07 aprile, 2008

INTERVISTA A STEFANO PILERI

LINK:INTERVISTA PILERI AFFARI & FINANZA

"Dimezzato il divario digitale, adesso bisogna puntare a un’Italia a 20 mega"

Ma il ritardo resta. Anche se Telecom Italia garantisce di aver portato l’Adsl al 94% della popolazione, come ha spiegato ad Affari & Finanza Stefano Pileri, capo della rete del gruppo italiano, gli accessi restano pochi. Pochi italiani usano la banda larga.
« Dobbiamo chiarire le cause e individuare delle soluzioni. Ma anche sottolineare un dato di fatto: il nostro storico ritardo nei collegamenti in banda larga da rete fissa comincia ad essere compensato, almeno in parte, da quelli da rete mobile. Non dimentichiamo che l’Italia è il Paese dei record per la telefonia cellulare. Ai dieci milioni di collegamenti broadband da fisso, se ne aggiungono alcuni milioni da rete mobile con offerte fino a 7 mega. Tra l’altro, ora avremo anche le reti WiMax, la cui gara abbiamo sbloccato, avviato e concluso anche con ottimi risultati in termini di valorizzazione delle risorse».[****]

«Torniamo all’obiettivo ‘Italia a 20 mega’. A questo servono gli accordi con le Regioni. Accordi in base ai quali abbiamo stilato piani di cablaggio in fibra ottica per collegare le centrali scoperte. Stato e Regioni stanno realizzando alcune migliaia di chilometri di cavi in fibra. La generalizzazione di questi accordi rende possibile l’obiettivo ‘Italia a 20 mega’. Gli investimenti sono per un terzo in capo allo Stato, per un terzo alle Regioni e per l’ultimo terzo alle imprese, in primis Telecom Italia. Abbiamo un ammontare di risorse già in campo per 500 milioni circa nel 2007 e 2008. Ne serviranno 700 milioni per 2009 e 2010. Così la banda larga può diventare un ‘servizio universale’. Resta poi la sfida delle NGN, le reti di prossima generazione. Lì servono investimenti dieci volte più grandi e in Italia, come in tutta Europa, serve un quadro regolatorio e un trend di consumi che li renda convenienti».

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