19 novembre, 2007

INTERESSANTE INTERVISTA AL CHIEF DI BT Italia


Interessante stralcio di un intervista a Corrado Sciolla del sito key4biz
LINK INTERVISTA key4biz

Un ultima domanda: nuova competizione e reti di nuova generazione, le NGN di cui tutti ormai parlano, forse ideologizzando un po' il termine. Come valuta il dibattito in corso?

Sciolla. Io credo che le NGN siano un “nice to have” per tutti i Paesi.
Ritengo che oggi il livello di diffusione di massa non sia ancora buono, non credo ci sia l’esigenza di avere fibra che collega il 70-80% della popolazione.
Peraltro, anche gli investimenti di cui parla Telecom Italia – di 7-8 miliardi di euro – comunque prevedono, nel giro di 4 o 5 anni, di collegare al massimo in fibra il 10-15% della popolazione, quindi il problema reale dell’utilizzo di larga banda in Italia è legato in questo momento alla qualità della rete di accesso in rame che collega i clienti finali.
E su questa rete di accesso, in cui Telecom Italia, per sua stessa ammissione, ha smesso in questi ultimi anni di fare investimenti, che si sta creando un problema; un problema per noi e per tutti gli altri che la stanno utilizzando.

Intende dire che le connessioni di vecchio rame non devono essere dimesse a favore della fibra?

Sciolla. Vorrei essere più concreto. Le faccio un esempio: oggi, sono sufficienti dei forti acquazzoni perché tratti significativi di cavi in rame perdano la connettività, perché non sono smaltati (isolati?) come lo erano un tempo.
Ecco, questo è un problema enorme, perchè il cavo in rame di qualità è in grado di portare in maniera simmetrica fino a 8-10 megabit, un’ampiezza di banda che permette di generare un segnale televisivo di altissima qualità.
Quindi quando si parla di NGN si rischia per alcuni versi di distogliere l’attenzione da cose molto concrete, cioè un accesso a larga banda garantito per tutti e questo può essere già fatto con una rete in rame di alta qualità.

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