solo l’Irpef, e cioè quella che per buona parte pesa sui lavoratori, sui pensionati e su chi non evade?"
Per il segretario, il federalismo fiscale così com’è "non aumenterà le tasse generalmente ma solo a chi oggi ne paga già troppe, e questo è inaccettabile. Si dimostra così che non si può fare il federalismo fiscale senza una riforma strutturale del fisco, senza tassare i grandi patrimoni, come in Francia, e senza aumentare il prelievo sui guadagni finanziari". La Cgil ribadisce che "questo federalismo non ci piace e rinnova la richiesta - conclude Barbi - di fermare i decreti per aprire una discussione che coinvolga anche le parti sociali ed economiche oltre a quelle istituzionali".
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