11 aprile, 2008

CON LA MORTE NEL CUORE


UN TRAGICO VOLO DALLA SCALA: IL RICOVERO, POI LA MORTE

Un incidente sul lavoro, l’ennesimo, fatale; un’agonia crescente, che si è protratta diverse ore. Poi è arrivato il silenzio, ed ha iscritto un nuovo nome sull’immensa lapide delle “morti bianche” d’Italia. I controlli a tappeto nei cantieri e sui luoghi di lavoro in genere sembrano allora solo numeri per rimpolpare le statistiche, se non si riesce a mettere un ideale cartello, un “Alt, basta così”, se non passa giorno senza notizie come quella che ha visto, Antonio Carlino, 53enne di Strudà (frazione di Vernole), operaio della Telecom, fare un volo di tre metri da una scala, mentre stava lavorando in via Toma, nel cuore del rione San Pio, periferia di Lecce, e rovinare per terra. E’ successo alle 10 di questa mattina, e forse l’episodio sembrava in un primo momento meno grave del previsto. A sirene spiegate l’ambulanza del 118 ha preso la via del “Vito Fazzi”, dove l’uomo è stato ricoverato per accertamenti. Poi, però, devono essere subentrate delle complicazioni. Prima il trasferimento nel reparto di Rianimazione, poi il decesso, intorno alle 18. Sposato, tre figli, Carlino viveva a Pisignano, un’altra frazione di Vernole, a pochi chilometri dal capoluogo; e proprio presso il Comune di Vernole è impiegata sua moglie, originaria di Acaya. Carlino, secondo i primi accertamenti degli ispettori del lavoro dello Spesal, stava lavorando all’allaccio di una linea telefonica presso uno stabile, quando improvvisamente, per cause ancora poco chiare, ha perso l’equilibrio, cadendo per terra da circa tre metri d’altezza. I prossimi accertamenti dello Spesal dovranno chiarire ancora diversi aspetti, per esempio se l’uomo indossasse il casco di protezione. Quello che purtroppo è certo, è che per Carlino c’è stato poco da fare: sei ore dopo il ricovero ha smesso di respirare.

Nessun commento: